È da un bel po' di tempo che non riempio le pagine di questo mio caro diario...
Avevo deciso di prendermi una pausa dalla scrittura in generale (capita in molti rapporti, dopotutto, e la scrittura è a tutti gli effetti una mia compagna di vita... 😆) in seguito ad alcune esperienze negative. Nel frattempo, durante la mia "pausa di riflessione", ho letto tre libri e oggi mi piacerebbe commentarne uno in particolare: "La meccanica dei sentimenti" di Frank Iodice.
Giovanni Marealto è un cinico ex cardiologo romano (soltanto verso la chiusura del romanzo scopriremo il motivo per cui non pratica più la sua professione), impegnato a tenere conferenze sull'amore in giro per il mondo.
"La gente si può dividere in due categorie: quelli che sanno di dover morire e quelli che non lo sanno ancora."
Marealto nasconde dentro di sé un passato doloroso: un'infanzia difficile, accanto ad una madre sregolata. Immagini che hanno segnato per sempre la sua esistenza...
"Ho iniziato a occuparmi di sentimenti ai tempi dell'università, a Roma. Studiavo l'organo in cui questi si situano nell'immaginario collettivo (i bambini disegnano un cuore per rappresentare l'amore, non è così?) e intanto mi andavo incuriosendo e mi chiedevo in maniera sempre più ossessiva dove e come nascesse ciò che proviamo e che - almeno secondo i manuali - ci distinguerebbe dalle bestie."
Marealto si oppone al meccanismo della società, a quell' "ingranaggio" che fagocita le persone, affibbiando loro ruoli precisi; un "ingranaggio" che si muove grazie all'odio e che lo spaccia per amore.
"Se qualcuno ti guarda le mani sta cercando di capire che tipo di persona sei."
Gio Marealto è sposato con Eda, eppure lui è libero di frequentare altre donne (e la povera Eda non si lamenta sulla condotta del marito... Un punto che io non ho assolutamente condiviso) e tra le amanti spicca Galatea Gubernatis, una seducente e scaltra archeologa svizzera, incontrata durante una delle sue conferenze.
"Le relazioni umane si dipanano con lo stesso ritmo di un romanzo ottocentesco, non puoi aspettarti che ciò che conta nella tua vita sia messo in una lista, tutto in una pagina. Devi aspettare con pazienza, fino a quando ti accorgi che la lettura è finita e puoi decidere se ne è valsa la pena."
Riflessioni e flashback guizzano nel romanzo. Riflessioni circa la vita e l'amore.
Il titolo, "la meccanica dei sentimenti", potrebbe indirizzarci ad un manuale: un testo scientifico che ci spieghi il motivo per cui nascono i sentimenti e, magari, il modo in cui questi si sviluppano; beh, siamo sulla strada sbagliata! 😜 Non di tratta di un manuale, nessuno chiarirà i nostri dubbi legati al mondo delle emozioni. E le nostre aspettative si smontano, pagina dopo pagina (a mio avviso, questo giochetto messo in atto dall'autore è stato urticante e geniale!).
Curioso l'accostamento del termine "meccanica" alla parola "sentimenti": pare quasi un ossimoro. Già dal titolo si intuisce la contraddizione e l'incoerenza del protagonista.
"Un uomo solo e una città vuota sono gli amanti più onesti che si possano immaginare."
Perché è così che Gio si sente: solo. Un uomo che spiega che cos'è l'amore senza conoscerlo... L'unica donna in grado di capirlo, forse, è Resi, una prostituta trasferitasi a Parigi per sfuggire al suo torbido passato...
""Il mondo è pieno di sorrisi tristi, ci si fonda il principio delle nostre relazioni.""
Marealto è sempre alla ricerca di amore, ma non capisce che finché non amerà se stesso non potrà amare realmente un'altra donna e così continua a ingannarsi, riempiendo la sua vita di attimi.
""È così che rimaniamo sulla stessa strada e non ne proviamo altre, per pura pigrizia. È soltanto un fatto meccanico.""
Sarà davvero così? È proprio la pigrizia a tenerci ancorati a certe situazioni, a determinate persone della nostra vita? È pur vero che è necessario fare delle scelte e accollarci il peso delle responsabilità delle nostre azioni, no? Con molte probabilità, l'autore mi definirebbe come un lampante elemento dell'ingranaggio. Forse è così... Ma, in fin dei conti, siamo un po' tutti figli di questo ingranaggio.
"La vita è piena di sarebbe potuto, avrei dovuto, mi sarebbe piaciuto, ma alla fine ciò che rimane è qui nelle tue mani e quasi sempre è molto vicino al nulla."
La sua è una visione di vita molto pessimista, quasi nichilista. Le possibilità che ci sfuggono, i rimorsi... Situazioni inevitabili.
"C'è un momento in cui capisci quello che fai, solo un momento, per il resto del giorno tutto è meccanico."
Come esseri partoriti e cresciuti dall'ingranaggio, noi ci muoviamo meccanicamente, giorno dopo giorno, perdendo quasi totalmente la nostra consapevolezza.
"Ciò che ci accade, può descriverci meglio di qualsiasi racconto."
E con questa citazione ho deciso di fermarmi perché non vorrei svelarvi altro. Le riflessioni dominano il romanzo di Frank Iodice e, proseguendo nella lettura, non mancheranno i colpi di scena legati ad un furto di pietre preziose...
Sì, mi è piaciuto per la sua originalità: si allontana molto dal solito romanzo sentimentale. Non ho amato lo spietato cinismo del protagonista, la sua quasi assenza di sentimenti nei riguardi della moglie (lo avrei preso a schiaffi, lo ammetto 😠). Lo consiglio! 👍
Ah! Domenica 7 luglio, dalle ore 21.00, presso una caffetteria-pasticceria di Pietra Ligure, presenterò il mio nuovo romanzo: un noir. 😊 Si intitola: "Analysis". Ve lo presenterò la prossima volta, per ora vorrei condividerne la copertina... 😉
Buona giornata a tutti! 😘