domenica 28 agosto 2016

Invidia e insicurezza: due pessimi ingredienti nelle relazioni umane!

L'altro giorno mi trovavo ad una festa di compleanno di un amichetto di mio figlio e non ho potuto fare a meno di notare gli atteggiamenti attorno a me...
Ho ascoltato le note di invidia di sfondo alla cantilenosa competizione ( spesso con picchi di aggressività ), che ha dominato il dialogo della maggior parte delle mamme...

Tu?? Sapessi io...


La maggioranza delle persone con cui mi ritrovo a " confrontarmi " nelle mie giornate sono fatte così... Ho un problema? Loro si ritrovano già a combattere contro uno doppiamente più grande del mio! Ho una bella notizia da comunicare? Loro, una notizia simile se la pappano a colazione perché nelle loro vite un dettagliuccio del genere risulta all'ordine del giorno...
La mia reazione a tutto questo... ? Silenzio. Perché le parole, a lungo andare, decidono di sostare nella mia mente e di non sforzarsi più a trovare una via di uscita dalla mia bocca...
Se poi si parla dei propri figli, apriti oh cielo!! " Il mio combina dei guai! "- " Sapessi il mio... ". " Il mio, in prima elementare, sa già leggere e scrivere egregiamente! "- " Beh, se è per questo... Il mio conosce già la Divina Commedia!! " e così all'infinito...
In conclusione, io vengo dipinta come la solita burbera asociale, che rimane in disparte e che non dice la propria... Ma cosa potrei dire?? La nostra si rivelerebbe come una delle tante escalation di parole e di acidità, cui ho presenziato senza venire coinvolta o senza la benché minima voglia di intromettermi...
Io non sono perfetta! Però provo, di tanto in tanto, ad ascoltare e a controbattere, qualche volta, con un rispettoso e comprensivo silenzio. Perché il silenzio, spesso, dice più cose di quante possano essere espresse tramite un potente vortice di lamentele o di parole buttate così, alla rinfusa!
" Tu?? Sapessi io... " 
Normale ed umano atteggiamento, ma andrebbe, a mio parere, corretto... Se una persona ha il bisogno di comunicarci qualcosa, forse necessiterà di un po' di " semplice " ascolto e non di ulteriori nostre informazioni personali da ammassare sopra alle proprie, no?


giovedì 25 agosto 2016

La cover del mio libro...

A breve in e-book e poi cartaceo...






Dovrebbe uscire a breve l'e-book ( acquistabile su amazon e sul play store ) .
Più avanti verrà pubblicato il tradizionale ( e da me adorato ) cartaceo...
Nel frattempo io vi lascio la cover con la sinossi del mio manoscritto e ringrazio vivamente lo staff di lettere animate per avermi offerto questa magnifica possibilità!!


Non sono un'abilissima scrittrice: nell'esposizione potrò anche aver commesso alcuni errori e imperfezioni, ma nel contenuto riconosco di averci incluso anima e cuore!! Spero che questo particolare possa emergere nel tempo, nelle menti dei miei futuri lettori... ( sempre se ci saranno... 😰 Lo spero tantissimo!🙏 ).

mercoledì 24 agosto 2016

I social

Le piattaforme social, oggi come oggi, stanno spopolando. Viviamo in una società sempre più ultratecnologica e se non si è iscritti su facebook, twitter ecc... non si risulta cool! 😀
In giro per la strada incroci spesso persone impegnate in un: " selfie "! 
Vai dal parrucchiere e la tua vicina non riesce proprio a farne a meno di scattarsi un " selfie " per mostrare la sua nuova pettinatura sui social.. Entri in un bar e noti che un cliente è seriamente impegnato a cogliere l'immagine creatasi con la schiuma del suo cappuccino per mostrarla, più che probabilmente, sui social... Boh... A questo punto mi sorge naturale una domanda: è meglio viverlo il momento o condividerlo... ? ( Mi sembra che questa sia, oltretutto, una frase contenuta in una canzone di quest'estate... ).

Lo ammetto: sono un po' all'antica!


A scuola, una volta, una mia compagna aveva riprodotto alcune caricature dei componenti della nostra classe ed io venni rappresentata con un libro tra le mani ed una candela sulla testa... La mia compagna non si allontanò molto dalla mia vera natura!! Effettivamente, io amo leggere un bel libro in stile cartaceo e non mi aggiorno granché sulle ultime novità del web... Il fatto è che vorrei uscire da questo mio guscio " antiquato ", incominciando a servirmi di e-book, ma è come se il mio cervello, arrivato ad un certo punto, si bloccasse e continua, imperterrito, a rivolgersi al piacevole odore della carta nuova di un libro o al delizioso profumo e suono delle pagine vecchie e consunte dal tempo...

La vera ragione dell'esistenza dei social... ?


I social dovrebbero tornare utili per riallacciare rapporti con i nostri amici dell'infanzia o, perché no, potrebbero rivelarsi di grande aiuto nel comunicare con amici o parenti trasferitisi in luoghi lontani rispetto ai nostri...
Ma sono solo queste le nobili ragioni dell'esistenza dei social??
Per me ( e ci mancherebbe: non vorrei mai estendere la mia considerazione a tutti... ), un' altra buona motivazione che ci spinge a scrivere o a " postare " foto sulle nostre pagine social è la mancanza di fiducia in noi stessi!
La maggior parte di noi risulta essere insicura e un " mi piace " potrebbe arrivare persino a darci la giusta carica per far proseguire una giornata negativa! Esiste, poi, la competizione come spinta a farci postare il " selfie " migliore!! E per ultimo, ma non come importanza: la civetteria!! Si mette in atto ogni volta in cui si va a controllare le ultime foto o le informazioni apportate da tal dei tali...

Le mie conclusioni


Non mi piace l'ipocrisia e, quindi, non mentirò affermando di non aver provato ad iscrivermi su questi famosi social... Mi sono registrata abbastanza recentemente ( perlopiù a scopi lavorativi ), ma devo proprio confessare che nel mio atteggiamento anti-social permangono note di invidia verso tutti coloro che riescono a sbrigarsela egregiamente tra tutte queste piattaforme: con i post, immagini, emoticon ( io non saprei nemmeno dove andare a pescarli!! 😂 ).
Quindi lo ammetto: mi servi delle innovazioni per poter " sopravvivere " e riservo un po' di invidia verso coloro che ne sanno più di me in questo ambito, ma ripeto: il mio cervello continua ad avvertire il profumo delle pagine e il suono della carta antica... Che ci posso fare?? Sono una romantica sentimentale destinata, quindi, alla solitudine...  😭😁

sabato 20 agosto 2016

Socrate: il mio maestro di vita

Leggendo le affermazioni e la dottrina di Socrate ( le quali, grazie al suo saggio allievo Platone, sono state preservate per l'avvenire ), mi sono innamorata della filosofia greca e ho deciso di laurearmi proprio in questa disciplina... Ma che dico " disciplina " ?? La filosofia non si può imparare! Certo, a scuola si può studiarne la storia, ma la filosofia, secondo il mio parere, è una propensione della propria anima; una scelta di vita e Socrate, di sicuro, è risultato un eccellente portavoce di questo stile!


So di non sapere...


L'ignoranza è alla base della conoscenza. Se ammettiamo di non conoscere qualcosa, allora verremo mossi da una spinta interiore a fare ricerche e ad avvicinarci il più possibile all'oggetto delle nostre riflessioni. Al contrario, coloro che ritengono ( a mio parere, in modo presuntuosamente audace... ) di conoscere già ogni cosa, non si spingeranno ad indagare tra i misteri che li circondano su questo pianeta e permarranno in un eterno stato di ignoranza!
L'umiltà, insomma, rappresenta un po' le radici di un albero: se questa virtù scarseggia, allora l'albero che nascerà potrà essere un bonsai; nel caso in cui, invece, questa sia grande, allora da tali radici si genererà una quercia imponente.

Conosci te stesso...


Un'altra famosa esortazione del maestro Socrate. Prima di poter fare la piena conoscenza delle persone che abbiamo intorno, è fondamentale giungere alla reale conoscenza di sé stessi. E in questo particolare caso, la filosofia potrebbe rivelarsi utile per scoprire e " toccare " i nostri limiti, tramite una buona analisi introspettiva del nostro mondo interiore, o, in termini freudiani: del nostro inconscio.
Perché, infondo, chi di noi conosce davvero pienamente la propria parte più nascosta... ? Quella più oscura e frenata dalle regole che ci sono state imposte, durante la nostra educazione.

Morire in nome della libertà di pensiero


Socrate, come Giordano Bruno ed altri filosofi ed intellettuali del passato, è morto per i suoi ideali: ha lasciato che gli venisse somministrata la cicuta in nome della libertà di pensiero! Gli venne offerta la possibilità di fuggire dal suo drammatico destino, ma egli preferì restare e scontare la sua pena, per fornire un esempio di coerenza e di forza ai suoi allievi e al mondo intero! La forza di combattere fino all'ultimo per difendere il proprio pensiero... Che dire... ? Grazie Socrate!!

martedì 9 agosto 2016

Ma quanto è difficile fare i genitori?!

Non possiedo grandi esperienze in ambito lavorativo, ma mi verrebbe del tutto naturale ammettere che la " professione " del genitore sia, in mezzo a tanti altri mestieri, la più complicata e, alcune volte, la più stressante in assoluto!


Dopotutto, quasi ogni donna riesce a partorire, no... ?


In genere, questa è l'affermazione che sorge in modo abbastanza spontaneo ad una donna, ogni volta in cui incomincia a riflettere su una futura gravidanza e, insieme a questo lieto pensiero, si accompagnano in lei i più svariati timori inerenti il parto e tutte le sue possibili conseguenze...
Il momento del parto rappresenta un po' un salto nel buio: non si può sapere in anticipo, con estrema certezza, quanto tempo ci impiegherà il nascituro ad uscire dal corpo femminile o quale soglia del dolore verrà toccata... Se poi ci si fa influenzare dai tristi e non rari casi di parti finiti in tragedia, allora le paranoie non tarderanno ad arrivare...
Io stessa, con mio figlio, abbiamo sfiorato una situazione di grave rischio durante un evento così gioioso come, in teoria, dovrebbe essere... E mi sento di dire, in una maniera alquanto deterministica, che ognuno, purtroppo, ha un proprio destino segnato e che, perciò, ogni azione potrebbe avere o meno un finale tragico; tanto vale viversela in pieno questa vita, no?? E avere un figlio o una figlia non significa solamente permettere una continuazione alla nostra specie, ma anche ottenere grandi gioie, momenti sereni e spensierati; senza tralasciare le immancabili situazioni di stress e di smarrimento più totale!!

Niente paranoie! Abbiamo " solamente " il compito di educare la futura generazione!!


Superato, poi, il fatidico momento del parto ( e ci sono molte donne che ammettono di averlo affrontato quasi alla stregua di una passeggiata; non esistono solo i casi tragici, si intende... ), bisognerà nutrire e curare il neonato, perdere molte o qualche ora di sonno, ma ne vale veramente la pena!!
Perché si spera di poter dare tutto il meglio di sé ai propri figli; perché un loro sorriso, una loro frase sdolcinata o un loro gesto pieno d'amore ci da la sensazione di essere dei genitori ed esseri umani completi e soddisfatti!
Però, bando alle ipocrisie: quanto è stressante, alcune volte, detenere una responsabilità così grande?? Bisogna solo crescere un futuro adulto ed educarlo a vivere all'interno di una società via via sempre più materialista: un mondo in cui, oltre ad essere pressoché assente il lavoro, scarseggiano anche quei valori come il rispetto verso il prossimo ( in particolar modo quello dei giovani verso le persone più adulte ) o l' " abc " della cortesia ( ad esempio tramite un semplice segno di saluto... ).

La corsa per l'educatore migliore...


La violenza e il clima dittatoriale nell'educazione dei propri figli non conduce a nulla!! Genera, a mio avviso, solamente dei futuri adolescenti ribelli e anarchici!
Io, almeno, la penso così... Sono convinta, tuttavia, che una piccola pacchetta sul sederino, qualche volta ( e per casi estremi ) non guasti!
L'eccessivo permissivismo, dall'altro canto, potrebbe produrre lo stesso risultato di un'educazione troppo rigida e allora non si fa che ritornare al " giusto mezzo "!!
Uno dei problemi, secondo me, legato alla nostra quotidianità è che, oltre a dover " combattere " per studiare e raggiungere la più appropriata educazione per i nostri discendenti, dobbiamo spesso scontrarci con i giudizi altrui riguardo la correttezza o meno dei nostri metodi...
Una volta, mio figlio ha incominciato ad urlare in mezzo alla strada per ottenere un gioco, a quel punto un signore di una veneranda età si è avvicinato a me e mi ha redarguita con queste parole: - Non si fa mai piangiere un bambino, signora! Se lui vuole il giocattolo, è giusto farglielo avere!!
Io, di certo, non mi sono piegata alle volontà di entrambi, ma una domanda mi sorge tuttora spontanea: perché molte persone si spacciano per educatori professionisti, senza conoscere minimamente la situazione del bambino?? E poi: nessuno valuta più le ingenti difficoltà che potrebbero incontrare i genitori nel loro impervio mestiere? 
Mi pare che, oggi come oggi, venga ( giustamente ) esaltato il rispetto e la cura che bisogna portare verso i bambini, ma per quanto riguarda, viceversa, il rispetto verso i genitori... ?
Il fatto è che troppe persone ostacolano il delicato lavoro dell'educazione dei  figli altrui e, forse, mosse dal chiasso mediatico generato da infanticidi e altri casi orribili, si sentono, il più delle volte, in dovere di intromettersi...
Se da una parte esiste una psicosi, creata dalla cronaca nera; dall'altra è doveroso ricordare un altro fenomeno tristemente sviluppato: il bullismo!
Perciò, detto questo, io credo che una pacca, a volte, non sia così brutale e, una volta divenuti genitori, bisogna seguire con ostinazione la strada dei valori da raccontare e da ripetere fino allo sfinimento ai nostri pargoli!
Un post su facebook dice più o meno così: " Vedo in giro i frutti delle sberle mai prese... ". Pur detestando la violenza, concordo pienamente!