domenica 31 marzo 2019

Meditazione e thriller... 😅

Buon giorno e buona domenica a tutti! 🙋
Quali saranno i vostri programmi di oggi? Con questa splendida giornata (in Liguria, almeno, è così. Spero anche da voi...) credo che io e la mia famiglia opteremo per una bella camminata nel verde e, naturalmente, verrà con noi anche la nostra cara cagnolina (che stamattina mi ha tirata giù dal letto alle 7... Dolce cagnolina... 😠😂).
Che cosa mi raccontate? Io, ad esempio, ho iniziato un nuovo ed interessante percorso di meditazione... Vi avevo già accennato qualcosa riguardo alla mia passione per le tecniche di introspezione ecc. Beh, una mia amica (con gusti molto simili ai miei) ha deciso di condividere con me questa sua nuova esperienza. Nulla di che, in pratica ci scambiamo quotidianamente dei brevi audio (della durata di pochi minuti) e ascoltiamo le direttive della voce guida. Esercizi mirati alla ricerca della pace dei sensi e alla ricerca di sé (ne trovate a bizzeffe di youtube, ma questo nostro scambio di informazioni mi piace molto perché ci mette in contatto, come esseri umani. È bello potersi confrontare e non doverlo fare in solitudine, ecco. 😊)
Che altro dirvi? Ah, sì! Ho iniziato a leggere un romanzo di Mark Twain. Ho lanciato a me stessa una sfida: leggere almeno un libro di tutti (o quasi tutti...) i più grandi scrittori del passato e ora toccava a Twain!
Generalmente alterno la lettura di un classico con un contemporaneo (anche se i classici restano la mia vera passione), ma questa volta, dopo il romanzo di Twain, passerò ad un altro classico: Tolstoj.
Ricordate quei thriller che ho acquistato durante l'estate scorsa? Beh... Sono finiti!! E ora dovrò andare a caccia di nuove letture contemporanee... 😉
Mi sfogo ancora un pochino, se permettete... 😂 Dunque, avete presente il mio ultimo thriller? Quello che verrà pubblicato a luglio? Beh, ecco... Non so come dirvelo, ma lo sto correggendo un'altra volta! 😂 Venerdì notte ho coinvolto persino mio marito nell'attività di "oliatura di tutti i suoi ingranaggi" (mi piace definire così l'intreccio). Sant'uomo! 😧😂
Avete mai provato a scrivere un thriller? Beh, vi posso assicurare che non è per niente semplice! Tutti i particolari, anche quelli apparentemente più insignificanti devono essere ben curati; tutto deve essere armonioso e in equilibrio (e non è facile "mettere un po' di ordine" negli svariati passaggi "aggrovigliati" della storia...). Credetemi: l'emicrania è assicurata! 
E poi comincio a rimproverarmi: "Ma non potevo seguire una cavolo di traccia quando ho cominciato a scrivere??" E la risposta è immancabilmente questa: "No." Perché no? Primo: io non riesco proprio a seguire degli schemi. La mia creatività procede a briglie sciolte e la storia va avanti giorno dopo giorno. Punto secondo: ho già provato ad indurmi a seguire uno schemino o un abbozzo di traccia e all'inizio ci sono riuscita; ma poi, ho preso il largo e quel benedetto schemino se ne è rimasto lì, sulla battigia. 😨😂
E così continuo ad inveire contro le mie improvvisazioni nel momento in cui non mi ricordo esattamente perché ho inserito un certo elemento nel contesto... 😕😂
Va beh, ora giuro che la pianto con questi miei deliri della domenica mattina e mi concentrerò sul mio prossimo ostico obiettivo: aiutare mio figlio a terminare di memorizzare la poesia che gli è stata assegnata per domani... Aiutatemi, vi pregoooo!!! 😱😂 Baci e buona domenica! 😘🙋

giovedì 28 marzo 2019

"Negli occhi dell'assassino" di Belinda Bauer





Il romanzo di Belinda Bauer è ambientato a Shipcot, una piccola comunità sulle colline dell'Exmoor. 
La neve sta imbiancando il paesino, isolandolo dal resto del mondo, quando si verificano alcuni omicidi...
Il primo è quello di Margaret Priddy: una donna paralizzata e costretta da diversi anni a spendere i suoi giorni allettata.


"Non voleva farle del male. Soltanto ucciderla."

L'assassino non lascia tracce e Jonas Holly, il poliziotto della zona, deve contattare il Dipartimento di investigazione criminale di Taunton. L'ispettore John Marvel, un uomo cinico e molto arrogante, raggiunge la piccola località con la sua squadra.
L'ispettore prenderà di mira Jonas a causa di alcune negligenze del bobby di Shipcot.

"Al principio non era possibile dire come sarebbe andata a finire, ma l'inizio di tutto, sosteneva ancora Marvel dopo tutti quegli anni, era sempre quello: il corpo, il cadavere.
... Come faceva un vero sbirro a non amare le persone assassinate e la sfida che lanciavano dalla tomba?
VENDICATEMI!
Marvel non riusciva mai a sentire quella voce spettrale nella sua testa senza anche immaginare un ampio e oscuro mantello che si gonfiava al vento di una giusta vendetta.
Era roba eccitante."


Insomma, l'ispettore capo ha un nome da supereroe e sembra comportarsi come tale; nonostante le sue maniere sgarbate con i civili e i colleghi e il suo vizio dell'alcool...
Jonas Holly, invece, è un uomo umile e buono con tutti, specialmente con Lucy, sua moglie, affetta dalla sclerosi multipla... La malattia della donna sta degenerando, giorno dopo giorno, e Jonas sente venir meno il respiro al solo pensiero di perderla.

"Agli occhi di Jonas, Lucy era sempre bellissima, ma quando sorrideva questo diventava una verità universale."

Un uomo molto innamorato della moglie, che ha messo da parte la sua carriera di poliziotto pur di starle accanto il più possibile.

"La primissima volta che Lucy conobbe Jonas vide in lui qualcosa che le ricordava i bambini dell'asilo dove lavorava come maestra."

Lucy, dal momento in cui le viene diagnosticata quella tremenda malattia, è costretta ad abbandonare il suo lavoro e a guardare tutti i giorni i suoi amati film horror in tv, muovendosi con estrema difficoltà nella sua casa.
Marvel comincia ad indagare e a nutrire sospetti nei riguardi di quasi tutti i membri di quella piccola comunità; Jonas, al contrario, sarà sempre pronto a difenderli a spada tratta, perché lui li conosce bene da anni.
E intanto la neve continua a scendere a piccoli turbini impetuosi, rendendo ancor più complicata la rilevazione di impronte...


"E TU SARESTI UN POLIZIOTTO?"

È il primo dei biglietti che riceverà Jonas. L'assassino lo conosce bene e sembra alitargli sul collo...
Durante la lettura, avvertiamo, di tanto in tanto, la presenza dell'assassino, che gira intorno al bobby malinconico e cominciamo a vederlo negli occhi di molte persone.
Dopo la signora Priddy è il turno di Yvonne Marsh: una donna con seri disturbi mentali, madre di Danny, un vecchio amico di Jonas.


"Lucy era venuta a sapere della sua infanzia con Danny Marsh solo perché gliel'aveva detto dopo la morte della madre Yvonne."

Jonas e Danny, un tempo, erano ottimi amici, poi, in seguito ad un disastroso incendio, i due si allontanarono... Molti misteri e ombre oscurano il passato dei due...

""Esiste una cosa chiamata punto critico.
... È qualcosa che sposta l'equilibrio e crea una deviazione del normale corso degli eventi.""


La teoria del poliziotto Reynolds, secondo la quale un suicidio potrebbe innescarne altri, poiché il permesso di uccidersi non rappresenterebbe più un tabù...
Teoria decisamente interessante! I poliziotti dovranno abbandonarsi a diverse congetture per arrivare all'assassino, che, nel frattempo, uccide tre anziani di una casa di cura e uno degli infermieri.


""L'impensabile diventa pensabile.""

Tutto diventa possibile e Jonas dovrà scavare a fondo per aiutare Marvel a scovare l'assassino...

Il romanzo mi è piaciuto molto. Non riuscivo a staccarmi dalle pagine: dovevo sapere... La suspense vi incollerà a questa storia e intanto vi sembrerà di avvertire la tormenta di neve, giusto alle vostre spalle! 😉
Un thriller, a mio avviso, originale (e non vi dirò il perché... 😈😉). Ho amato il protagonista, Jonas Holly, per il suo attaccamento alla moglie e ai membri della comunità; ma anche per la sua dolcezza e umiltà. Mi è piaciuta molto anche Lucy per la sua grinta e affetto nei riguardi del marito. Bello! Ve lo consiglio vivamente! ❤

domenica 24 marzo 2019

Intervista e una piacevole aria primaverile 😊🌹

Buon giorno a tutti e buona domenica!
In Liguria si comincia a respirare una gradevole aria primaverile! 😊 Ieri abbiamo sfiorato i 24 gradi e la natura si sta lentamente risvegliando con il suo verde brillante e i colori dei primi fiorellini... Un sogno! 😮
Anche il polline comincia a stuzzicarci, ma va bene lo stesso, purché sia primavera! 
Ieri, io, il mio bimbo, mio marito e la nostra cagnolina ci siamo recati nel nostro piccolo angolo di pace, giusto sotto casa: un anfratto nei boschi di Giustenice incorniciato dalla vegetazione e arricchito dal rilassante scorrere di un fiumiciattolo. 😍 Ogni volta in cui ci rechiamo lì ci concediamo una pausa e un po' di sano relax, inventandoci qualche passatempo nella natura (ieri, ad esempio, abbiamo costruito una piccola zattera con le canne offerte dalla zona... 😂 E abbiamo anche aggiunto una vela alla nostra piccola imbarcazione di fortuna, servendoci di un'ampia foglia 😂).

Ricordate quell'intervista di cui vi avevo parlato la scorsa volta? Beh, eccola! 


Se volete, potete darci una sbirciata! 😉

La redazione del sito che mi ha concesso questa bella opportunità mi ha accennato qualcosa a proposito delle strategie di marketing mirate ad incrementare le vendite dei miei libri... Non è per niente semplice farsi strada tra i lettori: stuzzicare il loro interesse/curiosità ed entrare nei loro cuori. Si parla quasi sempre di investimenti finanziari per raggiungere l'obiettivo, ma io sono sempre molto scettica per quanto riguarda questo tipo di investimenti...
Semplicemente non credo sia giusto sborsare del denaro e quindi sto tentando, nelle mie possibilità, di presentarmi al pubblico senza dover acquistare a priori. Un passo l'ho compiuto qui, aprendo questo mio diario carta-tecnologico e poi c'è la mia pagina facebook dedicata alla mia passione per la scrittura. Al momento non saprei che cos'altro inventarmi, ma ci sto studiando su... 😉😊
E nel frattempo sto continuando a leggere il libro di Belinda Bauer...
Sono anche molto impaziente di veder pubblicato il mio nuovo thriller, ma dovrò mettermi il cuore in pace perché l'attesa si protrarrà fino a luglio! 😧😁
Detto ciò, vi auguro ancora una piacevole e primaverile domenica! Un bacio. 🌸🌷🌹😘

giovedì 21 marzo 2019

Nuove letture e vento!! 😨

L'estate scorsa mi sono fatta prendere la mano e, ogni volta in cui andavo ad acquistare qualcosa nel negozietto sotto casa mia, mi compravo un thriller (avete presente la collana di thriller usciti insieme al Corriere della Sera? Beh, ecco, ne ho presi un po'... 😑😂).
E ora sto tentando di leggerli uno a uno. Questa volta è il turno di: "Negli occhi dell'assassino" di Belinda Bauer...
Carino! Ma ve ne parlerò in seguito... 😉
Ieri mattina, facendo le mie solite ricerche in rete, ho trovato un sito rivolto agli scrittori emergenti... Interviste, recensioni ecc. Interessante! Io, come sempre, ce l'ho messa tutta e ora non mi resta che attendere per essere contattata... ✌
Il vento, ultimamente, sembra aver preso "dimora fissa" dalle nostre parti 😩; ma noi Liguri siamo abbastanza abituati a queste condizioni meteorologiche (all'infuori della mia testa e dei miei occhi, che non ne possono proprio più!! 😠😱😂).
Odio il vento e in giornate come queste, di notte, ho persino difficoltà a dormire.
Altre cose... Ah, sì! Vi ricordate di quel mio thriller che uscirà quest'estate? Beh, ecco, lo sto correggendo ancora e ancora e ancora!!! 😕😂
Le imprecisioni guizzano sempre davanti ai miei occhi e, dato che da qui alla pubblicazione c'è ancora parecchio tempo, ho deciso di vederlo e rivederlo, giorno dopo giorno. 
Ora torno a leggere imbacuccata dall'interno della mia macchinina (mentre attendo che il mio bimbo finisca la sua lezione di aikido... 😉). 
Ah, giusto! Anche oggi ha portato a casa degli stupendi voti (un 8 e un 10), ma, cosa più importante: lo vedo molto affiatato ai suoi nuovi compagni. Bene! 😊 Se lui è sereno, io sono serena. ❤ Credo che questo sia il principio di ogni genitore, no? Siamo in grado di soprassedere ad ogni problematica del quotidiano purché le cose ai nostri figli vadano bene. A volte mi sento leggermente frustrata: mi piacerebbe trovare un'occupazione stabile, o riuscire a vendere qualche copia in più dei miei libri; ma poi penso a Cesare e alla sua bella e ora brillante vita e... stop! Le frustrazioni e le mie insoddisfazioni personali volano via come spazzate dal vento (così resto in tema! 😉😂). Bacioni a tutti e buona serata. 😘❤

sabato 16 marzo 2019

"Le notti bianche" di Fëdor Dostoevskij

Ho terminato di leggere "Le notti bianche" di Fëdor Dostoevskij. Si tratta di un romanzo breve e posso garantirvi che anche qui emerge la maestria del grande scrittore russo.
Sì, sarò anche un filino di parte, lo ammetto (dal momento in cui Dostoevskij è uno dei miei scrittori preferiti, se non IL MIO PREFERITO! 😊); ma questo romanzo merita davvero di essere letto!
Il protagonista, "Il sognatore" (del quale non verrà mai svelata l'identità) incontra Nàsten'ka, una fanciulla un tantino isterica, lungo un canale di Pietroburgo, durante una delle famose notti bianche pietroburghesi.
"Il sognatore" presenta diversi sintomi ossessivi e vive ai margini della società: isolato e solitario.




"Era una notte meravigliosa, gentile lettore, di quelle che possono esserci soltanto quando si è giovani. Il cielo era così stellato, così terso che, senza volerlo, dopo una sola occhiata, veniva da chiedersi: è mai possibile che sotto un cielo così possano vivere tante persone arrabbiate e capricciose?"

Un personaggio davvero curioso: canticchia da solo, o immagina di conversare con gli edifici che incontra lungo il suo cammino. Poi incontra la fanciulla e...

""Mi sono completamente disabituato alle donne; o meglio, non ho mai potuto abituarmi; infatti, sono solo... Neppure so come parlare con loro. Anche adesso, non so se vi ho detto qualche scemenza. Parlate francamente; vi dico subito che non sono permaloso...""

Il dialogo che si instaura tra i due è passionale e ambiguo. Lui risulta buffo e impacciato (vi svelo un segreto: l'ho adorato! 😍); Nàsten'ka, invece, è malinconica: sta attendendo il suo promesso sposo, invano.


""... Io non so tacere quando dentro di me parla il cuore.
... Ah, se sapeste quante volte sono stato innamorato in questo modo!..."
"Ma in che modo e di chi?..."
"Ma di nessuno, dell'ideale, di colei che sogno continuamente. Nella mia immaginazione, creo interi romanzi.""


"Il sognatore" vive sospeso tra mondo onirico/delle idee e realtà. Qualcosa, alla vista della fanciulla, si smuove dentro il suo cuore: sarà amore, oppure una nuova ossessione?... 😕

""Fatto sta che non posso non venire qui domani. Sono un sognatore; la mia vita è così poco reale che questi istanti, quelli come questo, li considero talmente rari da non poterli non ripetere nelle mie fantasie. Fantasticherò su di voi tutta la notte, tutta la settimana, tutto l'anno. Domani verrò qui immancabilmente, proprio qui, in questo preciso posto, esattamente a quest'ora, e sarò felice ripensando a stasera.""

Leggendo passaggi come questo il mio cuore ha cominciato a fare capriole e i miei occhi si sono sgranati in automatico (avete presente la tipica espressione da pesce lesso?... 😕😁 Beh, eccomi! 😂).
Eppure, il protagonista non si identifica con l'eroe romantico...


""Il sognatore, se si vuole una descrizione dettagliata, non è una persona, bensì, capirete, è un essere di genere neutro. Per lo più, s'insedia da qualche parte in un angolo inaccessibile, come se si nascondesse persino dalla luce del giorno e, una volta rintanatosi, attecchisce al suo angolino come una lumaca o, almeno da questo punto di vista, è molto simile a quell'animale avvincente che è al tempo stesso sia animale, sia casa, e che chiamiamo tartaruga.""

"Il sognatore" risulta molto autoironico. È sofferente e riconosce il suo distacco dalla vita sociale.

""Senti che, alla fine, quest'inesauribile fantasia si sta stancando, esaurendo in una tensione perenne, perché, infatti, stai diventando un uomo, sopravvivi ai tuoi ideali di un tempo che si frantumano come polvere, come rottami; ma se non c'è un'altra vita, allora ti tocca costruirla proprio da quei rottami.""

Lui vive grazie ai suoi sogni. Lui sogna tutto.

"Dio mio! Un intero istante di beatitudine! Anche fosse per tutta una vita umana, è forse poco?..."

Termina così il sublime romanzo del mio adorato Dostoevskij. Chiaramente non vi svelerò nulla di più. 😉😀
Dostoevskij era in grado di immergersi nelle profondità dell'animo umano: di far emergere la duplicità, la contraddizione che sta alla base di quasi ogni azione.
Mi è piaciuto incredibilmente e sì, continuerò a leggere i suoi romanzi con grande, grande onore e soddisfazione. Avete presente quando si instaura un feeling di una certa intensità tra due persone?... Beh, io avverto questa sorta di profonda sintonia ogni volta in cui leggo uno dei suoi romanzi: è un po' come se lo avessi conosciuto, da qualche parte; come se avessi avuto l'opportunità di rivolgergli la parola... È tutto abbastanza illogico, ne sono consapevole; ma ho sensazioni di questo tipo davanti alle sue opere... Ora mi fermo, altrimenti rischierò di presentarmi come "il sognatore"! 😕😂 Un bacione a tutti.
Ah! Oggi io e il mio bimbo abbiamo trascorso una bellissima giornata insieme ai suoi nuovi compagni di scuola e ai loro familiari. Tutta un'altra vita e non dico altro! 😉😊 È bello sentirsi parte di un gruppo, non c'è dubbio e vedere il mio bimbo sereno non ha prezzo! ❤ 
Buona serata!!! 😘😘😘🙋🙌

lunedì 11 marzo 2019

Festa della donna e pausa riflessione

Venerdì scorso non ero proprio in vena di festeggiamenti e, comunque, non ho mai avuto l'abitudine di festeggiare l'8 marzo... 
Per come la vedo io, quasi tutte le ricorrenze annotate sul nostro calendario si riducono a feste consumistiche: svuotate, ormai, del loro reale e profondo significato.
Polemica a parte, nonostante il mio ciclo mestruale (giunto proprio per ricordarmi di essere donna?... 😕😂), venerdì mi sono incontrata con la mia cara amica per la nostra pausa caffè (chiaramente l'ho avvisata con anticipo circa la tipica crisi antisociale che accompagna i miei giorni di ciclo... 😕😂).
E abbiamo festeggiato a modo nostro il fatto di essere donne: un caffè, anzi per me un marocchino con nutella e panna e per lei una bevanda fredda altrettanto golosa e due parole sulle nostre routine di vita quotidiana. Ci si sfoga (io soprattutto... 😂) e si sorride. La nostra piacevolissima festa della donna: accomodate ad un tavolino, affacciato sul mare di Pietra Ligure, con una giornata quasi primaverile. 😊
E non è finita qui! Il giorno successivo ci siamo recate insieme a Finale Ligure per assistere ad un concerto. Il clavicembalo e il flauto traversiere erano i protagonisti della giornata trascorsa presso la libreria Cento Fiori. I due bravissimi musicisti hanno suonato alcune sinfonie di Bach. È stato molto interessante e rilassante. Ero curiosa di conoscere il suono del clavicembalo e devo dire che è stato suonato divinamente.
Ho lasciato che la musica mi entrasse dentro e che mi distendesse con quella sua delicatezza, mentre i miei occhi viaggiavano sui titoli dei libri, ben ordinati sugli appositi scaffali della libreria.
Un'esperienza diversa e mi ha fatto molto piacere poterla condividere con la mia cara amica.
Ultimamente ho tralasciato le mie letture... Alcuni pensieri e novità a livello lavorativo stanno creando un vortice nella mia mente. E si comincia con i: "Ce la faremo?...", "Ma...", "E se...?".
Boh, non saprei. Ma, in fondo, non c'è nulla di certo nella vita ed è anche vero che "chi non risica non rosica", no?
Boh... Staremo a vedere. 
Sto rivedendo il mio settimo manoscritto, nell'attesa che venga pubblicato il sesto (il quinto, ahimè, è rimasto in sospeso e sarei propensa a tornare a presentarlo ai diversi editori non appena avrò pubblicato il mio thriller) e nell'attesa che si sciolgano interrogativi del tipo: "chissà quando mi contatterà nuovamente l'editore?", oppure: "non si sarà scordato di me, vero?". 
Sto rileggendo la storia molto molto bizzarra che la mia mente ha deciso di espellere. "Espellere" è un verbo bruttino in questo contesto, lo ammetto, ma credetemi che non potevo trovare termine migliore per esprimere il modo in cui questa nuova storia sia nata dalla mia fantasia. Una storia "espulsa" dalla mia mente ed "espulsa" dalla vita dello stesso protagonista. Per poterci redimere sarebbe opportuno espellere tutti i nostri peccatucci, azioni sbagliate, frasi mal dette, no? E non mi sto riferendo alla confessione religiosa (non conoscendo bene questa sfera, non mi oserei mai di entrare in argomento): mi sto riferendo allo sfogo cui potremmo dare voce, ad esempio, durante un caffè con un'amica o amico, o in altri contesti simili. Se abbiamo combinato qualche guaio, la prima cosa da fare, per poterci rimettere in carreggiata e sottrarre un po' di peso alla nostra coscienza, è quella di sfogarci, dico bene?
Un' autoanalisi, il più obiettiva possibile, di fronte ad una persona, o, perché no, di fronte al nostro specchio della sala da bagno. Beh, il mio nuovo protagonista dovrà "svuotarsi", ma non vi dico di certo in quale modo (non in un bar, né di fronte ad uno specchio, tanto per precisare... 😉), né per quale motivo... Quello dovrete capirlo voi, strada facendo, tentando di distinguere la realtà dalla sua immaginazione...
Basta! Ho detto davvero troppo e (sempre se troverò un'anima pia disposta a pubblicarmelo) mi farebbe piacere che lo scopriste in autonomia. Mi piacerebbe raccogliere, un giorno, diversi pareri sulle storie strampalate che creo e che, via via, si fanno sempre più rocambolesche! Ma la vita è proprio così: rocambolesca.
Vi ho detto che in questo periodo ho tralasciato la lettura, dunque è giusto riprendere e lo farò con "Le notti bianche" del mio adorato Fedör Dostoevskij.
Per il momento vi saluto, augurandovi una buona settimana. Ciao! 😘🙋

giovedì 7 marzo 2019

"La morte a Venezia" di Thomas Mann



Un grande classico. Ne avevo sempre sentito parlare, ma non mi ero ancora decisa a leggerlo. Beh, ora l'ho fatto e...
E ho terminato di leggerlo giusto ieri, nella mia auto, mentre attendevo che mio figlio uscisse da scuola. Il tempo uggioso e il finale di questo romanzo mi hanno scaraventata in un'atmosfera cupa, triste, tanto triste...
Il protagonista si chiama Gustav von Auschenbach ed è uno scrittore di grande fama. Ha conquistato il suo pubblico di lettori con opere storiche e grazie al suo modo d'essere: severo e nobile e al suo linguaggio così sublime. 
Stava passeggiando nei dintorni di Monaco, quando incontrò un uomo "d'aspetto non proprio comune, che impose ai suoi pensieri un corso completamente nuovo."


"Era voglia di viaggiare, niente altro; ma in realtà insorta come un accesso, una spinta fino alla passione, e anche oltre, fino al parossismo."

La visione di quell'uomo nei pressi del cimitero, spinge Auschenbach a intraprendere un viaggio. Generalmente lui era troppo occupato per potersi concedere una vacanza.

"troppo alieno dalle distrazioni per amare il colorato mondo esteriore, si era sempre accontentato dell'immagine che ognuno può farsi della superficie terrestre senza allontanarsi troppo dalla propria cerchia, e non aveva mai avuto la più lontana aspirazione a lasciare l'Europa."

Ma il suo desiderio di fuga, di libertà, di cose nuove e lontane, di gettarsi tutto alle spalle lo motivano a lasciare la sua terra per recarsi a Venezia.

"Incontentabilità che era stata, fino dall'adolescenza, l'essenza e la natura più intima del talento, per merito suo egli aveva domato e raffreddato il sentimento, poiché ben sapeva che esso è incline ad appagarsi di allegre approssimazioni e di mezze perfezioni."

Auschenbach è un uomo di grande fama, sì, ma è anche triste e molto solo. La sua nazione lo onora, eppure egli non si sente contento...

"Perché un significativo prodotto dello spirito possa esercitare un'influenza profonda e vasta, occorre un'affinità segreta, quasi una concordanza, fra il destino personale dell'autore e quello comune alla generazione del suo tempo. Gli uomini non sanno perché conferiscano gloria a un'opera d'arte. Tutt'altro che intenditori, credono di scoprire mille pregi per giustificare tanto entusiasmo, ma il vero motivo del loro plauso è imponderabile, è la simpatia."

Mi è piaciuto particolarmente questo passaggio: secondo il parere di Auschenbach/Mann, gli uomini valutano le opere d'arte in base alla simpatia, alla loro affinità spirituale con l'opera. 
Effettivamente, se ci pensate, (parlando di lettura) più riusciamo ad immedesimarci in una storia, nelle vicende di vita ed emozioni dello scrittore/scrittrice e più sappiamo apprezzarla, non trovate?


"Poiché la fermezza di fronte al caso, la grazia di fronte alla sofferenza non significa solo subire; è una forma di azione, un trionfo positivo"

Il nuovo eroe per Aschenbach: un uomo che accetta il caso con fermezza e grazia. È lui, Aschenbach, che cambia i suoi piani e si reca a Venezia.
E una volta giunto a Venezia non riesce a tollerare i fetidi miasmi dei canali, perciò decide di andarsene. Ma uno strano gioco del caso lo costringe ad allungare la sua permanenza...
Tadzio, un fanciullo polacco, lo rapisce con la sua bellezza divina.
Credo che Aschenbach si innamori del giovane perché incarna la giovinezza, la spensieratezza.
Ma, nel frattempo, l'opinione pubblica sta nascondendo un fatto davvero preoccupante: il colera asiatico sta dilagando anche nella laguna e la morte, insieme alle misure "precauzionali" messe in atto dalla polizia, sta mietendo vittime anche lì: nella magica città sospesa tra terra e mare.


"Riposare nella perfezione è il sogno di chi tende all'eccelso, e non è forse il nulla una forma di perfezione?"

Un romanzo sicuramente pregno di riflessioni filosofiche. Tetro e ricco di significati nascosti tra le righe. Moltissimi passaggi mi hanno ammaliata, ma non voglio privarvi del gusto di un classico così profondo come questo. Non appena avrò terminato la lettura di altri due romanzi, mi dedicherò a "Il Faustus". Thomas Mann è un grandissimo autore e, a mio avviso, merita di essere conosciuto.

martedì 5 marzo 2019

"La ragazza del passato" di Amy Gentry





Julie Whitaker è stata rapita una notte di otto anni fa: prelevata dalla sua cameretta da uno strano tizio con i capelli lunghi. Jane, la sorella minore, assiste terrorizzata a quel rapimento dall'interno del suo guardaroba.
Passano gli anni, ma Anna, la madre delle due ragazzine, spera sempre di ritrovare la sua bambina (o, almeno, di onorarla con una degna sepoltura...). Anna è una docente universitaria di letteratura inglese.


"Due versi di Wordsworth - il protagonista della lezione di oggi - mi girano in testa come una battuta di pessimo gusto: "Dov'è scappato il barlume visionario? / Dove sono ora, la gloria e il sogno?".

"... non credo nella gloria e nel sogno..."
"Credo piuttosto alle statistiche. E le statistiche dicono che gran parte dei bambini scomparsi viene rapita da qualcuno che conosce. Julie è stata rapita da un estraneo."


Ma sarà davvero così?... Un estraneo ha rapito la piccola Julie?
Jane, invece, ha riportato un forte trauma a seguito di quel rapimento: la sua vita è stata marchiata da quell'orribile misfatto e, crescendo, la ragazza prende sempre di più le distanze dai suoi genitori.
Poi, dal nulla, dopo ben otto anni, Julie torna a casa.


"La prima cosa che vedo sono i suoi capelli chiari, accesi dalla luce rosata e inquinata del tramonto di Houston."

Beh, da questo momento in poi un dubbio ci darà il tormento: si tratta della vera Julie Whitaker?... 
Dubbi e incertezze si fanno strada nella mente del lettore e della madre, Anna. Julie è strana. Julie mente.


"Osservo lo strano equilibrio che è tornato nella nostra famiglia e un brivido mi corre lungo la schiena."

Le confessioni di Julie - è davvero Julie? - davanti agli agenti di polizia riguardo alle varie tappe della sua prigionia saranno attendibili?
E poi la ragazza nasconde un cellulare e il suo legame con un certo Cal... Inoltre, non si reca alle sue sedute di psicoterapia... Si serve del SUV del padre per raggiungere la "Porta": il centro di guarigione spirituale guidato da Chuck Maxwell.
Un investigatore privato contatta Anna dicendole di aver scoperto qualcosa. La dottoressa Whitaker dovrà capire che cosa c'entri Julie con il ritrovamento del corpo di una giovane dall'altra parte della città, ma soprattutto trovare una risposta a questa domanda: quella ragazza che si è presentata sconvolta sulla soglia di casa sua è davvero Julie?


""Ricordati sempre una cosa", mi disse, e io non l'ho più dimenticata. "Le persone sono destinate a deluderti. Candyce ti deluderà. Io ti deluderó. Solo Dio ci sarà sempre per te.""

Le parole di Charlie, o John David, o Chuck Maxwell rivolte alla piccola Julie.
Basta! Mi fermo. Ho già detto troppo. Lascio a voi questa lettura carica di suspense. Il dubbio vi avvolgerà dalla prima all'ultima pagina e, onestamente, mi sto ponendo ancora un sacco di interrogativi riguardo a questo thriller psicologico... 😕😊


Domenica, io, il mio bambino e mio marito siamo entrati in libreria (ricordate la libreria di Finale Ligure che ha accolto i miei romanzi?) e il mio piccolo è rimasto a bocca spalancata quando ha scorto i miei libri sullo scaffale. "Pizzicatemi. Deve trattarsi di un sogno!", ha esclamato rivolgendosi al proprietario del locale, poi ci ha tenuto a precisare, puntandomi con il suo ditino: "Lei è mia mamma, eh?". 😂😍
Fantastico! Non pensavo di potergli dare tutta questa gioia! 😍❤

venerdì 1 marzo 2019

In libreria!! 😍😊

Buon giorno! 😊
È già venerdì (ma come volano le settimane?! 😕😁) e il mio bimbo si è ripreso da questa influenza così rognosa. 😠 Ne ho approfittato, nei momenti in cui si riposava, per dedicarmi alla lettura e, oltre alla breve commedia di Henrik Ibsen, mi sono divorata "La ragazza del passato" di Amy Gentry. Un bel thriller psicologico! Mi piacerebbe parlarvene la prossima settimana... 😉
Circa due settimane fa ho proposto i miei libri presso una libreria storica di Finale Ligure (il paese in cui sono nata, dove ogni particolare mi riporta alla mia infanzia ❤) e il proprietario ha deciso di ospitarne qualche copia. ☺



La libreria si chiama: "Cento Fiori". La mia cara amica, non appena ha saputo la notizia, si è precipitata lì per fotografare i miei quattro romanzi. ❤
È stata una piacevolissima sorpresa: vederli lì, in bella mostra, accanto a libri di scrittori e scrittrici molto più famosi di me. 😁
Insomma, il mio cuore ha cominciato a fare un sacco di capriole! 😀 Avendo pubblicato con piccole case editrici (che hanno reso possibile il mio sogno e alle quali sarò sempre riconoscente), la possibilità di veder esposto un mio romanzo in una libreria fisica è abbastanza remota... Tuttavia, mi sono rimboccata le maniche e ho deciso di fare ricerche e - lo ammetto - di rompere un pochino le scatole... 😑😂
Non è per niente semplice l'autopromozione! Ma non bisogna mai darsi per vinti e tentare, tentare, tentare...
La mia passione per la scrittura è davvero intensa. La scrittura è il mio grande sogno (a proposito: sono andata a riprendermi il testo intitolato: "L'arte di vivere i sogni". Forse ne avevo già parlato, ma lo rifarò a breve...) e i sogni vanno custoditi con cura e sì, è necessario lottare per difenderli. Magari, tra qualche anno, mi troverò sempre qui, in un punto incerto; ma se non tento, non lo scoprirò mai. E se dovesse andare male (perché diciamocelo: siamo davvero in molti a cimentarci nella scrittura e di sola scrittura non si può vivere... 😟), potrò dire di avercela messa tutta e di aver cercato di percorrere ogni strada.
"Una parte di te che, ora, vive di vita propria", più o meno sono state queste le parole della mia cara e dolce amica ed, effettivamente, è così! I miei libri sono come figli per me e vederli esposti su uno scaffale di una bellissima libreria è un po' come assistere da lontano alla loro crescita. 😊
Nel mese di ottobre mi è stata concessa la possibilità di esporli presso un'altra stupenda libreria a Finalborgo.



Questa romantica libreria, molto intima e dalle luci soffuse, si chiama: "Come un romanzo". E la mia dolce amica ha pensato bene di fare un salto anche lì per mostrarmeli... 😍
Bisogna essere felici quando si presentano tutte le condizioni favorevoli alla nostra felicità e impegnarsi a gustare quel particolare istante, dilatarlo nella propria mente, perché no! I momenti cupi, quelli etichettati con un generico: "Abbiamo letto il suo manoscritto, ma, purtroppo, non rientra nella nostra linea editoriale", sono sempre in agguato.
Ma non bisogna arrendersi. Mai. 
A volte mi chiedo: "Ma che cosa caspita sto facendo?", "Non sarà tutto tempo perso?" e poi, mi capita spesso di chiosare il tutto con un: "Basta, oggi mollo!". Ed è proprio quando dico: "Basta, oggi mollo!" che magari mi arriva un commento positivo riguardo ai miei romanzi, riguardo alle storie che invento per divertirmi, per passare il tempo, per allenarmi ad aprire la mente. 
Insomma, i momenti di sconforto ci sono e ci saranno sempre, per ognuno di noi. Che cosa ho imparato? Una cosa, anzi due: essere pazienti e continuare ad amare ciò che ci fa stare bene. E io amerò per sempre la scrittura. ❤
P.s. Domani verrò intervistata all'interno di un gruppo facebook davvero interessante. Mi sono offerta per l'intervista in qualità di blogger... Oddio, io non credo proprio di potermi definire una "blogger"... Infatti, ho anticipato alle amministratrici del gruppo che il mio è più un "diario di bordo" dalle pagine illimitate. Una sorta di sfogo per me, dove sbucano fuori i miei problemi e le mie gioie di vita quotidiana, combinati con le mie letture del momento... 
Vi aspetto su facebook per una piacevole chiacchierata! 😊😘😘