mercoledì 31 ottobre 2018

Rieccomi! 😉😊❤

Sono ancora immersa nell'oscurità. Mille pensieri e sensi di colpa mi affliggono. "Avrei dovuto agire in un'altra maniera... Non avrei dovuto... Non... Non... Non...".
Ma sbagliare è umano e io sono un giudice troppo severo di me stessa. Mi vedo seduta al banco dell'imputato con il capo chino, ma non posso più assolvermi. 
Posso soltanto andare avanti e procedere lungo il mio cammino. Questo sì.
Posso imparare a diventare più sicura di me e delle mie capacità. Questo sì. 
Con i sensi di colpa non si arriva molto lontano e avverto quell'umidità dentro di me: la stessa umidità che si propaga nell'aria in questi giorni di pioggia insistente.
Voglio il sole.
Per farla breve: domenica pomeriggio mi sono recata presso una libreria delle mie zone (una libreria della Mondadori) e mi sono lanciata. Ho voluto presentare alla proprietaria i miei manoscritti: il mio cuore, la mia anima che è talmente piena e scalpitante da non riuscire a restare intrappolata nel mio corpo.
Ed è andata bene: mi hanno chiesto di lasciare alcune copie sui loro scaffali e... incrocio le dita! 😊
Per dimenticare le sconfitte non c'è modo migliore di mettersi all'opera. Così ho ripreso a credere in me stessa: ho ricominciato a leggere acquistando in quella libreria così elegante il romanzo di Jane Austen: "Orgoglio e pregiudizio".
Non solo. Ho ripreso a correggere quel mio thriller/horror e ho deciso di proseguire a scrivere il mio tragicomico.
Mai arrendersi. Mai farsi piegare dalle delusioni e prepararsi a ricucire le proprie ferite con la passione, il sentimento, la dedizione.
Okay, ora credo di avere le carte in regola per continuare a sognare. E continuerò a farlo. ❤💗


""L'orgoglio," osservò Mary, che andava fiera della solidità delle proprie riflessioni, "è difetto molto comune, credo. Da tutto ciò che ho letto, infatti, mi sono convinta che sia assai diffuso; che la natura umana vi sia particolarmente propensa, è ben pochi di noi non si compiacciono per un pregio o per un altro, vero o presunto. Vanità e orgoglio sono differenti, anche se i termini sono spesso usati come sinonimi."

Elizabeth è una delle cinque figlie di Mrs Bennet e incontra Mr Darcy, un uomo arrogante e presuntuoso.


E ora vi lascio la riflessione di Charlotte, un'amica di Elizabeth, sul matrimonio:
""Un matrimonio felice è solo questione di fortuna. Se anche i soggetti interessati si conoscono a fondo, o se sono simili, una volta sposati questo non assicurerà la felicità. Nel tempo diventeranno sempre più diversi, cosa che porterà a ognuno la propria dose di malumore: è meglio conoscere il meno possibile i difetti della persona con cui passerai tutta la vita.""

Vi trovate d'accordo? Io in parte. Le persone cambiano, anche se dovessero restare unite in una morsa per tutta la vita, è vero. Potrebbero anche allontanarsi, verissimo. Ma il vero amore consiste nell'accettare i difetti della persona amata. Perché, in fondo, sono proprio i nostri difetti a renderci esseri speciali e chi ama il nostro lato negativo allora ama realmente la nostra essenza. Questo è amore, senza dubbio. 

""C'è un vecchio detto che qui conoscono tutti: "Serba il fiato per raffreddare la zuppa"""

Mi è piaciuta molto questa affermazione. Non c'è nulla di più vero, secondo me. Le parole, a volte, sgorgano come fiumi in piena. Sono i fatti che contano. 
E ora mi coprirò ben bene, aprirò il mio ombrello e me ne andrò a lavorare.
Sì, fuori piove, ma dentro ho il sole. Buona giornata! 😘😘😘

venerdì 26 ottobre 2018

Alice nel paese delle meraviglie... 😧

Sono in pausa. 
Il mio cervello ha deciso di prendersi un po' di ferie. Ricordate quando nella mia ultima pagina di diario avevo ammesso di voler seguire per una volta il mio istinto?... Beh, il mio istinto ha fatto non fiasco, di più...
Ho avuto una grossa, grossissima delusione e credo che per qualche tempo il mio umore sarà abbastanza cupo... 
Sapete qual è il mio problema? Ho la tendenza ad attribuire a priori pregi alle persone che conosco poco o niente. Forse mi piace romanzare su tutto e perdo il contatto con la vera e dura realtà?... Non saprei... Mia suocera mi ha definita giusto stamane come: "Alice nel paese delle meraviglie". 
Ci ho riflettuto su un istante ed effettivamente non poteva trovare un'etichetta migliore per me. 
Alice, l'eterna sognatrice... perché io sono fatta così: credo ancora nella buona educazione e nel rispetto verso il prossimo, ma questi sono principi oramai obsoleti. 
Perdonatemi, ma oggi mi trovo nel pieno, anzi nella piena del mio sfogo.
Non leggerò e non scriverò per un po' di tempo. Mi prendo una pausa. Una pausa forzata, questo sì, ma non ho alternative: la mia ispirazione, in questi ultimi giorni, è sgusciata via... non so dove e nemmeno se ritornerà.
La scrittura è la mia gioia, ma anche il mio dolore. Gli sforzi e l'impegno sono grandi, ma non bastano. Una strada davvero tortuosa, specialmente quando incontri persone che ti illudono e ti fanno chiudere ben bene il tuo sogno in un cassetto. 
Okay, per oggi direi che vi ho appesantiti abbastanza... 
Risplenderà il sole, ne sono convinta; ma per il momento è prevista una pioggia torrenziale. 
Buon fine settimana a tutti!

mercoledì 24 ottobre 2018

"Mucho Mojo" di Joe R. Lansdale

Ultimamente non riesco a scrivere le mie solite due paginette settimanali... 😧 Sì, mi ostino a chiamarle "pagine" anziché "post" perché mi piace immaginare i miei pensieri quotidiani racchiusi in un diario dalle pagine svolazzanti, accarezzate dal piacevole venticello di questa giornata soleggiata. Insomma, sto descrivendo ciò che mi sta capitando in questo preciso istante, seduta su una panchina di legno in un piccolo molo, con il mare increspato dalle onde nervosette e un libro aperto sulle mie gambe con la mia matita pronta a sottolineare.
Questa non è e non si rivelerà per me come una delle più spensierate settimane... 😧La mia boss sta poco bene e averla vista stamane su un freddo letto d'ospedale del reparto di gastroenterologia mi ha rattristata molto. Si è commossa al mio arrivo del tutto inatteso (ho persino eluso un paio di infermiere per poter fare uno strappo alla regola e varcare quella soglia fuori dall'orario di visite...) e non ve lo nascondo: mi sono commossa anch'io. Dopo quattro anni, volente o nolente, alle persone ci si affeziona; o forse sono io un caso raro, non lo so... Comunque mi sono affezionata a lei e saperla lì mi stringe il cuore.
Il posto di lavoro, generalmente, non coincide con un luogo di pace e amore; ma io ho sempre voluto vederlo così e non c'è stato un solo giorno in cui non abbia messo amore e dedizione in ciò che facevo. Lei lo sa e lo tiene a mente, sempre. Persino nei momenti in cui mi comanda a bacchetta, ne sono quasi convinta.
Perché, in fondo, è il nostro destino... Saremo soli il giorno in cui ce ne andremo, ma ciò che conta è il ricordo di noi che lasceremo qua e là. Credo che saremo sempre in tempo per dare amore, per mostrare la nostra parte migliore e se decidessimo di respingere il futuro peso soffocante dei rimorsi sul cuore, allora sarebbe preferibile mostrare subito questa parte. Beh, io ci sto provando... Sbagliando, chiaro, ma ci sto provando.

È una settimana particolare anche per un viaggio che dovrò intraprendere domani... Il mio cuore e il mio cervello stanno battagliando da parecchio tempo proprio a causa di questa partenza. "Vado o non vado?": l'interrogativo che mi martella la testa da diversi giorni e anche oggi, con il biglietto del treno tra le mani, il dubbio continua ad assillarmi e lo farà anche domani, subito dopo averlo obliterato. 
Mi assillerà anche in futuro e nessuno potrà mai garantirmi di aver fatto la cosa giusta presentandomi lì. Resto sul vago riguardo a questa nuova situazione che mi è piombata addosso con la pesantezza di un macigno, perché è un argomento delicato. Riguarda la scrittura, questo sì. Ma non è da me. Non sono mai stata una persona tanto istintiva: ho sempre ponderato ogni possibile conseguenza di ogni mia azione, ma questa volta ho deciso di seguire l'istinto. Vedremo dove mi condurrà...

Ho terminato in questo istante il racconto di Lansdale intitolato: "Mucho Mojo" e anche questa storia mi ha coinvolta molto. Un racconto che sbalordisce il lettore per via dei suoi spiazzanti colpi di scena (anche se, devo ammetterlo, io avevo intuito l'identità del serial killer psicopatico fin dall'entrata in scena di quel particolare personaggio...).
Leonard eredita la casa dallo zio Chester. Non era più in buoni rapporti con il parente a causa della sua omosessualità, ma lo zio gli lascia quella casa e una serie di tracce da seguire per scovare uno psicopatico colpevole della scomparsa di diversi bambini di colore.
Leonard contatta Hap e gli chiede di aiutarlo a sbrogliare la matassa di indizi e simboli lasciati in giro per la casa dallo zio: un vero fan del mestiere del detective.

"- Quel palo con le bottiglie. Che cazzo è? Roba decorativa?
- È una di quelle stronzate mono. Ti protegge dagli spiriti malvagi. Dice che gli spiriti entrano nelle bottiglie e ci restano intrappolati. O forse entrano e vengono sputati fuori trasformati in una roba innocua."

E quell'albero si trova proprio nelle vicinanze della vecchia casa dello zio defunto.
I vicini di casa dello zio non sono di certo persone raccomandabili: trafficanti di droga sotto la copertura di un bianco rispettabile, nonché amico del capo della polizia.
E poi arriva Florida, l'avvocato di colore dello zio Chester, che dovrà mostrare a Leonard il testamento del suo cliente. Scocca una scintilla tra Florida e Hap, un'attrazione perlopiù fisica e poi, la donna evapora. Il colore della pelle per lei è ancora un problema e non se la sente di mostrarsi in pubblico con un bianco senza prospettive come Hap.

"Una fetta di luce color pesca filtrò tra le sbarre e pioveva sul letto, facendo brillare la pelle di Florida come fosse immersa nel miele."

Sembra che Hap provi qualcosa di più di una semplice attrazione fisica per la donna. 
Non mi è piaciuto il personaggio di Florida: troppo volgare nelle espressioni e senza pudore. Una donna anche molto opportunista.
Insomma, il mondo femminile non viene così elogiato dalla penna di Lansdale e la donna risulta ancora una volta senza cuore e diretta come un treno verso i suoi interessi, senza scrupoli, senza il timore di poter ferire un uomo.

"C'è gente che viene qui a leggere il contatore del gas o dell'acqua o a portare la posta, e se sono simpatici li fotografo e li metto lì, poi cerco di ricordare di cosa abbiamo parlato quel giorno."

Le parole di MeMaw, una cara vecchina che abita vicino alla casa di Chester e sforna torte deliziose, nonostante la sua salute cagionevole (a causa della sua veneranda età).

"Non esistono sensi unici, Hap. Ogni moneta ha due facce, e a volte gli stessi problemi hanno due risposte diverse."

Le riflessioni di Leonard. È proprio così: a volte gli stessi problemi hanno due risposte diverse. Non esistono leggi ferree che governano il comportamento umano: ogni situazione può essere analizzata da almeno due punti di vista differenti. Possiamo individuare delle analogie tra diversi casi, ma ognuno di noi e ogni esperienza è un mondo a sé stante.

"Non tutti hanno avuto la possibilità di coltivare l'orgoglio, Capitan So Tutto. Non è che ci nasci. È come con le automobili nuove. Bisogna installare gli optional."

L'orgoglio e l'amor proprio vanno coltivati? Beh, certamente l'idea che abbiamo di noi stessi ci arriva in primis dall'ambiente in cui siamo cresciuti. E se maturiamo nel degrado, non avremo nemmeno una buona immagine della nostra stessa persona...

Il linguaggio mantiene questa sfumatura così scurrile e, forse, proprio per questo alcune battute dei personaggi vengono scolpite nella mente del lettore. Il cinismo è sempre il vero protagonista delle vicende di Lansdale.

"- Non se se certa gente ha una scelta, dopo che ha subito certe cose."

Il passato influisce moltissimo sul nostro presente. L'ideale sarebbe analizzare il più obiettivamente possibile le nostre esperienze negative per fare in modo che i nostri figli e le altre persone che ci vivono accanto non debbano riviverle.

"- Ma perché certa gente risponde al male con il male, e altra no?"

Bella domanda! Dipende dalla forza interiore di un individuo, credo. Scivolare nel marcio è molto più semplice del seguire la retta via.

"Suppongo, visto che una parte primitiva della mia mente la pensava così, che avrei dovuto credere che l'albero bottiglia di zio Chester mi potesse proteggere, ma ormai mi era più facile credere nel male che nel bene."

Termina più o meno così "Mucho Mojo", lasciando il ricordo di una lettura accattivante e quel pizzico di amaro in bocca... E ora non mi resta che leggere l'ultimo racconto della trilogia, ovvero: "Il mambo degli orsi"! Buona serata a tutti! 😘

martedì 16 ottobre 2018

Castagnata a Giustenice e il primo racconto di Lansdale

Buon giorno! 
La rappresentante dei genitori della scuola di mio figlio mi ha invitata ad esporre i miei libri durante un evento irrinunciabile per il mio paesino: la castagnata dei bambini.
E così sabato pomeriggio mi sono rimboccata le maniche e ho cercato di dare una mano nell'allestimento della tensostruttura della piccola e graziosa Giustenice. 
I numeri da appiccicare ai vari premi per i bambini, i biglietti della lotteria, i pupazzi da sistemare sulle mensoline, i barattoli per i tiri dei più piccoli (e anche dei più grandi... 😁).
Un gran lavoro e ancora qualche fitta alle natiche a causa degli esercizi di squat che ho dovuto fare per saldare al pavimento della palestra i lunghi tappetini rossi. Ma ne è valsa la pena! 😊
È stato faticoso e divertente. Il senso di unione e di un'unica grande famiglia ha dominato dai primi preparativi fino alla conclusione della giornata. Il ricavato della manifestazione viene ogni volta devoluto a favore della scuola del paese: per l'acquisto di materiale indispensabile ai bambini e agli insegnanti.
E quest'anno mi è stato assegnato un tavolo sul quale ho potuto esporre i miei romanzi (anche parte del mio incasso è stato devoluto a favore della scuola di mio figlio).



Le vendite non sono andate alla grande, però sono riuscita a mettere da parte una piccola cifra per la scuola e, modestamente, ne vado orgogliosa! 😊
La festa è iniziata alle 12.30, ma alle 10.30 io ero già lì con i miei libri e alle 11 è arrivata la mia cara amica per tenermi un po' di compagnia, mangiare qualcosuccia insieme e commentare di tanto in tanto le mie storie davanti alle persone incuriosite dalla mia esposizione.
"Farsi avanti e sfoderare la verve del commerciante, oppure rimanersene in silenzio e sorridente?...", l'interrogativo che ogni volta, durante un evento simile, ci lascia spiazzate e senza una valida risposta. La mia amica, forse, sarebbe più propensa a richiamare l'attenzione del pubblico; mentre io preferisco attendere con dolcezza e un bel sorriso stampato sulle labbra. Non mi va di propinare i miei libri: chi è interessato mi rivolgerà la parola o cercherà semplicemente il mio sguardo e io saprò essere cordiale e sempre molto disponibile. 
Forse il mio non è il giusto atteggiamento... non ho di certo l'animo del commerciante, questo è poco ma sicuro. Ma sono fatta così. Non amo quei commessi/commesse asfissianti che ti saltano addosso non appena varchi l'ingresso di un negozio e per questo motivo non ho voglia di fare altrettanto con i miei possibili futuri lettori.
In teoria dovrebbero essere la copertina del libro e la sua sinossi a parlare per un autore/autrice, o comunque a cominciare a presentarlo/la al pubblico di lettori. Il resto dovrebbe arrivare da sé (sempre se il primo contatto con il libro è risultato gradevole al lettore...). E voi che cosa ne pensate?
Ora cambio argomento e vi espongo il mio parere sulla lettura di: "Una stagione selvaggia" di Joe e R. Lansdale.
"Una stagione selvaggia" è il primo racconto della trilogia intitolata: "Hap & Leonard". Vi ho già esposto il mio lieve disappunto per quanto riguarda l'utilizzo di un linguaggio un pochino "aggressivo" e scurile; tuttavia devo ammettere che questo racconto mi è piaciuto molto.

"Non so che cosa avesse quel gesto, quel brillio dorato, ma mi fece venire voglia di prenderla fra le braccia, stenderla sul tavolo e cancellare gli ultimi due anni passati senza di lei."

Trudy è l'ex moglie di Hap e si presenta da lui per proporgli un affare. Un affare da duecentomila dollari! 
Hap è ancora innamorato di Trudy, ma la donna sembra non avere alcuno scrupolo nello sfruttare gli uomini che le sbavano dietro...
Leonard, l'amico e vicino di casa di Hap, non vede di buon occhio Trudy, ma accetta di accompagnare Hap in questo colpo e, chiaramente, di spartirsi il bottino con l'amico.
Il loro compito? Recuperare il malloppo abbandonato da alcuni rapinatori sul fondo melmoso e gelido di una palude del Texas orientale. Trudy dirige le operazioni insieme a Howard, il suo ultimo marito, Chub e un certo Paco.

"mi sembra che tu stia usando la retorica anni Sessanta per giustificare un furto" 

Hap si rivolge così a Howard, dopo tutte le riflessioni nostalgiche sul passato del nuovo compagno di Trudy.
La cosa puzza, credetemi... non vi dirò che cosa capiterà in seguito, ma posso garantirvi che si tratta di una lettura molto scorrevole e divertente.
I dialoghi tra Hap e Leonard sono esilaranti (a volte mi piego in due dalle risate) e... sì, sì, una lettura di grande intrattenimento e arricchita di avventure bizzarre ed eccitanti.

"Non puoi giudicare le cose da come le vedi. Osserva una cosa abbastanza a lungo, e comincerà a sembrarti qualcos'altro."

Beh, effettivamente, questo racconto è ricco di colpi di scena!

"- Adesso ho capito perché vai in giro con un nero. Così se buchi hai qualcuno che ti cambia la gomma."

Leonard è autoironico e divertentissimo! Mi piace un sacco il botta e risposta dei due protagonisti, il loro cinismo a volte quasi urticante.

"Sentirsi troppo sicuri è esattamente il modo per consegnare la propria anima al diavolo un pezzettino alla volta."

"L'idealismo era un po' come Venere nel cielo del giorno. Una volta ero in grado di vederla. Ma con il passare del tempo mi serviva meno e volevo scrollarmene di dosso le responsabilità, e avevo perso la capacità di vederla, di crederci. Ma adesso pensai che sarei riuscito a vederla di nuovo se avessi fatto uno sforzo e avessi guardato con attenzione." 

Termina così l'elettrizzante racconto di Lansdale e ora ho quasi terminato il racconto successivo, ovvero: "Mucho Mojo". Ve ne parlerò a breve... Per ora buona giornata a tutti! Io me ne torno a lavorare. 😉😊😘

mercoledì 10 ottobre 2018

Allerta meteo e nuove letture

Buon giorno a tutti! Come va? ☺
Da oggi pomeriggio fino a domani sera, qui in Liguria, ci sarà l'allerta meteo arancione. 😨 O fa troppo caldo o piove a dirotto! E va boh... accettiamo un po' ciò che ci passa il convento... 😧😁
Vi dirò... io amo la pioggia. Non i rovesci violenti, chiaro, ma la pioggia mi piace. È così romantica. 😍
Starsene possibilmente a casa, al calduccio, e osservare le gocce che scendono. Il profumo della terra che si sprigiona nell'aria. Mi piace.
Sono sempre alle prese con la correzione del mio sesto manoscritto (ogni giorno mi vengono in mente nuove modifiche da apportare...) e poi, quando i miei impegni quotidiani me lo consentono, proseguo nella stesura della mia settima storia: un tragicomico. A volte alzo gli occhi dal mio tablet, guardo dritto davanti a me, puntando al verde delle colline che circondano la mia casetta e al blu scuro del mare all'orizzonte e una domanda si solleva dal polverone originato dai miei pensieri e dalle mie nuove idee: "Ma perché lo sto facendo?"
Beh, resto sempre senza una risposta. Poi la trovo, in fondo al mio cuore: lo faccio perché mi piace, perché scrivere mi fa sentire viva. Non è una risposta dettata dalla ragione, no. La ragione, di fronte a quella domanda, si ammutolisce. È il cuore che risponde. ❤
Va beh, ora mi fermo con i sentimentalismi, altrimenti rischieremmo di scivolare sulla melassa! 😁
Vorrei parlarvi/parlarmi (uno psicologo -ora non ricordo chi con esattezza...- affermava che la costruzione del sé avverrebbe durante il racconto e la stessa descrizione del sé... Beh, in un certo senso, io, qui, mi sto costruendo 😉😊) di una nuova lettura.
Innanzitutto ho iniziato a leggere uno dei due ebook restanti sul mio tablet, ma... non mi è piaciuto. Nonostante le innumerevoli recensioni positive riscontrate in rete, quel libro proprio non mi convinceva! Una storia noiosa, ripetitiva ed eccessivamente sdolcinata. Avete presente quando vi espongono la solita serie di azioni del quotidiano? Beh, giunta a circa 30 pagine, non vedevo altro che quello: le stesse identiche azioni dei protagonisti, due giovani universitari dai nomi improbabili... Mi fermo qui. Non vi menzionerò il titolo, né l'autore del libro in questione perché non mi piace far cattiva pubblicità. 
Mossa dal desiderio di sfogliare un bel cartaceo, accogliendo un consiglio di lettura, ho acquistato la prima trilogia di Joe R. Lansdale, dal titolo: "Hap & Leonard".
Carino! Mi ricorda vagamente il film "Sin City": i dialoghi da macho, da -concedetemelo- fanculo tutto e tutti! 😕😂
Comunque è interessante. Una lettura "leggermente" diversa dal mio genere... 
Il primo racconto si intitola: "Una stagione selvaggia".
Hap e Leonard sono amici e abitano nel Texas orientale. Hap ha un trascorso alle spalle da figlio dei fiori, mentre Leonard, di colore e omosessuale, è un reduce della guerra del Vietnam. Si presenta Trudy a casa di Hap per fare sesso con lui (Trudy è la sua ex moglie e, di tanto in tanto, si concede visite di quel tipo con i suoi ex mariti...) e per parlargli a proposito di un colpo: dovranno ritrovare insieme il bottino di una banda di ladri abbandonato nelle acque di una palude durante la loro fuga dalla polizia. Ce la faranno?... Nonostante il linguaggio molto molto scurile, il racconto mi sta prendendo parecchio. Vi aggiornerò senz'altro. 👌😊 
Un bacio. 💋😊🙋

giovedì 4 ottobre 2018

"Oltre la finestra" di Alessandro Petrelli

Un thriller accattivante quello di Alessandro Petrelli! Si intitola: Oltre la finestra e il suo autore, come me, ha pubblicato con la casa editrice Lettere Animate.

"La vita di una persona normale non potrà mai essere scossa drasticamente all’improvviso."

Inizia così il romanzo di Alessandro. Il protagonista si chiama Davide e si è trasferito insieme alle sue sorelline, Elisa ed Eleonora, presso la casa della nonna, nel piccolo e suggestivo paesino di San Foca. I genitori di Davide hanno perso la vita durante un incidente stradale. Il ragazzo, chiaramente, è ancora fortemente scosso da una perdita così dolorosa...

"Se mi avessero chiesto di disegnare Laura in quel momento avrei disegnato una montagna illuminata dal sole. Una montagna dello stesso colore dei suoi capelli. Avrei fatto due ghiacciai leggermente sopra la metà della montagna. Da quei ghiacciai avrei fatto partire un fiume, affiancato da terra marrone, che sarebbe andato a finire in una zona dove i fiori mostravano il loro massimo splendore. Percepii qualcosa di erotico in quel disegno. Qualcosa che avrei capito solo io."

Laura è la fidanzata di Davide. Studia psicologia all'università ed è molto innamorata del suo compagno. Si sostengono a vicenda e si percepisce un fortissimo legame tra i due. La descrizione della montagna... L'ho trovata splendida! Vedere una persona come un elemento naturale. L'acqua, i ghiacciai, i fiori, la terra e la roccia. Molto molto romantico e dall'effetto piacevole! ❤ Passione, tenerezza, naturalezza.

"Chiesi a Sergio se credesse in Dio. Mi rispose di si. «Anch’io,» ribattei. «Lo faccio perché è confortante credere che ci sia qualcosa più grande di noi. Anche se la scienza potrebbe contraddirmi.» «E chi ti dice che non sia Dio l’artefice di ogni azione scientifica?»"

Uno scambio di pareri tra Davide e il suo amico, nonché collega di lavoro, Sergio. È carina l'affermazione di Sergio! "Chi ti dice che non sia Dio l'artefice di ogni azione scientifica?". Sembrerà banale, ma chissà... Molte volte ci arrovelliamo il cervello nella ricerca di una spiegazione attendibile sui misteri che ci circondano e magari quella spiegazione è sempre rimasta lì, davanti ai nostri occhi... 😕😊 

"Mia madre mi diceva sempre di affrontare qualsiasi problema con il sorriso stampato sul volto. “Non c’è niente di più fortificante”, mi diceva."

Un consiglio molto saggio quello della mamma di Davide. Affrontare tutto con un bel sorriso sulle labbra. Condivido pienamente! E poi, mettiamola così, dopo una giornataccia, un sorriso forzato potrebbe dare origine sul nostro volto a uno sguardo da completi ebeti e un bel: "Guarda che cretino che sono!" contribuirebbe a sollevarci il morale, no? 😂
Ma sì... Un po' di sana autoironia è quello che ci vuole. Sempre, a mio parere.
Certo, Davide ha una grossa gatta da pelare... Un assassino si aggira intorno alla sua abitazione e "deve" uccidere coloro che sono nati nel mese di febbraio, o meglio: durante una notte di luna piena, in un venerdì di febbraio.

"Non posso credere nella Chiesa che condannò Giordano Bruno e che fece abiurare Galileo … non posso. Ma comunque sia credo in un Dio, in qualcosa di più grande di noi, in qualcosa che si trova oltre. Ognuno lo prega a modo suo. Dal Cristianesimo al Buddhismo, dall’Induismo alle Divinità Egiziane, cambia solo il modo di immaginarselo e di pregarlo. C’è qualcosa più grande di noi, qualcosa che decide per tutti anche le cose più difficili, qualcosa che forse risiede nella natura, nel cielo, oppure dentro ognuno di noi."

Davide non crede nell'istituzione della Chiesa, ma pensa che, da qualche parte, possa esistere un'entità che ci sorveglia e che decide per noi quotidianamente. 
Beh, io la penso esattamente come il protagonista di questo romanzo. Non credo nella Chiesa, ma penso che esista un ordine alla base del tutto. Ogni piccola parte dell'universo ha il suo preciso scopo: ogni atomo, ogni organo del nostro corpo... 
È tutto troppo funzionale e mirato a un obiettivo per poter dubitare sulla presenza di un ordine. Sì, io lo chiamerei così: un preciso ordine.

"Camminai per qualche minuto dando un’occhiata intorno. Tutti i padiglioni erano di colore beige e la maggior parte delle finestre erano ormai senza vetri. Molte erano aperte. Tutta la struttura era circondata da verde. Alberi altissimi e prati inglesi. Notai una porta aperta alla quale mancava un’anta e mi orientai verso di essa. Salii qualche gradino e oltrepassai un arco che portava sotto dei portici che proseguivano per tutto il padiglione. Oltrepassai la porta e avvertii un brivido che mi percorse la spina dorsale. La luce scarseggiava e l’ambiente era spettrale. Tutte le porte e le finestre erano rotte e sgretolate. Sui muri mancava l’intonaco. Per terra c’era di tutto: polvere, scope, giochi per bambini, scarpe bucate, un paio di manette, delle candele consumate e di fronte, nell’altra stanza, si intravedeva una sedia a rotelle vecchia di cent’anni. Un altro brivido percorse la mia schiena. Da che parte vado?"

Davide viene perseguitato da questo stranissimo serial killer, perciò decide di condurre alcune ricerche. Penetrerà di soppiatto in un vecchio manicomio in disuso di Voghera. E... brrr... da brividi! 😱 Avete presente il film Shutter Island con Leonardo Di Caprio? Ecco, alcune descrizioni me lo hanno ricordato e mi hanno fatto un pochino accapponare la pelle...

Chiaramente non vi rivelerò l'identità dell'assassino, ma vi assicuro che il finale vi lascerà a bocca spalancata! 😮
"Ma dai? Nooo, non ci credo ecc ecc.", queste sono state più o meno le mie reazioni! 😁😜
Un thriller carino e originale. Ho notato un po' di errorini e poi un eccessivo utilizzo del linguaggio parlato tipico delle zone del sud d'Italia. L'uso del gergo rende, a mio avviso, più autentici i dialoghi tra i diversi personaggi; ma non mi piace granché nella voce narrante... De gustibus, chiaro. 
Un bacione e buona giornata! 😘

lunedì 1 ottobre 2018

Giornata firma copie a Calizzano

Buon giorno a tutti!
Sabato mattina, alle 9.30, sono arrivata a Calizzano dopo circa un'oretta di viaggio.
I miei genitori erano già là ad attendermi e mia mamma, entusiasta, mi ha domandato: "Hai visto che cosa ti hanno preparato?"
Io, con la salivazione chiaramente azzerata, mi sono limitata a farfugliare un: "Ma-ma va?..." 😕😂
Ho raggiunto l'edicola con passo tremante (emozione e venticello gelido: un mix fantastico... 😨😂) e ho scoperto questa locandina:


La mia cara amica è riuscita, come sempre, a rubarmi qualche risata e a farmi prendere l'ansia da prestazione con un pizzico di comicità! 😉😁
Non è andata benissimo. Calizzano è una piccola realtà e con l'aria frizzantina delle prime giornate autunnali la maggior parte dei suoi abitanti decide di restarsene a casa, al calduccio... E come dar loro torto?! 😩😁 
Sono rimasta per più di due ore lì, in piedi, di fronte a quella locandina, a battere i denti e a strofinare una gamba sull'altra. 😨😂
Ma ne è valsa la pena! Abbiamo trascorso una piacevolissima giornata e ho conosciuto tre miei nuovi lettori. 😉



Elio, la mamma di Marta e infine Giuliana, proprietaria di un negozietto di artigianato davvero molto grazioso. ❤
Ho anche conosciuto una signora, che mi ha proposto di organizzare una presentazione presso la biblioteca di Alassio (una cittadina molto frequentata della riviera ligure) e oggi ho iniziato ad attivarmi e a chiedere qualche info qua e là... 😉
Credo che qualunque esperienza tenda ad arricchirci. E poi, la via della scrittura è davvero impervia e ricca di ostacoli, perciò bisogna rimboccarsi le maniche e prepararsi ad affrontarli. 💪😊
Beh, io sono pronta.
Dopo l'impegno della mattinata, io, mio marito, il mio bimbo, la mia amica, i miei genitori e mia suocera ci siamo recati in un ristorantino della zona. Tartufo e funghi porcini in gran quantità! 😋 Ne è valsa la pena e ho potuto constatarlo dal sorriso stampato sulle labbra di tutti i presenti a tavola. ❤
La scrittura, insomma, è anche un pretesto per stare insieme e festeggiare: le vittorie e persino le giornate storte, anzi, soprattutto le giornate storte! 😉😁
Nel frattempo, sto proseguendo nella correzione del mio sesto libro e buttando giù nuove idee nel settimo. Mi piace e non mi fermerò. Mai. Anzi... nei momenti di sconforto, riesco a scrivere anche di più. 
Seguire i propri sogni. Sempre. Non importa dove arriveremo, importa averci provato. ❤
Il libro di Alessandro Petrelli è davvero molto interessante. Un serial killer si aggira lungo le strade della piccola San Foca e ha una prerogativa: uccidere coloro che sono nati nel mese di febbraio, durante la luna piena... e non aggiungo altro. Una volta terminato, esporrò il mio parere. Per ora posso soltanto dirvi che mi sta coinvolgendo molto. Ho notato alcuni errori grammaticali bruttini... Un "se io avrei" spaventoso, lo ammetto. Ma la trama è carina e capisco che, il più delle volte, la fretta è cattiva consigliera e ci fa inciampare in questi strafalcioni... 😧 
Vi auguro una serena settimana, vi mando un bacione a distanza e termino questa mia paginetta di diario spiegazzata (spiegazzata perché immagino di girarla più volte... 😕😁) con una frase del mio editore e una manciata di immagini della giornata di sabato... 💋🙋

"Conta l'entusiasmo che ci metti, non il numero di copie vendute."


Mamma e papà. ❤💙💚


Il mio Cesare. ❤❤❤


Suocera e mamma... 😱😂



Alessio... 😊❤