mercoledì 24 ottobre 2018

"Mucho Mojo" di Joe R. Lansdale

Ultimamente non riesco a scrivere le mie solite due paginette settimanali... 😧 Sì, mi ostino a chiamarle "pagine" anziché "post" perché mi piace immaginare i miei pensieri quotidiani racchiusi in un diario dalle pagine svolazzanti, accarezzate dal piacevole venticello di questa giornata soleggiata. Insomma, sto descrivendo ciò che mi sta capitando in questo preciso istante, seduta su una panchina di legno in un piccolo molo, con il mare increspato dalle onde nervosette e un libro aperto sulle mie gambe con la mia matita pronta a sottolineare.
Questa non è e non si rivelerà per me come una delle più spensierate settimane... 😧La mia boss sta poco bene e averla vista stamane su un freddo letto d'ospedale del reparto di gastroenterologia mi ha rattristata molto. Si è commossa al mio arrivo del tutto inatteso (ho persino eluso un paio di infermiere per poter fare uno strappo alla regola e varcare quella soglia fuori dall'orario di visite...) e non ve lo nascondo: mi sono commossa anch'io. Dopo quattro anni, volente o nolente, alle persone ci si affeziona; o forse sono io un caso raro, non lo so... Comunque mi sono affezionata a lei e saperla lì mi stringe il cuore.
Il posto di lavoro, generalmente, non coincide con un luogo di pace e amore; ma io ho sempre voluto vederlo così e non c'è stato un solo giorno in cui non abbia messo amore e dedizione in ciò che facevo. Lei lo sa e lo tiene a mente, sempre. Persino nei momenti in cui mi comanda a bacchetta, ne sono quasi convinta.
Perché, in fondo, è il nostro destino... Saremo soli il giorno in cui ce ne andremo, ma ciò che conta è il ricordo di noi che lasceremo qua e là. Credo che saremo sempre in tempo per dare amore, per mostrare la nostra parte migliore e se decidessimo di respingere il futuro peso soffocante dei rimorsi sul cuore, allora sarebbe preferibile mostrare subito questa parte. Beh, io ci sto provando... Sbagliando, chiaro, ma ci sto provando.

È una settimana particolare anche per un viaggio che dovrò intraprendere domani... Il mio cuore e il mio cervello stanno battagliando da parecchio tempo proprio a causa di questa partenza. "Vado o non vado?": l'interrogativo che mi martella la testa da diversi giorni e anche oggi, con il biglietto del treno tra le mani, il dubbio continua ad assillarmi e lo farà anche domani, subito dopo averlo obliterato. 
Mi assillerà anche in futuro e nessuno potrà mai garantirmi di aver fatto la cosa giusta presentandomi lì. Resto sul vago riguardo a questa nuova situazione che mi è piombata addosso con la pesantezza di un macigno, perché è un argomento delicato. Riguarda la scrittura, questo sì. Ma non è da me. Non sono mai stata una persona tanto istintiva: ho sempre ponderato ogni possibile conseguenza di ogni mia azione, ma questa volta ho deciso di seguire l'istinto. Vedremo dove mi condurrà...

Ho terminato in questo istante il racconto di Lansdale intitolato: "Mucho Mojo" e anche questa storia mi ha coinvolta molto. Un racconto che sbalordisce il lettore per via dei suoi spiazzanti colpi di scena (anche se, devo ammetterlo, io avevo intuito l'identità del serial killer psicopatico fin dall'entrata in scena di quel particolare personaggio...).
Leonard eredita la casa dallo zio Chester. Non era più in buoni rapporti con il parente a causa della sua omosessualità, ma lo zio gli lascia quella casa e una serie di tracce da seguire per scovare uno psicopatico colpevole della scomparsa di diversi bambini di colore.
Leonard contatta Hap e gli chiede di aiutarlo a sbrogliare la matassa di indizi e simboli lasciati in giro per la casa dallo zio: un vero fan del mestiere del detective.

"- Quel palo con le bottiglie. Che cazzo è? Roba decorativa?
- È una di quelle stronzate mono. Ti protegge dagli spiriti malvagi. Dice che gli spiriti entrano nelle bottiglie e ci restano intrappolati. O forse entrano e vengono sputati fuori trasformati in una roba innocua."

E quell'albero si trova proprio nelle vicinanze della vecchia casa dello zio defunto.
I vicini di casa dello zio non sono di certo persone raccomandabili: trafficanti di droga sotto la copertura di un bianco rispettabile, nonché amico del capo della polizia.
E poi arriva Florida, l'avvocato di colore dello zio Chester, che dovrà mostrare a Leonard il testamento del suo cliente. Scocca una scintilla tra Florida e Hap, un'attrazione perlopiù fisica e poi, la donna evapora. Il colore della pelle per lei è ancora un problema e non se la sente di mostrarsi in pubblico con un bianco senza prospettive come Hap.

"Una fetta di luce color pesca filtrò tra le sbarre e pioveva sul letto, facendo brillare la pelle di Florida come fosse immersa nel miele."

Sembra che Hap provi qualcosa di più di una semplice attrazione fisica per la donna. 
Non mi è piaciuto il personaggio di Florida: troppo volgare nelle espressioni e senza pudore. Una donna anche molto opportunista.
Insomma, il mondo femminile non viene così elogiato dalla penna di Lansdale e la donna risulta ancora una volta senza cuore e diretta come un treno verso i suoi interessi, senza scrupoli, senza il timore di poter ferire un uomo.

"C'è gente che viene qui a leggere il contatore del gas o dell'acqua o a portare la posta, e se sono simpatici li fotografo e li metto lì, poi cerco di ricordare di cosa abbiamo parlato quel giorno."

Le parole di MeMaw, una cara vecchina che abita vicino alla casa di Chester e sforna torte deliziose, nonostante la sua salute cagionevole (a causa della sua veneranda età).

"Non esistono sensi unici, Hap. Ogni moneta ha due facce, e a volte gli stessi problemi hanno due risposte diverse."

Le riflessioni di Leonard. È proprio così: a volte gli stessi problemi hanno due risposte diverse. Non esistono leggi ferree che governano il comportamento umano: ogni situazione può essere analizzata da almeno due punti di vista differenti. Possiamo individuare delle analogie tra diversi casi, ma ognuno di noi e ogni esperienza è un mondo a sé stante.

"Non tutti hanno avuto la possibilità di coltivare l'orgoglio, Capitan So Tutto. Non è che ci nasci. È come con le automobili nuove. Bisogna installare gli optional."

L'orgoglio e l'amor proprio vanno coltivati? Beh, certamente l'idea che abbiamo di noi stessi ci arriva in primis dall'ambiente in cui siamo cresciuti. E se maturiamo nel degrado, non avremo nemmeno una buona immagine della nostra stessa persona...

Il linguaggio mantiene questa sfumatura così scurrile e, forse, proprio per questo alcune battute dei personaggi vengono scolpite nella mente del lettore. Il cinismo è sempre il vero protagonista delle vicende di Lansdale.

"- Non se se certa gente ha una scelta, dopo che ha subito certe cose."

Il passato influisce moltissimo sul nostro presente. L'ideale sarebbe analizzare il più obiettivamente possibile le nostre esperienze negative per fare in modo che i nostri figli e le altre persone che ci vivono accanto non debbano riviverle.

"- Ma perché certa gente risponde al male con il male, e altra no?"

Bella domanda! Dipende dalla forza interiore di un individuo, credo. Scivolare nel marcio è molto più semplice del seguire la retta via.

"Suppongo, visto che una parte primitiva della mia mente la pensava così, che avrei dovuto credere che l'albero bottiglia di zio Chester mi potesse proteggere, ma ormai mi era più facile credere nel male che nel bene."

Termina più o meno così "Mucho Mojo", lasciando il ricordo di una lettura accattivante e quel pizzico di amaro in bocca... E ora non mi resta che leggere l'ultimo racconto della trilogia, ovvero: "Il mambo degli orsi"! Buona serata a tutti! 😘

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