venerdì 28 settembre 2018

Ci siamo! 😉😊

I miei libri sono arrivatiiii! 🙇🙅🙆😀
Per fortuna -contrariamente a quanto mi avevano comunicato, provocandomi un leggero inizio di infarto 😨😂- sono giunti in tempo. 
Bene! Ritiro, dunque, le parole di sfogo del mio ultimo post... 😑😅
Okay, ora ci siamo e c'è anche l'ansiaaa! 😨 Ormai, io e lei siamo diventate compagne inseparabili! 😢😂 Tuttavia, scherzi a parte, posso vantarmi di avere un'Amica. Sì, un'Amica, non ho sbagliato nell'utilizzo della maiuscola. La mia cara e delicata Amica sa sempre come tirarmi su e spronarmi. Stamattina, ad esempio, mi ha proposto di vestirci allo stesso modo. 😂 Poi mi ha inviato un'immagine di una maglia favolosa. Sta tentando di non farmi pensare, ma sa perfettamente che mi è davvero impossibile non pensare! 😧😂
Nonostante non ami andare dalla parrucchiera, qualche giorno fa ho fissato un appuntamento con lei per oggi pomeriggio. È anche giusto dedicarsi a una qualche attività femminile di tanto in tanto, no? 😕😂 C'è stato anche un episodio di shopping compulsivo, ma preferisco non scendere nei dettagli, vero, mia delicata Amica?... 😉Se potesse parlare quel manichino... Va beh, ve l'ho detto, non scenderò in dettagli! 😂
"Ma sì!", mi sono detta, "al primo stipendio mi compro un paio di orecchini, una maglia -anche due- e poi, dulcis in fundo, un nuovo look dalla parrucchiera". Così ho fatto e sto facendo, insomma.
Il mio bimbo ha iniziato un corso di Aikido (il suo maestro è un mio caro amico ed è grazie a lui se ora sono sposata con Alessio 😊😍) e gli piace. Bene! Direi che va tutto alla grande.
E sì... avrei un'altra notizia dell'ultima ora... 
Riguarda la scrittura, il mio sogno nel cassetto. Bella? Sinceramente non lo so. Staremo a vedere. Dopotutto, chi vivrà vedrà, dico bene?
Sto anche proseguendo la lettura del libro di Alessandro Petrelli. Con molta lentezza, ma vado avanti. Non solo! Sto correggendo un mio sesto manoscritto -vi ricordate quell'horror di cui vi avevo parlato?- e sto scrivendo a ruota libera la mia settima storia. Stramba, tragicomica. Forse proprio come è stramba e tragicomica questa precisa fase della mia vita... Le trame prendono le distanze. Da una parte c'è la realtà e dall'altra la finzione, ma le emozioni e gli stati d'animo sono pressoché gli stessi. 
Okay, ora mi fermo. Ho voluto dedicare questa mia paginetta a me stessa, ma la prossima volta vi esporrò il mio parere riguardo a: Oltre la finestra e, chiaramente, vi racconterò come sarà andata questa mia giornata firma copie. 😉 Un bacio e buon fine settimana a tutti! 😘
P.s. mi sono resa conto soltanto ora dell'incredibile numero di faccette che ho utilizzato in questa mia paginetta, ma oggi prendetemi così, più matta ed emozionata del solito! 😝😁

martedì 25 settembre 2018

Intoppi! 😨

Preparo tutto con due settimane di anticipo. La data di spedizione dei miei libri destinati alla presentazione di sabato 29 settembre era prevista per mercoledì 26 settembre (per sicurezza avevo anche chiesto conferma ed ero stata rassicurata sulla puntualità dell'ordine) e, invece... sbucano fuori delle problematiche che la ritarderanno di una settimana! 😠
Intanto, la locandina è stata preparata da Debora, la proprietaria dell'edicola. Eccola! 😊❤

Ma non ci sarà il mio "Iside e Celeste" e dovrò accontentarmi di portare con me soltanto tre copie di "Riflessi di coscienza"... 😟 Non sono abituata a utilizzare un linguaggio scurile, ma qui ci sta tutto: merdaaa! 😠
Farò del mio meglio, con ciò che avrò a disposizione, chiaro. E, oltre alla piacevole tensione causata dell'evento, mi scorterà una buona dose di irritazione! Ma che ci facciamo? Niente! 
Ho iniziato a leggere il libro: Oltre la finestra, di Alessandro Petrelli. Almeno, leggere non mi fa pensare per un attimo alle diverse scocciature del momento... 😧😊
Per fortuna oggi ci sarà la mia migliore amica a tirarmi su il morale e a farmi staccare da tutti i pensieri che mi stanno arrovellando il cervello ultimamente. 
Va beh, ormai lo avete capito, oggi è una giornata no. Ma capitano a tutti e, sicuramente, domani splenderà il sole. 😊 Buona giornata! 😘

domenica 23 settembre 2018

"E se..." di Eliana Ciccopiedi

Terminato ieri sera. Un romanzo rosa carino e dalla trama originale (un po' diverso dai soliti rosa, con un principe azzurro molto particolare... 😉😊).

"«essere ragionevoli è giusto e va benissimo. Ma ogni tanto ci si deve anche lanciare. E quando lo si fa, può capitare di fare delle cavolate, certo, ma ciò non toglie che valga la pena farlo comunque»."
Il consiglio di Leonardo a Elena. Alzi la mano chi non si è mai lanciato! Io non saprei... Non credo di essermi lanciata molte volte. 
Una mattina, all'università, avevo deciso sul momento di sostenere un esame di Tedesco. Era da due anni che non seguivo una lezione di Tedesco e mi sono buttata nel vuoto, trascinandomi dietro una mia compagna, che non la smetteva di sghignazzare nel momento in cui ho iniziato a tradurre ciò che avevo appena letto davanti al mio docente di filosofia teoretica! Ma era un esame pro forma: una di quelle prove per ottenere punti extra nel mio credito formativo. E mi sono sentita una svitata e irresponsabile quando annaspavo per ricercare nei miei cassetti della memoria la traduzione di alcune parole. L'esame andò bene e la mia amica non smise un secondo di sghignazzare guardandomi. 
Non credo di essermi lanciata in altre occasioni, a parte con la scrittura... Avevo iniziato a inviare a diversi editori il mio primo manoscritto. Così, a raffica! Per gioco. Quando uno tra loro ha deciso di rispondermi, io quasi non ci credevo (e mi capita tuttora!). È iniziato tutto per gioco e forse è meglio che nella mia mente questa impresa resti come tale: per tutelarmi dai fallimenti e dai no, che piovono con frequenza, ve lo assicuro...

"Sa, trovo che la pazzia sia interessante. La normalità è per tutti, a lungo andare annoia."
Mi sono identificata anche in questa affermazione di Elena. La pazzia è molto più divertente. La normalità è prevedibile. Anche se... sapreste dirmi che cos'è veramente la normalità? Difficile categorizzare...

"Tu non hai mai avuto degli “e se...”?» «Tutti abbiamo avuto degli “e se...”. Non penso al mondo esista qualcuno che non li abbia. Sarebbe troppo facile. Una persona senza “e se...” è una persona che ha preso tutte le decisioni giuste nella vita, che si è lanciata sempre, senza rimpianti, e ne ha solo guadagnato. Non esiste una persona così in tutto il mondo, credo. Ma personalmente mi prodigo per evitare il più “e se...”."
I rimpianti sono inevitabili. Credo che ci siano ben pochi individui al mondo privi di frustrazioni, privi di "e se...". Scegliamo una strada e, di conseguenza, non possiamo imboccarne un'altra. È tutta questione di possibilità, direbbe lo stesso Søren Kierkegaard, no? Non saremo mai completamente soddisfatti delle nostre vite. Sarò pessimista, ma io la vedo così. Non ci resta che tentare e incamminarci lungo la via che ci attrae maggiormente, sperando che sia quella la via migliore per noi, sospendendo il pensiero e le diverse elucubrazioni che tendono ad accentuare le inevitabili insoddisfazioni.

"Le persone scappano quando non sanno affrontare i problemi degli altri. Scappano quando non sanno affrontare i propri, figurarsi quelli degli altri. E quando non scappano, non hanno idea di come comportarsi e si sentono inadeguate, e te lo fanno capire. E tu, forse erroneamente, le allontani."
È difficile affrontare i problemi, ed è difficile offrire un buon appoggio a chi ne ha bisogno. Non esistono formule o ricette da seguire nel vivere insieme agli altri, nel vivere con la nostra stessa persona. Esiste l'istinto.

"cambiare opinione è sinonimo di intelligenza".
Concordo in pieno e tendenzialmente non mi piacciono le persone troppo sicure di sé, troppo imprigionate nelle loro idee. La mente, a mio avviso, dovrebbe essere elastica e disporre di una buona dose di adattamento alle situazioni che via via si presentano nel corso dell'esistenza di ognuno di noi. L'umiltà è un presupposto importante per poter cambiare idea. La prepotenza e l'arroganza imprigionano chi le ospita.

"Sì, casa sono le persone a cui torni. Ma casa è anche una sensazione. Il senso di appartenenza."
Questa frase mi è piaciuta molto. La casa intesa non semplicemente come un luogo o un edificio, ma come un insieme di persone, di sensazioni.

"Gli mancavano anche i suoi pensieri stupidi, quando parlava a sproposito. Le sue cazzate speciali. Il suo profumo."
Leonardo è molto innamorato di Elena, ma gli ci vorrà un bel po' per scoprirlo. Un ragazzo molto tormentato e insicuro. Ah! Le mie congetture erano errate, accipicchia!  😧😀Non voglio andare oltre perché non mi va di spoilerare un romanzo (oltretutto di una mia collega, dato che Eliana ha pubblicato con Lettere Animate), ma la mia opinione è positiva. Mi è piaciuto per la sua trama originale (non è proprio una favola come mi ero prospettata inizialmente), ho apprezzato le riflessioni sull'amore e sulla vita in generale. Credere sempre nei propri sogni e lanciarsi perché nulla è impossibile se lo vogliamo davvero: credo di aver colto questo messaggio tra le righe di Eliana.
Tuttavia, non ho amato particolarmente il personaggio di Elena in diverse occasioni: troppo saccente e molte volte logorroica. Non ho saputo apprezzare il modo di scherzare tra lei e Leonardo: l'ironia, a mio avviso, è un tantino eccessiva. Preferisco un po' più di moderazione: l'ironia sì, ma qualche pizzico qua e là. 
De gustibus, chiaro. Tutto sommato il libro mi è piaciuto e mi ha entusiasmata. Brava Eliana!

E ora vado a preparare la pappa. Oggi il cielo non promette nulla di buono, ma un po' di pioggia non guasterebbe! 
Buona domenica a tutti! 😘😘

giovedì 20 settembre 2018

Un angolo di pace 💙

È bello scambiarsi due parole e riuscire persino a sghignazzare in un momento di noia e di seccature varie... Ecco, penso di aver condensato la mia giornata di ieri in questa affermazione! 
Ultimamente, io, mio figlio e la nostra cagnolina ci stiamo dedicando alle passeggiate tra i boschi del nostro paesino. Così, giusto per staccare un po' e stare a contatto con la natura. Abbiamo fatto una piacevole scoperta: un anfratto nel verde, sotto casa nostra, davvero molto carino. Un piccolo angolo di pace dove possiamo ascoltare lo scroscio dell'acqua di un fiumiciattolo, all'ombra della vegetazione e ci godiamo il refrigerio perché fa ancora tanto, ma tanto caldo! 😩 Mio figlio porta sempre con sé un pezzo di pane e poi si prepara a sfamare i pesciolini che nuotano nel ruscelletto. Sembrerà stupido, ma adoro quel posto! Se non fosse per la presenza fastidiosa delle zanzare, ci trascorrerei l'intero pomeriggio. In questo dolce angolo di pace porto sempre con me un libro e comincio a leggere, comincio a scacciare i pensieri legati alla vita quotidiana e mi immergo in un nuovo mondo, in mezzo a nuovi personaggi: è bello riuscire a immedesimarsi in uno, se non addirittura in alcuni di loro. La lettura è davvero rilassante ed emozionante. Insomma, non potrei farne a meno!
Il romanzo E se... mi sta coinvolgendo molto, perciò anche oggi continuerò a citare alcuni passaggi per me più significativi.


"a volte ci fermiamo per paura di andare avanti, perché la strada è buia e il buio ci terrorizza. Ma penso che condividere le proprie passioni con chi ci sta vicino sia fondamentale. Altrimenti c’è il rischio che col tempo non rimanga niente da condividere."
Ci fermiamo quando non conosciamo. L'ignoto ci spaventa, il cambiamento, il salto nel buio. Ma a volte è necessario e, anzi, il cambiamento ci rinvigorisce, ci fa sentire vivi, no? Le passioni vanno coltivate, sempre. E, chiaramente, se abbiamo accanto qualcuno con cui poterle condividere, beh, molto molto meglio!


"Quando sai che al mondo esistono le cose belle, ma saperlo non equivale a viverle. E quando le vivi ti senti pieno."
Esistono molte cose belle al mondo. Per me una nuova cosa bella è proprio quell'angolo di cui vi parlavo prima; perciò ci andrò non appena mi sarà possibile, questo è certo. Vivere le cose belle per sentirsi pieni.

"«Il tormento interiore. Certo, è un personaggio euforico e pieno di voglia di vivere, ma quello che mi è arrivato di più è il fatto che sia tormentato. Come se lui stesso non riuscisse a star dietro ai suoi stessi pensieri»."
Leonardo è un ragazzo tormentato. Fa un'importante confessione a Elena, ma non sono sicura che sia del tutto sincero con lei... Ho come la sensazione che lui la stia mettendo alla prova per vedere se è davvero diversa dalle altre donne... Lo scoprirò proseguendo questa piacevole lettura, ma nel frattempo mi piace fare le mie congetture.

"Ma sono sempre stato un tipo particolare, un po’ incline a momenti di malumore, al bisogno di isolamento. Un momento euforico, l’altro col morale sotto le scarpe. Un momento rido e scherzo con qualcuno, il momento dopo mi sento come se dovessi essere in un altro posto. È come se fossi tante, troppe cose in una sola persona."
Non vi è mai capitato? Io mi sono identificata molto nelle parole di Leonardo. Lunatica, cangiante, mi porto dentro sempre un sacco di emozioni. Non sono mai la stessa persona. 


"A volte diamo per scontate le cose che ci ritroviamo sotto il naso, proprio perché ce le abbiamo sotto il naso."
Verissimo! Spesso tendiamo a dare tutto per scontato, ma non è così. La vita deve essere una continua scoperta, giorno dopo giorno. Ciò che ho appena scritto, tuttavia, suona un po' come un'utopia perché la routine è sempre pronta ad assalirci. E ci muoviamo come automi senza fermarci, senza renderci conto del tempo che passa. Dai, fermiamoci ogni tanto! Siete invitati nel mio angolo di pace.


"Fu così che iniziò. Strano, ma vero, si sentivano di frequente. Strano, ma vero, c’era sempre qualcosa da dire. Difficile da ammettere, ma era da tempo che non aveva di quelle conversazioni con Davide."
Davide è il compagno di Elena. Sono fidanzati da dieci anni e conviventi da due, ma... qualcosa tra i due si è spento strada facendo... Davide non le presta più le attenzioni che le dedicava un tempo e spesso risulta assente e indifferente alle azioni/scelte della fidanzata.

"«Visto? Stiamo accumulando ricordi. Tu vai in giro e pensi alle nostre conversazioni. Io lavoro e penso alle cazzate che dici»."
Elena e Leonardo sono amici, ma... Elena ha trovato in lui un vero confidente, una persona con la quale condividere le sue passioni o semplicemente le seccature del suo quotidiano.

"Sono ingenua, non posso farci niente. Vuoi ordinare altro? Un dolce?» «Sono a posto, grazie. Invece è bella questa cosa. Vuol dire che credi negli altri, perché sei onesta e non riesci neanche a concepire la disonestà nelle persone»."
Riesco a identificarmi anche nell'affermazione di Elena. Mi sento esattamente come lei: molto ingenua e fiduciosa nel prossimo. È vero, il più delle volte bisognerebbe andarci cauti con le persone che non conosciamo bene, ma io vado a pelle in queste cose: sento, o credo di sentire quando posso fidarmi di qualcuno. Sensazioni che potranno rivelarsi errate (ed è già capitato diversissime volte...), ma vale la pena tentare; vale la pena scommettere sulla bontà di un'altra persona. Perché? Perché io voglio vedere così il mondo, nonostante tutto. No, non sono una di quelle noiosissime perbeniste, sono io, la Vale (come mi chiamano in genere le persone che conosco). 😉😊
Comunque, dopo la passeggiata e il momento di relax nella nostra "tana", abbiamo proseguito il nostro tragitto in bicicletta (a dire il vero, mio figlio in bici e io di corsa!) e poi un po' di ginnastica per sentirci più in forma. 💪😉
P.s. I preparativi per sabato 29 settembre stanno proseguendo... La giornata firma copie si avvicinaaaa! 😱😅 Oggi una bella gita in canoa per scaricare la tensione e, chiaramente, fare un po' di esercizio fisico. Un bacio e buon pomeriggio! 😘🙋


domenica 16 settembre 2018

Questione di tran tran! 😉😁

Da domani riprenderemo con il nostro solito tran tran: io rindosseró per il quarto anno consecutivo i panni dell'assistente familiare e il mio bambino riprenderà ad andare a scuola.
Per quanto riguarda la mia vita, beh... con tutta onestà, speravo di poter apportare qualche piccola modifica, ma... nulla! Va bene così, o meglio, me la faccio andare, come sempre, come fanno tutti quanti: chi più, chi meno... 😕😊
Durante l'estate ho condotto le mie solite ricerche, ma non hanno avuto buon esito, o comunque degli scarsissimi risultati... 😟 Tuttavia, mi sento grata di avere un impegno quotidiano, questo sì; inoltre ho una buona notizia, fresca fresca, proprio dell'ultima ora: a breve sarò ospite e protagonista, con tutti e quattro i miei manoscritti, di una piacevole giornata firma-copie a Calizzano, un grazioso paesino montano dell'entroterra ligure.
E mi sto accordando per una seconda giornata firma-copie a Calice ligure (dove si era svolta la primissima presentazione dei miei manoscritti).
Eventi come questi (per me decisamente emozionanti, data la mia natura parecchio introversa) mi ricordano di essermi cimentata nella scrittura.😀 Mi ricordano che ci ho provato... È un sogno irraggiungibile e l'ho potuto constatare più e più volte, ma è un gran bel sogno! 😊❤
Riprende la nostra routine: sveglia alle 7.30. "Cesare, amore!", seguito da un: "dai, piccolo, ti devi alzare!", una carezza (anche più di una...) e poi: "dai, Cesarino!", fino all'urletto finale: "Cesareeeeee!" 😂
Vestiti in fretta e poi seconda fase: "Dai, Ce, non metterci tre ore a fare colazione!", e infine ancora un'occhiata poco prima di mettere un piede fuori dalla soglia di casa, così, tanto per rimuovere le ultime macchie di cioccolato dalle labbra di mio figlio. "Posso portarmi un giocattolo?", la domanda che fa capolino tra le sue svariate richieste e/o lamentele, a dieci minuti dal suono della campanella. 😠😂
E poi tocca a me: arrivo a lavoro e raccolgo i primi ordini. Mano sulla fronte stile soldato e un vigoroso: "sissignore!"😂
Infine mi preparo ad accogliere con il capo chino le lamentele dell'insegnante riguardo al vivace temperamento di mio figlio (spero tanto che lui impari a calmarsi un pochino e che le lamentele, di conseguenza, si riducano... 😨).
Arrivo alle 12.30 a casa con preparazione fulminea del pranzo, poi compiti e, dulcis in fundo: ripetizioni ai miei soliti ragazzi durante la pausa di mio marito, che rivedrò soltanto in serata, verso le 20.30/21. Ma la mia giornata tipo non finisce qui! Perché ci sono anche le arti marziali di mio figlio... Prendi l'auto e raggiungi in tempo la palestra! 😱 Ah Ah! Molti di voi mi capiranno, ne sono convinta... 😉😆
Ricomincia per me, per mio figlio, per tutti. E si va avanti. Io vado avanti con la speranza sempre accesa nel cuore di trovare, prima o poi, una bella novità per quanto riguarda il mio sogno; lì, magari sotto un mucchietto di foglie arse e rossicce dell'autunno. Chissà... "Sono sempre i sogni a dare forma al mondo", dice Ligabue in una sua canzone (non sono una sua fan, ma piace a mio marito e queste parole mi hanno colpita).
Comunque, dopo lo stupendo e straziante libro di Marco Venturino, è giunto il momento di una nuova lettura. Ora sto leggendo un ebook (me ne mancano tre o quattro e poi potrò liberare definitivamente la memoria del mio tablet 🙇🙅🙆).
Si intitola: E se... ed è di Eliana Ciccopiedi.
Un rosa. Una favola. Ogni tanto abbiamo bisogno di una favola, dopotutto. Io vivrei di favole! ❤

"Aveva uno sguardo profondo, di quelli che facevano capire che alcune persone erano più intense di altre. E non serviva conoscerle per capirlo, ma lo comprendevi al primo sguardo, perché a parlare erano i loro occhi. Di solito accadeva a persone che avevano vissuto tanto e intensamente. Lo si trovava negli anziani, quelli che sanno, conoscono il mondo, hanno vissuto. E insieme a tutto questo vedevi anche la nostalgia, perché si apprestavano verso la fine."
Leonardo è un attore e ha stregato Elena durante una sua interpretazione in un musical. La ragazza è laureata in architettura e wedding planner di professione.

"Non è facile vedere qualcuno tanto preso dalla lettura, ormai. Sono tutti con lo smartphone in mano a chattare o giocare. Posso chiederti come ti trovi con l’e–book? Perché io trovo che sia poco poetico non avere un vero libro in mano, toccare la carta, sfogliare le pagine, sentirne l’odore quando è appena comprato."
Leonardo incontra Elena su un treno diretto a Firenze e la scopre intenta a leggere un ebook. L'ebook è molto comodo, ma il cartaceo è tutto un altro mondo! 😮 Il profumo della carta e il fruscio delle pagine... 😍

"Ma ho difficoltà a pensare che due persone riescano a crescere insieme, a cambiare insieme e continuare ad accettarsi per tutta una vita. Perché le persone cambiano. E sono poche quelle che riescono a seguire lo stesso percorso. Io adoro le fiabe, ma se potessimo vedere quello che succede dopo il Per sempre felici e contenti, secondo me vedremmo Biancaneve con sei figli e incinta del settimo, grassa e delusa che il principe passi tutto il suo tempo in qualche dubbia locanda anziché occuparsi del suo regno che sta andando a rotoli."
Elena non crede molto nell'istituzione del matrimonio: risulta cinica e disincantata agli occhi di Leonardo, ma, in fondo in fondo, lei crede nelle favole e tenta di esorcizzare le sue paure con commenti aspri e, purtroppo, molto veritieri.

"Nel rapporto di coppia incide tanto quanto due persone siano soddisfatte di sé stesse, di quello che fanno. Se vivono le loro passioni e se l’altro le accetta. Ancora meglio se le condivide."
Accettare e, ancor meglio, condividere le passioni del proprio partner per il bene del proprio matrimonio? Sì, sì, condivido in pieno!

"«Ma in fondo tutti indossiamo delle maschere. Siamo quello che le persone vogliono vedere di noi. Siamo uno, nessuno, centomila»"
Leonardo ammette questo durante una conversazione con Elena. La ragazza deve raggiungere il suo posto di lavoro: un matrimonio organizzato in un castello a Firenze e Leonardo si è offerto per darle un passaggio.

"quando vedi che una persona ama tanto il suo mestiere, che si sveglia al mattino ed è il suo primo pensiero, e l’ultimo prima di andare a dormire, e ti rendi conto che per te non è lo stesso... è disarmante. Questo genere di talento unito all’amore non ce l’hanno tutti"
Verissimo e molto raro: fare un lavoro che ci appassiona per davvero. Io, beh... credo sappiate già quale sia il lavoro dei miei sogni...

"non posso avere un solo colore preferito. Ogni volta è diverso. Perché io sono diversa ogni volta. Innanzitutto non riesco a legarmi a un unico colore. Perché le persone una volta che hanno capito di che colore sono, si legano a quel colore. E a loro piace identificarsi con quel colore."
Cambiamo ogni giorno, ogni minuto, continuamente. Oggi siamo il nero, domani il bianco. È proprio così!

«Le cazzate che dico hanno senso per chi le capisce. Non è roba per tutti. Non che tutti siano stupidi, ma non perdono tempo a pensarci, a queste cose. Io sì».
Mi sono riconosciuta molto in questa affermazione. Io, spesso, mi soffermo su pensieri superflui per molte persone. In linea di massima, io penso moltissimo (forse troppo? Mio marito è pronto a giurarci! 😕😂), ma questo fa sempre parte della mia natura! 😉😊 Buona domenica e buon tran tran a tutti! 😜😁😘

mercoledì 12 settembre 2018

"Cosa sognano i pesci rossi" di Marco Venturino

Ho terminato questa mia profonda lettura poco fa. Come ti avevo promesso, inizierò a buttar giù alcune mie considerazioni riguardo a questo splendido e illuminante manoscritto (o forse ottenebrante, data la triste, ineluttabile e cruda realtà che l'autore affronta?...😟). 
Le mie riflessioni accompagneranno, come sono solita fare, le citazioni per me più significative (quelle da me evidenziate con accanimento, ma con una matita per evitare di impiastricciare le pagine di questo stupendo racconto), tentando in ogni modo di allontanare un possibile spoiler dell'opera.
Il primo protagonista si chiama Pierluigi Tunesi, ha quarantacinque anni ed è, o meglio, era amministratore delegato di un'importante azienda multinazionale di apparecchiature elettroniche. Il signor Tunesi ora è diventato il numero sette, sì perché il letto del reparto di Terapia intensiva sul quale è costretto a vivere porta quel numero. Il numero sette del box tre del reparto di Terapia intensiva di una clinica di Milano.
Tunesi è malato: un cancro aggressivo al polmone lo ha condotto in sala operatoria, sotto i ferri del dottor Fulgenzi. Un'operazione impossibile, ma viene fatto il possibile per il paziente...

"Pierluigi, il pesce rosso, l'osservato, il mito, l'immobile, il prigioniero del corpo relegato in questo letto che, come una vasca di un acquario troppo piccolo, è l'unico esistere che mi compete."
Il titolo potrebbe essere fuorviante: qui non viene descritto il probabile mondo onirico dei pesciolini rossi; i pesci rossi sono i pazienti della Terapia intensiva, coloro che non se la passano troppo bene, che non riescono più a esprimersi a parole (perché in stato comatoso, o, come nel caso di Tunesi, tracheotomizzati), ma che continuano a sognare, a pensare e a sperare di riaffiorare in superficie il prima possibile da quell'acquario davvero troppo angusto.


Luca Gaboardi è l'altro protagonista del romanzo: il portavoce della storia di Tunesi, degli altri pesci dell'acquario e della sua stessa tortuosa storia di vita. Gaboardi è un intensivista, un rianimatore, insomma, un anestesista.

"In realtà di vita non riesco a salvare neppure la mia" 

Si presenta così il dottor Gaboardi. Un matrimonio fallito alle spalle e l'alcol per dimenticare, per non pensare agli errori commessi, o a ciò che vede quotidianamente all'interno dell'ospedale in cui presta servizio. 
"La vita è come una navigazione e l'alcol è la mia barca."


"...non ti sei accorto di vivere perché disponevi, credevi di disporre, di un credito illimitato. E per la prima volta pensi, con una lucidità spaventosa, che il credito è finito."
Pierluigi Tunesi riflette sul suo letto d'ospedale. Non gli rimane altro da fare che abbandonarsi a queste dolorose riflessioni, fissare l'orologio appeso alla parete che gli ricorda lo scandire e l'inesorabile scorrere del tempo e attendere l'orario di visite per rivedere la moglie, Clara e la figlia, Alessandra.

Valini è un altro medico, un vero missionario (l'ho adorato...), che costringe Gaboardi a pensare e ad affrontare il problema della coscienza, ovvero: 
"pesante fardello, rimasto come un organo inutile, filogeneticamente derivato da un modello ancestrale, che anni di professione, di compromessi e di ingiustizie, di dolore inspiegato e inspiegabile, di personale inadeguatezza morale, di perdita di riferimenti, mi avevano aiutato a scaricare dalle spalle."

Gaboardi, come si sol dire, si è costruito una bella corazza e non può commuoversi di fronte alla sorte di ogni paziente. 


"E io vedendomi riflesso nei suoi occhi, mi rendo conto di quanto sono importante. Proprio adesso che non valgo più nulla, che per il mio consiglio d'amministrazione non sono altro che un episodio che fa scuotere il capo e mormorare frasi di circostanza, che qualsiasi compagnia d'assicurazione, che prima avrebbe fatto carte false per avermi come cliente, adesso non mi vorrebbe più nemmeno come voce per la beneficenza natalizia, io, tramite Clara, m'accorgo di essere rilevante come persona. Il suo amore che mi vuole anche così: inutile, dolente, ripugnante."
Clara sta accanto a Pierluigi. A volte basta un sorriso o una carezza per fargli capire il suo amore, il suo esserci per lui. Sempre e a prescindere dalla situazione. Un amore così forte il loro, che mi ha commossa moltissimo. Un amore che fa sperare a Pierluigi di uscire il prima possibile per poter stare accanto alla moglie, anche in silenzio, senza dire una sola parola. 

"Insomma, le parole non sono tutto. 
I pesci, infatti, non parlano ma, ormai ne sono sicuro, sanno benissimo cosa è l'amore."

"Ho imparato bene in questa maledetta vasca dei pesci rossi, gli occhi riescono a dire più delle parole: le parole spesso mentono, gli occhi meno."
Pierluigi non può parlare a causa della tracheotomia, ma ha imparato a leggere lo sguardo delle persone intorno a sé.


"Quando c'è l'occasione spesso non sei pronto e quando sei pronto l'occasione non si fa vedere. O magari sei tu che non riesci a coglierla, perché anche riuscire a vedere le cose non è così semplice. La luce non è uguale per tutti: così come ci sono i miopi e i presbiti."
I casi della vita... È difficile cogliere l'occasione: giunge quando non siano pronti a coglierla, o, forse, non siamo in grado di focalizzarla in modo nitido... Con il senno di poi, come sempre, è tutto più semplice, no? 😥
Pierluigi affronta queste riflessioni cariche di angoscia, di tormento ripensando alla vita che un tempo gli era appartenuta.

"I vecchi non corrono, e non perché non ce la fanno: perché hanno capito che non serve."
Il pensiero di Gaboardi. La sua rassegnazione come medico di fronte a situazioni in cui un minuto in più o un minuto in meno non contano granché... Luca Gaboardi indossa una maschera di cinismo e di indifferenza ogni giorno per non dover soccombere, per lasciarsi scivolare addosso la vanità dei medici carrieristi, che vedono Tunesi come un catorcio e niente di più. Ma Gaboardi, come Valini, è diverso da tutti gli altri medici di quel reparto: dentro di lui respira ancora la compassione e l'amore per il prossimo. Quel tipo di amore che ti porta a chiamare una persona con il suo nome di battesimo e non con uno stupido numero appiccicato al suo letto d'ospedale.

Che dire? Un romanzo che mi ha lasciata senza fiato, che mi ha costretta a riflettere, che mi ha fatto scendere anche qualche lacrima. Il linguaggio, molto tecnico, non è così semplice: l'autore, Marco Venturino, è direttore della divisione di Anestesia e terapia intensiva all'istituto Europeo di Oncologia di Milano. 

"Vorrei solo che rimanesse addosso, a chi ha avuto la pazienza di leggere questo libro fino in fondo, un odore particolare delle cose umane. Un odore che viene fuori dalle zone di confine tra la vita e la morte, ove i silenzi della vita e i rumori della morte assumono fattezze di giganti deformi." 
Sono queste le parole utilizzate dallo scrittore/medico, nella sua postfazione, per congedarsi dal suo lettore. 
Sì, io sono riuscita a fiutare questo odore, anzi, mi è entrato dentro con forza e mi ha ricordato che la vita è una e vale la pena viverla fino in fondo. Esistono tanti aspetti positivi nella vita di ognuno di noi per cui valga la pena lottare giorno dopo giorno, senza arrendersi. Mai. L'amore e l'amicizia sono due componenti essenziali del nostro battagliare quotidiano, due valide ragioni per amare la vita. ❤ E, a tal proposito, io ne approfitterei per ringraziarti, dal momento in cui sei stato proprio tu ad avermi consigliato (o forse ti ho estorto?) questa magnifica lettura così profonda e ricca di significati. ❤ È vero, in questo libro viene affrontata soprattutto la morte, ma allo stesso tempo la vita: non potrebbe esistere la vita senza la morte, dico bene? 😉😯
Grazie. P.s. Abbiamo diversi interessi in comune e tra questi rientra sicuramente il genere di letture! 😊 Comunichiamo a modo nostro e "il tutto" è nato da una situazione insolita, ma è bello così! 😊 "Il tutto" fa parte della vita.

sabato 8 settembre 2018

"Aspettavo te" di Ilaria Satta e una notizia triste... 😟

La nostro topolina ci ha lasciati. 😟
Era un dolcissimo criceto dal pelo soffice e nero. 😍 Mi intenerivano tanto quelle sue zampette anteriori rosa: sembravano due manine in miniatura. 😊 Si metteva sulle zampette posteriori e poi si portava quelle due piccole manine alla bocca, guardandoci ferma, immobile. 😍 Lo so, più che probabilmente mi prenderete per una sciocca, ma le ero affezionata (come a tutti i nostri amati cagnoloni) e mi è dispiaciuto molto. Così, con gli occhi gonfi di lacrime, ho dovuto farlo presente al mio bambino (molto legato, come me, a tutti gli animali) e lui è scoppiato a piangere. Persino mio marito aveva il magone. Era la nostra amichetta e ha vissuto poco più di due anni in nostra compagnia.😑❤
Ognuno aveva il suo compito in famiglia: mio marito la nutriva, io mi dedicavo all'igiene della sua graziosa casetta e il mio bimbo la coccolava e la presentava, immancabilmente, a chiunque fosse entrato in casa nostra. 😟
È difficilissimo spiegare la morte al proprio figlio, ma, a mio parere, è giusto farlo: per non illuderlo e fargli comprendere la realtà della vita. Questo triste accaduto mi ha spronata a scrivere un articoletto sul sito kontrokultura, concentrandomi sull'importanza di spiegare la morte ai più piccoli. E la scrittura si è nuovamente rivelata per me come una buona terapia!
Ecco il link del mio articoletto: la morte non deve essere un tabù
Ho lasciato che mio figlio si sfogasse e poi, naturalmente, abbiamo ripreso con le nostre attività di tutti i giorni, con un'altra cara amica pelosetta nel cuore: la piccola Giggggia (nel pronunciare il suo nome non badavamo alle g! 😁😟). ❤



Ma adesso vorrei cambiare argomento -o rischierò di rimettermi a piangere😧- e vi parlerò a proposito delle mie impressioni riguardo alla lettura del libro: Aspettavo te di Ilaria Satta.

"e così andrà finire come sempre, che pur di passare un po' di tempo insieme, siamo capaci di fermare il resto del mondo."
Akira e Sarah si amano moltissimo, ma il ragazzo le sta nascondendo un'importante lettera e, chiaramente, mi fermerò qui, senza annunciarvi il suo contenuto... 😉

"Semplicemente, come me, è innamorato. Perdi la ragione, fai cose che solitamente non faresti, dici cose di cui un giorno ti pentirai. Ma lo fai perché è il cuore a comandarti e non più la mente."
Ed è proprio così: quando si è innamorati, si fanno un sacco di cavolate!
Avete presente la canzone di Emeli Sande e di David Guetta "What I did for love"?, beh, l'amore è così: ci porta a fare svariate pazzie. Pazzie che ti lasciano un grosso interrogativo sospeso nella testa, del tipo: "Ma che cosa ho combinato? Non ci posso credere!" 😮😂

"Mi divertiva essere io a gestire il gioco, far sospirare i ragazzi che mi stavano dietro, concedermi solo quando mi andava. Mi convinsi che ai maschi non importava che quello, che l'amore era solo un'illusione creata da persone deboli."
Una riflessione di Linda, la sorella disinibita di Sarah. Una ragazza cinica, che nasconde un mondo di dolcezza e tanto tanto bisogno di affetto (nonostante ciò, non mi è piaciuto granché questo personaggio...).

"Le rose sono nuovamente fiorite in quello che, un tempo, è stato il giardino di mia madre. Passeggio fermandomi di tanto in tanto a sentirne il profumo. In quest'angolo di pace tutto sa ancora di lei. È la vita che va avanti e che vuole celebrare la nascita di cose nuove. Dall'amore non può che nascere altro amore. E oggi più che mai, lo sento ovunque nell'aria."
Vi dico soltanto che questa è una delle frasi conclusive, il pensiero di Sarah al termine del romanzo. 

"Aspettavo te" è un dolcissimo romanzo sentimentale per adolescenti. 
I personaggi, i loro dialoghi e le situazioni in cui si ritrovano mi hanno ricordato molto gli episodi di Dawson's Creek (una famosa serie televisiva degli anni 90) e mi hanno portata indietro nel tempo: ai sogni che riempivano le mie spensierate giornate dei tempi del liceo, al primo batticuore, ai primi desideri e pulsioni...
Insomma: una bella storia d'amore tra ragazzi (a volte un tantino sofferta. Troppo sofferta! 😧). 
Voglio essere sincera: non disdegno il genere rosa, ma non amo particolarmente le storie d'amore tra adolescenti (forse perché non riesco più a immedesimarmi in questa delicata e, allo stesso tempo, favolosa fase della vita?😕). Inoltre, a mio parere, il romanzo risulta davvero troppo corposo e, per questa ragione, ripetitivo e prevedibile in alcuni punti. Comunque il mio giudizio resta positivo e l'autrice merita tutti i complimenti per il grande lavoro che ha compiuto e per il messaggio che ho recepito attraverso il suo libro, ovvero: lottare sempre per l'amore, mai arrendersi (sempre se si tratta del vero amore...).

Okay, ora è giunto il momento di passare alla mia prossima lettura: questa volta un bel cartaceo. 😊 Me lo ha consigliato un mio caro amico (gli ho promesso che gli avrei dedicato una di queste mie pagine di diario per esporre le mie impressioni sul libro. Sono una donna di parola, perciò sarà fatto! 💪😁) e si intitola: Cosa sognano i pesci rossi. L'autore si chiama Marco Venturino. P.s. Ho già iniziato a leggerlo e mi piace molto! Una storia triste, ma non voglio ancora sbilanciarmi con i commenti... Vi dirò la mia a breve... 😉


mercoledì 5 settembre 2018

Decimo anniversario e una pausa caffé molto speciale ❤

Lunedì pomeriggio io, mio marito e il nostro bimbo ci siamo recati ad Alassio (un paese molto bello e pieno di vita del ponente ligure). Dopo una breve passeggiata, abbiamo optato per una cena presso un delizioso e intimo ristorantino thailandese. La cena è stata strepitosa! Una salsa in particolare al curry verde, cocco e nocciole ci ha sbalorditi per la sua squisitezza. 😋 Una cena super per festeggiare i nostri dieci anni di fidanzamento... ❤ Al posto dell'anniversario di matrimonio, noi preferiamo celebrare il nostro fidanzamento (sarà per il fatto che io e il mio compagno ci siamo sentiti legati fin da quel 3 settembre 2008...😍).
Sto continuando a leggere il romanzo di Ilaria Satta. Ve ne parlerò attraverso qualche citazione.


"Non conosco la tua storia, ma credimi, l'amore non dovrebbe mai essere un problema, altrimenti si trasforma in qualcos'altro, che con l'amore ha ben poco a che fare."
L'amore non deve essere un problema. Questa è l'affermazione del proprietario della piccola palestra in cui Akira si allena con il sacco da boxe. Concordo pienamente, ma, spesso, amare prevede un po' di sofferenze... La gelosia, a volte inevitabile, la lontananza (soprattutto se si vive una storia a distanza) e le incertezze tendono a produrre malumore e dolore in una coppia. Poi, come si suol dire: se sono rose, fioriranno, no?😉


"Le persone solitarie e taciturne mi hanno sempre affascinata, ho sempre creduto che nascondessero dentro un mondo, che avessero molte più cose da dire di chi, invece, non smette un attimo di parlare. Così un giorno decisi di avvicinarmi per fare due chiacchiere con lei."
Sarah racconta il suo primo approccio con quella che sarebbe diventata la sua migliore amica, Sandra.
In questa affermazione ci ho letto tanto di me stessa: io sono una persona taciturna. Sorridente, ma taciturna. Lo sono diventata per libera scelta, dopo aver preso coscienza di quante cavolate si possono dire aprendo sempre la bocca e di quanto male (si spera inconsapevole...) si possa infliggere alle persone che non conosciamo granché.


"Non mi sono mai sentita tanto smarrita come adesso. Passi una vita a progettare cosa fare, credi di essere padrone delle tue scelte e della tua vita, ma come fossero castelli di carte basta un leggero alito di vento, e tutto crolla."
Progetti su progetti da parte di Sarah, mirati al controllo della sua vita, ma è quasi impossibile averne il completo controllo: qualcuno o qualcosa proveniente dall'esterno manderà in fumo i nostri schemi... Potrà distruggere i nostri piani, ma chissà... potrebbe anche rivelarsi piacevole, no?😉


"«Quando ti innamorerai anche tu davvero di qualcuno, capirai che l'amore è una via a senso unico: una volta imboccata non si può più tornare indietro. Ti diranno che è pericolosa e piena di ostacoli, ma andrai avanti comunque, anche se sai di rischiare tanto.»"
Un'altra riflessione sull'amore. Questo libro raccoglie diversi pensieri di questo tipo e ci fa sognare come delle adolescenti!😍


"Ma la gente è fatta così, parla in fretta e poi dimentica, senza pensare che dietro ci stanno delle persone e i loro sentimenti."
Questa frase ribadisce ciò che ho scritto prima. Il motivo per cui io, da qualche anno a questa parte, ho deciso di tacere pur di parlare a sproposito.


"Mi siedo in macchina e penso che senz'altro questo week end lo ricorderò per il resto della mia vita: ho gioito, ho pianto, ho sofferto, ho amato. Finalmente ho vissuto."
Che vi dicevo? Sarah si rende conto che, avendo stravolto i suoi piani, ha iniziato realmente a vivere. Accantonare un attimino il controllo, per lasciarci guidare dalle sensazioni, dal cuore. E voi, che cosa ne pensate?😉😊


Ah! La mia avventura in qualità di articolista sta procedendo bene, direi. Sto tentando di osservare una mia tabella di marcia preparando un articolo al giorno e... devo districarmi tra le ripetizioni, questo mio nuovo impegno, il mio bimbo (che a breve ricomincerà la scuola), il mio nuovo libro e la lettura quotidiana. Tanti tanti impegni (se consideriamo che tra un mesetto o giù di lì riprenderò anche il mio ruolo di assistente domiciliare), ma, nonostante un po' di stress e le conseguenti contratture muscolari cui sono soggetta a causa della tensione, sono felice! 😊 Ho sempre qualcosa da fare, qualcosa da scrivere. Chiaramente non potrò leggere molto, ma cercherò sempre un angolino per le mie care letture.

Stamane ho incontrato una cara ragazza. L'ho conosciuta quando frequentava le scuole medie: mi aveva chiesto un aiuto in matematica e... ora frequenterà il secondo anno di università! 😮 Mi sono quasi commossa vedendola scendere dalla sua smart. Mi ha ricordato un po' me, alla sua età, quando guidavo quello stesso tipo di auto! 😀Il mio "macinino"... La adoravo. ❤ Mi piace mantenere questo tipo di rapporto con i ragazzi che aiuto nello studio. Certo... non con tutti è possibile (alcuni, anzi, quasi tutti, una volta terminati gli studi, si sono dileguati senza darmi più notizie... 😧 E va beh...); lei, indubbiamente, rappresenta una delle mie più grandi soddisfazioni: una ragazza che ama studiare, che è grata all'amore che le gira intorno, inoltre ha percepito la passione che ci ho sempre messo per dare una mano ai ragazzi. Sono contenta e stop. Mi fermo, altrimenti verserò ora le lacrime che ho trattenuto a stento durante il nostro incontro. 😊 Detto ciò, vi auguro una splendida giornata!

sabato 1 settembre 2018

Nuova lettura, nuovo impegno e nuova aria! 😁

Partiamo dalla prima novità: la mia nuova lettura.
Ricordate la storia degli ebooks che devo assolutamente leggere per liberare la memoria del mio tablet? Beh, l'ebook che sto leggendo ora si intitola: Aspettavo te e la sua autrice si chiama Ilaria Satta.
Un romanzo rosa, abbastanza corposo (conta 383 pagine).
Sarah e Akira sono i due protagonisti (infatti i titoli dei capitoli si alternano riportando i loro nomi e i rispettivi punti di vista: interessante e originale scelta da parte dell'autrice😉) e... sono innamorati, perdutamente innamorati.😍 Ma il loro è un amore proibito: Akira è il figlio della nuova futura moglie di Nicolas, il padre di Sarah e di Linda.

"Ti senti al sicuro all'interno del tuo guscio sino a quando non avverti che sta arrivando un cambiamento. Che tu lo voglia o meno, che lo desideri o sia qualcosa di forzato, questo avverrà, senza che tu possa fare niente per impedirlo."

Sarah è sempre stata una ragazza giudiziosa e responsabile (molto simile ad Akira), eppure... quando l'amore si mette in mezzo è come combattere contro i mulini a vento! 😨😁

"«... hai imparato sulla tua stessa pelle che l'amore non si sceglie. Arriva con la forza di un uragano e spazza via tutto quello che trova. Non puoi più tornare indietro una volta che è passato."
Le parole di Linda, la sorella disinibita, cinica e sempre pronta a farsi corteggiare da un nuovo ragazzo... 
Due sorelle molto diverse dal punto di vista caratteriale e fisico, ma unite da un profondo rispetto reciproco e dalla complicità dell'amore fraterno.

"Litighiamo spesso, ma non possiamo fare a meno l'una dell'altra."

Akira è cresciuto senza un padre (l'uomo ha abbandonato lui e la madre poco dopo la sua nascita), è un bellissimo ragazzo di ventitré anni: alto, muscoloso con un carattere molto introverso.

Mary è la madre di Akira e presto convolerà a nozze con Nicolas, vedovo da cinque anni.

"quando scoprii che mio padre stava frequentando un'altra donna, che diversamente da me stava andando avanti, provai una rabbia incontenibile."

"Oggi più che mai i ricordi sono vivi dentro di me, vorrei difendere questi spazi, i suoi spazi. Eppure non posso farci nulla."
Sarah non ha accettato granché la relazione tra il padre e Mary. È ancora fortemente legata al ricordo della madre scomparsa e proprio non le va a genio che la nuova compagna del padre inizi a convivere con loro, sotto lo stesso tetto. Un tetto che la ragazza dovrà condividere anche con Akira... 😧

"Penso mille cose in un solo attimo. Non ero pronta a lui, non volevo fosse così, volevo che fosse dannatamente anonimo e normale. Invece mi si ferma il cuore. La sua bellezza mi travolge, così come il tono della sua voce. In un attimo è riuscito a toccare angoli della mia anima dove nessuno era ancora arrivato. Sicuramente sto arrossendo e la cosa non mi piace. Cerco di non far trasparire nulla, anche se immagino si veda lontano un miglio che sono imbarazzata."
Scatta un colpo di fulmine tra i due protagonisti e, per quanto possa risultare riprovevole, la loro storia d'amore li riempie di vita e li accende di passione.

"Esco fuori in giardino e mi siedo sulla mia panchina preferita. La stessa in cui stavo con la mamma gli ultimi tempi, quando voleva stare all'aria aperta ma si stancava in fretta e si doveva fermare. Quante volte ho pianto su questa panchina dopo la sua morte."
Sono trascorsi già cinque anni dalla scomparsa della madre delle due ragazze, eppure la ferita nel cuore di Sarah è ancora recente.😟

"La verità è che da quando ho incrociato il suo sguardo, io sono di nuovo viva. Ma la parte di me più razionale, quella che in me ha sempre prevalso, non può ignorare che mi sto facendo solo del male. Lui se ne andrà e la luce che c'è ora dentro di me si spegnerà nuovamente."
Sarah vorrebbe vivere alla luce del sole questa bellissima storia nata con Akira, ma entrambi sono consapevoli che dovranno dimenticarsi per il bene della famiglia.

"Non credevo sarei tornato tanto presto a casa. Ho desiderato tanto questo momento, già prima che mi trasferissi, gioivo pensando al giorno in cui avrei rimesso piede nella mia città, nella mia amata stanza. Ciò che non potevo sapere era che non mi sarebbe più importato di tornarci. Eppure qua dentro c'è tutta la mia vita. Ogni singola parte della mia stanza racconta quello che sono stato. Ma non può sapere ciò che sono ora. Come se il me stesso del passato e quello presente non fossero più la stessa persona."
Akira, di tanto in tanto, fa ritorno al suo paese per rincontrare Raoul e Anna, i suoi inseparabili amici. Anche se... Anna è innamorata di lui e il ragazzo ne è a conoscenza, tuttavia continua a considerarla la sua migliore amica... 😕 
Io penso che un rapporto del genere non sia possibile: se una persona prova amore nei nostri confronti, stento a credere che di punto in bianco si possa trasformare in un'amica o amico. Voi che cosa ne pensate? Poi, certo, mai dire mai!

"la mia vita è sempre stata un libro aperto. Un libro dalle pagine bianche."
La vita di Sarah era abbastanza piatta fino all'arrivo di Akira e, con lui, di innumerevoli problemi... 😨

Un romanzo carino, che fa palpitare il cuore e ci ricorda i primi amori dell'adolescenza.
Mi trovo soltanto a pagina 132, perciò è ancora presto per esprimere un mio parere generale sulla storia. L'unica pecca, secondo me, è riscontrabile nella lunghezza di questo rosa, che a volte risulta un pochino ripetitivo. È anche vero che non amo i libri troppo voluminosi, ma la trama è piacevole e, chiaramente, sono curiosa di sapere come finirà tra Akira è Sarah... Spero tanto che ci sia un lieto fine!

Per quanto riguarda la seconda novità... Beh, ho iniziato a scrivere per la rivista online di kontrokultura ed è un impegno molto eccitante! Posso spaziare dalla cronaca alle curiosità dal mondo. In caso voleste lanciare una sbirciatina ai miei articoli, eccovi il link! 😉 Dai, fatemi sapere la vostra! Ci tengo. ❤

Infine, ultima novità: l'aria si è decisamente rinfrescata! Io non sopportavo più tutta quell'afa che ci ha soffocati fino a qualche giorno fa. 😩😊 Un bacio a tutti. Ora torno a scrivere! 😉😘