domenica 23 settembre 2018

"E se..." di Eliana Ciccopiedi

Terminato ieri sera. Un romanzo rosa carino e dalla trama originale (un po' diverso dai soliti rosa, con un principe azzurro molto particolare... 😉😊).

"«essere ragionevoli è giusto e va benissimo. Ma ogni tanto ci si deve anche lanciare. E quando lo si fa, può capitare di fare delle cavolate, certo, ma ciò non toglie che valga la pena farlo comunque»."
Il consiglio di Leonardo a Elena. Alzi la mano chi non si è mai lanciato! Io non saprei... Non credo di essermi lanciata molte volte. 
Una mattina, all'università, avevo deciso sul momento di sostenere un esame di Tedesco. Era da due anni che non seguivo una lezione di Tedesco e mi sono buttata nel vuoto, trascinandomi dietro una mia compagna, che non la smetteva di sghignazzare nel momento in cui ho iniziato a tradurre ciò che avevo appena letto davanti al mio docente di filosofia teoretica! Ma era un esame pro forma: una di quelle prove per ottenere punti extra nel mio credito formativo. E mi sono sentita una svitata e irresponsabile quando annaspavo per ricercare nei miei cassetti della memoria la traduzione di alcune parole. L'esame andò bene e la mia amica non smise un secondo di sghignazzare guardandomi. 
Non credo di essermi lanciata in altre occasioni, a parte con la scrittura... Avevo iniziato a inviare a diversi editori il mio primo manoscritto. Così, a raffica! Per gioco. Quando uno tra loro ha deciso di rispondermi, io quasi non ci credevo (e mi capita tuttora!). È iniziato tutto per gioco e forse è meglio che nella mia mente questa impresa resti come tale: per tutelarmi dai fallimenti e dai no, che piovono con frequenza, ve lo assicuro...

"Sa, trovo che la pazzia sia interessante. La normalità è per tutti, a lungo andare annoia."
Mi sono identificata anche in questa affermazione di Elena. La pazzia è molto più divertente. La normalità è prevedibile. Anche se... sapreste dirmi che cos'è veramente la normalità? Difficile categorizzare...

"Tu non hai mai avuto degli “e se...”?» «Tutti abbiamo avuto degli “e se...”. Non penso al mondo esista qualcuno che non li abbia. Sarebbe troppo facile. Una persona senza “e se...” è una persona che ha preso tutte le decisioni giuste nella vita, che si è lanciata sempre, senza rimpianti, e ne ha solo guadagnato. Non esiste una persona così in tutto il mondo, credo. Ma personalmente mi prodigo per evitare il più “e se...”."
I rimpianti sono inevitabili. Credo che ci siano ben pochi individui al mondo privi di frustrazioni, privi di "e se...". Scegliamo una strada e, di conseguenza, non possiamo imboccarne un'altra. È tutta questione di possibilità, direbbe lo stesso Søren Kierkegaard, no? Non saremo mai completamente soddisfatti delle nostre vite. Sarò pessimista, ma io la vedo così. Non ci resta che tentare e incamminarci lungo la via che ci attrae maggiormente, sperando che sia quella la via migliore per noi, sospendendo il pensiero e le diverse elucubrazioni che tendono ad accentuare le inevitabili insoddisfazioni.

"Le persone scappano quando non sanno affrontare i problemi degli altri. Scappano quando non sanno affrontare i propri, figurarsi quelli degli altri. E quando non scappano, non hanno idea di come comportarsi e si sentono inadeguate, e te lo fanno capire. E tu, forse erroneamente, le allontani."
È difficile affrontare i problemi, ed è difficile offrire un buon appoggio a chi ne ha bisogno. Non esistono formule o ricette da seguire nel vivere insieme agli altri, nel vivere con la nostra stessa persona. Esiste l'istinto.

"cambiare opinione è sinonimo di intelligenza".
Concordo in pieno e tendenzialmente non mi piacciono le persone troppo sicure di sé, troppo imprigionate nelle loro idee. La mente, a mio avviso, dovrebbe essere elastica e disporre di una buona dose di adattamento alle situazioni che via via si presentano nel corso dell'esistenza di ognuno di noi. L'umiltà è un presupposto importante per poter cambiare idea. La prepotenza e l'arroganza imprigionano chi le ospita.

"Sì, casa sono le persone a cui torni. Ma casa è anche una sensazione. Il senso di appartenenza."
Questa frase mi è piaciuta molto. La casa intesa non semplicemente come un luogo o un edificio, ma come un insieme di persone, di sensazioni.

"Gli mancavano anche i suoi pensieri stupidi, quando parlava a sproposito. Le sue cazzate speciali. Il suo profumo."
Leonardo è molto innamorato di Elena, ma gli ci vorrà un bel po' per scoprirlo. Un ragazzo molto tormentato e insicuro. Ah! Le mie congetture erano errate, accipicchia!  😧😀Non voglio andare oltre perché non mi va di spoilerare un romanzo (oltretutto di una mia collega, dato che Eliana ha pubblicato con Lettere Animate), ma la mia opinione è positiva. Mi è piaciuto per la sua trama originale (non è proprio una favola come mi ero prospettata inizialmente), ho apprezzato le riflessioni sull'amore e sulla vita in generale. Credere sempre nei propri sogni e lanciarsi perché nulla è impossibile se lo vogliamo davvero: credo di aver colto questo messaggio tra le righe di Eliana.
Tuttavia, non ho amato particolarmente il personaggio di Elena in diverse occasioni: troppo saccente e molte volte logorroica. Non ho saputo apprezzare il modo di scherzare tra lei e Leonardo: l'ironia, a mio avviso, è un tantino eccessiva. Preferisco un po' più di moderazione: l'ironia sì, ma qualche pizzico qua e là. 
De gustibus, chiaro. Tutto sommato il libro mi è piaciuto e mi ha entusiasmata. Brava Eliana!

E ora vado a preparare la pappa. Oggi il cielo non promette nulla di buono, ma un po' di pioggia non guasterebbe! 
Buona domenica a tutti! 😘😘

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