mercoledì 28 giugno 2017

Bla bla bla

Le persone attorno a me parlano, parlano, parlano...
Hanno sempre un buon motivo per parlare, parlare, parlare...
E, in mezzo a tutto quel chiasso, non scarseggiano le lamentele, che si configurano il più delle volte come il "leitmotiv" dei loro discorsi. "Questo costa troppo!" dice l'anziana signora, presso il negozietto di alimentari del mio paesino, oppure: "C'ero prima io!", ci tiene a precisarti, attanagliata dal costante timore di perdere la pole position negli acquisti mattutini! 😂
Se non è a causa del tempo, si scova qualcos'altro di cui lamentarsi!
La mamma che, nel gruppo whatsapp gestito dai genitori dei bambini della scuola materna, apre un sondaggio, chiedendo quanti bambini si sono ammalati (dato che suo figlio si è beccato l'influenza). E poi? Una volta che disponi della cifra esatta di influenzati, che cosa ci facciamo?...
In questi gruppi, le parole scorrono come il miele: lente e dolci. Poi, non appena si chiude l'applicazione, frecciate avvelenate su tutto e su tutti! 
No, il mio non è pessimismo e asocialità (forse un pochino... 😁). La mia è pura verità. Ora ho trent'anni e una vaga idea sulle relazioni umane me la sono fatta (avendo accumulato innumerevoli delusioni e avendo riposto fiducia nelle persone sbagliate, ma, dopotutto, a chi non è capitato di prendere degli abbagli?).
Ho imparato una lezione molto molto importante: mai dire troppo. Perché la gente parla e, anche se un nostro giudizio su tal dei tali non ci sembra così maligno, ci penserà quasi sicuramente qualcun'altro ad arricchirlo di quella nota di astio. Si parla per noia, per frustrazione e, alcune volte, per conoscere chi abbiamo accanto (a molti piace solo ascoltare l'eco delle proprie parole e non sono minimamente interessati al parere altrui).
Io parlo poco (in genere, quando vengo interpellata😁), ma scrivo molto. Parlo poco perché a pochi interessa sapere che cosa ho fatto ieri o che cosa farò domani e io, molto egoisticamente, non sperpero energie: le conservo per scrivere! 😊 
Non voglio generalizzare, si intende. Esistono anche persone interessate a condividere la propria vita con la mia (pochissime: le conto sulle dita di una mano); persone che si astengono dal giudicare, perché hanno capito quanto sia breve e sciocca per TUTTI noi questa esistenza... 
Lascio la civetteria e il giudizio agli altri e io continuo a leggere e a scrivere. 
E ora desidero terminare questa mia "pagina" perlopiù di sfogo con un elogio meraviglioso, ricevuto dal mio ometto, ieri (nella speranza che, in futuro, lui possa leggere questi miei post). Il mio bambino mi ha sussurrato una frase bellissima: "Sai, mamma, ho detto a tutti i miei amici che io ho una mamma stupenda e intelligente, che scrive libri!" 😀 Mi sono commossa e ho compreso di aver raggiunto il mio principale obiettivo: la stima di mio figlio.
Il complimento più bello che abbia mai ricevuto! Ti amo, Cesare. ❤

martedì 27 giugno 2017

Ho scoperto di adorare James Joyce! 😊

Dunque... Oggi, il mio piccolo ha fatto rotorno all'asilo (la febbre, per fortuna, è scomparsa come per magia! 😊) e io ho ripreso con il mio solito impegno mattutino (che mi impegna quotidianamente fino alle ore 16). Ieri sono rimasta accanto al mio bambino, prendendomi un giorno di "ferie" e l'ho fatto molto volentieri: in primis per poter curare il mio amore e poi perché non ne posso più!! Credo di aver esaurito la mia pazienza e questa afa, di certo, non arriva in mio soccorso... 😩
Il mio piccolo, ieri, mi ha regalato un bacio a stampo sulle labbra, per fare in modo che mi ammalassi anche io... "Così starai a casa con me!" mi ha detto, dopo avermi schioccato quel baciotto e, invece, contrariamente alle nostre aspettative, oggi ci siamo dovuti rincamminare lungo la strada dei nostri doveri! 😁
E poi... Sto procedendo con la lettura di: "Gente di Dublino", di James Joyce. Lo sto adorando, senza ombra di dubbio! Ora "mi attende" il racconto: "Pensione di famiglia" e devo dire che le precedenti storie mi sono piaciute molto!
Non conoscevo le opere di questo grande autore e, ora, mi sto chiedendo con una certa insistenza: "Ma come ho fatto a vivere senza questo libro; senza conoscere in modo più approfondito questo grande scrittore?..."
Le sue opere e la sua biografia mi erano note, ma in maniera molto grossolana (grazie a reminiscenze del liceo e al ripasso in compagnia dei ragazzi liceali, che si recano da me per studiare letteratura inglese) ed ero già a conoscenza del fatto che egli avesse provato una forte avversione nei riguardi della società in cui aveva vissuto. Una decadenza dei costumi e della morale, facilmente riscontrabile nella Dublino da lui sapientemente descritta. L'accuratezza con cui egli descrive i suoi personaggi e la velata ironia con cui conduce la sua protesta: "... attraverso questo canale di povertà e di inerzia, il continente introduceva la sua ricchezza e la sua industria. Ogni tanto saliva un applauso dalla folla, l'applauso dell'oppresso riconoscente" (dal racconto: "Dopo la corsa").
"Camminavamo per le strade illuminate tra gli spintoni di uomini ubriachi e di donne che contrattavano, tra le bestemmie dei manovali, le stridule cantilene dei garzoni di guardia ai barili di carne di maiale in salamoia, la voce nasale dei cantastorie che intonavano inni su O'Donovan Rossa e ballate sui moti patriottici. Ma tutti questi rumori convergevano in un'unica sensazione di vita per me: immaginavo di portare il mio calice in salvo attraverso una schiera di nemici. ... Ma il mio corpo era come un'arpa e i gesti di lei come le dita che scorrono sulle corde" (dal racconto:" Arabia").
E, infine, vorrei ricordare una descrizione fisica, che mi ha colpita particolarmente: "Ma il suo corpo intorno alla vita cominciava ad arrotondarsi, i suoi capelli erano radi e grigi, e il viso, quando si ricomponeva, aveva un aspetto difatto" (da: "Due galanti").
Mi piace, mi piace, mi piace! Il mio è un piacere leggermente masochistico perché c'è sofferenza ed impotenza in questi suoi racconti, che terminano sprovvisti di una vera conclusione; ma ti lasciano qualcosa dentro: uno spunto di riflessione. Se dovessi utilizzare un termine per descrivere James Joyce, userei l'aggettivo: "vero". I suoi sono racconti di quotidianità e lui è in grado di fornirne un'immagine oggettiva e tangibile (mi sembra di poter vedere passeggiare i suoi personaggi; sento di poter "toccare" i loro pensieri e crucci). Che dire? La maestria di Joyce, che mi fa capire quanto sia ancora lungo e impervio il mio cammino verso il mio apprendimento in qualità di scrittrice e, al tempo stesso, mi fa respirare la sua realtà grazie alle sue brillanti doti!  ❤

sabato 24 giugno 2017

Febbre! 😟

Oggi avevamo preparato tutto: maschera da sub, asciugamani ecc... Destinazione: piscina di una mia ex compagna del liceo. C'era anche in programma una cenetta tra donne, in compagnia dei nostri pargoli. Imposto il gps per raggiungerla (non conoscendo molto bene il paese in cui vive e gasandomi anche un pochino con questo strumento tecnologico 😁); scendiamo dall'auto, vittoriosi per il fatto di averla "scovata" al primo colpo e... Il mio piccino aveva la fronte calda!! 😧
Giusto un saluto e poi dietrofront!
Abbiamo fatto ritorno a casa e, ora, mi appresto ad assistere il mio piccolino. Mi spiace che non si senta bene, però, posso approfittarne per coccolarlo e per riservargli tanta tenerezza... ❤
In genere, dall' "alto" dei suoi sei anni, di fronte ad un mio bacio o abbraccio, lui mi allontana con frasi del tipo: "Mamma, non sono un bebé!" 😁
Nei momenti in cui lui non è in forma, posso permettermi tutta una serie di "smancerie" nei suoi confronti! 😀
E nulla... Ora attendiamo che questa febbre passi, con tutte le dovute cure. 😦
P.s. Ho iniziato a leggere "Gente di Dublino" di James Joyce. Presto, esporrò il mio parere al riguardo, comunque, per il momento, la tecnica del flusso di coscienza utilizzata da questo grande autore mi attrae molto... La mente dei suoi personaggi è "tangibile". E, nel frattempo, attendo la pubblicazione del mio secondo manoscritto: dovrebbe mancare più poco! 😉

lunedì 19 giugno 2017

"Cime tempestose" di Emily Brontë

"Quelle piccole creature si stavano confortando a vicenda con pensieri migliori di quelli che avrei potuto trovare io; nessun parroco al mondo ha mai dipinto un paradiso così bello come facevano loro, nei loro innocenti discorsi; e mentre ascoltavo e singhiozzavo, non potei fare a meno di desiderare che fossimo tutti al sicuro lassù."
Queste sono le parole utilizzate dalla governante Nelly per descrivere Catherine e Heathcliff nel momento in cui il loro padre aveva chiuso per sempre i suoi occhi.
Ho adorato lo stile di Emily Brontë: la delicatezza e la forza delle sue parole; ma mi ero immaginata una storia differente...
Credevo che il fulcro di tutto il racconto fosse l'amore: certo, un amore contrastato, quello sì... 
"Perché lui è me stessa più di quanto lo sia io. Di qualunque cosa siano fatte le nostre anime, la sua e la mia sono uguali..." 
Così afferma Catherine, riferendosi a Heathcliff. ❤
Ma dopo, a mio parere, la sete di vendetta da parte dell'uomo ha predominato sull'intero romanzo. Una vendetta che non lo ha condotto a nulla, se non a vedere la gioia sugli occhi dei discendenti dei suoi avversari...
Forse è questo un messaggio che la grande Emily Brontë ha voluto lanciarci?... La vendetta distrugge colui o colei di cui ne ha brama? 
E l'amore trionfa sempre. Mi sarei attesa, tuttavia, un amore più ostinato tra i due protagonisti: una battaglia più aspra per raggiungerlo e non diretta quasi unicamente a saziare un egoistico slancio di rivalsa... Comunque, il romanzo merita di essere letto ed è stupendo. ❤

giovedì 15 giugno 2017

Esami! 😨😁

E anche oggi ho tentato di andare "in soccorso" di un altro ragazzino impegnato nelle diverse prove scritte dell'esame di terza media.
Nel mio paese, ormai è così: quando un ragazzino o una ragazzina dimostra poco interesse a lezione, o alcune carenze nel rendimento scolastico, la minaccia incombe con frasi da parte dei genitori del tipo: "Guarda che ti mando dalla Valentina, eh?" 😂
Non che io sia un mostro (almeno, così mi piace pensarla... 😂), però i ragazzi sono a conoscenza del fatto che io li faccia lavorare parecchio e con grande serietà; certo, con il tempo, si instaura quasi sempre un bel rapporto, così cominciamo a ridere e a scherzare su molti argomenti, cercando di rendere la pillola un tantino meno amara!
Il mio ragionamento è semplice: se questi ragazzi incontrano difficoltà di apprendimento all'interno del rigido (come è giusto che sia) clima scolastico, allora io tento di offrire loro un ambiente più amichevole e, tra una sganasciata e l'altra, cerchiamo, insieme, di colmare qualche lacuna e di chiarire i dubbi! 😊
Il più delle volte mi basta guardarli, ponendo loro una o due domande e riesco subito a comprendere che la loro è una necessità di motivazione e un bisogno di sicurezza. Soprattutto durante questo ultimo periodo, che li vede impegnati nelle varie prove d'esame: da quello di terza media, fino alla prova di maturità per gli istituti superiori.
Bisogna credere nei ragazzi, affinché loro diano il meglio di sé e io, nel mio piccolo, mostro loro che ce la possono fare.
Ho perso il conto di tutti i miei "discepoli" (😁): negli anni ne ho conosciuti molti ed ognuno di loro, a suo modo, mi ha trasferito qualcosa. Spero di aver fatto altrettanto! 😊
La loro tensione preesame mi emoziona e mi commuove. Mi fanno ricordare, con nostalgia, le diverse notti trascorse insonni, prima dei miei esami universitari...
Riuscivo a chiudere occhio sì e no per due o tre ore, ma l'adrenalina pompova nelle mie vene e mi teneva desta durante il momento fatidico, a tu per tu, con il docente o la docente del mio corso! 😁
E dopo saltavo di gioia. Afferravo il mio telefonino e urlavo a mia madre il risultato ottenuto! 😊
Momenti di stress, ma momenti magici... ❤

mercoledì 14 giugno 2017

Ispirazione

Questa mattina mi sono recata presso l'ufficio postale del mio paese per fare un versamento volto all'acquisto del diario che mio figlio utilizzerà presso la scuola primaria...
Un'altra piccola emozione! Sembra solo ieri che mi recavo al supermercato per comprare i pannolini per la mia pulce e, ora... Wow! Vola questo tempo bizzarro!
E io mi rallegro nel vederlo crescere sereno e spensierato! 😊
Ultimamente mi sembra di vivere in un "vortice" di attesa: attesa per la pubblicazione del mio secondo libro e attesa per la fine del mio impegno mattutino... Una volta libera, mi dedicherò al mio piccolo: ci stravaccheremo sulla sabbia calda e staremo bene a mollo nell'acqua di mare! 😀
Oggi conto (durante questa mia breve pausa) di terminare di correggere il mio quarto manoscritto. 
Una domanda inizia a deambulare tra i "corridoi" della mia mente poco dormiente: quale sarà il mio prossimo racconto? La trama? I personaggi?
A dire il vero, non ne ho assolutamente idea! 
Ieri mattina, dopo aver preparato mio figlio per poterlo accompagnare a scuola, non ho potuto fare a meno di concentrare la mia attenzione su un bicchiere. Un semplice bicchiere azzurro inclinato sulla mensola accanto al mio letto e colpito dai raggi del sole mattutino. Rappresenterà pure un elemento banale, eppure ha attirato la mia attenzione e così ho iniziato a descriverlo, setacciando le parole più appropriate per rendere bene l'idea di ciò che mi ha trasferito un semplice e quotidiano oggetto, in procinto di cadere al suolo e di frantumarsi.
Credo che, nell'attesa di una nuova idea per il mio prossimo romanzo, concentrerò la mia attenzione su tutto ciò che mi circonda, tentando di migliorare le mie scarne capacità descrittive.
Ricerco l'ispirazione in tutto ciò che mi circonda! 😉😊

giovedì 8 giugno 2017

A te ❤

Domani il mio bambino parteciperà alla recita di fine anno scolastico. Sarà la sua ultima recita presso la scuola materna e da settembre incomincerà a frequentare la scuola primaria.
Wow! Se ci penso, mi commuovo fin da questo preciso istante! Figuriamoci domani, in occasione della consegna dei diplomi!! 😊
Il mio bambino sta crescendo e io con lui! 😊 Avevo 23 anni quando lui è nato: ho rischiato anche la vita durante quegli istanti...
Ma quando ho sentito il suo primo vagito, il mio cuore è riuscito a darsi pace! 😊❤
Ho dormito sì e no due/tre ore a notte per svariati mesi e ho combattuto affinché il mio amore crescesse nel migliore dei modi: inizialmente lo nutrivo con il mio latte attraverso una siringhetta (il mio bimbo era troppo debole e piccolo per potersi nutrire da solo) e poi l'ho fatto attaccare al mio seno con perseveranza e grande tenacia.
E oggi scherziamo insieme, parlando di ipotetiche fidanzatine che lo starebbero corteggiando! 😁
Che dire? Sono orgogliosa della grandissima testaccia di cavolo che abbiamo entrambi! Giusto ieri sera, mentre mangiava la pasta al ragù di carne (la sua preferita, al punto da dichiararmi come la sua "regina del ragù"! 😀), mi ha confidato di essere un testone proprio come me! 😉
Con l'amore e l'ostinazione riusciremo in tutto, ne sono convinta.
Io e mio figlio abbiamo un rapporto di grande amicizia (e lo stesso si può dire tra lui e il suo babbo): scherziamo e ironizziamo su qualunque argomento!
Lui è sveglio e molto intelligente, ma soprattutto, lui ha un grande cuore: riesce a capire i sentimenti ed è già in grado di andare al di là dell'apparenza. 
Questa mia pagina di diario la dedico a te, tesoro mio, nella speranza che, un giorno, potrai leggerla e sorridere. Ti voglio un'infinità di bene e credo in te. ❤

martedì 6 giugno 2017

Introspezione "guidata" dalla lettura


- ... Nella mia vita ho fatto sogni che sono rimasti dentro di me per sempre, e hanno trasformato il mio modo di pensare. Sono entrati a far parte di me, come il vino quando si mescola all'acqua, e hanno cambiato il colore dei miei pensieri. -
Così sostiene Catherine Earnshaw, davanti alla sua paziente governante.
Sto adorando questo magnifico romanzo di Emily Brontë! 😊
Anch'io credo che alcuni sogni siano entrati a far parte di me. Dopotutto, i sogni non sono altro che un "canale" attraverso cui il nostro inconscio tenterebbe di comunicarci qualcosa, no? Così, più o meno, affermerebbe Sigmund Freud.
Tramite i sogni, quindi, potremmo comprendere maggiormente noi stessi e, secondo Cathrine/Emily questi avrebbero persino la potenzialità di modificare il nostro pensiero... Wow! 😮
Gustav Jung parlava di "progetti": ognuno di noi disporrebbe di un personale progetto e quando quest'ultimo non coincide con la sua realizzazione nella vita pratica, allora subentrerebbero nevrosi, problematiche di tipo psicofisico ecc.
Forse dovremmo prestare maggiormente attenzione ai messaggi che "ci inviamo" sotto forma di sogni? Chissà che questi non vadano ad identificarsi con i nostri progetti... 
Qualche tempo fa ho provato a tenere un diario, riportandovi il contenuto dei miei sogni. Mi piace indagare: vorrei carpire la chiave di un'introspezione accurata e, probabilmente, la grande Emily Brontë la pensava come me, in materia di sogni...
Tutto mi da spunto di riflessione e, oltre ai sogni, anche la lettura e la scrittura mi offrono questa possibilità.
Quando leggo, mi immergo in un'altra realtà e tento di immedesimarmi con i diversi personaggi. Se un personaggio mi attira particolarmente, allora mi sembra di poter avvertire sulla mia stessa pelle i suoi dolori o le sue gioie!
Sto "partecipando" in modo del tutto naturale al tormento interiore di Heathcliff e di Catherine. Mi chiedo come possa Catherine rinunciare al suo grande e unico amore?! - ... perché lui è me stessa più di quanto lo sia io. Di qualunque cosa siano fatte le sue anime, la sua e la mia sono uguali. - La ragazza confessa, riferendosi a Heathcliff.
Ma, per ragioni sociali, lei sarà costretta a sposare Edgar Linton... Ci si può rovinare un'intera esistenza, rinunciando al vero amore, solo per "questioni sociali"??
Uffa, che nervi! 😠😂 Va beh, mi calmo. 😁
Comunque, questo bellissimo romanzo ha il potere di accelerare i miei battiti cardiaci: un po' per le parole d'amore intenso che ho incontrato fino ad ora e un po' per la rabbia che riesce a suscitarmi nei confronti di Catherine.
- I libri fanno come le persone, ci trovano quando siamo pronti per l'incontro. - Questa è una frase contenuta nella prefazione al romanzo, di Chiara Gamberale. Io la penso esattamente come lei: sono i libri che ci trovano; non siamo noi a cercarli!
P.s. Guardandomi sempre intorno, saltando tra i diversi blog, mi sono resa conto di quanto il mio sia graficamente molto sbrigativo e poco curato... Giuro che tenterò di modernizzarlo un pochino, ma abbiate pietà di me: con la tecnologia non ci so fareee!!! 😁
Comunque ci proverò!😉😘

sabato 3 giugno 2017

Avevo bisogno di leggere

Oggi ho trascorso un sabato pomeriggio molto rilassante: (ne avevo un gran bisogno, dopo il mio giovedì infernale...😠) approfittando del fatto che mio figlio stesse giocando abbastanza tranquillamente (😕😁) con il nipote dei miei vicini di casa, io mi sono potuta dedicare (subito dopo aver seguito una ragazza nella stesura della sua tesina in vista dell'esame di terza media) alla mia lettura del momento, ovvero: "Cime tempestose".
Sto attraversando un periodo leggermente "offuscato": non vedo l'ora di veder pubblicato il mio secondo manoscritto. Mi sto anche ponendo mille interrogativi, del tipo: "Farei bene a mettere una mia fotografia sul retro della copertina, accanto alla mia breve biografia?" Non vorrei rischiare di risultare una narcisista, che si crede già a chissà quali livelli... Ma, al tempo stesso, mi piace l'idea che al mio nuovo lavoro venga associata la mia immagine, come per ribadire il concetto: "È proprio mio"! 😊 Ho già tormentato la mia carissima amica riguardo a questo... 😁 Lei è davvero una ragazza speciale: ha una delicatezza d'animo e un tatto unici. Mi viene naturale dirle tutto ciò che penso: dai miei timori fino alle cose che più mi allietano, senza sentirmi giudicata. Ne approfitto per dirtelo qui: sei speciale! ❤
Comunque, oltre alla mia ansia riguardo al mio nuovo libro, mi sento un po' avvilita: ultimamente, durante il mio impegno mattutino, non sto avvertendo molto rispetto nei miei confronti... Sarà per il fatto che mi sento molto stanca, da qualche tempo a questa parte. Sono impegnata ad aiutare diversi ragazzi nello svolgimento delle proprie tesine per l'esame di terza media, inoltre mi manca sempre di più mio marito.
Facendo un rapido calcolo, io e lui riusciamo a vederci ventuno ore sulle 168 contenute in una settimana...
Si spacca quotidianamente la schiena per la sua famiglia e ci troviamo insieme a tavola solo per due cene la settimana. In più, non scarseggiano i crucci riguardo all'incertezza del suo lavoro in un futuro imminente... 😨
Dicono che i soldi non facciano la felicità, ma se non ne hai granché, non puoi nemmeno essere felice... Come noi, esistono tantissime altre persone in difficoltà e in balia di un futuro sempre più incerto.
Comunque, io mi sono rifugiata nella lettura del mio "Cime tempestose" e devo dire che, fino ad ora, non ho amato particolarmente (anzi, ho proprio odiato) il personaggio di Catherine Earnshaw. Mi è piaciuta moltissimo la serie di consigli della governante Nelly, indirizzati a Heathcliff: "Quel che devi volere, e imparare a fare, è spianare quelle rughe scontrose, aprire le palpebre con franchezza, e trasformare i demoni in angeli innocenti e fiduciosi, che non conoscono il sospetto né il dubbio, e non vedono che amici là dove non sono sicuri di trovare nemici."

giovedì 1 giugno 2017

Non ho parole, davvero!

Ho smesso da un po' di tempo di guardare il telegiornale.
Lo so, la mia è stata una decisione davvero molto egoistica, ma preferisco vivere così: preferisco dipingermi il mio mondo sereno, dove non ci sono attentati terroristici; dove non ci sono politici corrotti; dove le madri sono disposte a sacrificarsi per il bene dei propri figli (e non a distruggere la vita delle loro stesse creature...😠).
Per quanto io mi sforzi di allontanarmi da queste tragedie quotidiane, purtroppo, a volte mi "cade l'occhio" su alcune notizie a dir poco scioccanti...
La madre che getta il figlio dal balcone?? 
Il sangue mi si gela nelle vene e un'ondata di tremore percorre tutto il mio corpo. Una tremenda voglia di far giustizia per quella povera creaturina, appena giunta alla "luce", si impossessa di me.
No, non ci voglio credere!
Un figlio è tutto per una madre (o, almeno, così dovrebbe essere...): cresce dentro il corpo di una donna, dipende da essa per tutta la sua infanzia (e, il più delle volte, anche in età adulta! 😁). Un figlio si fida della propria madre e del proprio padre. Un figlio è tutto e, se proprio ci si sente depressi; se davvero non si riesce a vedere una luce nella propria esistenza, allora che sia la propria vita ad esser interrotta e non quella di una piccola creatura pura, con tutta un'esistenza davanti a sé!
Nel mio "Riflessi di coscienza" ho preso in considerazione proprio un dramma del genere, ma ho voluto modificarne il finale: ho voluto ridipingere questo mondo così crudele e aggressivo, donandogli alcune sfumature più tenui. Non ho parole, davvero! Mi rimane la scrittura e la lettura per potermi nascondere da questo postaccio sempre più malato, definito come: mondo. 😠