lunedì 19 giugno 2017

"Cime tempestose" di Emily Brontë

"Quelle piccole creature si stavano confortando a vicenda con pensieri migliori di quelli che avrei potuto trovare io; nessun parroco al mondo ha mai dipinto un paradiso così bello come facevano loro, nei loro innocenti discorsi; e mentre ascoltavo e singhiozzavo, non potei fare a meno di desiderare che fossimo tutti al sicuro lassù."
Queste sono le parole utilizzate dalla governante Nelly per descrivere Catherine e Heathcliff nel momento in cui il loro padre aveva chiuso per sempre i suoi occhi.
Ho adorato lo stile di Emily Brontë: la delicatezza e la forza delle sue parole; ma mi ero immaginata una storia differente...
Credevo che il fulcro di tutto il racconto fosse l'amore: certo, un amore contrastato, quello sì... 
"Perché lui è me stessa più di quanto lo sia io. Di qualunque cosa siano fatte le nostre anime, la sua e la mia sono uguali..." 
Così afferma Catherine, riferendosi a Heathcliff. ❤
Ma dopo, a mio parere, la sete di vendetta da parte dell'uomo ha predominato sull'intero romanzo. Una vendetta che non lo ha condotto a nulla, se non a vedere la gioia sugli occhi dei discendenti dei suoi avversari...
Forse è questo un messaggio che la grande Emily Brontë ha voluto lanciarci?... La vendetta distrugge colui o colei di cui ne ha brama? 
E l'amore trionfa sempre. Mi sarei attesa, tuttavia, un amore più ostinato tra i due protagonisti: una battaglia più aspra per raggiungerlo e non diretta quasi unicamente a saziare un egoistico slancio di rivalsa... Comunque, il romanzo merita di essere letto ed è stupendo. ❤

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