sabato 30 settembre 2017

Un sabato tutto per me! 😊

La settimana è giunta al suo termine. Stamattina mi sono svegliata con un preciso scopo: recarmi presso l'ufficio postale del mio piccolo paese e spedire una copia cartacea di "Iside e Celeste" ad una blogger, consigliatami dal mio editore.
E  non mi resta che attendere l'arrivo del mio pacco e, chiaramente, un riscontro... Spero positivo! 😊
Approfittando del fatto che il mio bimbo si trova a casa dei nonni, oggi mi dedicherò a me stessa e alle mie passioni: seguiterò, quindi, a correggere il mio nuovo inedito. Tenterò di "volumizzare" le emozioni e gli stati d'animo dei miei nuovi personaggi e mi sforzerò di donare loro una vita propria... Dovrei contornarli con una linea più marcata e decisa, senza addossare ad ognuno di essi le mie caratteristiche...
Devo lavorarci su, è indubbio! 
Intanto non faccio che pensare a "Delitto e castigo"! 😊 Ieri sera, una candelina accesa nella mia stanza da letto mi ha subito portato alla mente l'incontro di Raskòlnikov con la povera Sonja. La donna viveva in un bugigattolo malfamato, illuminato appena da un mozzicone di candela. Non che la mia casa sia un bugigattolo malfamato, si intende! 😁 È stata quella fiammella tremolante che mi ha spinta a far riemergere la mia recente e appassionata lettura. ❤
Il romanzo mi ha proprio colpita ed è riuscito ad insinuarsi dentro di me. Non saprei precisare il motivo di tanto amore da parte mia verso questa famosa opera letteraria... Forse è il modo in cui viene descritta la sofferenza, le riflessioni e il delirio; una sorta di lucidità nella pazzia del protagonista che è agghiacciante, ma affascinante al tempo stesso.
P.s. Non ho resistito e ho iniziato a leggere il romanzo di  Lars Kepler!! 😀 Comunque mi dedicherò anche alla lettura di uno dei miei eBook. Sarò all'antica, ma io preferisco sfogliare un bel cartaceo, fiutare il profumo delle sue pagine ed evidenziare a mano le parti per me più salienti. Romantica, sempre. ❤

giovedì 28 settembre 2017

"Delitto e castigo"

"..., io invece non ho saputo proseguire, e perciò non avevo il diritto di fare il passo che ho fatto." Una delle ultime riflessioni di Raskòlnikov, durante il tanto atteso e temuto castigo.
La sua teoria, secondo la quale una ristretta cerchia di uomini di ingegno avrebbe il diritto di "superare qualunque ostacolo" pur di giungere ad una meta prefissata, con lui ha fatto fiasco: egli non è riuscito ad andare oltre a quell'ostacolo...
Non spiegherò nei dettagli il finale di questo capolavoro letterario (nel rispetto verso coloro che non lo avessero ancora letto...); mi sono già soffermata su molte parti del romanzo di Dostoevskij, elencando anche alcune delle affermazioni per me più salienti ed emozionanti. 
Senza ombra di dubbio, questo racconto mi ha coinvolta moltissimo: la mia è stata una lettura sofferta, per quasi ogni parola; ho tentato di dedicare tutta la mia attenzione ai sentimenti dei diversi personaggi e al mondo interiore del grandissimo autore che si è nascosto dietro a questa corposa opera, seppur mostrando, di tanto in tanto, il suo giudizio e tendendo la sua mano al lettore, trascinandolo con sé nei suoi tormenti, nel vortice della sua disperazione.
Il più delle volte ho avuto la sensazione di non trovarmi semplicemente impegnata in una lettura, ma di vivere il racconto in prima persona, arrovellandomi il cervello come stava facendo lo stesso protagonista.
Sì, ho scoperto una delle caratteristiche fondamentali di un vero scrittore: fare in modo che il lettore non si accorga di essere impegnato nell'atto della lettura; ma che si senta avvolto da tutte le circostanze descritte, che venga assorbito da esse al punto da non considerare più se stesso come un semplice lettore, ma come uno dei personaggi.
Ecco "la lezione" che ho appreso da questo splendido romanzo. "Romanzo", forse, è riduttivo! Oserei definirlo come un capolavoro dell'animo umano, partorito dal filosofo della sofferenza.
All'ultima pagina ho avvertito un senso di liberazione per il suo protagonista. Ho avvertito il tanto inatteso lieto fine nel suo animo angosciato. E ho sofferto perché ho terminato una lettura che mi ha tenuta con il fiato sospeso per molti giorni.
Ho acquistato "l'ipnotista" di Lars Kepler, ma ne posticiperò la lettura perché vorrei dedicarmi ad uno degli eBook presenti sul mio tablet, appartenenti ad altri autori come me di Lettere Animate. La lista dei titoli è lunga! 😊 

sabato 23 settembre 2017

Sognare, scrivere, leggere❤ Promo "Iside e Celeste"!!

Mi sono svegliata presto stamane, a causa del mio raffreddore, ma non importa, va bene così! Ho più tempo per scrivere e per leggere (prima che si svegli il mio bambino e raggiunga la mia postazione in sala, con gli occhi ancora socchiusi, per dirmi: "Ciao mammmma!!" 😂) e poi osservo dalla mia porta vetro del salotto... Lo faccio spesso. Mi fermo lì e contemplo il cielo, oltre la nostra piccola tettoia scura (peraltro, costruita di recente per mano di mio marito! 😀). 
Oggi si prospetta una giornata di pioggia: il cielo è velato, grigio e l'aria è fresca, frizzantina.
Adoro le giornate di pioggia. Restare a casa, io e mio figlio, impegnandoci in qualche orrendo gioco da tavola😂, poi non mi dispiacerebbe poter leggere (e finire il mio "Delitto e castigo"!!) e, magari, continuare a correggere il mio ultimo manoscritto...
Non lo so, ma qualcosa mi dice che questo mio nuovo romanzo sia "quello giusto"... "Giusto" per me, si intende. Non posso conoscere realmente i gusti in fatto di lettura delle persone e sarei una vera presuntuosa se volessi iniziare a credere di poter soddisfare la maggior parte delle preferenze della gente!
"Giusto per me" perché questo nuovo scritto racchiude la mia anima, il mio cuore. È una storia di riconciliazione (nulla di più personale, direi...😊) ed è un incrocio, una fusione di vite diverse...
E ora non mi rimane che inviarlo al mio editore (dopo una corretta e il più possibile attenta revisione) o a qualche altra "anima pia", che abbia il desiderio e la pazienza di dare una sbirciatina al mio lavoro... 😟😊
Devo proprio terminare la storia di Raskòlnikov: mi piace moltissimo. Ho notato, inoltre, "l'intrusione" nella vicenda da parte dello stesso Dostoevskij, attraverso la voce narrante in prima persona, seppur di rado... 
Una domanda che non mi ponevo prima, ma che ora mi assilla: "Quali caratteristiche, addossate al personaggio, saranno appartenute allo scrittore?..."
Un interrogativo che, prima di imboccare il tortuoso sentiero della scrittura, non mi ero mai posta: leggevo e basta, senza tenere in considerazione colui o colei che si celava "dietro" a quel libro; il mondo interiore dell'autore/autrice che ha fortemente contribuito alla creazione di quel manoscritto in particolare...
Io credo che la scrittura sia un libero sfogo ai propri tormenti interiori: chi vive una vita relativamente tranquilla e serena sarebbe meno propenso, a mio modesto parere, a lavorare con la fantasia, ad "appiccicare" le sue ansie e i suoi crucci su alcuni fogli di carta, no?...
Io la penso così. È la sofferenza, prodotta principalmente dalla realizzazione della nostra finitezza come esseri mortali che mi ha spinta a scrivere. Scrivendo si ha l'illusione di poter vivere di più: in questo modo, siamo in grado di vivere i nostri incubi peggiori, o i nostri sogni migliori, regalandoci le possibilità che la vita quotidiana non potrebbe offrirci.
Sognare, scrivere, leggere. ❤
P.s. "Iside e Celeste", in formato eBook (su Amazon, Mondadoristore ecc), costerà solamente € 0,49 per questo fine settimana. Il prezzo di una mezza tazzina di caffé! 😁

mercoledì 20 settembre 2017

Ho cambiato idea! 😊

Ho cambiato idea: farò una presentazione del mio dolce e amato "Iside e Celeste". 😊
Dopo una notte agitata, tra un pensiero e l'altro, mi sono detta: "Ma perché non lanciarmi?... Si vive una volta sola o no? E porcaccia la miseriaccia!" 😂
E così, la mattina seguente, ho contattato la libreria cortesemente disposta ad ospitare me e il mio piccolo rosa. 😊
Non sono tranquilla. Per niente!
Sto tremando all'idea di dover parlare in mezzo a tante persone: in mezzo a tanti gusti... 
L'ultima volta in cui ho dovuto farlo è stato in occasione della discussione della mia tesi di laurea, di fronte ai diversi docenti, mostrando le spalle ai miei familiari.
Comunque, oramai è deciso: la presentazione s'ha da fare! 😁 
Se fosse per me, io me ne rimarrei seduta presso il mio tavolino, nella piccola terrazza della mia graziosa casetta e scriverei con il mio tablet tutto il giorno, osservando l'orizzonte in lontananza e il verde intenso intorno a me.
Ma sono consapevole del fatto che, per farmi conoscere e per portare alla luce i miei elaborati, dovrò pure varcarla questa benedetta soglia di casa!! 😂
Dovrò informare qualche buon passante che Valentina Mandraccio c'è, eccome se c'è!! 😁
Sarà una lotta contro me stessa e contro i miei ideali, lo ammetto: non amo mettermi in mostra. 😠 Ma è anche vero che, se non busserò al mondo (con la mia dolcezza, si intende...), il mondo non potrà sapere che io mi trovo al di là di questa porta...
Quindi, anche su consiglio della mia carissima e profonda amica, ho deciso di accettare: ho deciso di fare qualcosa che non avrei mai e poi mai fatto.
Se vuoi ottenere qualcosa che non hai mai avuto, devi fare qualcosa che non hai mai fatto, no? Così, più o meno, aveva detto Thomas Jefferson e io voglio seguire questa possibilità.
La mia situazione lettura è abbastanza critica: mi sono prefissata di terminare "Delitto e castigo", ma mi trovo solamente alla pagina 300... Leggerò all'incirca quattro/cinque pagine al giorno, ma, con il nuovo impegno scolastico di mio figlio, il mio tempo libero si è ridotto abbastanza drasticamente. 
Comunque, mi piace. Mi piace moltissimo. Raskòlnikov e Sonja: l'assassino e la prostituta, che si ritrovano per leggere insieme un passo del Vangelo (la resurrezione di Lazzaro) e il magistrato Porfìrij Petròvic, che sta minando alle eccessive sicurezze del giovane protagonista...
Una lettura via via sempre più accattivante. Uno di quei pochi libri che mi fa desiderare di non giungere mai alla sua conclusione. Sono già consapevole del fatto che soffrirò all'ultima delle sue pagine. 😟
Ieri mi trovavo nel paesino sottostante al mio, in compagnia di mio figlio e non ho potuto fare a meno di entrare in una libreria: piccola, come piace a me. 😊 Lì ho acquistato un libricino per lui (così, la sera, non dovrò inventarmi altre favole strampalate e comiche, come su richiesta del mio marmocchio! 😁), nella speranza che il mio bambino si possa accostare al meraviglioso mondo della lettura e della carta, che sprigiona il suo profumo di nuovo o di antico, per ogni pagina che scivola via tra le mani... 😍 Naturalmente, non ho resistito e ho dovuto comprare qualcosa anche per me, ovvero: "L'ipnotista" di Lars Kepler... Mi intriga molto.


venerdì 15 settembre 2017

Fantasmi e dubbi... 😁

"I fantasmi sono, in un certo modo, dei frammenti, dei pezzi di altri mondi, un elemento di essi. L'uomo sano, si intende, non ha nessuna ragione di vederli, dato che l'uomo sano è anzitutto un uomo terreno, e quindi deve vivere unicamente la vita di quaggiù, affinché in lui ci sia ordine e armonia."
Le parole di Svidrigàjlov, racchiuse dentro ad una insolita conversazione tra quest'ultimo e Raskòlnikov...
Secondo questo nuovo e bizzarro personaggio (con molte probabilità, assassino di sua moglie...), gli spettri si presenterebbero soltanto alle persone mentalmente instabili, poiché i malati mentali sarebbero più vicini al mondo dell'aldilà: essendo "morti" a livello mentale e trovandosi semplicemente nell'attesa del decesso fisico...
Teoria bizzarra, davvero! Ma non del tutto trascurabile... Mi ha incuriosita particolarmente: avvalorerebbe l'ipotesi dell'esistenza di un altro mondo dopo la morte fisica.
È anche vero, però, che le allucinazioni tendono ad accompagnare diversi tipi di disturbi psicologici... 😕
Svidrigàjilov, effettivamente, non si presenta al protagonista come un uomo sano ed equilibrato: dentro ha un turbinio di pensieri, che lo agita, lo turba. Un personaggio molto simile a quello di Raskòlnikov! Chissà perché, ma comincio ad immaginarmi una complicità tra i due... Un losco rapporto di amicizia.
Diabolica. Utilizzerò questo aggettivo, ora, per tentare di descrivere l'opera di Dostoevskij.
Raskòlnikov inizia ad essere pedinato da una misteriosa figura maschile e le persone, intorno a lui, gli rivelano apertamente i loro sospetti sulla sua stessa persona!
Intrigante e diabolico. Sempre di più, via via che volto le pagine...
Tornando, invece, al mio hobby della scrittura, posso aggiungere una news: una libreria della mia zona potrebbe essere interessata a preparare una presentazione per il mio "Iside e Celeste"! 😊
Non saprei... La cosa mi garba molto, lo ammetto, ma non mi reputo ancora all'altezza di una celebrazione simile. Non è falsa modestia la mia: semplicemente non mi ritengo ancora degna di un evento di questo tipo.
Non ho ancora collezionato abbastanza esperienze lungo questo tortuoso cammino della scrittura e, perciò... Mi considererei come una presuntuosa, tutto qua!
Comunque, ci rifletterò su molto attentamente. 🙌

mercoledì 13 settembre 2017

In attesa del primo giorno di scuola...

Domani, il mio bambino inizierà a frequentare la prima elementare.
Che dire?... Sono al settimo cielo per lui: per tutte le nuove esperienze che potrà vivere, nel suo avvenire; per tutte le gioie e i dolori (perché sono necessari anche questi ultimi...), che il mio bambino incontrerà lungo il suo cammino di crescita.
Ho riempito il suo zainetto (di Capitan America e Iron man 😁) con tutto il materiale indicato sulla lista consegnatami dai suoi futuri e, direi, a questo punto, imminenti insegnanti.
Mentre stavo inserendo l'ultimo pezzo (la merendina destinata a metà mattina 😁), mi sono detta: "Perché non parlarne sul mio blog? Di questa mia eccitazione e preoccupazione, nell'attesa che il mio bambino varchi quella soglia, domani?..."
Allora, eccomi qua! Lascio scorrere questo ed altri miei pensieri sul mio caro diario elettronico nella speranza che, un giorno, lui possa avere una testimonianza scritta di quanto è immenso il mio amore nei suoi confronti! ❤
Non ha un carattere facile... Per niente! 😬 È ancora molto disubbediente e, molte volte, si rivolge a me o a suo padre con prepotenza e arroganza. 
Questi sono alcuni dei motivi per cui mi sento preoccupata per il suo nuovo inizio di domani... 😧
Spero vivamente che il suo carattere si addolcisca un po' e che riesca ad imparare ad accettare le regole... Confido in lui e nei momenti di estrema bontà che riserva per noi genitori e per i suoi nonni.
No, non sono una di quelle mamme che idolatrano i figli, nonostante i difetti dei pargoli... Perché, diciamocelo: quale bambino non presenta qualche difettuccio comportamentale?...
Io sono consapevole dei pregi e dei difetti di mio figlio e sto tentando con tutte le forze di lodare al massimo i suoi pregi, per fare in modo che i suoi nei vengano abbandonati da lui nel dimenticatoio... Ci spero. 
Comunque, detto ciò, buon inizio di scuola, mio piccolo e testardo Cesare! ❤
Stasera ceneremo io e lui con i nostri gnocchetti al pesto e poi, giuro che mi fionderò su "Delitto e castigo" del mio adorato Dostoevskij. 
Ho dovuto abbandonare momentaneamente questa mia lettura per motivi di preparazione scolastica: riunione con i maestri, acquisto materiale ecc ecc. 😁
Ma da stasera riprenderò! Per "il momento", la madre e la sorella del protagonista si sono recate da lui, a S.Pietroburgo... Devo scoprire il seguito... Assolutamente!
Infine, posso dichiarare con estrema sicurezza che il mio "Iside e Celeste", ora, è disponibile in versione cartacea!! 😊
Ieri sera ero sovrappensiero, con la testa ancora colma del brusio post-riunione e, aprendo la mia applicazione di whatsapp, ho scoperto un messaggio della mia cara amica, la quale ci teneva ad avvisarmi circa la disponibilità in cartaceo del mio ultimo manoscritto!! 😁 
Sei fantastica come sempre! ❤ Sentire qualcuno eccitato per me è un'emozione indescrivibile: credo di aver scoperto l'amicizia! ❤ Io gioisco per le sue gioie, lei gioisce per le mie. Direi che siamo "in regola", no?... 😉😁
L'unico piccolo neo riguarda il fatto che non sia ancora possibile l'acquisto del mio romanzo attraverso la modalità prime... E va beh, attenderò! 😊🙌

sabato 9 settembre 2017

Il primo capitolo di "Iside e Celeste"

Premetto: non è ancora disponibile la versione cartacea su Amazon e spero vivamente che possa diventarlo a breve (il mio editore, martedì o mercoledì, mi aveva avvisata che, entro 24/48 ore, Amazon lo avrebbe reso disponibile, ma, evidentemente, c'è stato qualche imprevvisto...😧). Comunque, mi piacerebbe riportare il primo capitolo del mio tenero e dolce manoscritto su questa mia pagina di diario, nella speranza che a eventuali visitatori/visotatrici possa esser gradito... ❤

RICORDI D'INFANZIA
«Una volta, da bambina, giunsi persino ad implorare alcune suore per una misera scodella di brodo!
Mia madre era morta. Una bomba fece esplodere il suo corpo e io mi ritrovai inconsapevolmente immersa in quello scenario a dir poco raccapricciante...
Ero rimasta sola. Accompagnata unicamente dalle perplessità e dalla grande inesperienza che caratterizzano, in genere, una bambina di sei anni.
Ricordo ancora la sua forza nel gridarmi: "Corri Iside! Non voltarti e corri!"
Poi: un boato assordante.
Mia madre si era spostata al fondo della nostra lunga catena umana per poter soccorrere mia nonna, la quale non riusciva più a deambulare. In lontananza, durante quella frenetica corsa, mentre il mio cuore mi violentava il petto, continuavo ad udire il suo rigido imperativo.
Dopo un centinaio di metri, avvertii quel rumore incredibilmente forte; ma io non mi arrestai e, spinta dal terrore e dai miei compagni di fuga (forzati corridori quanto me), proseguii, affaticata, lungo quel percorso senza una meta precisa.
Tutto ad un tratto, la gente intorno a me si era fermata. Così feci anch'io e cominciai a chiamare mia madre: "Mamma? Dove sei? Mammaa?"
Iniziai a ripercorrere la strada appena battuta per ritrovare mia madre e mia nonna. Mi sentii redarguire da una voce femminile: "Ma cosa stai facendo, sciocca? L'hai scampata e ora vorresti ritornare indietro?"
Non mi curai minimamente delle parole di quella donna e continuai ad allontanarmi dalla calca di persone che aveva corso insieme a me. Più avanti trovai una pozza di sangue e brandelli di carne umana.
Mia nonna era accasciata a terra. Con una mano si stringeva il petto e nell'altra teneva qualcosa.
Mi avvicinai a lei: "N-nonna?"
La mia povera nonna cercò di farsi forza, tentando di alzare leggermente il busto, poi, tremante, mi domandò con un filo di voce: "La vedi questa?"
"S-sì, nonna. La vedo" risposi ansimante.
"Tua madre la portava al collo. Gliel'avevo regalata io, perché credevo che un Dio, da lassù, l'avrebbe potuta proteggere e invece... Lei, ora, non c'è più, perché è venuta in mio soccorso. Continua tu, a cercarlo, piccola!" mi disse con un sussurro.
"I-io cosa devo fare, nonna? Chi devo cercare?" le chiesi, dubbiosa.
Con i suoi ultimi respiri, mia nonna mi rispose: "D-dio."
Socchiuse gli occhi e quella collanina, con il ciondolo a forma di crocifisso, le scivolò via dalla mano. Prontamente, io la raccolsi e, singhiozzando, me la misi al collo» raccontò Iside Feuerbach.
«È terribile! Ciò che le è capitato, signora Feuerbach, deve essere stato atroce. Vedere sua madre in quello stato e sua nonna morente... Una visione del genere, certo, deve traumatizzare a vita una piccola creatura, come era lei, all'epoca dei fatti.»
«Già... Ma ti sarei davvero molto grata se iniziassi a chiamarmi per nome. Io, per te, d'ora in avanti, sarò semplicemente: Iside. Abbandoniamo, ti prego, ogni tipo di formalità d'obbligo. E, se fosse possibile, cominciamo col darci entrambe del "tu"? Che cosa ne penseresti?»
«Beh, se desidera in questo modo...»
Avendo notato l'espressione di disappunto della donna, l'infermiera si corresse all'istante, aggiungendo: «Volevo dire: se desideri così, Iside, non mi rimane altro da fare che accontentarti?... Dico bene?» le ammiccò.
«Sai benissimo quanto io sia una testa di cavolo, non è forse così?» Iside le lanciò quella battutina con chiaro sarcasmo.
«N-no. Si sbaglia! Cioè, ti sbagli, Iside.»
«Dai, su! Non diciamo fesserie! Puoi essere sincera con me, Celeste. Conosco un po' il mio carattere e so di essere una vera testarda! Mio marito me lo ripeteva sempre.»
«Le diceva questo? Ops!» Celeste, imbarazzata, si morse il labbro inferiore e si giustificò: «mi perdoni, ma non credo proprio di poterci riuscire a darle del &tu&. Il direttore, qui, pretende la massima serietà verso i propri pazienti e nel suo regolamento è inclusa la formalità del "lei".»
Celeste nutriva una grande simpatia nei confronti di quella cara paziente, ma restava pure il fatto che lei fosse una dipendente di quella struttura sanitaria.
«Oh, quante storie! Più che di formalità, qui dovremmo parlare di distacco e freddezza!» controbatté la donna in modo seccato.
«Ma lei sa bene che il nostro regolamento è così e che qualunque trasgressione potrebbe venir punita con un licenziamento» ammise la dolce infermiera, quasi con un sussurro, abbassando gli occhi e rivolgendoli al pavimento sotto i suoi piedi.
«Non voglio più metterti in difficoltà, allora.»
«Mi dispiace molto, signora Feuerbach. Vorrei tanto poter fare uno strappo alla regola per lei, ma, vede...»
«Non c'è alcun problema. È evidente che tu sei una ragazza per bene: nutri un profondo rispetto per il tuo lavoro e per noi poveri malati» Iside interruppe il suo timido tentativo di trovare una giustificazione.
«Grazie mille. È vero: ho sempre il terrore di sbagliare e, a maggior ragione, mi impongo di seguire le norme di comportamento. Ma, prima, mi stava iniziando a parlare di suo marito, o sbaglio?»
«Oh, Karl...»
«Karl?» Celeste aggrottò gli occhi, «mi scusi, ma suo marito non si chiamava Franz?»
«Mhm... S-sì, giusto. Il nome del mio marito "ufficiale" era Franz. Franz Schuster, per l'esattezza. Io, però, mi ostino tuttora (come allora) a non crederci. Lui non era assolutamente l'uomo con il quale avrei voluto trascorrere il resto della mia esistenza!» affermò la paziente con grande sicurezza.
L'indignazione e il disgusto erano chiaramente dipinte sul volto della signora Feuerbach.
«Mi sembra di capire che lei sia stata costretta a sposarlo?...» si insinuò, tentennante, l'infermiera.
«Sì. Ebbene sì, Celeste. Mio padre mi impartì quell'ordine. Dopotutto, la razza ariana avrebbe dovuto proseguire in qualche modo... E questi fili di pagliuzza grigia che mi ritrovo sulla testa, un tempo erano biondo dorati. Gli occhi blu, invece, sono rimasti gli stessi di 40 anni fa; anche se, ai tempi, non erano così ricolmi di stanchezza e di angoscia come lo sono ora» ammise la donna, scuotendo leggermente la testa.
«Che cosa caratterizzava i suoi occhi, quando era più giovane?»
«I miei ideali e la ferma volontà di poter cambiare il mondo.»
«Non ci è riuscita, signora Feuerbach?»
«Ah ah! No. Io, almeno, no. Ma spero vivamente che qualcun'altro possa riuscire in tale ardua impresa.»
L'infermiera guardò un po' stranita la signora Feuerbach ed affermò: «Oggi esiste maggiore libertà. Una donna può sposare l'uomo che desidera avere al suo fianco. La pratica dei matrimoni combinati, anche se vige ancora in certi paesi, qui, perlomeno, si è vanificata e ora respiriamo un clima diverso da quello che ha segnato i duri tempi della sua gioventù.»
«Non mi sto riferendo solamente ai matrimoni combinati, Celeste. Io parlo della cattiveria insita nell'animo umano. Quel tipo di malignità che ha divorato alcune persone, durante la guerra e che continuerà a masticarsele nel presente e in avvenire.»
«Ah, capisco, signora Feuerbach.»
Alla paziente risultò palese che la giovane infermiera non avesse capito molto di quel suo acceso discorso.
«Ora, io dovrei andare, signora Feuerbach. La sua flebo è finita e, per oggi, è terminato il mio turno. Ma domani, se lei ha piacere nel raccontarmi la storia della sua vita, io sarò ben lieta di prestarle nuovamente la mia attenzione.»
«D'accordo, signorina!»
«Signora!» Celeste controbatté imbarazzata, spostandosi una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
«Oh! Scusami tanto. Non lo sapevo. Hai figli Celeste?»
«N-no. Almeno, non al momento, ma la volontà di averne c'è!»  le sorrise intimidita.
«Certo, comprendo. Quando una coppia vive serena, quello è naturale che rappresenti il passo successivo...» le fece un simpatico occhiolino e Celeste la salutò come di consueto.

L'amore, la vita, la morte. Credo di aver toccato questi punti, all'interno del mio manoscritto. L'ho fatto a modo mio, certo... Il romanticismo, l'amore a prima vista e l'affetto disinteressato. ❤ La vita è proprio un soffio, ma conta ciò che ci lasciamo alle spalle; conta quanto siamo riusciti a riempire il cuore delle persone... Spero di poter lasciare un segno. 😘🙌

venerdì 8 settembre 2017

Il potere della lettura e della scrittura


"La forza, la forza è necessaria: senza forza non otterrai nulla; e la forza bisogna conquistarla con la forza stessa, ma questo loro non lo sanno", Raskòlnikov pensa tra sé e sé, quando arriva al punto di credere che la sua vita non sia finita.
La "malattia" (come la definisce lo stesso protagonista), che lo ha colpito in seguito a quei suoi due efferati omicidi, sarebbe terminata nel momento in cui lui soccorre la vedova e i figli dell'amico Marmelàdov.
Mi trovo solamente a pagina 181 e (considerato che il romanzo termina a pagina 478) posso affermare di essere sul punto di "incontrare" il "cuore" dello stupefacente racconto di Dostoevskij.
Aggiungo altri aggettivi per descriverlo: angosciante, irritante, fastidioso, pazzo!
In poche parole: lo adoro! 😊
Sembrava che Raskòlnikov volesse vuotare il sacco, pronto per andarsi a costituire; ma poi, aggrappandosi a ogni piccolo particolare che lo circonda, egli sceglie di aiutare il povero amico alcolizzato, investito da una carrozza ed esalante il suo ultimo respiro.
È un romanzo che mi sconquassa. Le riflessioni sulla sofferenza umana. I repentini cambiamenti di umore del giovane protagonista; la freddezza con cui confessa il suo delitto spacciando il tutto per uno scherzo... 😰 Mi fa rabbrividire e mi spinge a saperne di più, pagina dopo pagina. 
L'autore padroneggia il mondo delle emozioni. Questa è l'impressione che, personalmente, mi sono fatta. Egli sviscera un sentimento (sentimenti perlopiù negativi, si intende...) e ne mostra le sfaccettature, rapisce l'attenzione.
Con tutta onestà, io non riesco a togliermi dalla mente Raskòlnikov, mentre prende il cordone del campanello e lo tira, avvertendo il suono di latta... Lo stesso campanello che suonò il giorno del suo duplice omicidio, nello stesso appartamento in cui si verificò il delitto.
Brividi lungo la schiena di fronte alla sua lucida follia. Mi inchino di fronte a tanta maestria, sperando di trarne qualche lezione per il mio impervio e tortuoso futuro da scrittrice! 😑😊
Oggi, dato che il mio bambino si trova dalla sua nonna, mi sono dedicata a ciò che mi fa stare meglio: una buona ora di lettura e correzioni su correzioni! 
Ho terminato un racconto, ma voglio ultimarlo e rifinirlo. Voglio conferire via via sempre più precisione alle emozioni che tento di esaltare. Speriamo in bene...
Comunque, ci sto lavorando molto su! 😉
Quando scrivo, io mi sento me stessa. È come se un flusso di energia passionale mi sgorgasse da dentro e venisse espulso attraverso le dita della mia mano destra.
Mi piace! È una sensazione unica. Magica.
Potrei continuare a parlarne, qui, su questa pagina spiegazzata del mio piccolo diario virtuale (così mi ostino a immaginarmela!😊).
Boh... A volte mi sento sciocca: potrei utilizzare il mio tempo in altre attività (magari nella pulizia della casa o nel fare shopping con le amiche, oppure nel stare al telefono per ore e ore), ma nulla mi verrebbe più naturale del leggere e dello scrivere.
Nutro sempre e costantemente la speranza di poter essere apprezzata, un giorno, non molto distante...
Ci credo. Ci credo fermamente. E sono pronta a distruggere ogni mia convinzione per poterne riformulare di nuove, per poter proseguire ed esibire quella profondità che reputo di possedere dentro di me. Ci credo! 😊

sabato 2 settembre 2017

Ritrovarsi

Ho trascorso con il mio bimbo una piacevolissima serata in compagnia di mio fratello e della sua famiglia. 😊
Era da un bel po' di tempo che non ci ritrovavamo a tavola insieme.
Ho notato con gioia il bel rapporto che si è instaurato tra mio figlio e il suo cuginetto ed è stato fantastico scambiare qualche battuta spassosa con mio fratello, confidarmi con mia cognata.
A volte, sono proprio le cose semplici a regalarti la vera gioia...
Non serve chissà cosa! Basta una tavola apparecchiata e un sorriso sulle labbra per rendere tutto magico. ❤
Ci eravamo persi un po', ma, sicuramente, farò in modo che questo non accada più.
La vita può allontanare, ma sta a noi ricordare il posto in cui ci siamo sentiti davvero bene e, naturalmente, io non dimenticherò...
La mia amica (uso appositamente l'articolo: "la"! 😊) mi ha inviato una lettera.
Una lettera triste, che chiede spiegazioni ad un uomo sparito nel nulla... Un uomo che non ha meritato affatto i sentimenti puri e sinceri della mia cara amica.
Non si può sparire dalla vita di una persona senza un minimo di spiegazione!
Bisognerebbe sempre mettersi nei panni degli altri. Parlare anche quando non se ne avrebbe il coraggio.
La lealtà e la trasparenza vanno inseguite in ogni rapporto umano, specialmente quando ci sono in ballo dei sentimenti...
La delicatezza. Ci vuole delicatezza quando si frequenta una donna (soprattutto se questa donna dimostra di possedere un gran cuore e una profonda bontà d'animo).
Le cose, è vero, non vanno sempre come dovrebbero andare; ma è necessario essere onesti il prima possibile. 
Svanire nel nulla è un modo molto infantile di troncare un rapporto: ci vuole coraggio per creare un legame e ancor di più per spezzarlo.
Boh... Sarà per il fatto che io sono estremamente romantica, ma, alcuni atteggiamenti (perlopiù addebitabili al mondo maschile) non li tollero...
Comunque, resto convinta che la vita tenda a premiare coloro che ci mettono il cuore, motivo per cui la mia amica non tarderà ad incontrare la persona giusta, al momento giusto.
Una volta ho letto una frase. Diceva all'incirca: "per avere amici, devi interessarti alle loro vite". Sembra ovvio, no? Beh, per me non lo era, fino a circa un anno fa, quando ho ritrovato la mia cara amica dei tempi delle medie. Con lei il mio interesse scatta in automatico: non devo sforzarmi di provare interesse. Posso restare me stessa, ascoltandola, rallegrandomi per le sue gioie e incupendomi per le sue inoddisfazioni.
Lo so che stai leggendo... Birretta? 😉
P.s. Sto continuando la lettura di "Delitto e castigo". Mi piace, mi prende, mi rapisce, mi toglie il fiato! 
Ogni volta in cui mi devo fermare di leggere, una domanda mi stuzzica: "e ora che cosa farà Raskòlnikov? Lo scopriranno?" e i suoi timori e la sua condizione febbricitante mi attanagliano e mi disturbano. Ecco! Un romanzo che disturba! Al momento mi sentirei di definirlo così.
P.s.s. Ieri sera ho scritto la mia prima dedica sul mio romanzo "Iside e Celeste". Mia cognata lo ha letto e ci ha tenuto a dirmi che le è piaciuto molto. E vai!!! 😊