martedì 29 ottobre 2019

"Il cacciatore del buio" di Donato Carrisi




"Chi sono io?" Marcus si sforzava di capire.
"L'ultimo rappresentante di un ordine sacro. Un penitenziere."

Marcus è il protagonista del noir di Donato Carrisi: "Il cacciatore del buio" ed è un sacerdote un tantino particolare: non un prete ordinario, bensì un "penitenziere". Una sorta di investigatore per conto della Paenitentiaria Apostolica: il più antico dicastero del Vaticano (realmente esistente! Ed è lo stesso autore che lo menziona e ne spiega la funzione proprio dopo il finale del romanzo). I sacerdoti che lavorano per "l'Archivio dei Peccati" sono molto simili a dei poliziotti e offrono il loro contributo alle forze dell'ordine qualora (perlopiù in un caso di omicidio) fosse difficile decifrare il male.. 
Una scoperta davvero molto molto interessante!

Marcus, che ha perso la memoria in seguito ad un colpo di pistola alla tempia, viene contattato da Clemente (un altro prete, al quale è stato assegnato dalle "sfere alte" il compito di addestrare il penitenziere) per risolvere un caso orripilante: l'assassinio e lo smembramento di una giovane suora, all'interno della città del Vaticano.


"Questa è Roma, pensò fugacemente Marcus. Un posto dove ogni verità nascondeva a sua volta un segreto."

L'autore ci offre l'immagine di una Roma misteriosa, di una Roma fatta di catacombe e di passaggi sotterranei che nascondono verità mai rivelate...

Poi c'è Sandra Vega, una fotoreporter della polizia, che dovrà immortalare una nuova scena del crimine: l'assassinio di una coppietta ad Ostia.

"Il compito di Sandra era congelare la scena, prima che il tempo e la ricerca delle risposte potessero alterarla. Usava la macchina fotografica come uno schermo fra sé e l'orrore, fra sé e il dolore."

Dopo il caso (irrisolto) della giovane suora, Sandra e Marcus (che, nel frattempo hanno stretto un particolare legame d'amicizia e di fiducia) dovranno investigare su alcuni delitti: le vittime sono sempre delle coppiette e il modus operandi dell'assassino è sempre lo stesso.

"Il male è quell'anomalia davanti agli occhi di tutti ma che nessuno riesce a vedere."

Così aveva spiegato Clemente al penitenziere.
Ma, a questo punto, resta da chiedersi quale sia questa anomalia e, soprattutto, se esiste una netta distinzione tra il bene e il male... 
Mi è piaciuta molto la spiegazione fornita dall'autore (sempre dopo il finale del romanzo), secondo il quale: 

"nel corso della storia, il bene si è evoluto insieme con l'umanità, mentre il male è rimasto sempre uguale a se stesso."

Un'affermazione molto interessante. Il male non è progredito, mentre il bene sì.
In questo romanzo l'idea tradizionale di bene e di male viene ampiamente messa in discussione. E questo mi è piaciuto moltissimo: tutto va messo in discussione poiché nessuno di noi possiede la certezza della verità. L' "ipse dixit" è ormai obsoleto; l'elasticità mentale, a mio avviso, ci consentirebbe di avvicinarci il più possibile alla verità (come un asintoto che si avvicina agli assi cartesiani, senza, però, arrivare a toccarli...).
Comunque, il noir di Carrisi mi è piaciuto molto e ho apprezzato la suddivisione della storia in capitoli brevi, caratterizzati quasi sempre da colpi di scena spezzati sul finale (così, giusto per tenere sulle spine il lettore... Una tecnica quasi urticante, ma di grande effetto e fascino).
Ho scoperto con piacere, inoltre, che questo romanzo fa parte di una serie, dopo la pubblicazione de "Il tribunale delle anime"... Andrà letto, sicuramente! Ma, per il momento, riprenderò il mio amato Dostoevskij e proseguirò a leggere "L'idiota". 
Sono una persona di parola. 👍😊
Buona giornata! 😘🙋

venerdì 18 ottobre 2019

Quanto tempo! 😮😁

È da un sacco di tempo che non mi faccio viva in questo mio piccolo angolo di pace e di riflessione... Il mio piccolo diario elettronico! Chissà... Magari, un giorno, mio figlio si sbellicherà dalle risate leggendo le pagine di quella scriteriata appassionata di scrittura, di lettura e di meditazione di sua madre?! 😅
Non so che cosa mi riserverà il futuro (sto ancora rompendo le scatole a riviste online ed editori, nella speranza che, prima o poi, qualcuno ceda e decida di rispondermi... 😨😂) e mi auguro che un giorno mio figlio possa dire una sola cosa: "mia madre non si è mai arresa!"; ma so che cosa è capitato nel mio passato, o meglio: nella scorsa estate.
È stata un'estate piena: la presentazione del mio noir, le nostre uscite in canoa, le nostre escursioni subacquee, le mie lezioni private ai ragazzi delle scuole medie e il nostro nuovo impegno del week-end come babysitter... Io e il mio bambino abbiamo indossato i panni di Mary Poppins e abbiamo seguito un vivace e simpaticissimo bambino di quattro anni e uffa! Quanto mi manca la compagnia della sua mamma (una collega di lavoro di mio marito, con la quale ho stretto un'amicizia unica!), in cambio non mi mancano le scenate di gelosia di mio figlio (avevo colto la palla al balzo per tentare di responsabilizzarlo un pochino, ma... Ritenteremo! 😕😂).
Che cosa aggiungere ancora? Ah, sì! Ricordate che ero stata scelta come lettrice in quel concorso letterario? Beh, ho completato giusto qualche giorno fa la mia decima e ultima recensione e... boh... Staremo a vedere.
Ho anche partecipato con un mio vecchio romanzo inedito ad un concorso gratuito ed ero persino riuscita a posizionarmi tra i dieci finalisti, ma, sfortunatamente, non ho raggiunto il podio e mi sono classificata sesta... 😟 Ma in mezzo ad altre trecento persone è pur sempre un buon risultato, no? 😊
Quindi, ricapitolando, durante l'estate appena trascorsa mi sono letta dieci romanzi inediti (dei quali, purtroppo, non potrò parlare pubblicamente...) e, poco prima di affrontare questo piacevolissimo compito, ho deciso di affrontare una nuova e curiosa lettura: "Lo Shintoismo - Onorare i Kami" di Sasori.
Vi avevo già più volte esposto i miei dubbi circa la religione cattolica e ogni occasione, per me, è valida per scoprire  nuove fedi religiose e filosofie di vita.
Devo ammettere che le religioni/filosofie orientali esercitano sempre un certo fascino su di me: mi piace molto, riguardo allo Shintoismo, l'idea che tutti noi ci generiamo dalla natura e che, pertanto, dovremmo rispettarla e, anzi, adorarla alla stregua di una divinità. ❤ Ho preso, invece, le distanze dall'idea della genesi del mondo in questa fede orientale (la creazione da parte di alcune divinità mi ha ricordato le religioni politeiste e, sinceramente, le trovo delle suggestive leggende) e da altri punti. La mia religione ideale sarebbe una miscela di tanti aspetti di diverse religioni! 😁 Comunque, mi sto sempre documentando...
Ve l'ho detto che ho partecipato ad altri due concorsi letterari gratuiti (son ligure, eh?! 😂)? Ho mandato due racconti, buttati giù esclusivamente per le due occasioni e, incrocio le dita... Il verdetto non arriverà prima del 2020, quindi, mi metto il cuore in pace e, nel frattempo continuo a leggere (e a perseguitare case editrici e redazioni... 😠 No, non sono una stalker, ma rimarco la mia presenza, ecco 😂). 
Vi ho detto che un mio racconto sul sogno è stato scelto per l'antologia "Il Risveglio del Mattino"? Beh, in caso vi fosse sfuggito...


Altre cose?... Dunque... Aspettate... Dopo tre mesi di silenzio e di ritiro dai social (sì, ho deciso di estraniarmi un pochino da questo mondo leggermente fittizio e un tantino ipocrita e credo che non sarò più attiva come un tempo) è difficile raccogliere tutte le idee che mi sono sfrecciate nella mente, le immagini, i suoni, le parole che ho collezionato in questo tempo... 
Ah, beh, ricordate il mio ultimo libro? "Analysis"? Ora, grazie ad una mia cara amica e mamma di un compagno di scuola di mio figlio, il mio libro è disponibile (e in vetrina!) presso la libreria "L'Acchiappasogni" di Pietra Ligure. Ora vi mostro le prove... 😉😀





Il libro è presente anche presso la libreria "Cento Fiori" di Finale Ligure e presso la libreria "Come un romanzo" di Finalborgo. Basta! Ora mi fermo con questa attività promozionale... 😂
Che altro dire? Al momento sto leggendo "Il cacciatore del buio" di Donato Carrisi (me lo ha regalato mio figlio quest'estate. Mi ha fatto una sorpresa, sbucando fuori dal negozietto sotto casa con quel librone nero tra le manine😊❤) e si sta rivelando un noir davvero molto intrigante e diverso dai soliti romanzi di questo genere. 
Quest'estate, prima di intraprendere l'avventura di lettrice per il concorso, avevo iniziato a leggere "L'idiota" del mio amatissimo Fëdor Dostoevskij, ma poi ho dovuto abbandonare questo romanzo squisito perché avevo un limite di tempo per recensire queste dieci opere inedite e... Oh, mi sento in colpa nei riguardi del mio autore preferito! 😑😁 Ricomincerò a leggerlo subito dopo aver terminato il romanzo di Carrisi. A proposito: proprio bravino questo Carrisi! 😊
Per quanto riguarda la scrittura, invece... Diciamo che mi sono presa una pausa. Non nutro più le speranze di un tempo e poi, guardiamo in faccia la realtà: di autori e autrici ce ne sono a palate (e che talenti!), perciò, sì, mi prendo una pausa e resto con i piedi ben saldi al suolo, ma, lo ammetto, con la testa ancora lassù: tra le nuvole, a prendere una boccata d'ossigeno e a respirare il vento dei sognatori. Un vento che riempie i polmoni e il cuore di aria e di idee. 😀
Un bacione e buon fine settimana a tutti. Ciao! 😘🙋

P.s. Questa volta è deciso: smetto di fumare e non solo: dopo una lunga riflessione (indotta dalle mie esperienze di vita perlopiù negative...), smetto anche di essere troppo buona. Sì, smetto di lasciare il diritto a chiunque di dirmi tutto ciò che gli/le frulla per la testa e comincio ad esporre la mia opinione, fregandomene delle conseguenze, ma pensando, finalmente, a me stessa e ad un orgoglio che troppe volte è stato calpestato.
La mia nuova massima di vita: onesti e buoni sì, ma non stupidi! 😉😊
Passo e chiudo. 🙈🙉🙊

mercoledì 31 luglio 2019

È andata così... Ma io non potrò mai dire di non averci provato! 💪😯

Mi sono sempre reputata una sognatrice: una di quelle persone che non smettono mai di credere e di sperare...
Fino a qualche tempo fa, ogni volta in cui vedevo il riflesso del mio volto allo specchio, non potevo non gioire scoprendo quel luccichio che animava le mie iridi verde-azzurre e più lo intravedevo e più i miei occhi si mettevano a brillare.
Lo confesso: questa mia pagina di diario odierna potrebbe essere scambiata tranquillamente per lo sfogo di una donna depressa, ma non è così (ho avuto motivi ben più validi per crollare psicologicamente, eppure, nonostante il mio delicato involucro esterno, io sento una grande energia brulicare dentro di me 😁). Non sono depressa: sono soltanto consapevole di molti meccanismi del mondo; meccanismi che, fino a qualche tempo fa, mi erano estranei (o forse fingevo con tutta me stessa di non conoscerli?).
Beh, fatto sta che stamani ho aperto la mia casella di posta elettronica nella speranza di trovare una qualsiasi risposta da parte di almeno una - dico una! - delle svariate riviste/testate giornalistiche online che ho contattato ultimamente per ottenere un piccolo impiego in qualità di articolista (evitando, d'ora in poi, di dedicare le mie giornate alla stesura di articoli per ottenere poi 0,50 centesimi...) e invece che cosa trovo? 
Un messaggio da parte di uno dei tre editori con i quali ho pubblicato i miei romanzi che mi informava sul fatto che tra circa una settimana uno dei miei romanzi (forse uno di quelli cui tengo di più), per motivi logistici, uscirà dallo store online della casa editrice per essere consegnato ai magazzini e, successivamente, al macero...
Se non fosse per il fatto che ho già provato quasi tutti i tipi di umiliazione/dolore/vergogna e chi più ne ha più ne metta, molto probabilmente i miei occhi avrebbero versato qualche lacrima, lo ammetto.
E ora che ci penso - e che, forse, realizzo pienamente la delusione scrivendo qui, nel mio piccolo taccuino elettronico: quello che avrebbe dovuto raccogliere le mie avventure da scribacchina - dentro avverto un grande vuoto. Lo so, sembrerò un tantino esagerata, ma per me è come perdere un figlio della mia fantasia, della mia mente, del mio cuore e delle mie notti insonni...
Ma è stato deciso così, per ovvi motivi logistici...
E noi, esseri umani, ci riduciamo a dei banali motivi logistici... Mi rendo sempre più conto dell'importanza che rivestiamo realmente, di quanto possano valere i nostri stati d'animo, le nostre emozioni, l'amore in un mondo in cui ciò che conta è l'apparenza; in un mondo in cui i nostri piccoli o grandi sogni (il mio era davvero ambizioso, lo so...) si fanno ingombranti e, per questo, meritano di essere consegnati al macero...
Non voglio farmi portavoce del pessimismo leopardiano, capisco la logica imprenditoriale, ma dopo un anno dalla pubblicazione è proprio triste...
E non è finita qui! Qualche tempo fa ho saputo da un altro dei tre editori con i quali ho pubblicato che tra non molto chiuderà baracche e burattini e i tre romanzi che ho pubblicato con questa casa editrice o perderanno il marchio e diventeranno autopubblicati, oppure svaniranno dal commercio subendo esattamente lo stesso destino dell'altro romanzo di cui vi parlavo poco fa...
È triste, ma è la realtà dei fatti. Ci ho sperato molto. Ricordo che nel 2016, quando sono riuscita a veder pubblicato il mio primo libro, "Riflessi di coscienza", il mio cuore aveva cominciato a far capriole ed ero andata in solluchero. Credevo di aver toccato il cielo con un dito e quel luccichio bruciava le mie iridi, che ora si riflettono spente e opache, ma consapevoli.
Resta sempre il mio terzo editore, è vero, ma non voglio pronunciarmi troppo... Staremo a vedere. Per il momento, la promozione di cui mi avevano tanto parlato poco prima di firmare il contratto è stata pressoché assente: io mi sono sbattuta e a mie spese, ma uno ci prova prima di gettare definitivamente la spugna. Uno ci prova prima di rinunciare ai propri sogni, perché, dopotutto, la vita è una sola e io voglio provarci.
Magari, tra un anno, dovrò fare il conto con altre batoste come queste; ma almeno io avrò tentato...
Boh, il mio morale è a terra, infatti ho lasciato da diversi mesi la scrittura, ma sto leggendo molto (come ho fatto oggi, principalmente per non dover pensare...).
Mi ero iscritta ad un concorso letterario e no, non sono riuscita a passare in finale (ma sapevo perfettamente quanto fosse difficile arrivarci, quindi non ho subito forti delusioni, almeno qui... 😕😂); tuttavia, sono stata selezionata come lettrice e dovrò giudicare ben dieci libri inediti in circa tre mesi di tempo. Ma sì... Mi butto anche in questo per non dover pensare.
Che dire? Avevo cominciato a leggere "L'idiota" del mio amato Dostoevskij, ma ho dovuto mettere in pausa questa stravagante e curiosissima lettura per dedicarmi al mio nuovo ruolo di lettrice giudice!

giovedì 11 luglio 2019

La mia primissima presentazione... 😨😂

Era da un po' di tempo che ci rimuginavo su e in più qualche notte insonne, lo ammetto, da quando ho fissato con la mia amica Romina (proprietaria di una storica caffetteria-pasticceria di Pietra Ligure e amministratrice di un'associazione culturale) la data di questa presentazione. 
La prima vera e propria presentazione di uno dei miei libri (in passato avevo presenziato ad un paio di giornate firma copie) e... Mamma mia, che emozione!! 😮
Premetto: non amo parlare in pubblico (l'ultima volta in cui l'avevo fatto è stato davanti a dei docenti universitari, durante la discussione della mia tesi di laurea in filosofia ed è passato parecchio tempo... 10 anni, per l'esattezza! 😧) e sono un tipo molto solitario e introverso. 
Beh, quando l'oratore della serata mi è arrivato incontro con il microfono, sarei svenuta lì, di fronte a tutti i partecipanti (una ventina, su per giù), poi sarei rinvenuta per svenire un'altra volta e così via per il resto della serata. 😩😂
Ma non ho avuto scelta e con la mia vocina da bambina, un tremore costante, un caldo asfissiante e una "simpaticissima" signora che non faceva altro che lamentarsi per il volume del microfono, ho dovuto cominciare a rispondere alle domande riguardanti il mio ultimo noir, "Analysis".
Una mia carissima amica di vecchia data pareva più agitata di me e poco prima della presentazione, mentre stavo per addentare una fetta di pizza in compagnia dei miei genitori e del mio bambino (che si è rivelato come la vera anima della serata! A proposito, ne approfitterei per ringraziarlo anche qui, caso mai un giorno volesse dare una sbirciata al vecchio diario elettronico di quella pazzerella di sua madre: ti amo, Cesare! ❤), mi ha chiamata dicendomi: "Vale, vieni su da me a rinfrescarti!"
E io mi sono precipitata su da lei, che mi ha buttata sotto una doccia gelida per combattere la calura estiva (ma che caldo fa quest'estate?! 😠) e poi mi ha truccata, "phonata" (con aria rigorosamente fredda), infine mi ha braccata e mi ha messo un delizioso braccialetto con la stessa delicatezza con cui i poliziotti ammanettano i criminali, proprio lì, sull'uscio, mentre stavo per uscire dal suo stupendo appartamento. 😂 No, scherzo! È stata delicatissima: per me lei è un vero esempio in quanto ad eleganza e a charme, inoltre è una di quelle rarissime persone al mondo dotate di una magnanimità sconfinata! ❤
Mitica, assolutamente unica e più ansiosa di me, continuava a ripetermi: "È una serata importante... Il discorso ce l'hai in mente?"
E io: "Sì, sì, ce l'ho", ma in realtà stavo soltanto cercando di rassicurarla. La verità era che io non avevo preparato alcun discorso!... Mi ripetevo mentalmente la sinossi del romanzo, ma volevo improvvisare ed evitare di dare l'idea di aver studiato a memoria delle frasi o un copione. All'università mi preparavo dei discorsi, ma ad un evento in cui avrei dovuto parlare a proposito della mia passione per la scrittura, proprio non me la sono sentita di memorizzare qualcosa e credo di aver toppato... Se mi fossi preparata qualcosuccia a memoria, avrei evitato momenti imbarazzanti nati perlopiù a causa della mia timidezza... E va beh, col senno di poi...
Ma è andata! E mi sono presentata senza finzioni o recite: io, Valentina Mandraccio,  mamma di trentuno anni, con una laurea in filosofia, una passione sfrenata per la scrittura e il grande desiderio di trasmettere emozioni.
È stata una nuova esperienza di vita e mi va più che bene. Ho cominciato a combattere contro le mie paure (ripeto: parlare in pubblico non è assolutamente facile per me) e anche questo è stato positivo. E niente... A questo punto, ci terrei a lasciarvi alcune fotografie scattate durante la serata.


In primo piano: il mio nuovo noir, "Analysis". 
Eccovi la sinossi...

"ANALYSIS"

Richard Poe è un data scientist del Virginia. Lavora presso la Data Center, ha una splendida fidanzata e una nuova casa in una subdivision di Chesapeake City.

La sua vita non potrebbe procedere meglio se non fosse per una strana agenda rinvenuta in quella casa... La storia di un fantasma o un "semplice caso" di stalking da parte di uno psicopatico? L'analista potrà scoprirlo strada facendo, sfogliando quelle pagine.
E non ci sarà più un netto confine tra la realtà e la finzione.


Cristina e Romina: le organizzatrici dell'evento e poi il mio Alessio! 😊❤


Lo so: questo striscione non si addice agli scrittori seriosi e sicuri di sé, ma io non sono seriosa, né sicura di me. Mi ritengo autoironica e no, non mi prendo quasi mai troppo sul serio (la mia carissima amica ed ex alunna Sara lo sa perfettamente... 😁❤).


Nura: la mia migliorissima amica del cuorissimo 😂❤



Il momento della torta dedicata al mio noir! 😋😊



In mezzo a mamma e a papà... ❤


E mi fermerei qui con gli scatti. 😉😊 
Indovinate che cosa sto leggendo? "L'idiota" del mio adorato Dostoevskij! 😊 Il mio scrittore preferito in assoluto... 
Un bacione e buona serata a tutti! 😘🙋        Vale.





venerdì 28 giugno 2019

"La meccanica dei sentimenti" di Frank Iodice

È da un bel po' di tempo che non riempio le pagine di questo mio caro diario... 
Avevo deciso di prendermi una pausa dalla scrittura in generale (capita in molti rapporti, dopotutto, e la scrittura è a tutti gli effetti una mia compagna di vita... 😆) in seguito ad alcune esperienze negative. Nel frattempo, durante la mia "pausa di riflessione", ho letto tre libri e oggi mi piacerebbe commentarne uno in particolare: "La meccanica dei sentimenti" di Frank Iodice.




Giovanni Marealto è un cinico ex cardiologo romano (soltanto verso la chiusura del romanzo scopriremo il motivo per cui non pratica più la sua professione), impegnato a tenere conferenze sull'amore in giro per il mondo.

"La gente si può dividere in due categorie: quelli che sanno di dover morire e quelli che non lo sanno ancora."

Marealto nasconde dentro di sé un passato doloroso: un'infanzia difficile, accanto ad una madre sregolata. Immagini che hanno segnato per sempre la sua esistenza...


"Ho iniziato a occuparmi di sentimenti ai tempi dell'università, a Roma. Studiavo l'organo in cui questi si situano nell'immaginario collettivo (i bambini disegnano un cuore per rappresentare l'amore, non è così?) e intanto mi andavo incuriosendo e mi chiedevo in maniera sempre più ossessiva dove e come nascesse ciò che proviamo e che - almeno secondo i manuali - ci distinguerebbe dalle bestie."

Marealto si oppone al meccanismo della società, a quell' "ingranaggio" che fagocita le persone, affibbiando loro ruoli precisi; un "ingranaggio" che si muove grazie all'odio e che lo spaccia per amore.


"Se qualcuno ti guarda le mani sta cercando di capire che tipo di persona sei."

Gio Marealto è sposato con Eda, eppure lui è libero di frequentare altre donne (e la povera Eda non si lamenta sulla condotta del marito... Un punto che io non ho assolutamente condiviso) e tra le amanti spicca Galatea Gubernatis, una seducente e scaltra archeologa svizzera, incontrata durante una delle sue conferenze.


"Le relazioni umane si dipanano con lo stesso ritmo di un romanzo ottocentesco, non puoi  aspettarti che ciò che conta nella tua vita sia messo in una lista, tutto in una pagina. Devi aspettare con pazienza, fino a quando ti accorgi che la lettura è finita e puoi decidere se ne è valsa la pena."

Riflessioni e flashback guizzano nel romanzo. Riflessioni circa la vita e l'amore. 
Il titolo, "la meccanica dei sentimenti", potrebbe indirizzarci ad un manuale: un testo scientifico che ci spieghi il motivo per cui nascono i sentimenti e, magari, il modo in cui questi si sviluppano; beh, siamo sulla strada sbagliata! 😜 Non di tratta di un manuale, nessuno chiarirà i nostri dubbi legati al mondo delle emozioni. E le nostre aspettative si smontano, pagina dopo pagina (a mio avviso, questo giochetto messo in atto dall'autore è stato urticante e geniale!). 
Curioso l'accostamento del termine "meccanica" alla parola "sentimenti": pare quasi un ossimoro. Già dal titolo si intuisce la contraddizione e l'incoerenza del protagonista.


"Un uomo solo e una città vuota sono gli amanti più onesti che si possano immaginare."

Perché è così che Gio si sente: solo. Un uomo che spiega che cos'è l'amore senza conoscerlo... L'unica donna in grado di capirlo, forse, è Resi, una prostituta trasferitasi a Parigi per sfuggire al suo torbido passato...


""Il mondo è pieno di sorrisi tristi, ci si fonda il principio delle nostre relazioni."" 

Marealto è sempre alla ricerca di amore, ma non capisce che finché non amerà se stesso non potrà amare realmente un'altra donna e così continua a ingannarsi, riempiendo la sua vita di attimi.

""È così che rimaniamo sulla stessa strada e non ne proviamo altre, per pura pigrizia. È soltanto un fatto meccanico.""

Sarà davvero così? È proprio la pigrizia a tenerci ancorati a certe situazioni, a determinate persone della nostra vita? È pur vero che è necessario fare delle scelte e accollarci il peso delle responsabilità delle nostre azioni, no? Con molte probabilità, l'autore mi definirebbe come un lampante elemento dell'ingranaggio. Forse è così... Ma, in fin dei conti, siamo un po' tutti figli di questo ingranaggio.


"La vita è piena di sarebbe potuto, avrei dovuto, mi sarebbe piaciuto, ma alla fine ciò che rimane è qui nelle tue mani e quasi sempre è molto vicino al nulla."

La sua è una visione di vita molto pessimista, quasi nichilista. Le possibilità che ci sfuggono, i rimorsi... Situazioni inevitabili.


"C'è un momento in cui capisci quello che fai, solo un momento, per il resto del giorno tutto è meccanico."

Come esseri partoriti e cresciuti dall'ingranaggio, noi ci muoviamo meccanicamente, giorno dopo giorno, perdendo quasi totalmente la nostra consapevolezza.


"Ciò che ci accade, può descriverci meglio di qualsiasi racconto."

E con questa citazione ho deciso di fermarmi perché non vorrei svelarvi altro. Le riflessioni dominano il romanzo di Frank Iodice e, proseguendo nella lettura, non mancheranno i colpi di scena legati ad un furto di pietre preziose...
Sì, mi è piaciuto per la sua originalità: si allontana molto dal solito romanzo sentimentale. Non ho amato lo spietato cinismo del protagonista, la sua quasi assenza di sentimenti nei riguardi della moglie (lo avrei preso a schiaffi, lo ammetto 😠). Lo consiglio! 👍

Ah! Domenica 7 luglio, dalle ore 21.00, presso una caffetteria-pasticceria di Pietra Ligure, presenterò il mio nuovo romanzo: un noir. 😊 Si intitola: "Analysis". Ve lo presenterò la prossima volta, per ora vorrei condividerne la copertina... 😉 
Buona giornata a tutti! 😘

martedì 28 maggio 2019

"Per sempre - Oltre la vita" di Rosalba Costanza





Il breve romanzo di Rosalba Costanza, intitolato: "Per sempre - Oltre la vita", è una storia d'amore: l'amore tra madre e figlia.
Un racconto (credo che sia un tantino breve per poterlo definire propriamente romanzo) davvero molto originale, in cui l'autrice ha immaginato una sorta di dialogo, di scambio tra una figlia distrutta per la perdita della madre e la madre stessa, che risponde alla figlia dalla sua "dimensione", senza essere udita.
Amarezza, angoscia, solitudine, un senso di impotenza attanagliano la protagonista del racconto, che deve tirare avanti e accudire il padre malato, imparando a far a meno del cruciale supporto della madre e del suo affetto.


"Il tuo cuore ha cessato di battere e con esso ha smesso di battere il mio. Lui picchia, martella, percuote comunque il mio petto, ma io so con certezza che è un palpito artificiale, meccanico, riparatore e automatico, che va in maniera istintiva e naturale laddove la ragione e il sentimento gli direbbero di fermarsi.".

Si percepisce la forza del legame di queste due donne: un amore infinito e fine a se stesso.
Il dolore ci stringe lo stomaco nel momento in cui la protagonista ritrova gli ultimi abiti indossati dalla madre la mattina in cui la condussero in ospedale per non far più ritorno a casa...
È naturale, credo, immedesimarsi in questa storia così intrisa di lacrime, ma, ahimè, di vita reale... E io mi sono aggrappata proprio a questa precisa scena: l'attimo in cui trovi in giro per casa oggetti appartenuti ai tuoi cari, che non ci sono più, e, in base alle mie esperienze di vita, credo che l'autrice abbia descritto in maniera molto autentica quel particolare stato d'animo che nasce in seguito ad un lutto.
Sì, si tratta indubbiamente di un libro dal contenuto molto profondo, che invita ad amare i nostri genitori quando sono ancora qui, insieme a noi. 
Non ho apprezzato la ripetizione di alcune parole ("anima mia", ad esempio, è il modo in cui le due donne si chiamano, ma, secondo me, la continua ripetizione di questo nomignolo rende un tantino pesante la storia...) e, chiaramente, data la tragicità del racconto, non vi consiglio di leggerlo in un momento di vita particolarmente grigio/tendente al nero.
Un libro che fa riflettere, sicuramente, ed è anche caratterizzato da uno stile originale (il monologo della protagonista, un racconto lirico a due voci); tuttavia, non rientra nel mio genere di letture. 
I miei complimenti, comunque all'autrice, che è riuscita a descrivere in maniera veritiera la sofferenza legata alla perdita di una persona importante.


martedì 7 maggio 2019

"Anna Karenina" di Lev Nikolaevič Tolstoj

Buon giorno.
Ho leggermente trascurato questo mio piccolo e adorato scorcio di sfogo quotidiano e di commenti riguardo alle mie ultime letture, ma ora rieccomi pronta a parlarne! 😉😊
Nell'ultimo mesetto (eh sì... giorno più, giorno meno...) mi sono dedicata alla lettura di una pietra miliare della letteratura russa: la famosa "Anna Karenina" di Lev Tolstoj.
Lo confesso: non si è rivelata una lettura molto semplice e scorrevole...
Le disquisizioni filosofiche, politiche e di natura morale dominano l'intero romanzo, pertanto, essendo io un'appassionata di filosofia (ho anche conseguito una laurea in filosofia, quando ancora credevo che si potesse vivere di sogni e passioni e non avevo ben presente che il concetto di meritocrazia fosse ormai obsoleto nella nostra società...😕😧), ho assaporato ogni dialogo tra i diversi personaggi dell'opera e, spesso, ho letto più volte alcune loro riflessioni.
Non voglio paracularmi -o forse giusto un pochino- comunque, il romanzo di Tolstoj non si legge in modo scorrevole: pretende una lettura critica e attenta, ecco perché ho impiegato un sacco di tempo a terminarlo. Va beh, ora, bando alle ciance, comincerei a parlarvene in breve... 
Attenzione! Se avete intenzione di leggere "Anna Karenina", vi sconsiglierei di proseguire nella lettura di questa mia paginetta di diario: non farò spoiler, ma potrei rivelarvi particolari che un lettore appassionato e attento preferirebbe rintracciare da sé, quindi... Vi ho avvisati! 😆

Generalmente, quando arrivo all'ultima pagina di un romanzo, oltre a sentirmi malinconica per aver appena perso un nuovo amico, corro a leggere, sempre malinconica, le pagine che ho lasciato in sospeso: l'introduzione, le note bibliografiche ecc ecc.
Essendo io una grande stimatrice di Dostoevskij, non potevo di certo perdermi l'occasione di acquistare un romanzo del suo maestro, Tolstoj, al quale Dostoevskij si ispirò molto. Eppure, io non sono riuscita a trovare molti punti di unione nello stile e nei contenuti dei due autori russi... 
Esistono svariate differenze tra i due scrittori, ma io vorrei soffermarmi su una in particolare: la psicologia dei loro personaggi. 
Dostoevskij era in grado di dedicare un intero capitolo (anche di più) alle emozioni e allo stato d'animo di uno dei suoi personaggi; Tolstoj, invece, a mio parere, aveva una tendenza più pragmatica e troncava alcune reazioni dei suoi protagonisti per giungere al nocciolo della situazione. Spetta forse al lettore farsi un'idea del temperamento e della psiche dei suoi personaggi, ma è anche vero che Tolstoj non badava a "far economia" sulle diserzioni di carattere filosofico/politico/morale e, ogni tanto mi sono detta: "bastaaaa!" 
Vi racconto un po' la trama...




Anna Karenina, naturalmente, è la protagonista dell'opera, che si svolge a Mosca, Pietroburgo e in alcuni paesini della campagna russa.
Le vicende di vita di Anna si incastrano con le vicende del fratello, Stepan Arkad'evič (i nomi non li memorizzerò mai! Infatti, durante la lettura, non riuscendo a ricordare i nomi dei vari personaggi, tendevo a soprannominare: "V quello là", "S quell'altro", tentando di tenere a mente almeno le iniziali dei nomi e dei cognomi 😨😂) e con quelle di Levin, amico di vecchia data del fratello.

"Le famiglie felici si somigliano sempre l'una con l'altra: ogni famiglia infelice lo è in modo particolare."

Il romanzo, composto da ben 690 pagine, inizia con la scoperta dell'adulterio di Stepan da parte della moglie, Dar'ja Aleksandrovna. E Anna Karenina, moglie del rigido ed intransigente Aleksej Aleksandrovič Karenin (il quale aveva uno dei più alti impieghi al Ministero) raggiungerà il fratello per provare a portare la pace tra i due coniugi.


"Non c'era risposta, altro che quella che la vita dà a tutte le questioni più complicate e insolubili. E la risposta è questa: bisogna vivere secondo le necessità della giornata, cioè, dimenticare. Dimenticare nel sogno non è più possibile, almeno finché viene la notte: impossibile ora tornare a quella musica che cantavano le donne-ampolle; dunque bisogna dimenticare nel sogno della vita."

Stepan vorrebbe dimenticare, o meglio, vorrebbe che la moglie dimenticasse quel biglietto che testimoniava la sua relazione adultera con la governante di casa...
Un uomo propenso a questo tipo di storielle clandestine...
Durante il viaggio in treno per raggiungere il fratello, Anna fa la conoscenza della madre di Vronskij, un militare benestante, nonché pretendente di Kitty, sorella minore di Dar'ja.

"Pareva che non ci fosse nulla di particolare nel suo vestito e nel suo atteggiamento, ma per Levin era facile riconoscerla in quella folla, come si riconosce un fisso o fra l'ortica."

Levin è molto innamorato di Kitty ed è il personaggio che mi ha colpita di più per la sua umiltà. Un uomo benestante, padrone di un'azienda, che si unisce ai suoi contadini per falciare il grano; un uomo che crede nel vero amore. ❤


""Ma questo è lo scopo della civiltà: far di ogni cosa un piacere."
"Se questo è lo scopo della civiltà, preferisco restare un selvaggio.""

Levin ama la sua vita in campagna e in città si sente un pesce fuor d'acqua: lui vive di cose semplici. L'ho adorato!! 😍

"Quegli stessi contadini coi quali aveva litigato e che aveva rimproverati per la loro intenzione d'ingannarlo, ora lo salutavano allegramente senza rancore e senza rimorso. Il lavoro comune aveva cancellato tutto: nel lavoro stesso era la ricompensa di tutte le fatiche."


Levin, secondo me, è il vero eroe di tutto il romanzo.
Anna, nel frattempo, cede alle lusinghe dello sfrontato e seducente Vronskij e confesserà tutto al marito, il quale risulterà spaventato dalle conseguenze sociali provocate dall'adulterio...


"Chiedere il divorzio significava andare incontro a un processo scandaloso che sarebbe stato per i suoi nemici pretesto a calunnie, le quali avrebbero scosso la sua alta posizione in società."

Insomma, Karenin non è preoccupato di perdere una persona amata, ma si cruccia per preservare la sua dignità.
Nonostante diversi ostacoli iniziali, Anna riuscirà a fuggire in Italia con Vronskij e a partorire la figlia nata dal loro amore clandestino. Il marito non le consentirà di far visita al loro primogenito e non acconsentirà al divorzio, lasciando Anna in balia dei pregiudizi dell'alta società e non permettendole così di incominciare una nuova vita coniugale con il ricco militare.


""Tu hai sposato un uomo che ha vent'anni più di te. L'hai sposato senza amore e non conoscendo l'amore. Fu un errore, ammettiamo."
"Un terribile errore!"
"Ma, ripeto, è un fatto compiuto. Poi hai avuto la sventura, chiamiamola così, di amare un uomo che non è tuo marito. È una sventura, sì, ma anche questo è un fatto compiuto.""

Un piccolo passaggio tratto dal dialogo tra Anna e il fratello, Stepan.


"Vronskij invece, benché avesse conseguito tutto ciò che aveva così a lungo desiderato, non era pienamente felice. Ben presto cominciò a sentire che possedeva una minima parte della felicità che aveva sognato, eterno inganno di coloro che credono di raggiungere la felicità nel compimento di un desiderio."

Quando Anna e Vronskij possono finalmente amarsi, qualcosa va storto... Litigi, incomprensioni e scenate di folle gelosia da parte di Anna avvelenano il loro rapporto...

"Si può restare seduti per ore, incrociando le gambe, sempre nell'identica posizione, se si sa che nessuno c'impedisce di cambiare questa posizione, ma se si sa che si deve rimanere così, senza scampo, allora cominceranno i crampi e le gambe diventeranno impazienti di muoversi."

Vronskij sa che la società è chiusa a lui e ad Anna, ma vuole fare lo stesso un tentativo perché Anna sia riammessa nel suo mondo.


""E col denaro dei tigli- continuò sorridendo Levin- lui comprerebbe del bestiame e un po' di terra a buon prezzo e l'affitterebbe ai contadini. E così si formerebbe un patrimonio. Invece a voi e a me basta conservare quello che abbiamo e lasciarlo ai nostri figli."

È per frasi come questa che ho ammirato la personalità di Levin. 

"Nell'infinità del tempo e dello spazio nasce una bollicina d'aria, si regge un poco e scoppia, e questa bollicina d'aria sono io."

E qui mi fermo di commentare l'opera di Tolstoj, proprio qui, con la riflessione di Levin.
Dopotutto, Levin e Anna si assomigliano molto: entrambi non rinunciano alla loro autenticità ed entrambi, in modo diverso, sono estremisti della sincerità. 
Tolstoj, ok, ma continuo a preferire Dostoevskij!

mercoledì 17 aprile 2019

Impegni, letture e Pasqua

Buon giorno! 😊
La mia avventura come articolista sta procedendo avanti e ogni mattina, subito dopo aver accompagnato mio figlio a scuola, mi butto in un nuovo articolo, spaziando dal benessere alla cronaca nera.
È molto, molto impegnativo; ma tento di scrivere almeno un articolo al giorno. 
I miei pomeriggi sono quasi sempre occupati dalle lezioni che impartisco ai ragazzini delle scuole medie e superiori e poi, dulcis in fundo: assisto il mio bambino durante lo svolgimento dei suoi compiti scolastici... 😱😂
Ieri, inoltre, ho avuto modo di parlare con le sue nuove insegnanti durante i colloqui con i genitori. Generalmente, nella vecchia scuola di mio figlio, io e mio marito ci preparavamo in vista di questi colloqui come può fare un condannato a morte prima della sua esecuzione. 😵
"Male, male qua, male là... Insopportabile, ingestibile, in in in...", più o meno erano queste le parole che uscivano dalla bocca di un'insegnante in particolare...
Perciò anche nella giornata di ieri, io e mio marito ci siamo preparati a tutti i possibili commenti negativi su nostro figlio; e invece... Sì, è emerso che non sembra proprio destinato a diventare un santo, che spesso è svogliato; tuttavia, la sua situazione non parrebbe così grave e preoccupante come la sua ex insegnante ci aveva sempre comunicato... 😕😊
Bene! Certamente dobbiamo "smussare" determinati comportamenti, quello sì, ma da parte nostra ci sarà sempre tutto l'impegno per fare in modo che il nostro bimbo diventi una persona perbene. 😊❤
Prima vi stavo dicendo che questo mio nuovo impegno in qualità di articolista mi sta assorbendo parecchio e, di conseguenza, credo che riuscirò a malapena a scrivere una "paginetta" alla settimana qui, nel mio piccolo blog, che racchiude tutte le mie passioni e le principali vicende della mia vita quotidiana. ❤
Anche le mie letture hanno subito un brusco rallentamento. Al momento mi sto dedicando al romanzo di Lev Tolstoj: "Anna Karenina". Lo sto leggendo con molta, molta calma, ma me lo sto gustando... Mi piace molto e spero di potervene parlare il prima possibile (tenete presente, però, che si tratta di un romanzo molto voluminoso e che, ultimamente, posso dedicarmi alla lettura soltanto 10/15 minuti al giorno...).
Che cosa dirvi ancora?... Sono sempre in trepidante attesa della pubblicazione del mio thriller, che avverrà non prima del mese di luglio di quest'anno e poi, quando mi è possibile, continuo nella correzione del mio settimo manoscritto.
A questo punto, se può farvi piacere, io aggiungerei i link dei miei ultimi articoli (così, se vi va, potrete esprimermi un vostro parere... 😉😊).


Concludo la mia pagina di oggi augurandovi una serena Pasqua. 💞 Come la trascorrerete? Io con il mio bimbo, a casa dei miei genitori, insieme ai nostri adorati cagnoloni! 😊 Buona giornata! 🙋😘

venerdì 12 aprile 2019

Un mio racconto in un'antologia dei sogni! 😍

Buon giorno a tutti e buon fine settimana!
Ricordate quella mia nuova avventura in qualità di articolista? Beh, è cominciata giusto l'altro ieri e mi sta impegnando parecchio... Avendo collezionato già diversi fallimenti in campo (mi riferisco allo scrivere senza vedere l'ombra di un quattrino... 😠), ho deciso, questa volta, di andarci più cauta... E così mi sono imposta di redigere articoli per un mesetto e poi... E poi staremo a vedere se il gioco vale la candela! 😉😊
A proposito: vi lascio i link dei miei due articoli pubblicati.


Per il momento questa nuova esperienza di scrittura mi sta coinvolgendo. C'è una grande collaborazione tra gli articolisti -e aspiranti articolisti come me- e sì, si respira una buona aria! Mi piace e spero tanto di potermi sentire soddisfatta anche tra un mese (quando avrò valutato questo mio periodo di prova).
Purtroppo, non potrò più garantire una mia presenza costante qui, nel mio adorato diario carta/elettronico; ma farò il possibile e, ogni tanto, vi aggiornerò sulle mie letture o sui miei nuovi tentativi da scribacchina! 😂
Ah! Circa un mesetto fa mi sono lanciata partecipando ad un concorso gratuito di scrittura: ho mandato un racconto. Un racconto molto particolare... 
Sapete benissimo quanto io ami il mondo onirico e così, dato che la tematica del concorso si concentrava proprio sul sogno, mi è sembrato opportuno mettermi all'opera! 😉😊
E... il mio racconto è stato scelto dalla giuria!!!!  😀 Non era previsto un premio in denaro, ma ciò che conta, per me, è il fatto di esserci. ❤
Guardate un po'!!!


Ogni esperienza è positiva, sempre. Bisogna fare della gavetta e io sono ben disposta a farla! Bacioni. 😘🙋

martedì 9 aprile 2019

"Il principe e il povero" di Mark Twain




"Narrerò qui di seguito una storia così come mi venne raccontata da un tizio che l'aveva sentita dal padre, che a sua volta l'aveva ascoltata dal proprio padre, a cui era stata trasmessa nello stesso modo... e così via, indietro e sempre più indietro nel tempo per trecento anni e oltre, mentre i padri trasmettevano la storia ai figli tramandandola fino a oggi. Potrebbe trattarsi di una storia vera, o soltanto di una leggenda, o magari di una tradizione. Potrebbe essere successa e potrebbe non esserlo; ma di sicuro avrebbe potuto succedere."

Scrisse così, Mark Twain, nella premessa del suo romanzo intitolato: "Il principe e il povero". Un romanzo che ricorda molto una favola... 😍
Tom Canty è un bambino povero, costretto ogni giorno a commettere furtarelli e a chiedere l'elemosina per poter sopravvivere e per non essere seviziato dal terribile padre e da una nonna che pare a tutti gli effetti una strega. 😠
Tom si affeziona a padre Andrews, il quale deciderà di insegnargli un po' di Latino, educandolo alle buone maniere (tutto, chiaramente, all'insaputa dei genitori di Tom, quasi stessero commettendo un reato... 😕).
E il bambino impara i modi e le usanze tenuti a corte ed entra talmente nella parte da farsi considerare dagli amici: "il re dei poveri".


"E a poco a poco tutto quel leggere e quel sognare finì per cambiarlo. I personaggi che riempivano i suoi sogni erano così belli che cominciò a detestare i suoi stracci sudici."

Poi c'è Edoardo Tudor, Principe di Galles, che vive a corte, inseguito costantemente dai suoi servi, che non gli permettono nemmeno di scendere dal letto, la mattina, in autonomia...
Per un fortuito caso i due bambini si incontrano e decidono di scambiarsi le loro vesti per poter vivere temporaneamente una nuova vita.


""Ah, te ne prego, non dire altro: è fantastico!... Se per una volta soltanto potessi indossare i tuoi stracci e andarmene in giro scalzo a rotolarmi nel fango senza nessuno che stia lì a impedirmelo o a rimproverarmi, credo che mi scorderei della mia corona!""

E così il Principe di Galles, figlio del temuto sovrano Enrico VIII, indossa gli stracci di Tom e nasconde il Sigillo del padre; a Tom non resta che calarsi nella parte regale. Ma... I due bambini, con questo loro camuffamento, non otterranno proprio l'effetto sperato...
Edoardo vivrà diverse avventure e rischierà più volte la sua vita (arriverà in suo aiuto Miles Hendon: un personaggio che ho amato moltissimo per la sua integrità morale), ma, cosa importante: riuscirà a comprendere la miseria che caratterizza la vita dei meno abbienti. Avendo fatto parte del popolo, seppur per un breve periodo, il Principe imparerà a provare compassione ed empatia per le persone intorno a sé.
Tom, invece, si renderà conto delle gravose responsabilità di un sovrano...


"Il povero ragazzo si rese conto di essere ancora prigioniero, e ancora re."

Basta, non voglio aggiungere altro. Vi ho già svelato a grandi linee il messaggio contenuto in questo piacevole romanzo (posso assicurarvi che non si tratta di spoiler: l'intento dello scrittore era già noto fin dalla lettura della sinossi) e ora non mi resta che consigliarvelo. Un libro da leggere anche ai più piccini per via delle varie peripezie e ostacoli che dovrà superare il vero principe prima di poter fare ritorno sul trono e non solo... Un libro molto educativo e profondo. E poi, le favole, grazie alla loro apparente semplicità, arrivano dritto al cuore, perciò leggetelo, mi raccomando!

Vi lascio ancora un passaggio e poi, giuro, mi fermo. 😂

""Il mondo è fatto davvero male: i sovrani dovrebbero sperimentare di persona le loro stesse leggi, e imparare in tal modo a essere misericordiosi."" ❤

giovedì 4 aprile 2019

Giornata uggiosa e Mark Twain

Oggi è una di quelle giornate in cui ti alzi dal letto la mattina e ti chiedi immediatamente: "Ma è lecito alzarsi, oggi?" 😨😂
Le nuvole continuano a promettere pioggia e le temperature si sono nettamente abbassate... Ci eravamo già abituati all'idea delle passeggiate in montagna o sulla spiaggia e, invece, sembra che dovremo rimandare tutti i nostri buoni e freschi propositi primaverili...
E va bene! Prendiamo sempre ciò che ci passa il convento. 😑😂
Ma ora basta lamentarmi! Domani mi prenderò una mattinata tutta per me (mi sono anche portata avanti con tutti i miei compiti domestici) e mi recherò in un bel centro estetico per una cura del viso.
Ogni tanto è giusto prendersi del tempo per sé (specialmente per noi mamme, costantemente in apprensione per quanto riguarda la crescita dei nostri figli e l'equilibrio delle nostre famiglie) e rilassarsi. Ora che ci penso, l'ultima volta in cui mi sono presa del tempo per me è stato un paio di anni fa: quando ho trascorso tre o quattro giorni, in compagnia di mio figlio e di mio marito, presso una stupenda Spa. 
Ci vuole, ci vuole!
Vi dicevo - mi pare la scorsa volta - che ho incominciato a leggere un romanzo di Mark Twain... Beh, il romanzo si intitola: "Il principe e il povero" ed è molto divertente. Sicuramente pieno di profondi insegnamenti, ma per poterlo affermare con certezza, prima dovrò terminarne la lettura.
Ho raccontato brevemente a mio figlio la trama del libro e mi è sembrato che sia rimasto rapito dal romanzo di Twain.
Per chi non lo conoscesse ancora, la sinossi è questa: 


"Una bizzarra coincidenza, una prodigiosa rassomiglianza, uno scambio di vestiti fatto per gioco da due ragazzi... Su tali semplici elementi è costruito questo celebre libro di Mark Twain, che attinge a un motivo ricorrente della narrativa universale: lo scambio di ruoli. È quanto fanno Edward, erede al trono d'Inghilterra, e il piccolo vagabondo Tom Canty, rischiando, senza volere, di non poter più tornare indietro, vittime di loschi trafficanti o di funzionari ottusi. Tom ed Edward (il futuro Edoardo VI, figlio di Enrico VIII, che passerà alla storia come uno dei sovrani più illuminati) vivranno innumerevoli avventure, e quindi la "favola con morale" troverà il suo lieto fine. Twain conduce la narrazione con grande perizia e con il suo consueto humour, nonché con una salutare dose di antidoto democratico alle romantiche idealizzazioni di un passato che l'America aveva abiurato."

Non ho ancora terminato la lettura di questo piacevole romanzo, ma ho scoperto una certa affinità tra la scrittura di Twain e quella di Dickens. Forse per le tematiche trattate: anche Twain, come Dickens, affronta la povertà e si addentra nel mondo dell'infanzia. È sicuramente una lettura di grande intrattenimento (adatta, secondo me, ad un pubblico di bambini/adolescenti; ma anche per coloro che, come me, non hanno mai smesso di sognare 😊💓).
E oggi proseguirò a leggere dall'interno della mia auto, mentre il mio bimbotto sarà impegnato nella sua lezione di aikido. A proposito: questa domenica parteciperà ad un altro stage di aikido e, chissà... forse otterrà la tanto desiderata cintura gialla?! E chi lo sa! La cosa che mi preme di più è che si diverta insieme al suo maestro e ai suoi compagni.
Cos'altro dirvi?... Ah, sì! Avete presente tutte quelle mie peripezie del passato per riuscire a collaborare con alcune riviste online? Beh, vorrei ritentare. Mi è stato proposto di lavorare per una rivista online di attualità (il compenso è davvero esiguo, ma, perlomeno, esiste! 😕😂) e io mi lancerò un'ennesima volta, sperando di trovare un qualcosa di più tangibile...
La vita è tutto un tentativo, in fondo, no? 😉
Ora torno a correggere il mio settimo manoscritto... Io continuo a sognare, è più forte di me! ❤ Buona giornata a tutti! 😘🙋

domenica 31 marzo 2019

Meditazione e thriller... 😅

Buon giorno e buona domenica a tutti! 🙋
Quali saranno i vostri programmi di oggi? Con questa splendida giornata (in Liguria, almeno, è così. Spero anche da voi...) credo che io e la mia famiglia opteremo per una bella camminata nel verde e, naturalmente, verrà con noi anche la nostra cara cagnolina (che stamattina mi ha tirata giù dal letto alle 7... Dolce cagnolina... 😠😂).
Che cosa mi raccontate? Io, ad esempio, ho iniziato un nuovo ed interessante percorso di meditazione... Vi avevo già accennato qualcosa riguardo alla mia passione per le tecniche di introspezione ecc. Beh, una mia amica (con gusti molto simili ai miei) ha deciso di condividere con me questa sua nuova esperienza. Nulla di che, in pratica ci scambiamo quotidianamente dei brevi audio (della durata di pochi minuti) e ascoltiamo le direttive della voce guida. Esercizi mirati alla ricerca della pace dei sensi e alla ricerca di sé (ne trovate a bizzeffe di youtube, ma questo nostro scambio di informazioni mi piace molto perché ci mette in contatto, come esseri umani. È bello potersi confrontare e non doverlo fare in solitudine, ecco. 😊)
Che altro dirvi? Ah, sì! Ho iniziato a leggere un romanzo di Mark Twain. Ho lanciato a me stessa una sfida: leggere almeno un libro di tutti (o quasi tutti...) i più grandi scrittori del passato e ora toccava a Twain!
Generalmente alterno la lettura di un classico con un contemporaneo (anche se i classici restano la mia vera passione), ma questa volta, dopo il romanzo di Twain, passerò ad un altro classico: Tolstoj.
Ricordate quei thriller che ho acquistato durante l'estate scorsa? Beh... Sono finiti!! E ora dovrò andare a caccia di nuove letture contemporanee... 😉
Mi sfogo ancora un pochino, se permettete... 😂 Dunque, avete presente il mio ultimo thriller? Quello che verrà pubblicato a luglio? Beh, ecco... Non so come dirvelo, ma lo sto correggendo un'altra volta! 😂 Venerdì notte ho coinvolto persino mio marito nell'attività di "oliatura di tutti i suoi ingranaggi" (mi piace definire così l'intreccio). Sant'uomo! 😧😂
Avete mai provato a scrivere un thriller? Beh, vi posso assicurare che non è per niente semplice! Tutti i particolari, anche quelli apparentemente più insignificanti devono essere ben curati; tutto deve essere armonioso e in equilibrio (e non è facile "mettere un po' di ordine" negli svariati passaggi "aggrovigliati" della storia...). Credetemi: l'emicrania è assicurata! 
E poi comincio a rimproverarmi: "Ma non potevo seguire una cavolo di traccia quando ho cominciato a scrivere??" E la risposta è immancabilmente questa: "No." Perché no? Primo: io non riesco proprio a seguire degli schemi. La mia creatività procede a briglie sciolte e la storia va avanti giorno dopo giorno. Punto secondo: ho già provato ad indurmi a seguire uno schemino o un abbozzo di traccia e all'inizio ci sono riuscita; ma poi, ho preso il largo e quel benedetto schemino se ne è rimasto lì, sulla battigia. 😨😂
E così continuo ad inveire contro le mie improvvisazioni nel momento in cui non mi ricordo esattamente perché ho inserito un certo elemento nel contesto... 😕😂
Va beh, ora giuro che la pianto con questi miei deliri della domenica mattina e mi concentrerò sul mio prossimo ostico obiettivo: aiutare mio figlio a terminare di memorizzare la poesia che gli è stata assegnata per domani... Aiutatemi, vi pregoooo!!! 😱😂 Baci e buona domenica! 😘🙋

giovedì 28 marzo 2019

"Negli occhi dell'assassino" di Belinda Bauer





Il romanzo di Belinda Bauer è ambientato a Shipcot, una piccola comunità sulle colline dell'Exmoor. 
La neve sta imbiancando il paesino, isolandolo dal resto del mondo, quando si verificano alcuni omicidi...
Il primo è quello di Margaret Priddy: una donna paralizzata e costretta da diversi anni a spendere i suoi giorni allettata.


"Non voleva farle del male. Soltanto ucciderla."

L'assassino non lascia tracce e Jonas Holly, il poliziotto della zona, deve contattare il Dipartimento di investigazione criminale di Taunton. L'ispettore John Marvel, un uomo cinico e molto arrogante, raggiunge la piccola località con la sua squadra.
L'ispettore prenderà di mira Jonas a causa di alcune negligenze del bobby di Shipcot.

"Al principio non era possibile dire come sarebbe andata a finire, ma l'inizio di tutto, sosteneva ancora Marvel dopo tutti quegli anni, era sempre quello: il corpo, il cadavere.
... Come faceva un vero sbirro a non amare le persone assassinate e la sfida che lanciavano dalla tomba?
VENDICATEMI!
Marvel non riusciva mai a sentire quella voce spettrale nella sua testa senza anche immaginare un ampio e oscuro mantello che si gonfiava al vento di una giusta vendetta.
Era roba eccitante."


Insomma, l'ispettore capo ha un nome da supereroe e sembra comportarsi come tale; nonostante le sue maniere sgarbate con i civili e i colleghi e il suo vizio dell'alcool...
Jonas Holly, invece, è un uomo umile e buono con tutti, specialmente con Lucy, sua moglie, affetta dalla sclerosi multipla... La malattia della donna sta degenerando, giorno dopo giorno, e Jonas sente venir meno il respiro al solo pensiero di perderla.

"Agli occhi di Jonas, Lucy era sempre bellissima, ma quando sorrideva questo diventava una verità universale."

Un uomo molto innamorato della moglie, che ha messo da parte la sua carriera di poliziotto pur di starle accanto il più possibile.

"La primissima volta che Lucy conobbe Jonas vide in lui qualcosa che le ricordava i bambini dell'asilo dove lavorava come maestra."

Lucy, dal momento in cui le viene diagnosticata quella tremenda malattia, è costretta ad abbandonare il suo lavoro e a guardare tutti i giorni i suoi amati film horror in tv, muovendosi con estrema difficoltà nella sua casa.
Marvel comincia ad indagare e a nutrire sospetti nei riguardi di quasi tutti i membri di quella piccola comunità; Jonas, al contrario, sarà sempre pronto a difenderli a spada tratta, perché lui li conosce bene da anni.
E intanto la neve continua a scendere a piccoli turbini impetuosi, rendendo ancor più complicata la rilevazione di impronte...


"E TU SARESTI UN POLIZIOTTO?"

È il primo dei biglietti che riceverà Jonas. L'assassino lo conosce bene e sembra alitargli sul collo...
Durante la lettura, avvertiamo, di tanto in tanto, la presenza dell'assassino, che gira intorno al bobby malinconico e cominciamo a vederlo negli occhi di molte persone.
Dopo la signora Priddy è il turno di Yvonne Marsh: una donna con seri disturbi mentali, madre di Danny, un vecchio amico di Jonas.


"Lucy era venuta a sapere della sua infanzia con Danny Marsh solo perché gliel'aveva detto dopo la morte della madre Yvonne."

Jonas e Danny, un tempo, erano ottimi amici, poi, in seguito ad un disastroso incendio, i due si allontanarono... Molti misteri e ombre oscurano il passato dei due...

""Esiste una cosa chiamata punto critico.
... È qualcosa che sposta l'equilibrio e crea una deviazione del normale corso degli eventi.""


La teoria del poliziotto Reynolds, secondo la quale un suicidio potrebbe innescarne altri, poiché il permesso di uccidersi non rappresenterebbe più un tabù...
Teoria decisamente interessante! I poliziotti dovranno abbandonarsi a diverse congetture per arrivare all'assassino, che, nel frattempo, uccide tre anziani di una casa di cura e uno degli infermieri.


""L'impensabile diventa pensabile.""

Tutto diventa possibile e Jonas dovrà scavare a fondo per aiutare Marvel a scovare l'assassino...

Il romanzo mi è piaciuto molto. Non riuscivo a staccarmi dalle pagine: dovevo sapere... La suspense vi incollerà a questa storia e intanto vi sembrerà di avvertire la tormenta di neve, giusto alle vostre spalle! 😉
Un thriller, a mio avviso, originale (e non vi dirò il perché... 😈😉). Ho amato il protagonista, Jonas Holly, per il suo attaccamento alla moglie e ai membri della comunità; ma anche per la sua dolcezza e umiltà. Mi è piaciuta molto anche Lucy per la sua grinta e affetto nei riguardi del marito. Bello! Ve lo consiglio vivamente! ❤

domenica 24 marzo 2019

Intervista e una piacevole aria primaverile 😊🌹

Buon giorno a tutti e buona domenica!
In Liguria si comincia a respirare una gradevole aria primaverile! 😊 Ieri abbiamo sfiorato i 24 gradi e la natura si sta lentamente risvegliando con il suo verde brillante e i colori dei primi fiorellini... Un sogno! 😮
Anche il polline comincia a stuzzicarci, ma va bene lo stesso, purché sia primavera! 
Ieri, io, il mio bimbo, mio marito e la nostra cagnolina ci siamo recati nel nostro piccolo angolo di pace, giusto sotto casa: un anfratto nei boschi di Giustenice incorniciato dalla vegetazione e arricchito dal rilassante scorrere di un fiumiciattolo. 😍 Ogni volta in cui ci rechiamo lì ci concediamo una pausa e un po' di sano relax, inventandoci qualche passatempo nella natura (ieri, ad esempio, abbiamo costruito una piccola zattera con le canne offerte dalla zona... 😂 E abbiamo anche aggiunto una vela alla nostra piccola imbarcazione di fortuna, servendoci di un'ampia foglia 😂).

Ricordate quell'intervista di cui vi avevo parlato la scorsa volta? Beh, eccola! 


Se volete, potete darci una sbirciata! 😉

La redazione del sito che mi ha concesso questa bella opportunità mi ha accennato qualcosa a proposito delle strategie di marketing mirate ad incrementare le vendite dei miei libri... Non è per niente semplice farsi strada tra i lettori: stuzzicare il loro interesse/curiosità ed entrare nei loro cuori. Si parla quasi sempre di investimenti finanziari per raggiungere l'obiettivo, ma io sono sempre molto scettica per quanto riguarda questo tipo di investimenti...
Semplicemente non credo sia giusto sborsare del denaro e quindi sto tentando, nelle mie possibilità, di presentarmi al pubblico senza dover acquistare a priori. Un passo l'ho compiuto qui, aprendo questo mio diario carta-tecnologico e poi c'è la mia pagina facebook dedicata alla mia passione per la scrittura. Al momento non saprei che cos'altro inventarmi, ma ci sto studiando su... 😉😊
E nel frattempo sto continuando a leggere il libro di Belinda Bauer...
Sono anche molto impaziente di veder pubblicato il mio nuovo thriller, ma dovrò mettermi il cuore in pace perché l'attesa si protrarrà fino a luglio! 😧😁
Detto ciò, vi auguro ancora una piacevole e primaverile domenica! Un bacio. 🌸🌷🌹😘

giovedì 21 marzo 2019

Nuove letture e vento!! 😨

L'estate scorsa mi sono fatta prendere la mano e, ogni volta in cui andavo ad acquistare qualcosa nel negozietto sotto casa mia, mi compravo un thriller (avete presente la collana di thriller usciti insieme al Corriere della Sera? Beh, ecco, ne ho presi un po'... 😑😂).
E ora sto tentando di leggerli uno a uno. Questa volta è il turno di: "Negli occhi dell'assassino" di Belinda Bauer...
Carino! Ma ve ne parlerò in seguito... 😉
Ieri mattina, facendo le mie solite ricerche in rete, ho trovato un sito rivolto agli scrittori emergenti... Interviste, recensioni ecc. Interessante! Io, come sempre, ce l'ho messa tutta e ora non mi resta che attendere per essere contattata... ✌
Il vento, ultimamente, sembra aver preso "dimora fissa" dalle nostre parti 😩; ma noi Liguri siamo abbastanza abituati a queste condizioni meteorologiche (all'infuori della mia testa e dei miei occhi, che non ne possono proprio più!! 😠😱😂).
Odio il vento e in giornate come queste, di notte, ho persino difficoltà a dormire.
Altre cose... Ah, sì! Vi ricordate di quel mio thriller che uscirà quest'estate? Beh, ecco, lo sto correggendo ancora e ancora e ancora!!! 😕😂
Le imprecisioni guizzano sempre davanti ai miei occhi e, dato che da qui alla pubblicazione c'è ancora parecchio tempo, ho deciso di vederlo e rivederlo, giorno dopo giorno. 
Ora torno a leggere imbacuccata dall'interno della mia macchinina (mentre attendo che il mio bimbo finisca la sua lezione di aikido... 😉). 
Ah, giusto! Anche oggi ha portato a casa degli stupendi voti (un 8 e un 10), ma, cosa più importante: lo vedo molto affiatato ai suoi nuovi compagni. Bene! 😊 Se lui è sereno, io sono serena. ❤ Credo che questo sia il principio di ogni genitore, no? Siamo in grado di soprassedere ad ogni problematica del quotidiano purché le cose ai nostri figli vadano bene. A volte mi sento leggermente frustrata: mi piacerebbe trovare un'occupazione stabile, o riuscire a vendere qualche copia in più dei miei libri; ma poi penso a Cesare e alla sua bella e ora brillante vita e... stop! Le frustrazioni e le mie insoddisfazioni personali volano via come spazzate dal vento (così resto in tema! 😉😂). Bacioni a tutti e buona serata. 😘❤

sabato 16 marzo 2019

"Le notti bianche" di Fëdor Dostoevskij

Ho terminato di leggere "Le notti bianche" di Fëdor Dostoevskij. Si tratta di un romanzo breve e posso garantirvi che anche qui emerge la maestria del grande scrittore russo.
Sì, sarò anche un filino di parte, lo ammetto (dal momento in cui Dostoevskij è uno dei miei scrittori preferiti, se non IL MIO PREFERITO! 😊); ma questo romanzo merita davvero di essere letto!
Il protagonista, "Il sognatore" (del quale non verrà mai svelata l'identità) incontra Nàsten'ka, una fanciulla un tantino isterica, lungo un canale di Pietroburgo, durante una delle famose notti bianche pietroburghesi.
"Il sognatore" presenta diversi sintomi ossessivi e vive ai margini della società: isolato e solitario.




"Era una notte meravigliosa, gentile lettore, di quelle che possono esserci soltanto quando si è giovani. Il cielo era così stellato, così terso che, senza volerlo, dopo una sola occhiata, veniva da chiedersi: è mai possibile che sotto un cielo così possano vivere tante persone arrabbiate e capricciose?"

Un personaggio davvero curioso: canticchia da solo, o immagina di conversare con gli edifici che incontra lungo il suo cammino. Poi incontra la fanciulla e...

""Mi sono completamente disabituato alle donne; o meglio, non ho mai potuto abituarmi; infatti, sono solo... Neppure so come parlare con loro. Anche adesso, non so se vi ho detto qualche scemenza. Parlate francamente; vi dico subito che non sono permaloso...""

Il dialogo che si instaura tra i due è passionale e ambiguo. Lui risulta buffo e impacciato (vi svelo un segreto: l'ho adorato! 😍); Nàsten'ka, invece, è malinconica: sta attendendo il suo promesso sposo, invano.


""... Io non so tacere quando dentro di me parla il cuore.
... Ah, se sapeste quante volte sono stato innamorato in questo modo!..."
"Ma in che modo e di chi?..."
"Ma di nessuno, dell'ideale, di colei che sogno continuamente. Nella mia immaginazione, creo interi romanzi.""


"Il sognatore" vive sospeso tra mondo onirico/delle idee e realtà. Qualcosa, alla vista della fanciulla, si smuove dentro il suo cuore: sarà amore, oppure una nuova ossessione?... 😕

""Fatto sta che non posso non venire qui domani. Sono un sognatore; la mia vita è così poco reale che questi istanti, quelli come questo, li considero talmente rari da non poterli non ripetere nelle mie fantasie. Fantasticherò su di voi tutta la notte, tutta la settimana, tutto l'anno. Domani verrò qui immancabilmente, proprio qui, in questo preciso posto, esattamente a quest'ora, e sarò felice ripensando a stasera.""

Leggendo passaggi come questo il mio cuore ha cominciato a fare capriole e i miei occhi si sono sgranati in automatico (avete presente la tipica espressione da pesce lesso?... 😕😁 Beh, eccomi! 😂).
Eppure, il protagonista non si identifica con l'eroe romantico...


""Il sognatore, se si vuole una descrizione dettagliata, non è una persona, bensì, capirete, è un essere di genere neutro. Per lo più, s'insedia da qualche parte in un angolo inaccessibile, come se si nascondesse persino dalla luce del giorno e, una volta rintanatosi, attecchisce al suo angolino come una lumaca o, almeno da questo punto di vista, è molto simile a quell'animale avvincente che è al tempo stesso sia animale, sia casa, e che chiamiamo tartaruga.""

"Il sognatore" risulta molto autoironico. È sofferente e riconosce il suo distacco dalla vita sociale.

""Senti che, alla fine, quest'inesauribile fantasia si sta stancando, esaurendo in una tensione perenne, perché, infatti, stai diventando un uomo, sopravvivi ai tuoi ideali di un tempo che si frantumano come polvere, come rottami; ma se non c'è un'altra vita, allora ti tocca costruirla proprio da quei rottami.""

Lui vive grazie ai suoi sogni. Lui sogna tutto.

"Dio mio! Un intero istante di beatitudine! Anche fosse per tutta una vita umana, è forse poco?..."

Termina così il sublime romanzo del mio adorato Dostoevskij. Chiaramente non vi svelerò nulla di più. 😉😀
Dostoevskij era in grado di immergersi nelle profondità dell'animo umano: di far emergere la duplicità, la contraddizione che sta alla base di quasi ogni azione.
Mi è piaciuto incredibilmente e sì, continuerò a leggere i suoi romanzi con grande, grande onore e soddisfazione. Avete presente quando si instaura un feeling di una certa intensità tra due persone?... Beh, io avverto questa sorta di profonda sintonia ogni volta in cui leggo uno dei suoi romanzi: è un po' come se lo avessi conosciuto, da qualche parte; come se avessi avuto l'opportunità di rivolgergli la parola... È tutto abbastanza illogico, ne sono consapevole; ma ho sensazioni di questo tipo davanti alle sue opere... Ora mi fermo, altrimenti rischierò di presentarmi come "il sognatore"! 😕😂 Un bacione a tutti.
Ah! Oggi io e il mio bimbo abbiamo trascorso una bellissima giornata insieme ai suoi nuovi compagni di scuola e ai loro familiari. Tutta un'altra vita e non dico altro! 😉😊 È bello sentirsi parte di un gruppo, non c'è dubbio e vedere il mio bimbo sereno non ha prezzo! ❤ 
Buona serata!!! 😘😘😘🙋🙌