lunedì 30 gennaio 2017

la filosofia non come tempio, ma come cantiere...

Cartesio affermò ciò: " la filosofia non è un tempio, ma un cantiere ".
Concordo pienamente con il famoso filosofo. La filosofia intesa dal punto di vista etimologico e cioè come: ' amore per la conoscenza ', non può essere vista come una costruzione sacra, all'interno della quale andrebbero venerate tutte le sue ' strutture architettoniche '... 
Spesso mi sono sentita chiedere ( da persone che, per un motivo o per un altro, non sono mai entrate in contatto con la materia scolastica della filosofia ): che cos'è la filosofia? Beh, io utilizzerei l'affermazione di Cartesio: un cantiere. Aggiungerei, però, un particolare: un cantiere senza una fine dei lavori!
Perché fare filosofia significa: domandarsi, ricercare, analizzare, analizzare ancora, dubitare e, forse, raggiungere una conclusione; oppure no!
Un lavoro continuo dovrebbe condurre alla conoscenza. La staticità non porta a nulla, ma solo alla non conoscenza.
La scuola non dovrebbe insegnarci a memorizzare delle ( utilissime ) informazioni, bensì a dubitare e, quindi, a motivare, in noi, un forte senso critico circa tutto ciò che ci circonda. Non dovremmo mai prendere per ' oro colato ' ogni insegnamento che riceviamo ( a scuola, come nella vita di tutti i giorni ), ma recipirlo ed interiorizzarlo. Fare nostre le conoscenze che ci giungono dall'esterno e, come in un infinito cantiere, costruirle piano piano; distruggerle, nel caso in cui non andassero troppo bene e, ricostruirle nel modo migliore ( migliore soggettivamente parlando e, secondo un' ' armonia ' della collettività ).
Sarà per questo motivo che io non credo finché non vedo ( come S. Tommaso 😊 ). Io penso che non possa esistere una sola ed unica ' vera conoscenza '. Esistono svariate '  vere conoscenze ' e tutte sono attendibili, quanto opinabili!
La relatività è un concetto davvero troppo ostico e, spesso, ostile nei riguardi di quelle poche certezze che riteniamo di possedere... Detto questo, io continuo i miei lavori all'interno del mio personale cantiere e se oggi considererò una cosa in un certo modo, domani, forse, la valuterò nel modo opposto! 😁 Spero di non aver generato degli squilibri mentali con questo mio post... 😂😂

martedì 24 gennaio 2017

Hilary ❤

Solamente ieri ho avuto il piacere e il dolore di rileggere la drammatica poesia, intitolata: " la bambina di Hiroshima " di Nazim Hikmet ed ho pensato a te!
Oggi, 24 gennaio 2017, avresti compiuto 30 anni, mia cara, dolce e lunatica amica del cuore! 😟😊
30 anni... Ti avrei detto, con ogni probabilità, che, al tuo cospetto io mi sarei sentita sempre giovane ( dati i 10 mesi che ci separavano... ); ti avrei derisa, magari chiamandoti: " vecchiarella "!! Ti avrei fatto il solito regalo prevedibile e banale: comprato all'ultimo momento, con il mio misero budget !😁 
Ti avrei anche chiesto, anzi... No! Non ti avrei chiesto se ti fosse piaciuto, perché saresti stata troppo sincera e mi avresti detto che si trattava di una boiata!! 😁
Allora avrei rimediato con un film dei nostri: un horror, davanti al quale ti saresti nascosta gli occhi con entrambe le mani e io sarei scoppiata dal ridere di fronte a tale spettacolo!! 😂
Ti avrei fatto trovare sulla tavola la pizza con i funghi ( ricordi... ? ). Allora avresti sorriso. Le trentenni, in genere, non ci giocano con le barbie... Ma tu le avresti amate comunque ed io non mi sarei posta alcun problema: mi sarei messa a giocare insieme a te; a pettinare i loro lunghi capelli e a tagliarglieli, attendendo, in vano, che potessero riscrescere... 😂
Come la bambina di Hiroshima, anche tu non potrai crescere; lei avrà sempre 7 anni e tu 10... Ma come la bambina di Hiroshima, tu continuerai a vivere nel cuore dei tuoi cari e nel mio, che non ha mai smesso ( nemmeno per un secondo ) di volerti bene!
A te, Hilary. La tua altrettanto dolce e lunatica amica del cuore... ❤ Valentina.

mercoledì 18 gennaio 2017

Su: " LA STAMPA " di oggi...


Che dire? Ringrazio infinitamente il signor Pier Paolo Cervone per il tempo prezioso che ha dedicato a me e al mio piccolo thriller. Il cuore, oggi, mi esplode nel petto! Grazie. ❤ Valentina.

lunedì 16 gennaio 2017

Ricordi e ' senno di poi '!


I ricordi sono qualcosa di estremamente prezioso... Sia i positivi che i negativi. 
I primi ci permettono di rivivere brevemente ( e con una certa nostalgia ) attimi trascorsi in serenità; i secondi ci dovrebbero far riflettere sulle cause che hanno concorso a creare questi momenti non piacevoli...
Lo stesso protagonista del mio romanzo, Alexander Proust, si serve dei suoi ricordi per cercare di fare luce su molte ' zone d'ombra ' della sua vita... 
Il padre, affetto dal morbo di Alzheimer, ha ritrovato un oggetto legato all'infanzia di Alex ed il figlio inizia a riflettere, facendo riaffiorare in superficie un suo irritante ricordo sulle manie di perfezionismo del padre!
Di fronte ai rimproveri del suo vecchio, Alexander provava rabbia e si percepiva come un inetto; ma, ora, con il senno di poi, comprende pienamente il significato degli insegnamenti di suo padre... Funziona un po' in questo modo, no? Sempre con questo ' odioso ' e infingardo senno di poi!!! 😠😊
Vi lascio il quattordicesimo capitolo del mio: " Riflessi di coscienza ", nella speranza che vi possa esser gradito...
RICORDI
- Vedi, Alexander? Devi sempre prendere ogni tipo di precauzione con un animale. Specie con un cane di grossa taglia come questa signorina... - Mio padre si stava rivolgendo al muscoloso rottweiler, che si trovava disteso sul lettino del nostro studio. Aveva appena fatto reindossare la museruola a quel cane arrabbiato, con i denti digrignati.
Stavo facendo del tirocinio accanto al mio vecchio.
In seguito si rivolse nuovamente a me, mentre stava maneggiando con estrema sicurezza il grosso cane dal manto nero lucido: - Ora le daremo un po' di anestesia! Così questa signorina potrà abbandonarsi a dei bei sogni d'oro, giusto? - Rivolgendosi nuovamente al cane, come se potesse rispondergli.
Le iniettai io l'anestesia totale e poi papà prese il bisturi ed iniziò ad incidere il basso ventre dell'animale. Dovevamo sterilizzarla, dal momento in cui questa aveva già dato alla luce una svariata serie di cucciolate meticce...
Rimasi leggermente impressionato. Era la prima volta che assistevo ad un'operazione, che seppur di routine, prevedeva comunque un'incisione nelle carni e una parziale visione delle interiora dell'animale.
Mio padre era una persona precisa e metodica. Svolse tutta l'operazione con me al suo fianco, in qualità di suo aiutante e poi mi affidò il compito di richiudere la ferita del rottweiler. Infine, mentre stavo per andarmene e dichiarare terminato l'intervento, papà, che sembrava intento a ripulire il bisturi, senza nemmeno voltarsi nella mia direzione, mi domandò: - Le hai messo il disinfettante, vero?
- Il... Il disinfettante, hai detto? Oh no! Mi precipito a farlo!
- Vedi Alexander... Tutto ha rilevanza!
- Ma dove si trova?
Mio padre, con un sorrisetto di derisione e sufficienza, aprì un cassetto del mobiletto bianco, presente nella piccola sala operatoria dello studio ed estrasse un bottiglino di color marrone. Era il disinfettante con cui veniva cosparsa la ferita richiusa dei nostri piccoli pazienti, ogni qualvolta questi avessero subito un intervento.
- Caro Alexander... La prima cosa che avresti dovuto fare, ancora prima di ricucire la ferita della nostra paziente, era quella di assicurarti di avere a portata di mano questo importante flacone. - Mi ricordò con tono severo.
- Hai ragione papà! Non capiterà più! Sarò più attento la prossima volta. - Ero profondamente imbarazzato.
- E ricorda: qui io non sono tuo padre, ma un veterinario con un po' più di esperienza rispetto a te, che vuole consegnarti questi nostri cari amici tra le mani... Ti senti pronto a riceverli, Alexander?? -  Era molto serio in volto e forse stava minando alla mia eccessiva sicurezza di tirocinante, tentando, probabilmente, di smontarla del tutto. All'epoca io, però, non capì che lui stava agendo solo nel mio interesse e presi il tutto come una sfida!
Rimasi perciò in silenzio, a rimuginare sulla mia figuraccia e a provare antipatia per l'uomo che mi aveva messo al mondo e davanti agli occhi del quale io avrei sempre voluto eccellere.
- Allora Alexander?? Che ti prende, eh? Guarda che io sto parlando per te, per il tuo bene... Ogni individuo e ogni oggetto ha un suo ruolo qui, come altrove. Tieni a mente questo mio consiglio: rifletti sempre su tutto ciò che ti serve all'occorrenza, prima ancora di agire. Solo in questo modo tu non incorrerai nel rischio di una dimenticanza, d'accordo?
- Ok... Va bene dottor Proust! - Risposi in modo secco e non senza una velata ironia.
- Ah Ah! Dai, ora non esageriamo con le formalità! - E poi mi ordinò: - Ora spalmalo, servendoti di una garza sterile, sulla ferita di Cloe.
- Cloe?? - Chiesi incuriosito.
- È il suo nome! Cosa credi?? Io ricordo tutti i nomi dei miei pazienti, eh?! E di sicuro la signorina qui è meno dispotica di mio figlio!
Mi misi a ridere, mentre tamponavo la cicatrice con quella sostanza verdognola.
Non so perché, ma quella sfera di vetro mi fece ritornare alla mente quell'episodio di vari anni fa, conducendomi a riflettere sull'utilità degli oggetti...
Sapevo che mio padre era un uomo preciso e che ogni suo gesto era sempre stato ben ponderato, almeno quando non era ancora affetto da quel maledetto morbo. E credevo che perfino all'ultimo, nelle sue condizioni, lui agisse così, perlomeno durante i suoi ormai scarsi momenti di lucidità.
Ritenevo che anche questa volta mio padre, morente, avesse voluto mettermi alla prova; in questo caso non come veterinario, bensì come figlio. Ed io sentì di non potermi tirare indietro.

giovedì 12 gennaio 2017

La passione

Gabriele D'Annunzio aveva affermato: " la passione in tutto. Desidero le più lievi cose perdutamente, come le più grandi. Non ho mai tregua. "
Io credo di essere mossa dal suo stesso desiderio... Vorrei sempre arrivare al tutto: dalle cose più piccole e banali alle mete più irraggiungibili...
Sono anche consapevole del fatto che è necessario ' ancorare bene i piedi al suolo ', altrimenti, sognando troppo, si rischia di soffrire ancor di più, data l'irrealizzabilità di certe prospettive...
Ma io resto una sognatrice. A volte, il solo pensiero di poter ' toccare ' un grande obiettivo, mi appaga comunque... 
La passione è il mio motore: qualunque cosa io faccia, la passione mi ' insegue ' e io la prendo per mano e ballo insieme a lei un tango! 😉
Bisogna credere sempre in ciò che si fa ed io posso tranquillamente affermare di portare sempre con me una bella valigia piena di motivazioni per andare avanti: come madre, come moglie e come scrittrice!
Ma sì, vada come vada! La cosa importante è tentare sempre con passione, con sentimento! L'apatia ed io viaggiamo su due binari molto molto distanti...
Concludo con passione: esultare di dolore e crollare per la gioia!! Un misto di emozioni e sentimenti contrastanti, ma che mi fanno sentire viva... Un bacio a tutti. Valentina.

martedì 10 gennaio 2017

Un anno fa...

Un anno fa, mia suocera, presso una sala d'aspetto dell'ospedale, mi ha rivelato, singhiozzante, la frase che nessuno vorrebbe mai sentirsi dire: " non c'è più nulla da fare... ".
Io mi sono irrigidita e ho tentato, in vano, di tornare alla realtà; di sfuggire da quel maledetto incubo, ma, non si trattava di una mia creazione onirica... Era tutto reale! Mio suocero stava per lasciarci.
Sono scoppiata a piangere e ho persino provato rabbia nei confronti di chi diceva che non ce l'avrebbe fatta. 
No, io non ci credevo! Una roccia come mio suocero. Un guerriero come lui, che, di fronte alla notizia dell'incurabilità del suo cancro, ha inserito nella sua autoradio una canzone di De Gregori ed ha incominciato a canticchiare per tenere vivo il morale di sua moglie...
Io, ogni volta, non sapevo come dovermi rapportare con lui: se lo compativi, lui si offendeva; se lo lasciavi in disparte, lui si offendeva! Un carattere frizzantino come il suo amato vino cartizze!
Che cosa avrei dovuto dirgli... ? Me la risolvevo, più o meno, così: " allora Luci?? Ti vedo bene, roccia!! " e lui sorrideva e mi chiedeva conferme: " è vero?! Guardami! Sono in forma! " e indicava ogni volta il suo corpo sempre più magro e sempre più provato. Ed io piangevo, urlavo e mi straziavo dentro, mostrandogli un sorriso compiaciuto e sedendomi al suo fianco, nella speranza, ogni maledetta volta, che mi dicesse: " dai, va bene! Vi ho presi tutti in giro! Sto bene!! " e poi, magari, sentirgli intonare il suo amato inno del Genoa.
Me lo ricordo bene quel canto... Gliel'ho sussurrato in un orecchio, alla fine...
Non parlava più e, osservandomi, mi ha fatto un cenno con il suo mento... Voleva un mio bacino. L'ultimo bacio che ho regalato al mio secondo padre. Sentivo, dentro di me, che quella era la mia ultima occasione, perciò gli ho anche baciato la mano.

Grazie Luci! Non sei nemmeno riuscito a leggere il mio libro: l'ho dedicato a te, nella speranza che ti possa esser gradito dal posto in cui ti trovi ora... A cantare l'inno del Genoa ad altri angeli sampdoriani!! 😂❤

sabato 7 gennaio 2017

Un amore sui social??

Oggi, essendo tutto così tecnologico e ' social ', risulta abbastanza ' nella norma ' ( parola sulla quale si potrebbe tranquillamente accendere un dibattito, dal quale non se ne uscirebbe vivi!! 😁 ) incominciare un rapporto sentimentale su una chat; all'interno delle svariate piattaforme social sulle quali moltissime persone si ritrovano quasi quotidianamente.
Mi permetto ( dato che questo è il mio piccolo diario elettronico, che, poveretto, è costretto a raccogliere le mie idee... 😁 ) di dire una sola cosa: noooooooooo!!!!!!
Per quanto possa essere allettante l'idea: per quanto possa risultare carino e romantico il corteggiamento tramite parole sdolcinate e cariche di miele, io resto della convinzione che l'attrazione tra due individui debba avvenire nel mondo reale: dove ci siamo NOI, con i nostri pregi, ma soprattutto con i nostri difetti ( perché, in fondo, chi non ne possiede... ? 😉 ).
La cosiddetta ' chimica ' dei sensi dovrebbe prendere luogo nella stessa aria che si respira; tra gli sguardi che ci si scambia timidamente; tra le mezze parole sussurrate per timore di non piacere...  
Certo, io parlo per mia esperienza personale; tuttavia, non riesco a credere pienamente all' ' amore ' che sboccia tra i social. Perché, in fondo, noi potremmo spacciarci per chiunque, dietro ad una tastiera di un pc e il nostro interlocutore/interlocutrice virtuale non avrebbe mai e poi mai l'estrema certezza di essere in contatto con una persona vera!
No... Non fanno proprio per me! I social, a mio avviso, non potranno mai sostituirsi in toto nelle ' procedure ' della nostra vita sociale e né, tantomeno, in quelle dell'impervio cammino amoroso... Sono all'antica e non ci posso fare nulla: finché non vedo, non credo! A questo punto potreste obiettarmi: anche davanti ai tuoi occhi, una persona potrebbe indossare una maschera e non dartela a bere... E io dico: certo, concordo in pieno! Ma, almeno, posso accertarmi di alcuni piccoli, seppur significativi segnali: come, ad esempio, il nostro battito del cuore all'unisono o quegli occhi scintillanti che sembrano voler danzare un valzer con i tuoi!!
Questi particolari io li avverto ogni volta in cui rincasa da lavoro mio marito... Dedicato a te, Alessio. 😘❤

mercoledì 4 gennaio 2017

Il compleanno di mio figlio

Oggi, mio figlio Cesare compie 6 anni. 
Sembra solamente ieri che ho sentito per la prima volta il suo pianto: quando l'ostetrica di turno, quella sera del 4 gennaio 2011, alle h. 22.28, lo ha ' estratto ' dal mio ventre...
Quello è stato il giorno più bello e, allo stesso tempo, più brutto della mia vita!
Più bello perché il mio bambino ( nonostante un peso inferiore alla media, in quanto prematuro ) era venuto al mondo; più brutto perché avevamo rischiato entrambi di andarcene a causa di una ' distrazione ' del mio ginecologo dell' epoca ( la chiamo: ' distrazione ', servendomi di un eufemismo, giusto per non ricadere nella logorante e inutile polemica... ).
Comunque, eccoci qui! 😊 
Ricordo le problematiche cui dovetti andare incontro, date le sue iniziali difficoltà nel nutrirsi... Ma ce l'abbiamo fatta!!  
Ciò che non uccide, fortifica. Nietzsche aveva ragione in pieno!
Rimasi con lui in ospedale per circa un mese: un mese, per me, infinitamente lungo! Lontani da casa: da mio marito e dalla mia cagnolina... 😧 
Ho combattuto affinché lui si nutrisse del mio latte e così, alla fine, è andata! Ho dormito pochissimo per mesi interi e ho assunto molti farmaci per riportare alla norma la mia pressione sanguigna  e, alla fine, sono sopravvissuta! 😊
Non c'è nulla che io non rifarei pur di vedere mio figlio bello e sano com'è ora! L'amore per un figlio è la forza più grande che possa esistere!
Che dire? Grazie di esistere, mio Cesare. ❤