mercoledì 31 luglio 2019

È andata così... Ma io non potrò mai dire di non averci provato! 💪😯

Mi sono sempre reputata una sognatrice: una di quelle persone che non smettono mai di credere e di sperare...
Fino a qualche tempo fa, ogni volta in cui vedevo il riflesso del mio volto allo specchio, non potevo non gioire scoprendo quel luccichio che animava le mie iridi verde-azzurre e più lo intravedevo e più i miei occhi si mettevano a brillare.
Lo confesso: questa mia pagina di diario odierna potrebbe essere scambiata tranquillamente per lo sfogo di una donna depressa, ma non è così (ho avuto motivi ben più validi per crollare psicologicamente, eppure, nonostante il mio delicato involucro esterno, io sento una grande energia brulicare dentro di me 😁). Non sono depressa: sono soltanto consapevole di molti meccanismi del mondo; meccanismi che, fino a qualche tempo fa, mi erano estranei (o forse fingevo con tutta me stessa di non conoscerli?).
Beh, fatto sta che stamani ho aperto la mia casella di posta elettronica nella speranza di trovare una qualsiasi risposta da parte di almeno una - dico una! - delle svariate riviste/testate giornalistiche online che ho contattato ultimamente per ottenere un piccolo impiego in qualità di articolista (evitando, d'ora in poi, di dedicare le mie giornate alla stesura di articoli per ottenere poi 0,50 centesimi...) e invece che cosa trovo? 
Un messaggio da parte di uno dei tre editori con i quali ho pubblicato i miei romanzi che mi informava sul fatto che tra circa una settimana uno dei miei romanzi (forse uno di quelli cui tengo di più), per motivi logistici, uscirà dallo store online della casa editrice per essere consegnato ai magazzini e, successivamente, al macero...
Se non fosse per il fatto che ho già provato quasi tutti i tipi di umiliazione/dolore/vergogna e chi più ne ha più ne metta, molto probabilmente i miei occhi avrebbero versato qualche lacrima, lo ammetto.
E ora che ci penso - e che, forse, realizzo pienamente la delusione scrivendo qui, nel mio piccolo taccuino elettronico: quello che avrebbe dovuto raccogliere le mie avventure da scribacchina - dentro avverto un grande vuoto. Lo so, sembrerò un tantino esagerata, ma per me è come perdere un figlio della mia fantasia, della mia mente, del mio cuore e delle mie notti insonni...
Ma è stato deciso così, per ovvi motivi logistici...
E noi, esseri umani, ci riduciamo a dei banali motivi logistici... Mi rendo sempre più conto dell'importanza che rivestiamo realmente, di quanto possano valere i nostri stati d'animo, le nostre emozioni, l'amore in un mondo in cui ciò che conta è l'apparenza; in un mondo in cui i nostri piccoli o grandi sogni (il mio era davvero ambizioso, lo so...) si fanno ingombranti e, per questo, meritano di essere consegnati al macero...
Non voglio farmi portavoce del pessimismo leopardiano, capisco la logica imprenditoriale, ma dopo un anno dalla pubblicazione è proprio triste...
E non è finita qui! Qualche tempo fa ho saputo da un altro dei tre editori con i quali ho pubblicato che tra non molto chiuderà baracche e burattini e i tre romanzi che ho pubblicato con questa casa editrice o perderanno il marchio e diventeranno autopubblicati, oppure svaniranno dal commercio subendo esattamente lo stesso destino dell'altro romanzo di cui vi parlavo poco fa...
È triste, ma è la realtà dei fatti. Ci ho sperato molto. Ricordo che nel 2016, quando sono riuscita a veder pubblicato il mio primo libro, "Riflessi di coscienza", il mio cuore aveva cominciato a far capriole ed ero andata in solluchero. Credevo di aver toccato il cielo con un dito e quel luccichio bruciava le mie iridi, che ora si riflettono spente e opache, ma consapevoli.
Resta sempre il mio terzo editore, è vero, ma non voglio pronunciarmi troppo... Staremo a vedere. Per il momento, la promozione di cui mi avevano tanto parlato poco prima di firmare il contratto è stata pressoché assente: io mi sono sbattuta e a mie spese, ma uno ci prova prima di gettare definitivamente la spugna. Uno ci prova prima di rinunciare ai propri sogni, perché, dopotutto, la vita è una sola e io voglio provarci.
Magari, tra un anno, dovrò fare il conto con altre batoste come queste; ma almeno io avrò tentato...
Boh, il mio morale è a terra, infatti ho lasciato da diversi mesi la scrittura, ma sto leggendo molto (come ho fatto oggi, principalmente per non dover pensare...).
Mi ero iscritta ad un concorso letterario e no, non sono riuscita a passare in finale (ma sapevo perfettamente quanto fosse difficile arrivarci, quindi non ho subito forti delusioni, almeno qui... 😕😂); tuttavia, sono stata selezionata come lettrice e dovrò giudicare ben dieci libri inediti in circa tre mesi di tempo. Ma sì... Mi butto anche in questo per non dover pensare.
Che dire? Avevo cominciato a leggere "L'idiota" del mio amato Dostoevskij, ma ho dovuto mettere in pausa questa stravagante e curiosissima lettura per dedicarmi al mio nuovo ruolo di lettrice giudice!

giovedì 11 luglio 2019

La mia primissima presentazione... 😨😂

Era da un po' di tempo che ci rimuginavo su e in più qualche notte insonne, lo ammetto, da quando ho fissato con la mia amica Romina (proprietaria di una storica caffetteria-pasticceria di Pietra Ligure e amministratrice di un'associazione culturale) la data di questa presentazione. 
La prima vera e propria presentazione di uno dei miei libri (in passato avevo presenziato ad un paio di giornate firma copie) e... Mamma mia, che emozione!! 😮
Premetto: non amo parlare in pubblico (l'ultima volta in cui l'avevo fatto è stato davanti a dei docenti universitari, durante la discussione della mia tesi di laurea in filosofia ed è passato parecchio tempo... 10 anni, per l'esattezza! 😧) e sono un tipo molto solitario e introverso. 
Beh, quando l'oratore della serata mi è arrivato incontro con il microfono, sarei svenuta lì, di fronte a tutti i partecipanti (una ventina, su per giù), poi sarei rinvenuta per svenire un'altra volta e così via per il resto della serata. 😩😂
Ma non ho avuto scelta e con la mia vocina da bambina, un tremore costante, un caldo asfissiante e una "simpaticissima" signora che non faceva altro che lamentarsi per il volume del microfono, ho dovuto cominciare a rispondere alle domande riguardanti il mio ultimo noir, "Analysis".
Una mia carissima amica di vecchia data pareva più agitata di me e poco prima della presentazione, mentre stavo per addentare una fetta di pizza in compagnia dei miei genitori e del mio bambino (che si è rivelato come la vera anima della serata! A proposito, ne approfitterei per ringraziarlo anche qui, caso mai un giorno volesse dare una sbirciata al vecchio diario elettronico di quella pazzerella di sua madre: ti amo, Cesare! ❤), mi ha chiamata dicendomi: "Vale, vieni su da me a rinfrescarti!"
E io mi sono precipitata su da lei, che mi ha buttata sotto una doccia gelida per combattere la calura estiva (ma che caldo fa quest'estate?! 😠) e poi mi ha truccata, "phonata" (con aria rigorosamente fredda), infine mi ha braccata e mi ha messo un delizioso braccialetto con la stessa delicatezza con cui i poliziotti ammanettano i criminali, proprio lì, sull'uscio, mentre stavo per uscire dal suo stupendo appartamento. 😂 No, scherzo! È stata delicatissima: per me lei è un vero esempio in quanto ad eleganza e a charme, inoltre è una di quelle rarissime persone al mondo dotate di una magnanimità sconfinata! ❤
Mitica, assolutamente unica e più ansiosa di me, continuava a ripetermi: "È una serata importante... Il discorso ce l'hai in mente?"
E io: "Sì, sì, ce l'ho", ma in realtà stavo soltanto cercando di rassicurarla. La verità era che io non avevo preparato alcun discorso!... Mi ripetevo mentalmente la sinossi del romanzo, ma volevo improvvisare ed evitare di dare l'idea di aver studiato a memoria delle frasi o un copione. All'università mi preparavo dei discorsi, ma ad un evento in cui avrei dovuto parlare a proposito della mia passione per la scrittura, proprio non me la sono sentita di memorizzare qualcosa e credo di aver toppato... Se mi fossi preparata qualcosuccia a memoria, avrei evitato momenti imbarazzanti nati perlopiù a causa della mia timidezza... E va beh, col senno di poi...
Ma è andata! E mi sono presentata senza finzioni o recite: io, Valentina Mandraccio,  mamma di trentuno anni, con una laurea in filosofia, una passione sfrenata per la scrittura e il grande desiderio di trasmettere emozioni.
È stata una nuova esperienza di vita e mi va più che bene. Ho cominciato a combattere contro le mie paure (ripeto: parlare in pubblico non è assolutamente facile per me) e anche questo è stato positivo. E niente... A questo punto, ci terrei a lasciarvi alcune fotografie scattate durante la serata.


In primo piano: il mio nuovo noir, "Analysis". 
Eccovi la sinossi...

"ANALYSIS"

Richard Poe è un data scientist del Virginia. Lavora presso la Data Center, ha una splendida fidanzata e una nuova casa in una subdivision di Chesapeake City.

La sua vita non potrebbe procedere meglio se non fosse per una strana agenda rinvenuta in quella casa... La storia di un fantasma o un "semplice caso" di stalking da parte di uno psicopatico? L'analista potrà scoprirlo strada facendo, sfogliando quelle pagine.
E non ci sarà più un netto confine tra la realtà e la finzione.


Cristina e Romina: le organizzatrici dell'evento e poi il mio Alessio! 😊❤


Lo so: questo striscione non si addice agli scrittori seriosi e sicuri di sé, ma io non sono seriosa, né sicura di me. Mi ritengo autoironica e no, non mi prendo quasi mai troppo sul serio (la mia carissima amica ed ex alunna Sara lo sa perfettamente... 😁❤).


Nura: la mia migliorissima amica del cuorissimo 😂❤



Il momento della torta dedicata al mio noir! 😋😊



In mezzo a mamma e a papà... ❤


E mi fermerei qui con gli scatti. 😉😊 
Indovinate che cosa sto leggendo? "L'idiota" del mio adorato Dostoevskij! 😊 Il mio scrittore preferito in assoluto... 
Un bacione e buona serata a tutti! 😘🙋        Vale.