martedì 9 aprile 2019

"Il principe e il povero" di Mark Twain




"Narrerò qui di seguito una storia così come mi venne raccontata da un tizio che l'aveva sentita dal padre, che a sua volta l'aveva ascoltata dal proprio padre, a cui era stata trasmessa nello stesso modo... e così via, indietro e sempre più indietro nel tempo per trecento anni e oltre, mentre i padri trasmettevano la storia ai figli tramandandola fino a oggi. Potrebbe trattarsi di una storia vera, o soltanto di una leggenda, o magari di una tradizione. Potrebbe essere successa e potrebbe non esserlo; ma di sicuro avrebbe potuto succedere."

Scrisse così, Mark Twain, nella premessa del suo romanzo intitolato: "Il principe e il povero". Un romanzo che ricorda molto una favola... 😍
Tom Canty è un bambino povero, costretto ogni giorno a commettere furtarelli e a chiedere l'elemosina per poter sopravvivere e per non essere seviziato dal terribile padre e da una nonna che pare a tutti gli effetti una strega. 😠
Tom si affeziona a padre Andrews, il quale deciderà di insegnargli un po' di Latino, educandolo alle buone maniere (tutto, chiaramente, all'insaputa dei genitori di Tom, quasi stessero commettendo un reato... 😕).
E il bambino impara i modi e le usanze tenuti a corte ed entra talmente nella parte da farsi considerare dagli amici: "il re dei poveri".


"E a poco a poco tutto quel leggere e quel sognare finì per cambiarlo. I personaggi che riempivano i suoi sogni erano così belli che cominciò a detestare i suoi stracci sudici."

Poi c'è Edoardo Tudor, Principe di Galles, che vive a corte, inseguito costantemente dai suoi servi, che non gli permettono nemmeno di scendere dal letto, la mattina, in autonomia...
Per un fortuito caso i due bambini si incontrano e decidono di scambiarsi le loro vesti per poter vivere temporaneamente una nuova vita.


""Ah, te ne prego, non dire altro: è fantastico!... Se per una volta soltanto potessi indossare i tuoi stracci e andarmene in giro scalzo a rotolarmi nel fango senza nessuno che stia lì a impedirmelo o a rimproverarmi, credo che mi scorderei della mia corona!""

E così il Principe di Galles, figlio del temuto sovrano Enrico VIII, indossa gli stracci di Tom e nasconde il Sigillo del padre; a Tom non resta che calarsi nella parte regale. Ma... I due bambini, con questo loro camuffamento, non otterranno proprio l'effetto sperato...
Edoardo vivrà diverse avventure e rischierà più volte la sua vita (arriverà in suo aiuto Miles Hendon: un personaggio che ho amato moltissimo per la sua integrità morale), ma, cosa importante: riuscirà a comprendere la miseria che caratterizza la vita dei meno abbienti. Avendo fatto parte del popolo, seppur per un breve periodo, il Principe imparerà a provare compassione ed empatia per le persone intorno a sé.
Tom, invece, si renderà conto delle gravose responsabilità di un sovrano...


"Il povero ragazzo si rese conto di essere ancora prigioniero, e ancora re."

Basta, non voglio aggiungere altro. Vi ho già svelato a grandi linee il messaggio contenuto in questo piacevole romanzo (posso assicurarvi che non si tratta di spoiler: l'intento dello scrittore era già noto fin dalla lettura della sinossi) e ora non mi resta che consigliarvelo. Un libro da leggere anche ai più piccini per via delle varie peripezie e ostacoli che dovrà superare il vero principe prima di poter fare ritorno sul trono e non solo... Un libro molto educativo e profondo. E poi, le favole, grazie alla loro apparente semplicità, arrivano dritto al cuore, perciò leggetelo, mi raccomando!

Vi lascio ancora un passaggio e poi, giuro, mi fermo. 😂

""Il mondo è fatto davvero male: i sovrani dovrebbero sperimentare di persona le loro stesse leggi, e imparare in tal modo a essere misericordiosi."" ❤

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