venerdì 10 gennaio 2020

"L'idiota" di Fëdor Dostoevskij

È passato un sacco di tempo dall'ultimo mio appuntamento con questo mio piccolo diario elettronico! Sono stata molto impegnata: con la mia famiglia ci siamo recati in Valle D'Aosta per partecipare al favoloso matrimonio sotto la neve dei nostri carissimi amici Antonella e Francesco; poi ci sono stati i preparativi per il saggio natalizio di aikido del mio bimbo e molti altri piacevoli impegni (incluso il Natale in famiglia, la festa di capodanno con gli amici e il compleanno del mio piccolo!).
E mio marito era in ferie, a casuccia con noi, perciò non potevo perdermi un solo istante in sua compagnia. ❤
La mia ultima lettura, terminata prima delle festività, merita di essere presa in considerazione...




La mia idea riguardo lo stile e il carattere di Dostoevskij non cambia: lui era ed è tuttora un mito! Credo che ben pochi autori siano riusciti ad andare così in profondità nell'animo umano come fece il grande scrittore russo... Dostoevskij riuscì a rintracciare la contraddittorietà alla base delle azioni umane, le debolezze, i limiti, la nevrosi. Lui "dipingeva con l'inchiostro" in maniera molto realistica i difetti degli uomini e i suoi finali lasciano sgomento il lettore, incredulo, sospeso.

"A volte alla gente capita: improvvisi ricordi insopportabili, soprattutto se connessi alla vergogna, paralizzano le persone sul posto, di solito per un minuto."

Il principe Myškin, protagonista del romanzo (l'idiota in carne e ossa), ritorna in Russia dopo aver trascorso alcuni anni in una clinica svizzera (per guarire dalla sua "idiozia" e da strani attacchi di natura nervosa...). Il principe conosce il giovane Rogožin proprio sul treno che lo sta portando a Pietroburgo. Rogožin si è invaghito della incantevole Natas'ja Filippovna e vuole conquistarla con il suo denaro appena ricevuto in eredità.
Ma Natas'ja è una donna molto tormentata e una vittima del suo passato: dopo essere stata sedotta dal suo tutore, la ragazza dovrà convivere con l'etichetta di donna perduta... 😩

""La cosa fondamentale è che in coi c'è una sorta di infantile fiducia e una sincerità inusuale," disse il principe "lo sapete che già questo soltanto vi riscatta profondamente?"".

Il principe Myškin ha un animo buono e nobile, sicuramente più di tutti coloro che lo considerano un idiota... Lui non vuole male a nessuno, non è malizioso e vede il mondo così: tutto rose e fiori.
Ho amato molto questo personaggio, forse perché, in parte, sono riuscita a riconoscere in lui me stessa. ❤

""Ma quante cose, a ogni piè sospinto, sono talmente meravigliose che anche l'uomo più disperato le vede meravigliose? Guardate un bambino, guardate la divina aurora, guardate come cresce l'erba, guardate gli occhi che vi guardano e che vi amano..."".

Quanta poesia in frasi come queste?! Per un attimo ho pensato alla canzone di Modugno, "Meraviglioso"... Ed è proprio così: non possiamo essere tristi con tutte queste bellezze che ci girano intorno. ❤

Poi c'è Aglaja, avvenente ragazza da marito, appartenente al ceto nobile, della quale il principe si innamora; tuttavia, il giovane, grazie alla sua ingenuità e alla sua bizzarra mitezza, riesce a conquistare entrambe le donne: la giovane nobile (un tantino viziata e antipatica) e la giovane "perduta".
E Rogožin non può che meditare vendetta...

Un altro passaggio ha particolarmente catturato la mia attenzione, trovandomi in perfetto accordo con quanto espresso...

"Ma una certa ottusità d'intelletto, si direbbe, è una qualità praticamente indispensabile se non a qualsiasi persona attiva, almeno a qualsiasi persona seriamente dedita ad accumulare patrimonio."

Un po' di ottusità è necessaria! 😁
Grande, grande Dostoevskij! Un romanzo davvero molto corposo (conta circa 700 pagine), ma che merita di essere letto dagli amanti, come me, dell'autore russo e non solo...

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