venerdì 22 luglio 2016

La ragione: un dono, oppure una punizione... ?

L'uomo, milioni di anni fa, ha imparato ad utilizzare il fuoco, la ruota e, piano piano ( servendosi dell'esperienza ) è riuscito ad ampliare le proprie conoscenze. La sua scatola cranica ha subito un graduale aumento volumetrico per ospitare un cervello via via più grande e, quindi, più funzionale, ma per quale motivo... ?
Io mi chiedo, a volte, se questo progresso della conoscenza giochi o meno a nostro vantaggio...




I pro della ragione:


Di sicuro avremmo imparato a cuocere meglio i nostri cibi ( e lo possono dimostrare le innumerevoli trasmissioni di cucina, presenti alla tv!! ); saremmo anche riusciti ad inventare mezzi di trasporto, dei quali non potremmo farne a meno: si pensi all'automobile o ai mezzi pubblici come il treno, l'autobus e l'aereo. Per non parlare, poi, dei progressi in ambito tecnologico: il primo telefono di Meucci, trasformatosi poi in un cellulare, smartphone o i-phone ecc... Il computer ha rivoluzionato la nostra vita e, ora, siamo in grado di venire a conoscenza di moltissime informazioni, che prima dovevano essere ricercate tra gli scaffali di una biblioteca o tra riviste e giornali dall'aspetto prettamente cartaceo! Un grandissimo risparmio di tempo e di energie, certo...

Alcuni contro...


Troppe comodità, a mio parere, conducono ad un impigrimento progressivo del proprio cervello ( che ha tanto faticato per raggiungere le sue attuali dimensioni! ); o almeno: questo rischio non potrà presentarsi tra coloro che stanno continuando ad evolversi, scoprendo nuove tecnologie e modi di affrontare la vita di tutti i giorni e lavorando con perseveranza e dedizione a questo importante obiettivo sociale. 
Ma per noi consumatori... ? Io stessa mi rendo conto di non essere in grado, a volte, di eseguire un calcolo ( non semplicissimo, ma nemmeno troppo complicato ) senza l'ausilio di una calcolatrice... 
Quella che si sta creando, o che, forse ( senza badare troppo ad allontanarmi da deprimenti eccessi di pessimismo ), si è già estesa a macchia d'olio, è una grave dipendenza dalle comodità offerteci grazie a queste nuove invenzioni. 

Il mio punto di vista


Riconosco benissimo, tralasciando ogni tipo di ipocrisia, che non potrei mai allontanarmi per troppo tempo dal mio smartphone o dal mio tablet e sono altresì conscia del fatto che, se non fosse stato per quei pochi " cervelloni " ( che ci impiegano quotidianamente risorse ed energie ), io, oggi non potrei comunicare a voi il mio punto di vista in questo mio blog!
Tuttavia, ritengo una buona soluzione quella di sancire un intervallo di tempo, all'interno delle nostre giornate ( e questo potrebbe essere positivo soprattutto tra i giovani, che, molte volte, appaiono come: " drogati " di nuove tecnologie... ), in cui dovremmo stare a debita distanza da: smartphone, computer, play station ( e chi più ne ha, più ne metta! ) e quel piccolo spazio giornaliero potrebbe essere colmato dalla lettura di un buon libro: magari rispolverando quei cari e vecchi scaffali di biblioteca ( restando in argomento, se volete, a breve uscirà il mio piccolo romanzo thriller/noir ... ), oppure scambiare due parole con le persone amiche che abbiamo intorno e riflettere, anche per un solo istante della nostra giornata su quanto la vita scorra in fretta e su quanto siamo s-fortunati, ohps! Volevo dire: fortunati, ad avere un cervello per pensare!

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