lunedì 18 luglio 2016

La scrittura: una medicina spesso molto efficace

Chi di voi ( e mi rivolgo in particolar modo ad un pubblico femminile... ) non ha mai tenuto un diario in età adolescenziale? Quello su cui si annotano i primi amori, o le prime dolorose delusioni sentimentali, oppure le nuove amicizie fatte a scuola?
Io ne possiedo ancora uno: in stile cartaceo, alla vecchia maniera! Perché oggi, sicuramente, se esiste ancora questa romantica abitudine, ci si servirà di: blog, siti web ecc... Tutti programmi tecnologici, sempre più all'avanguardia con l'avanzare dei nostri tempi.



La scrittura come sfogo


Avete mai provato a " riprodurre " le vostre emozioni, utilizzando il semplice inchiostro di una comunissima penna, oppure, se la vogliamo affrontare più in maniera moderna: con la tastiera di un computer?
Molte volte gli svariati impegni della nostra frenetica vita quotidiana ci fanno tralasciare la nostra sfera interiore più profonda: il vasto mondo dei sentimenti, che ci portiamo con noi, all'interno di un mondo sempre più materialista e spesso crudelmente reificante...
Basterebbe una manciata di minuti al giorno ( o quando se ne avverte maggiormente la necessità ) per " raccontarci a noi stessi" : attuare, in questo modo, una sorta di introspezione, riesaminando, su un foglio di carta o su uno elettronico, le esperienze vissute durante la propria giornata e le emozioni con le quali queste si sono accompagnate.
Il più delle volte ( non sempre, si intende... ) i nostri problemi acquisiscono una nota inferiore di gravità nel momento in cui essi vengono esposti. Perché, in fin dei conti, nessuno potrà offrirci una soluzione garantita ad essi, quanto un proprio senso dell'udito per poterci ascoltare. Se poi decidessimo di registrarli per iscritto, allora potremmo andare a valutarli e a rivalutarli nei giorni in avvenire: con ( si spera ) una più ricca conoscenza della vita e con la nostra super-personalizzata chiave di lettura.
Detto ciò, non vorrei mai definire come inutile la professione dello psicologo; tuttavia la scrittura potrebbe essere considerata come una possibile modalità di sfogo per la nostra psiche e non si potrà di certo sostituire interamente ad un percorso terapeutico mirato!


                                        Un romanzo: perché no?


Se si decide di seguire la via terapeutica della scrittura, perché non inventarsi una storia? Oltre all'esposizione e all'elencazione analitica delle proprie emozioni, potrebbe rivelarsi come un hobby davvero interessante quello di scrivere le vite di altri personaggi di pura invezione, che magari riportano gioie o delusioni simili alle nostre... Perché no?
Un altro buon modo di rilassarsi è quello, a mio parere ( il parere di una estranea all'ambito psicologico ), di estraniarsi dalla propria vita ( anche per un solo istante ) e concedersi alla creazione di altre vite; lasciandosi trasportare, in generale, dalla fantasia e dalla creatività! Sono convinta che, successivamente, sapremo trovare una soluzione ai nostri piccoli intoppi quotidiani!

                                Se poi diventasse il nostro lavoro...


In caso, poi, scoprissimo di avere talento nell'ideare storie, non ci rimarrebbe altro da fare che portare il prodotto della nostra fantasia al vaglio di un editore, sperando vivamente che la nostra sorta di terapia ( che, magari, al contempo, si sarà tramutata anche in una vera passione ) ci permetta di sbarcare il lunario! Oltretutto, alla giornata d'oggi: in assenza di lavoro, vale la pena reinventarsi, giusto? Quindi incominciamo a ricercare tra le lunghe liste di editori non a pagamento e poi... In bocca al lupo! Anzi, non tormentiamolo, povero lupo!! Diciamo, invece: buona fortuna! 

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