La routine della vita quotidiana distrugge tutto, come farebbe un tornado con le abitazioni che incontra sul suo cammino...
Ma, in fondo, noi tutti siamo destinati alla ripetitività dei nostri giorni: alzarsi alla solita ora, prepararsi, portare i figli a scuola, andare a lavoro. Osservare l'orologio e scoprire che è già trascorsa una giornata intera, senza quasi accorgercene! Fagocitati dallo scandire robotico delle consuete azioni del giorno, senza avere il tempo di chiederci: " Beh, allora? Che cosa avrei voluto realmente fare oggi... ? ".
La desolante condizione umana dell'insoddisfazione perenne: quanto aveva ragione Schopenhauer!! Egli sosteneva più o meno che noi viviamo in una realtà ingannevole e che, perciò, ci creiamo continue rappresentazioni per poter sopravvivere... E oltre la rappresentazione? Il nulla...
Mi chiedo, a questo punto: meglio illuderci o fiondarci nel vuoto del nulla?? Io, francamente, scelgo la prima e accolgo qualunque tipo di piccola rappresentazione o squarcio del reale che mi si potrebbe presentare durante la mia giornata, nella vana e stupida speranza che questa rottura possa durare il più possibile e che mi possa far sentire viva! Al momento, stringo forte a me queste piccole illusioni, credendo fermamente, a differenza del filosofo, che oltre il velo di Maya ci sia l'Amore puro: quello fine a sé stesso... Credendo e sperando fermamente di poterlo raggiungere una volta terminata questa serie di sogni e creazioni della mia mente, che mi rendono solo un pochino più dolce questa strada terrena...
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