lunedì 7 novembre 2016

L'affinità mentale deve per forza coincidere con quella fisica?

In quinta liceo avevo un professore di filosofia che mi ha fatta perdutamente innamorare della sua materia!
Quando il mio prof spiegava e raccontava la vita e le idee di un nuovo filosofo, io mi perdevo nelle sue spiegazioni: restavo quasi incantata dalla magia che avvertivo nell'atmosfera... Pensavo alle teorie di filosofi come Kierkegaard, Schopenhauer e la mia mente veniva rapita dalle loro idee: mi accorgevo di quanto il mio pensiero camminasse lungo il loro stesso binario. 
Fin dalla terza superiore avevo nutrito un forte legame con la filosofia, ma in quinta, quando il mio erudito professore mi esponeva i diversi concetti, io ampliai la mia ammirazione verso i pensatori del passato.
Il mio professore ci metteva la passione! Non si limitava, pertanto, a leggere un libro o a riportare mnemonicamente e roboticamente la lezione da imparare!
Lui improvvisava e i suoi occhi sprizzavano di orgoglio e gioia, mentre si apprestava ad insegnarci qualcosa.
Ebbene sì: io ero innamorata della mente del mio professore! Non si trattava di attrazione fisica ( nemmeno lontanamente ), ma di pura affinità spirituale. Ed è grazie a precettori come lui che oggi come oggi, in tutto quello che io faccio, tento di metterci il mio cuore e la mia voglia di stimolare emozioni! 
Quindi, alla domanda: l'affinità mentale deve per forza coincidere con attrazione fisica? Io rispondo: assolutamente no! Ma, a volte, la sola affinità mentale fine a sé stessa può diventare molto più potente di una relazione fisica e mentale! 
Detto questo, posso dire: grazie prof!!

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