sabato 22 dicembre 2018

"A Christmas Carol" di Charles Dickens




Titolo: "A Christmas Carol"
Autore: Charles Dickens
Tradotto e curato da: Enrico De Luca
Editore: Caravaggio Editore
Genere: Narrativa
Pagine: 152
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Ho letto "A Christmas Carol" a voce alta, la sera, davanti al mio bambino e al nostro caminetto scoppiettante. Una lettura molto appropriata, visto l'approssimarsi del Natale, e di cui farne tesoro, data l'importanza del suo messaggio.

"Marley era morto, tanto per cominciare."

Marley era socio in affari di Ebenezer Scrooge, il protagonista del romanzo di Charles Dickens. Scrooge è un usuraio e vive a Londra.

"Nessuno lo fermava per strada per dirgli, con un'espressione gioviale: "Mio caro Scrooge, come state? Quando verrete a trovarmi?"

"Ma a Scrooge che importava? Era proprio questo ciò che gli piaceva. Aprirsi una strada lungo i sentieri affollati della vita, ammonendo ogni umana simpatia di mantenere le distanze, era ciò per cui gli uomini di mondo davano dello "svitato" a Scrooge".


Scrooge ha un pessimo temperamento: egoista, avaro e molto chiuso verso il prossimo.

"Un buon Natale, zio! Dio vi protegga!"
"Bah!" disse Scrooge. "Sciocchezze!"

Fred, il nipote, gli fa visita presso la sua ditta e gli augura buon Natale; ma Scrooge proprio non riesce a vedere nulla di buono in questa festività e liquida il nipote perché non ha tempo da perdere.

"È sufficiente per un uomo occuparsi dei propri affari, e non interferire negli affari degli altri. I miei mi tengono occupato costantemente. Buona sera, signori!"

La risposta di Scrooge a due gentiluomini, che gli propongono di aiutare i senzatetto e i più bisognosi con delle donazioni. 
È arrivato il momento per Scrooge di esaminare la sua condotta, di guardarsi dentro, in profondità. Lo spirito del suo socio piomberà nella sua grande dimora per offrirgli l'opportunità di salvarsi...

"Sono qui stanotte per avvertirti che hai ancora una possibilità e una speranza di sfuggire al mio destino. Una possibilità è una speranza procurate da me, Ebenezer."

Marley lo avviserà dell'arrivo imminente di tre spiriti e a Scrooge non resterà che attenderli, terrorizzato.

"L'aria era colma di fantasmi... Ognuno di loro portava catene come lo spettro di Marley... Il tormento di tutti loro consisteva, evidentemente, nel tentativo di interferire, a fin di bene, nelle vicende umane, e nell'averne perduto per sempre la possibilità."

Il primo spirito, quello del passato, gli mostrerà la casa della sua infanzia, la sorella e il luogo del suo primo impiego.

"Non c'è niente al mondo di così irresistibilmente contagioso come il ridere e il buon umore".

Il secondo spirito, quello del presente, gli ricorderà l'importanza dell'unione e della gioia mostrandogli la famiglia di Fred e quella del suo dipendente, Robert Cratchit.

"La sua ricchezza non gli è di nessuna utilità. Non fa alcun bene con essa."

Uno degli innumerevoli commenti sul suo conto, origliato di nascosto, sotto la protezione dello spirito.

"Spettro del futuro!" esclamò. "Vi temo più di ogni spettro che ho visto. Ma siccome so che il vostro proposito è di farmi del bene, e siccome spero di vivere per essere un altro uomo da quello che fui, sono disposto a sopportare la vostra compagnia, e lo faccio con cuore grato."

Infine arriva il terzo spirito, quello del futuro, che gli mostrerà la sua stessa morte. Pochi, anzi, nessuno se ne rattristerà. C'è chi si spartirà i suoi beni e chi si rallegrerà addirittura della sua scomparsa.

"Vivrò nel Passato, nel Presente e nel Futuro!" ripeté Scrooge, saltando giù dal letto.

Una bella lezione di vita, che permetterà a Ebenezer Scrooge di riscattarsi con il suo prossimo. E il Natale, tutto a un tratto, diventerà speciale anche per lui: un'occasione per fare del bene e per essere grato alla vita.
Un racconto molto speciale, con un grande insegnamento da tener stretto stretto e ben custodito nel nostro cuore.

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