lunedì 3 dicembre 2018

"La lettera scarlatta" di Nathaniel Hawthorne

Non ho potuto far a meno di portare con me, durante la mia vacanza in famiglia, il sublime romanzo di Nathaniel Hawthorne, intitolato: "La lettera scarlatta".
Ve ne parlerò servendomi di alcuni passaggi per me più significativi, stando ben attenta a non rivelarvi troppo... 😉😆



Hester Prynne si trova nel New England. Il marito, uno scienziato inglese, le ha chiesto di attenderlo in quella nuova colonia finché non avesse portato a termine i suoi impegni nel Massachusetts.
Ma quando l'uomo riesce a liberarsi per raggiungere la moglie nella nuova terra, la incontra sul patibolo, con una neonata tra le braccia e una lettera scarlatta ricamata sul petto.


"Una gente per cui la religione e la legge erano pressoché identiche".

La popolazione del New England, che viveva sotto i rigidi dettami del Puritanesimo. La stessa gente che condanna Hester a sfoggiare quella lettera sul petto a causa del suo peccato: la donna si è macchiata di adulterio e non ha intenzione di rivelare il nome del suo compagno di peccato.

"Chi la conosceva e s'aspettava di vederla confusa e offuscata da una nube funerea, rimase attonito e persino sgomento a notare come la sua beltà rifulgeva, cangiando in un alone la sciagura e l'ignomia di cui era ammantata."

Una donna forte, Hester Prynne, ribelle e incurante del giudizio altrui. Segue il suo cuore e non si piega di fronte all'umiliazione pubblica: l'amore che prova nei riguardi del suo compagno misterioso è talmente forte da indurla a non rivelarne l'identità.

""In tal modo costei sarà un sermone vivente contro il peccato, finché la lettera ignominiosa verrà incisa nella sua lapide. Mi rincresce tuttavia che il complice della sua scelleratezza non le stia per lo meno al fianco costassù. Ma si scoprirà!... si scoprirà!... si scoprirà!""

E poi compare il reverendo Dimmesdale: "un giovane sacerdote venuto da una grande Università d'Inghilterra recando tutto lo scibile dell'epoca nelle nostre terre selvose."
Un uomo affascinante, dotato di un grande carisma.

"...in quel giovane ministro del culto c'era qualcosa, uno sguardo apprensivo, trepido, quasi sgomento, come d'un essere che si sentisse affatto confuso e smarrito sul cammino dell'esistenza, e a proprio agio soltanto in un rifugio tutto suo."

Si assiste all'amara scoperta da parte del signor Roger Prynne: l'infedeltà della bella e giovane moglie, messa in piazza con quel marchio infernale.

""Il cuor mio era una dimora capace di molti ospiti, ma solitaria e fredda e senza fuoco domestico."

""Cercherò quell'uomo come ho cercato il vero nei libri; come ho cercato l'oro nell'alchimia."


Un uomo freddo e riflessivo, che si trasformerà lentamente nella mano del diavolo, portando avanti il suo piano di vendetta.

"Ma c'è una fatalità, un sentimento così irresistibile e ineluttabile da aver la forza d'una condanna, che quasi invariabilmente obbliga gli esseri umani ad aggirarsi come fantasmi nei pressi del luogo ove un evento grave e indelebile ha dato il colore alla loro esistenza..."

Un po' come spiriti con un conto in sospeso (per questo ancora legati alla terra), i peccatori resterebbero "agganciati" al luogo in cui si sarebbe verificato il misfatto delle loro esistenze. Una sorta di autopunizione per il raggiungimento della redenzione?... Potrebbe essere una teoria plausibile e sicuramente valida nel caso della impavida Hester Prynne, anche se... non è  soltanto per la sua penitenza che Hester decide di restare nel New England... C'è un altro motivo che la tiene legata a quella colonia e che le permette di sopportare le umiliazioni quotidiane.

"Soprattutto, lo spirito di ribellione che fu di Hester in quell'epoca, s'era perpetuato in Perla. La madre poteva riconoscere il proprio stato d'animo selvaggio, disperato, ribelle, la volubilità dell'umore e persino certe nubi di mestizia e d'abbattimento che allora la gravarono sul cuore."

Perla è la figlia di Hester Prynne, ovvero l' "emblema e il frutto del peccato". Ha ereditato dalla madre quello spirito ribelle e selvaggio, il suo anticonformismo e la sua intelligenza.

"Ovunque siano un cuore e un intelletto, le infermità dell'organismo assumono le proprie tinte dalle caratteristiche di entrambi."

Il reverendo Dimmesdale si sta consumando. Qualcosa lo sta divorando dall'interno...

"Non fidandosi di nessuno in veste d'amico, non poteva riconoscere il nemico quand'esso compariva davvero."

Il reverendo vive una vita solitaria, trascorrendo la maggior parte del tempo nel suo studio, attorniato dai suoi amati libri. Non avendo molti amici, egli non è in grado di riconoscere i suoi nemici, o meglio: il suo nemico, piombato dal nulla nella sua dimora...

"Per l'uomo insincero, è falso tutto l'universo; è impalpabile, si riduce a niente nella sua stretta. E lui stesso, in quanto si mostra sotto una luce falsa, diventa un'ombra, o cessa addirittura di esistere."

Due sono gli uomini insinceri... La loro condotta porterà entrambi ad un destino di sofferenza, al nulla, all'ombra.

"Hester Prynne, il cui cuore aveva smarrito il proprio palpito sano e regolare, errava senza una traccia nel buio labirinto della mente; ora scansando un dirupo insormontabile; ora indietreggiando davanti a una fonda voragine."

Hester continua a vivere per la sua piccola e preziosa Perla e per l'uomo responsabile di quel suo smarrimento. Un amore sofferto, a distanza, che può procedere soltanto nella mente e nel cuore dei due amanti.

"Tremino coloro che conquistano la mano d'una donna, se non ne conquistano insieme l'intera passione del cuore!"

Roger Prynne sapeva già, dentro di sé, che la moglie non avrebbe mai corrisposto il suo amore. Lui l'ha sposata, ma non è stato in grado di conquistare il cuore di Hester.

""Lo sai, figliuola, perché tua madre porta questa lettera?"
"Lo so di sicuro!" rispose Perla scrutandola vivacemente sul volto. "È per lo stesso motivo per cui il pastore tiene la mano sul cuore!""


La perspicacia di Perla, una bambina di soli sette anni! Lei sente le emozioni della madre. ❤

""Hester! Hester Prynne!" disse. "Sei tu? Sei tu in vita?"
"Lo sono" ella rispose. "In quella ch'è ormai la mia vita da sette anni! E tu, Arthur Dimmesdale, sei vivo anche tu?"
...
"Hester" disse "hai trovato la pace?"
Ella sorrise dolorosamente, chinando lo sguardo sul seno.
"E tu?" chiese.
"Nulla ho trovato... null'altro che disperazione!""


Il dialogo tenutosi nel bosco, tra Hester e il reverendo. Mi ha commossa e mi commuove tuttora, mentre lo sto riportando. 💞

"Disonore, Disperazione, Solitudine! ecco i maestri di lei, dei maestri spietati e violenti, che l'avevano resa forte, impartendole tuttavia molte nozioni errate."

Hester: una donna unica, con l'animo della condottiera. Combatte la sua battaglia personale, in nome dell'amore, a costo di passare gli anni della sua giovinezza in completa solitudine, allontanata da chiunque. Ma continua a difendere i suoi ideali. Lei è un grande esempio di donna, o, almeno, il mio modello! 😊

"Nessuno può presentare una faccia a se stesso e un'altra al volgo per un periodo abbastanza lungo, senza finir per restare abbagliato e ignorare qual sia quella vera."

La verità, prima o poi, emergerà...

"I fanciulli partecipano sempre alle agitazioni di coloro a cui sono uniti; sempre, in special modo, intuiscono ogni perturbamento o imminente scompiglio, di qualunque genere sia, nelle circostanze familiari".

Perla avverte l'apprensione della madre, sa che sta soffrendo terribilmente. I bambini hanno sempre una marcia in più rispetto agli adulti nel comprendere i moti dell'animo umano. 💖
E concludo con questa riflessione di Nathaniel Hawthorne:

"È un interessante argomento d'osservazione e d'indagine, stabilire se l'odio e l'amore non siano in fondo la stessa cosa. Ciascuno dei due, al proprio massimo sviluppo, presuppone un alto grado d'intimità e conoscenza del cuore; ciascuno fa sì che una persona dipenda dall'altra pel cibo dei propri affetto e della vita spirituale; ciascuno lascia l'amante appassionato, o il non meno appassionato odiatore, sperduto e derelitto alla scomparsa dell'oggetto a cui tende. Considerandole quindi dal punto di vista filosofico, le due passioni sembrano essere essenzialmente identiche, eccetto che l'una ci avviene di scorgerla in una chiarità celestiale, e l'altra in un fosco bagliore rossastro."


Odio e amore: due sentimenti identici poiché tendono entrambi ad un oggetto e senza di esso perdono nutrimento e sono destinati a morire... Io, però, preferisco nettamente l'amore!! 😉😊

Un romanzo stupendo. Sul finale, non ve lo nascondo, ho trattenuto a stento qualche lacrima e ho provato per tutta la lettura una stretta al cuore. Inguaribile romantica... Non smetterò di appassionarmi a questo genere di letture!

Ho una novità da comunicarvi: venerdì 7 dicembre mi presenterò presso l'accogliente e deliziosa edicola a Calice Ligure delle mie care amiche Tamara e Chiara per una giornata firma copie. Beh... vi aspetto! 😉😘

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