domenica 3 febbraio 2019

"Madame Bovary" di Gustave Flaubert




"Un'offesa alla morale e alla religione": venne definito così il romanzo di Gustave Flaubert. "Una poesia dell'adulterio e una combinazione di elementi sacri e di voluttà".


"L'universo, per lui, non s'allargava ormai oltre il serico cerchio delle gonne di Emma, e si rimproverava di non amarla abbastanza; aveva sempre voglia di vederla; rincasava presto, saliva la scala con il cuore in tumulto."

Carlo Bovary, dopo un matrimonio di interessi, resta vedovo e perde la testa per Emma. La ama infinitamente, ma non verrà ricambiato dello stesso affetto da parte della moglie...


"Si domandava se non ci sarebbe stato modo, per un'altra combinazione del caso, d'incontrare un uomo diverso; e cercava d'immaginarsi quali sarebbero stati questi avvenimenti non sopraggiunti, questa via diversa, questo marito sconosciuto."

Emma continua a sognare un marito diverso dal suo: vive nell'attesa di un amore che le accenda l'anima.


"Il suo viaggio a Vaubyessard aveva aperto un solco nella sua vita, allo stesso modo che un temporale, in una sola notte, scava di crepacci una montagna. Tuttavia si rassegnò: chiuse religiosamente nel cassettone il suo bell'abito, le scarpette di seta che avevano la suola ingiallita dalla cera del pavimento dei saloni. Il suo cuore era simile ad essa: anch'esso rimasto macchiato indelebilmente sfiorando la ricchezza."

In seguito ad una serata trascorsa con il marito, a fianco della nobiltà, Emma torna a casa depressa e insoddisfatta: quell'assaggio di ricchezza le ha lasciato l'amaro in bocca.


"Come i marinai in pericolo, girava occhi disperati sulla solitudine della propria vita cercando lontano qualche vela bianca nella foschia dell'orizzonte."

È una donna triste e solitaria, che trascorre giornate ripetitive, accanto al fuoco del suo camino, sfogliando libri che la appassionano, immaginandosi immersa in quelle stesse storie.


"Emma non nascondeva più il suo disprezzo per tutto e per tutti; e a volte esprimeva opinioni singolari, biasimando ciò che veniva approvato dalla gente, e approvando cose perverse e immorali, ciò che faceva sbarrare gli occhi a quel brav'uomo di suo marito."

La donna si ribella in modo silenzioso, andando contro tutto e tutti. Dentro ha una guerra, una bufera di sentimenti contrastanti.


"Non ho bisogno di andare in chiesa a baciare piatti d'argento, e di mantenere di tasca mia un'accozzaglia di buffoni che mangiano meglio di noi! Perché si può benissimo adorare Dio in un bosco, in un campo, o contemplando la volta celeste, come facevano gli antichi. Il mio Dio è quello di Socrate, di Franklin, di Voltaire e di Béranger." 

Le parole del farmacista Homais di fronte al curato. La sua visione della religione... 😉😀


"Non le è mai capitato di incontrare in un libro un'idea che lei aveva già avuto, vagamente, un'immagine oscura che pare tornare da lontano ed è quasi la vivida esposizione del suo sentimento più delicato?"
"Sì, l'ho provato" rispose lei.

Emma conosce Leone, un tirocinante presso lo studio notarile di Yonville, e se ne innamora. Il sentimento è reciproco, ma il senso del pudore e la loro ingenuità li tiene a debita distanza dal cominciare un rapporto adultero.


"Credeva che l'amore dovesse arrivare improvvisamente come un colpo di fulmine, un uragano dei cieli che si avventa sulla vita e la sconvolge, lacera la volontà come una figlia e trascina l'anima intera nell'abisso. Non sapeva che qualche volta la pioggia sulla terrazza delle case forma laghetti, quando le grondaie sono ostruite; e così rimase tranquilla e sicura di sé finché non scoprì all'improvviso una crepa sul muro."

Emma non ama il marito: lo reputa troppo buono e sprovvisto di un minimo di ambizione. Carlo è legato alle sue abitudini e non riesce mai a sorprendere la moglie, nessuno dei suoi gesti le risulta imprevedibile. Tutto è scontato e monotono.


"Era tanto triste e calma, tanto dolce a un tempo e così riservata, che si era presi da un fascino glaciale, come nelle chiese si rabbrividisce sotto il profumo dei fiori misto al freddo dei marmi."

Una donna affascinante e velata di tristezza. Inebria gli uomini con quella fragranza sprigionata dalla sua anima, ma li incupisce e li rattrista al contempo.


"Aspira all'amore come una carpa sulla tavola di cucina aspira all'acqua. Con tre paroline galanti costei, ne sono sicuro, mi adorerebbe! Sarebbe una cosa dolce, deliziosa! Sì, ma poi, come liberarsene?"

Rodolfo Boulanger ha messo gli occhi su Emma e vuole possederla ad ogni costo. Un uomo libertino, sprovvisto di una coscienza e incapace di versare lacrime. Ciò che conta, per lui, è il suo sollazzo, il suo piacere ed Emma cadrà nella sua trappola.


"Eh no, perché scagliarsi contro le passioni? Non sono forse la sola cosa vera vi sia sulla terra, la sorgente dell'eroismo, dell'entusiasmo, della poesia, della musica, delle arti, in una parola di tutto?"

Rodolfo mette in atto tutte le sue strategie per conquistarla: le riempie la testa di parole passionali, risucchiandola man mano nel vortice della sua vita sregolata e vuota.


"Ma vedendosi allo specchio si stupì del suo viso. Mai aveva avuto gli occhi tanto grandi, tanto neri e così profondi."

L'accusa di immoralità rivolta a Flaubert nasce in seguito ad affermazioni come questa: una donna che riscopre la sua bellezza soltanto dopo una relazione adultera. "La poesia dell'adulterio e la sozzura del matrimonio": frasi del genere hanno condotto l'autore francese in un'aula di tribunale.


"Quell'amante non libertina era per lui qualcosa di nuovo che, allontanandolo dalle sue facili abitudini, stimolava insieme il suo orgoglio e la sua sensualità."

Emma è la novità per Rodolfo: un baiocco diverso dagli altri. Uno spasso! Beh, a mio parere, uomini simili dovrebbero vivere la loro esistenza tra i tormenti...


"Rodolfo le aveva sentito dire molte cose e non ci trovava più niente di originale. Essa somigliava a tutte le altre amanti: il fascino della novità, a poco a poco, come un vestito, metteva a nudo l'eterna monotonia della passione che ha sempre le stesse forme e lo stesso linguaggio."

Ma, con il trascorrere del tempo, Rodolfo si stufa del suo giocattolino e non vi trova più quei particolari che tanto lo distaccavano dalle altre donne/giocattolo con cui aveva intrecciato legami amorosi e carnali...


"...perché i piaceri, come scolari nel cortile di un collegio, avevano talmente calpestato il suo cuore che non vi spuntava più un filo di erba."

Il cuore di Rodolfo è arido, non conosce l'amore e la tenerezza. Allontanerà Emma con una lettera e continuerà a condurre la sua vita immerso nei piaceri e nel degrado morale.


"S'erano presi per le mani: e nella dolcezza di quell'estasi tutto il passato, l'avvenire, i ricordi, i sogni, tutto si confondeva."

Emma subirà un duro colpo. Si accosterà alla fede per trovare sollievo al suo dolore lancinante, finché non incontrerà nuovamente Leone, al teatro di Rouen.


"Secondo l'umore, ora mistica, ora gioconda, loquace, taciturna, violenta, noncurante, Emma risvegliava in lui mille desideri, evocava istinti o reminiscenze. Era l'amante di tutti i romanzi, l'eroina di tutti i drammi, il vago "lei" di tutti i volumi di versi."

Leone ed Emma daranno il via alla loro relazione fedifraga e tutto, inizialmente, appare dolce e tenero...


"Non osava farle domande; ma vedendola così esperta pensava che avesse dovuto attraversare tutte le prove della sofferenza e del piacere. Ciò che una volta lo seduceva ora lo spaventava un poco."

Poi, subentra la solita monotonia, persino in questa storia consumata alle spalle del povero Carlo. Emma ritrova la "meschinità del matrimonio" anche con Leone...


"... lei non era felice, non lo era mai stata. Da che dipendeva quell'insufficienza della vita, quel subitaneo imputridirsi delle cose alle quali s'appoggiava?"

Tutto ciò che incontra si imputridisce... Una donna molto frustrata e insoddisfatta, che si agita, si esaspera e corre diretta verso una meta persino a lei sconosciuta... 😟


"Si conoscevano troppo per provare quello stupore del possesso che centuplica il piacere; e lei era disgustata da lui quanto lui era stanco di lei. Emma ritrovava nell'adulterio tutta la meschinità del matrimonio."

E così, anche il suo rapporto con Leone è destinato ad interrompersi. La monotonia, la noia, la piattezza dei sentimenti legati all'inevitabile abitudine...


"Avrebbe voluto picchiare gli uomini, sputare loro sul viso, stritolarli tutti"

Sul finale, la protagonista, indebitatasi fino al collo (per acquistare beni di lusso che tanto agognava), arriva al punto di supplicare diversi uomini per ottenere un aiuto economico, ricevendo il due di picche! 😟


"Oh, è una cosa da nulla la morte!", pensava, "mi addormenterò e sarà finito tutto!"

La morte, alla fine, si rivela a lei come l'unica soluzione. 😟


"Erano cessati, pensava lei, tutti i tradimenti, le bassezze, i desideri innumerevoli che l'avevano torturata. Non odiava più nessuno, adesso."

La morte è la sua unica possibilità di salvezza da una vita piena di tormenti, illusioni, sogni sciocchi e speranze assopite.


"Intorno ai gigli fioriti ronzavano le cantaridi, e Carlo si sentiva soffocare come un adolescente sotto i vaghi effluvi d'amore che gli gonfiavano il cuore dolente."

Più o meno termina così il romanzo di Flaubert (vi ho rivelato moltissimo della trama, è vero, ma non ho potuto farne a meno, quindi vogliate perdonarmi!). 
Un'offesa alla morale e alla religione? Beh, io credo che l'autore sia stato molto audace e coraggioso nell'esporre temi simili in una Francia ottocentesca; tuttavia, non ritengo la sua opera un incitamento all'adulterio, o una bestemmia contro la religione: al contrario, Flaubert ha voluto esporre in "Madame Bovary" tutte le possibili conseguenze di un amore adultero. Il finale, sebbene eccessivamente drammatico, mostra le conseguenze di una vita trascorsa nell'ombra della menzogna.
Ripeto: il finale, a mio parere, è troppo doloroso (soffro tuttora rivedendolo con gli occhi della mia mente 😟), ma, secondo me, l'intera trama riporta tra le righe questo monito: "Teniamoci stretti i nostri mariti -sempre se ci rispettano e ci amano, chiaramente...- e allontaniamo ogni tipo di tentazione messa in atto da uomini privi di morale. Amiamo ciò che abbiamo intorno, senza esigere di più, senza affaticarci in riflessioni del tutto sterili." In fondo, riportiamo tutti un po' di frustrazioni e ci sentiamo -chi più, chi meno- non completamente appagati; ma la soluzione migliore è andare avanti e coltivare i sentimenti veri, quelli puri, semplici, puliti. Sognare sempre, ma con i piedi ben saldi al suolo. ❤
Io la vedo così. Questo è semplicemente il mio punto di vista. 😊
Eh sì... il romanzo di Flaubert mi ha toccato proprio il cuore e lo porterò con me per il resto della mia vita! ❤ Buona domenica! 😘🙋

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