mercoledì 15 agosto 2018

"Il Ladro di anime" di Sebastian Fitzek

Divorato anche questo thriller psicologico di Sebastian Fitzek!

"Non è che ho paura di morire.
Solo che non voglio esserci quando accadrà."
Woody Allen.
Si apre così Il Ladro di anime, riportando questa citazione di Woody Allen. Mica male, non trovate? 😉😁 Per un attimo mi ha fatto ricordare il quadrifarmaco di Epicuro... 😕😂
Il protagonista: un professore di psicologia, del quale scopriremo l'identità solo sul finale. E la sorpresa ci coglierà del tutto impreparati, lasciandoci letteralmente a bocca spalancata. 😮
Il professore avvia un esperimento con alcuni studenti, in quella che un tempo si trattava della lussuosa clinica psichiatrica Teufelsberg, sul colle più alto di Berlino.
All'esperimento parteciperanno solo due studenti: Lydia e Patrick. Gli altri ragazzi decidono all'ultimo momento di ritirarsi (dopo aver ricevuto dalla mano del professore la dichiarazione con cui essi avrebbero sollevato l'istituto da ogni responsabilità per eventuali danni psicosomatici che potevano insorgere in seguito a quell'esperimento... 😕).

"Sulla copertina si leggeva il titolo, Il Ladro di anime.
L'illustrazione mostrava la sagoma indistinta di un uomo in mezzo alla neve mentre correva verso una villa che si scorgeva in lontananza.
"Non lasciatevi ingannare dall'apparenza. A prima vista sembra un romanzo come tanti altri, ma è molto di più"".

E, come se non bastasse, lo scrittore mette in guardia anche noi lettori: potremmo riportare dei danni in seguito a questa lettura... 😱😂

"P.s.: Niente paura, quello che avete letto è un romanzo, non una vera cartella clinica. Sono pronto a giurarlo. Quasi."
Riporta questo tra le ultime righe dell'appendice, ringraziamenti e scuse. Un autore davvero in gamba e con un grande senso dell'umorismo! 😁

Ho trovato il romanzo eccezionale, geniale, strabiliante! Il filo carico di tensione che Fitzek lancia al suo lettore tenendolo con forza fino all'ultima pagina dei ringraziamenti. Non solo... Di tanto in tanto gli inietta un po' di adrenalina e lo catapulta in un mondo quasi irreale dove l'ipnosi diventa il peggiore degli incubi e il sopor gli toglie letteralmente il fiato.
I ragazzi dovranno semplicemente leggere una cartella clinica (è realmente una cartella clinica o si tratta di un romanzo?). 
Altro elemento, secondo me, originale e intrigante: l'idea del romanzo nel romanzo. Spettacolo! 
La prova sembra semplice, no? Eppure... 
La cartella clinica espone una terribile vicenda verificatasi una notte della vigilia di Natale, presso la clinica Teufelsberg.
Caspar (soprannominato così dal personale della clinica, in seguito ad un incidente che gli ha provocato un'amnesia retrograda, ovvero una perdita della memoria biografica) dovrà ricostruire la sua storia personale proprio in quella notte, quando lui, il direttore e primario Samuel Raßfeld, la dottoressa Sophia, il bizzarro infermiere Tom Schadeck, il dottor Jonathan Bruck, i pazienti e i dipendenti della clinica scoprono di essere rinchiusi nella struttura insieme a un terribile serial killer: il famigerato ladro di anime.


"In fondo che differenza c'è tra la morte e una vita senza identità?"
"Il ricordo è come una bella donna... Se le corre dietro la eviterà annoiata, ma appena rivolge la sa attenzione altrove sarà lei, gelosa, a venirla a cercare".
"In realtà si era nascosto, e non nella casa di cura, ma in un posto dove nessuno poteva trovarlo: in se stesso."
Deve essere tremendo: non ricordare più la propria identità... Potremmo essere chiunque: un medico, un avvocato o un serial killer, perché no! 😱😉
Il ladro di anime ha già ucciso tre donne, senza fare loro del male fisico, ma intrappolando le loro anime: seppellendole vive nei loro traumi tramite un'ipnosi forzata, facendo rivivere alle vittime un momento traumatico della loro esistenza e poi provocando di proposito la perdita della relazione ipnotica.

"Li sbatteva all'inferno e buttava via la chiave."

La sindrome "locked-in": il cervello è ancora funzionante, ma non è più in grado di stabilire contatti con il mondo esterno.
Vi lascio questo pezzo:

"Si dice che gli uomini manifestino la loro vera natura nelle situazioni estreme. Quando le circostanze non permettono più di agire secondo i valori inculcati da anni di condizionamento esterno. Così una crisi diventa come un coltello affilato: toglie la buccia e lascia uscire il nocciolo, la condizione primigenia, non ancora formata e di solito dominata dall'istinto, in cui lo spirito di sopravvivenza prevale sulla morale."
Perciò, nelle situazioni estreme saremmo veramente noi stessi?! Lo spirito di sopravvivenza batte ogni morale. E voi che cosa ne pensate? 

Ora voglio concludere questa mia paginetta spiegazzata di diario augurandovi un felice ferragosto. Per me non lo sarà e vi dico il motivo: la tragedia del crollo del ponte Morandi mi ha toccata profondamente e non c'è niente da fare: riesco sempre a immedesimarmi nelle situazioni e, a volte, mi sembra di avvertire il lancinante dolore dei familiari delle vittime, che, in questa giornata di festa, non riusciranno a fermare le lacrime. Non voglio usare tante parole, ci terrei a dire a tutti loro che gli sono vicina e che rivolgerò un pensiero ai loro cari che ci hanno lasciati.
Genova ❤

venerdì 10 agosto 2018

"L'altra metà della divisa" di Carlotta Fornara

Ho letto, anzi: divorato un nuovo libro in soli due giorni! 😉😊 Anche questo in formato digitale (devo smaltire tutti gli ebooks acquistati per far "respirare" un po' il mio tablet, ricordate?... 😂). Si intitola: L'altra metà della divisa e l'autrice è Carlotta Fornara.
È un thriller/poliziesco ed è ambientato proprio nella mia regione, in Liguria, tra Imperia, Arma di Taggia, Triora e Genova. ❤
È bello e quasi commovente leggere le descrizioni dei luoghi in cui hai speso alcuni anni della tua vita... 
Arma di Taggia e Imperia mi hanno subito fatto riaffiorare alla memoria il lontano ricordo di un mio fidanzatino, ai tempi dell'università. Triora mi ha riportata indietro ad una festa tenuta in quel paese, in occasione di un Halloween e Genova... Genova è nel mio cuore. 
Genova mi ricorda i trenta e lode ottenuti all'università, il chiacchiericcio con le mie compagne di corso in via Balbi, nella zona del porto, o in piazza delle Erbe e poi mi sento legata al nostro capoluogo di regione perché mio nonno e diversi miei parenti vivevano lì.
Alcune parole del dialetto ligure incontrate nei dialoghi del libro mi hanno fatta sorridere (mi capita spesso di parlare in Ligure a mio figlio, giusto per fare in modo che le nostre tradizioni non si perdano, proprio come facevano i miei genitori. P.s. Credo di non averli mai sentiti parlare in Italiano tra di loro... 😊).
Ora accantono un attimo questa mia dolce nostalgia e vi espongo in linea di massima la trama del romanzo (non troppo, altrimenti rischierei di danneggiare Carlotta, una scrittrice di Lettere Animate come me! 😉😊).
Sonia Rosti è un carabiniere e le viene ordinato di scortare Cesare Viale, un detenuto del carcere di Valle Armea, fino al penitenziario di Genova, dove verrà interrogato in seguito ad un furto commesso in casa dell'avvocato Stella.
La donna, chiaramente, non è sola: al suo fianco ci sono Beghello e Manni, due suoi colleghi.
Ma qualcosa va storto: un tamponamento stradale, in seguito al quale Sonia e Beghello perderanno coscienza, mentre Viale viene giustiziato. L'unico sospettato: il collega Manni. Le cose si ingarbugliano... 
Sonia, a differenza del maresciallo Parodi (che non la vede di buon occhio dopo alcuni trascorsi...), non crede nella colpevolezza del collega e inizia ad indagare riallacciando i rapporti con Marino, un agente della omicidi di Genova, con il quale aveva avuto una relazione improntata principalmente sul sesso... 😮😂
Sonia è una donna molto passionale e le storie di sesso non mancano nel suo passato e nel suo presente!
A proposito: ritenete il sesso un elemento irrinunciabile in una storia? 
A mio parere, il sesso è importante e, spesso, appiccica il lettore alle pagine di un libro; tuttavia, resto dell'idea che non si dovrebbe esagerare con questa - chiamiamolo così - "piacevole piega delle relazioni sociali"! 😂 
Non mi ritengo una bigotta, però credo ancora nell'importanza di quel momento, che dovrebbe racchiudere e coronare l'intimità, i corpi e anche le anime di due persone. 
Oggi se ne parla troppo, a mio avviso, e, spesso, si trasforma in mero divertimento. Okay, sarò troppo all'antica e, con molte probabilità, in questo preciso istante mi starò attirando battute di sdegno, ma resta il mio pensiero. Il sesso è molto di più di un incontro tra due corpi, molto di più di sudorazione e gemiti. Il sesso è fusione, il sesso non può esistere senza l'attrazione mentale, né senza l'amore. Basta! Vi ho esposto il mio parere, ma ora mi fermo. 😁

"Vorrebbe possederne una e navigare in mare aperto, per godersi l'odore del salino, farsi cullare dalle onde, come quando da piccola il papà la portava con lui e i suoi amici a pesca: partivano prima dell'alba su una piccola barchetta, con le canne montate e tutte le esche pronte. Il piccolo motore li accompagnava a fatica fino al largo, e quando si fermavano calavano l'amo in mare in attesa che qualcosa abboccasse. Sonia era affascinata dal mulinello che girava e dalla concentrazione di tutti i presenti per non perdere l'attimo preciso in cui il galleggiante veniva tirato a fondo da qualche sventurato pesce. L'unico aspetto negativo per Sonia era l'estremo silenzio, per non rischiare di spaventare le vittime: era una bambina molto loquace e sempre pronta a esternare i suoi pensieri e quel rigoroso silenzio la infastidiva, mentre adesso vorrebbe poter tornare indietro nel tempo.".
Questa parte mi ha ricordato quando il mio babbo mi portava a pesca con lui, sul suo gozzo. Andavamo al bollentino e non posso cancellare dalla mente un'immagine: un secchio pieno di stringhe (dei pesciolini rosa allungati simili a serpenti, che oggi non sono più molto presenti nel nostro mare) e il vetro che utilizzavamo all'alba, appoggiato sull'acqua, per scorgere le seppie. 😍 
Lo scroscio dell'acqua contro la barca e i remi di mio padre che fendevano il mare. Il profumo di salino sulla pelle e sulle canne da pesca. Un sogno!

"Solo gli stupidi non cambiano mai idea." 
"Le idee si cambiano se c'è una prova a giustificarlo."
Chiaro, no? Concordo. Soltanto gli stupidi si fissano su un'idea. Le idee vanno smontate e rimontate continuamente, sempre se abbiamo delle buone e attendibili prove per farlo. 😉

"... i fari delle auto che illuminano la pioggia fine che inizia a scendere dal cielo, le persone che camminano a passo svelto per ripararsi, ignare o indifferenti al mondo sbagliato e criminale in cui vivono."
"Si accosta alla finestra e guarda fuori, le auto che passano, le persone che parlano tra loro, i locali affollati. Tutto si muove in automatico, giorno dopo giorno; nonostante il male, le malattie e le morti, l'uomo affronta la propria quotidianità, ignaro e menefreghista.".
La vita che procede senza fermarsi. Di tanto in tanto ammicchiamo alle nostre spalle per poi tornare a guardare dritto davanti a noi. È così che funziona.
Sonia ha un passato doloroso alle spalle, che va a bussare alla sua porta di notte, quando si addormenta. Un caso di violenza subita durante la sua infanzia...
Cesare Viali ha toccato qualcosa che non avrebbe dovuto toccare: un documento che incastrerebbe un uomo molto importante.
Sonia e Marino riusciranno a sbrogliare la matassa di questo torbido caso? Non ve lo dico, si intende. 😝😂
L'autrice è stata bravissima ad incastrare ogni tassello: tutto, alla fine, coincide. I dialoghi sono ben strutturati e scorrono catturando via via sempre di più la nostra attenzione. 
Viene toccata una tematica terribile, che, personalmente, mi fa accapponare la pelle: la pedofilia. Credo che Carlotta abbia fatto una scelta davvero coraggiosa affrontando uno dei reati/perversioni, per me, più grave che possa esistere sulla faccia della Terra. Quindi i miei complimenti, Carlotta! Sì, il romanzo mi è piaciuto.
Ma ieri mattina, scendendo nel negozietto sotto casa mia, non ho potuto far a meno di acquistare un nuovo libro... 😕😂 Questa volta un bel cartaceo da sfogliare e da annusare. Si intitola: Il ladro di anime di Sebastian Fitzek e... sì, ho già iniziato a leggerlooo! 😂

P.s. entro fine settembre proverò a partecipare ad un'iniziativa editoriale inviando un mio racconto... Sto correggendo e, nel frattempo, ultimando il mio sesto manoscritto (ho anche preso l'abitudine di andare al mare di notte, con mio marito e il nostro bimbo... Spettacolo!). 😉 Un bacione a tutti. 😘😘

mercoledì 8 agosto 2018

"La metamorfosi e altri racconti" di Franz Kafka, a cura di Patrizio Sanasi

Non potevo perdermi un'occasione del genere: ho trovato sul web "La metamorfosi e altri racconti" di Franz Kafka in superpromozione (a dire il vero non ho sborsato il becco di un quattrino... 😉 E cose come queste riempiono noi Liguri di orgoglio!! 😂) e l'ho fatto mio senza la minima esitazione (allungando così la lista di ebooks da smaltire sul mio tablet... 😕😂).
"Kafkiano", ovvero: assurdo, incomprensibile.
Quanto è vero! 😕😁 Ed è proprio in questo che risiede la maestria dello scrittore boemo (ne parlo apposta al presente perché uno scrittore, secondo me, vivrà in eterno e specialmente uno del calibro di Kafka!): i protagonisti, i loro atteggiamenti e i luoghi in cui egli ambienta le sue storie sono inusuali e rivelano l'incomprensibilità delle situazioni in cui viene a trovarsi l'esistenza umana.
La consuetudine e la "normalità" di alcuni gesti e comportamenti che vengono a cozzare con nuove realtà; realtà "anormali" fino a qualche tempo fa che si tingono di normalità... 😨 Niente di più attuale, a mio parere (ma non entrerò nell'argomento: non mi ritengo un'opinionista esperta e nemmeno una sociologa o quant'altro...).
I racconti della raccolta (curata da Patrizio Sanasi) sono quindici. Ve li elencherò in ordine, ma mi soffermerò su quelli che mi hanno colpita maggiormente.

LA SENTENZA
" "Cari genitori, pure vi ho sempre amati" e si lasciò poi cadere giù. ".
Il protagonista si chiama Georg. È un imprenditore e mantiene uno scambio epistolare con un suo vecchio amico trasferitosi in Russia.
Georg ha perso la madre e vive con il padre anziano. Di lì a poco avrebbe annunciato all'amico il suo fidanzamento con una ragazza, ma qualcosa va storto...
Inizialmente non se la sente di rendere l'amico partecipe delle sue gioie, dal momento in cui questi ha dovuto far fronte a diversi fallimenti in ambito lavorativo e alla fine Georg si toglie la vita.
Il motivo? Un'accesa lite con il padre, il quale avrebbe accusato il figlio di essersi dimenticato di tutto e di tutti. 😟

LA METAMORFOSI
Gregor Samsa è il protagonista del racconto di Kafka (forse uno dei più famosi). È un commesso-viaggiatore e una mattina si sveglia scoprendo di essersi traformato in uno scarafaggio... 😨 La tipica situazione "kafkiana": l'autoriconoscimento e l'autoaccettazione da parte di Gregor della sua nuova forma in men che non si dica!
I genitori lo evitano: la madre rischia di svenire ogni volta in cui lo intravede da sotto il divano. L'unica compassionevole nella famiglia sembra Grete, la sorella, la quale gli porta i resti dei loro pasti e gli pulisce la stanza non appena le è possibile.
"Gregor venne avanti un altro poco, tenendo il capo rasente al suolo, sforzandosi d'incontrare quegli occhi. Dunque, era proprio una bestia se la musica a tal punto lo affascinava?".
Volete sapere una cosa? La parte finale di questo racconto mi ha straziato il cuore. Gregor adora sentire il suono del violino di Grete e, infatti, aveva intenzione di offrirle una somma di denaro per essere ammessa al conservatorio. Ma gli eventi insoliti ("kafkiani" per l'appunto...) non gli permettono di esaudire quel suo desiderio e, alla fine, anche Grete lo scaccerà via ripugnata da quella sua nuova presenza, alla quale nessuno potrà adattarsi.
Un finale molto, molto triste. Gregor supportava economicamente la sua famiglia, ma non appena perde l'idoneità fisica per lavorare, la famiglia gli si rigira contro e lo tratta come se fosse sempre stato uno scarafaggio...

IL NUOVO AVVOCATO
Non mi soffermerò su questo racconto. Vi dico soltanto che Bucefalo è un nuovo avvocato del foro e che sale i gradini come un animale. Bucefalo non ha più il suo Alessandro Magno, perciò non gli resta che normalizzarsi e intellettualizzarsi.

UN MEDICO DI CAMPAGNA
"Mi trovavo in grande imbarazzo: ero nell'imminenza di partire per un viaggio urgente...".
Un medico di un paesino di campagna viene chiamato da un paziente. Il cavallo del medico è morto, perciò dovrà chiedere aiuto ad uno stalliere (malintenzionato nei riguardi della sua governante, Rosa...). Il medico raggiunge il paziente e rinviene una grossa ferita sul suo corpo, dalla quale fuoriescono vermi grossi quanto il suo dito mignolo! Lasciatemelo dire: bleah!!!!
Alla fine, il paziente era lo stesso medico e la ferita era Rosa, la sua governante: il medico si sentiva in colpa per averla lasciata da sola in compagnia dello stalliere...

IN GALLERIA, UN VECCHIO FOGLIO, UNA VISITA IN MINIERA
Questi sono i racconti successivi, che, a dire il vero, non mi hanno particolarmente entusiasmata, perciò, se desiderate qualche notizia in più in proposito: andateveli a cercare sul web! 😜😂

IL VILLAGGIO VICINO
Avrei tanto voluto riportare un passo di questo racconto, ma sarei scivolata sullo spoiler: il racconto conta sì e no una decina di righe! 😂
Il protagonista è un uomo anziano e con lui la sua cognizione del tempo, legata all'età. Non riesce ad immaginarsi che un giovane possa raggiungere il paese accanto senza impiegarci tutto il tempo della sua esistenza...
Credo che questo racconto nasconda una profondità infinita: lo scorrere del tempo e la sua relatività.

UN MESSAGGIO DELL'IMPERATORE, IL TORMENTO DEL CAPOFAMIGLIA, UNDICI FIGLI, UN FRATRICIDIO
Tra tutti questi racconti, Il tormento del capofamiglia è stato quello che mi ha colpita di più. Il protagonista è un Odradek (penso si tratti di uno strumento casalingo, ma non ne sono sicura... pare sia una creatura simile ad un rocchetto di filo... 😕) e assilla il capofamiglia perché esso gli sopravvivrá! 😕😂

UN SOGNO 
Torna come protagonista Josef K. Egli sogna un artista che sta disegnando in oro le lettere del suo nome su una lapide...

RELAZIONE PER UN'ACCADEMIA
No, no, le stranezze non sono ancora finite! Il protagonista di questo racconto è nientemeno che una scimmia tramutatasi in uomo da cinque anni.
L'animale viene rapito da alcuni marinai e costretto a vivere in una gabbia durante il viaggio di ritorno della ciurma. Stipata in quella gabbia la scimmia impara ad atteggiarsi alla stregua degli uomini non per raggiungere la libertà (perché quella - constata la stessa scimmia - non ce l'avevano nemmeno gli uomini), ma per avere un semplice "scampo". Una sorta di adattamento mirato alla sopravvivenza...

NELLA COLONIA PENALE
Ve lo confesso: ho trovato questo ultimo racconto stomachevole! La tortura cui l'ufficiale sottopone i suoi condannati (chiaramente, restando nel "kafkiano", senza una minima possibilità di difesa da parte dell'imputato e di processo non se ne parla nemmeno...) è a dir poco raccapricciante! Avete presente il film Hostel di Quentin Tarantino? Beh, la macchina di tortura descritta da Kafka ricorda molto una delle modalità di uccisione da parte dei pazzi squilibrati del film splatter.
Degli aghi che incidono le carni dei condannati, riportando le "presunte" accuse sulle loro pelli (a mo' di tatuatore diciamo... 😕) e infine questi aghi trapassano il loro corpo dopo dodici ore di pura agonia. Terribile, non trovate? 😨

Comunque Kafka continua a piacermi e a stuzzicare il mio interesse, non c'è dubbio. Deve essere stato davvero un tipino strano... 😕😁 Ma geniale nella sua stranezza. Unico e credo inimitabile.



sabato 4 agosto 2018

"La chiave del portale" di Nadia Boscu

Fa caldo, troppo caldo! 😱😂 Ci si squaglia persino restando immobili, persino leggendo... 😠
Oggi ho approfittato dell'assenza di mio figlio (che se ne è andato al mare con un suo amico 😊) per portare a termine una curiosissima lettura iniziata pochi giorni fa.
Ho letto La chiave del portale di Nadia Boscu e, pur non essendo un'amante del genere fantasy, posso tranquillamente affermare di essere stata coinvolta da questa storia e catapultata in altri mondi! 😮

"Poi ricordò che i cuccioli d’uomo possedevano delle grandi risorse, sconosciute perfino ai loro genitori; d’altra parte era la razza dominante e la natura sapeva il fatto suo, rifletté Fagus."
Fagus è il Guardiano di uno dei magici portali e, poco prima di esalare il suo ultimo respiro, lascia i suoi poteri al piccolo Giuseppe, incontrato per puro caso in un bosco. Giuseppe sarà il suo erede. 
È proprio vero: i bambini hanno risorse sconosciute persino ai loro genitori... Noi dobbiamo insegnare loro a vivere in società, ma loro ci ricordano quotidianamente quanto siano importanti le emozioni e quanto sia fondamentale esprimere ciò che conserviamo dentro senza vergognarcene. I bambini ci insegnano l'amore e la purezza, su questo non c'è dubbio.


"ora vedeva tutto sotto l’ottica del proibito, per cui avvolto da un’ulteriore magnificenza."
Angela è una studentessa delle medie e mostra interesse alle parole utilizzate dalla sua insegnante per descrivere i castelli che i suoi compagni visiteranno durante una gita scolastica. I genitori della ragazza, forse iperprotettivi, non le permettono di unirsi a quel viaggio di istruzione (cambieranno idea successivamente... 😉) e Angela si sente ancor più attratta da quelle descrizioni.
È vero? Il proibito è avvolto da una veste di fascino? 😕 Ma sì... Io credo di sì. Alcune volte commettere un atto estraneo alle nostre abitudini ci spinge un po' di adrenalina in circolo, che ne dite? 😉 Il fascino del proibito... Basta non farsi prendere troppo e restare con i piedi per terra, accompagnati da una buona dose di buonsenso, si intende! 😉😁

"Angela era persa in quel mondo in cui esiste solo l’istante presente, senza strascichi dal passato, né ritorsioni per il futuro; a quell’età si vive in quei bellissimi e fulgidi attimi che la vita ti mette davanti, senza analizzarli troppo, senza dargli peso. Si vivono intensamente e basta."
L'adolescenza: l'hic et nunc. Quanta incoscienza ci accompagna in questa particolare fase della vita?! Eppure l'adolescenza è bella proprio per quel motivo! Spensieratezza e sorrisi. 😊 

"Era rilassante l’atmosfera che si respirava in un piccolo borgo, riconobbe Giuseppe. L’ultima volta che ci era stato era troppo piccolo per notare la differenza con la vita frenetica della città, dove tutti correvano di qua e di là, senza in realtà badare a nulla. Sapeva perfettamente che molti di quei giovani avrebbero preferito di gran lunga andare ad abitare in una grande metropoli, ma lui al contrario avrebbe tranquillamente barattato la sua vita per stare a due passi dalla natura e in quell’atmosfera familiare e accogliente."
Chi la pensa come Giuseppe alzi la mano! 🙋😁 Assolutamente sì: la natura, il verde e l'aria buona. Non amo la frenesia cittadina ed è per questo che vivo in un paesino immerso nel verde, a pochi passi dal mare. 😊
Comunque, Giuseppe è in cura da un analista a causa di alcuni strani sogni che affollano le sue notti e lo rendono inquieto. Il ragazzo scoprirà durante la sua imminente avventura di non aver mai sofferto di disturbi psichici. I suoi sogni erano una sorta di premonizioni... Erano reali.


"il paese sotto di loro era avvolto da una luce dorata che accendeva i tetti delle case di un colore arancio vivo, in forte contrasto col bianco dei muri e l’argento delle pietre nelle stradine del centro storico. Il cielo si tingeva di rosa e blu in modo delizioso; i due colori si mescolavano creando una tavolozza degna di un grande pittore, capace di dare luce, colore e ombra, in giusta proporzione, al fine di ottimizzare l’opera."
L'autrice ci offre diverse descrizioni dei paesaggi a dir poco meravigliose e incantevoli! 😮😍
Giuseppe scoprirà di essere il primo Guardiano del bosco di Donnor e dovrà affrontare alcune prove per riappropriarsi della chiave del portale, andata perduta tredici anni prima, durante una battaglia tra la luce e le tenebre. Il protagonista farà la conoscenza di nuove creature come gli alari (Liricase è un'esploratrice e fa parte degli alari: impossibile non provare stima nei suoi riguardi... 😉), i geota, i Giardinieri e il suo cammino si incrocerà con quello di Angela, la quale si rivelerà una Portatrice di Luce.
Ma non posso sbilanciarmi troppo: vi ho raccontato già molte cose e la storia va letta gradatamente, cullati e trasportati dalle parole impregnate di dolcezza e magia di Nadia.
Mentre stavo leggendo ho avuto più volte la sensazione di essere sospesa su una nuvola di polvere dorata. Sospesa su mondi fatati. Stregata dall'idea dell'esistenza di altre creature viventi. Le parole di Nadia mi hanno avvolta e riscaldata. Mi è sembrato di poter tornare indietro, ai tempi della mia infanzia, nelle fantasie che mi animavano (e che mi animano tuttora! 😉😁).

"Noi le chiamiamo tenebre, come comunemente gli umani indicano ciò che è molto oscuro e si contrappone alla luce. Così operano: insinuando, portando discordia e guerre, disperazione e corruzione; facendo sì che gli esseri esprimano quanto di peggio possano avere nell’anima, per poi renderli schiavi della loro stessa oscurità» disse Miago d’impeto, «…infiltrandosi nei cuori dei più deboli, rendendoli marionette nelle loro mani, fino a consumarli» continuò con rabbia. "

"Questa era la sua forza: entrare nel cuore di coloro che erano deboli alle lusinghe, alle promesse di una vita facile e agiata, che bramavano il potere. Così le tenebre riuscivano a dominare interi mondi, corrompendone gli animi, svuotandoli, divorandone le speranze e le gioie; avvolgendoli nel sudario del nulla, mentre dava loro l’illusione di ottenere tutto."
Le tenebre che offuscano la mente e illudono i più deboli servendosi di adulazioni.

“È vero. I nostri cuori sono deboli e corruttibili, eppure molti si rialzano, si pentono, sperano… e osano sfidare l’oscurità.”
 I pensieri di Giuseppe erano offuscati dal dolore per l’intromissione nella sua testa, ma sperava di essere chiaro e convincente. “La vera forza sta nel vedere le tenebre e nonostante ciò essere capaci di scorgere la luce dietro di esse, o ancora meglio: riuscire ad attraversarle senza esserne divorati” 
La vera forza sta nel guardare in faccia il male e oltrepassarlo. La vita è un cammino tortuoso e spesso ci presenta innumerevoli ostacoli, sta a noi vincerli, lasciando che trionfi la luce sulle tenebre. ❤
Un bel libro: magico e brillante. E complimenti alla fervida immaginazione dell'autrice! Grande! 😘

martedì 31 luglio 2018

"Ora, per sempre e oltre" di Demetrio Verbaro

Ho iniziato a leggere questo libro venerdì mattina e l'ho terminato il pomeriggio del giorno successivo! 😊
Devo ammetterlo: non avevo mai letto con tanta rapidità. I dialoghi sono davvero scorrevoli e sono arrivata all'ultima pagina senza rendermene conto!
I protagonisti si chiamano Davide e Giulia. Il loro è un amore eterno, nato addirittura ai tempi dell'asilo! 😮😍

" "Come cambiano in fretta le cose in natura" pensò con amarezza: “e alla stessa velocità cambia la vita degli esseri umani, solo qualche tempo fa ero una persona felice e adesso invece…” ". 
Una riflessione di Davide, all'interno del Family: una struttura sanitaria destinata ad accogliere i malati in stadio terminale.
Purtroppo, Davide è uno dei pazienti del Family, dal momento in cui gli è stato diagnosticato un cancro in stadio avanzato al cervello. 😧
Giulia, nonostante il momento così drammatico, non gli è accanto... È accaduto qualcosa che ha messo fine al loro matrimonio. Un tradimento da parte di Davide.
Tuttavia, Davide stringerà amicizia con una dolce infermiera, Carmela, la quale inizierà a leggergli le lettere che si era scambiato in gioventù con Giulia e, inoltre, da Reggio Calabria l'infermiera intraprenderà un viaggio fino a Roma per comunicare a Giulia lo stato di salute dell'ex marito.

"Si rese conto che aveva costruito lei stessa la prigione in cui si trovava, con la sua debolezza e la sua sottomissione, ma era arrivato il momento di riprendere il controllo della sua vita e di essere finalmente libera.". 
La presa di coscienza dell'infermiera Carmela, dopo una vita di soprusi da parte dei suoi fratelli.

"...la quotidianità di una storia che dura da anni ti portava a essere ostile con l’altro, la banalità di gesti sempre uguali ti portava al nervosismo, la noia della mancanza di prime volte ti portava ad avere dubbi. Ma poi bastava un semplice sguardo tra noi, o una carezza sui visi, le mani incrociate in un tocco di magia e tutto tornava a essere bello: il nostro amore diventava dolce, umile, infinito.".
In fondo, non c'è nulla di più vero: la quotidianità tende ad appiattire i rapporti, ma poi basta un piccolo gesto per sorprenderci e, magari, innamorarci nuovamente della stessa persona, che ne dite?... 😉😊

"Il loro era un amore platonico, Dante rimpiangeva quello che non era stato, idealizzandolo nella sua immaginazione, facendolo diventare perfetto, come un sogno, mentre sua moglie doveva affrontare la vita reale con i suoi problemi, dove c’è poco spazio per l’amore.". 
Un'altra riflessione di Davide, in compagnia di Carmela.
Mi chiedo: è proprio così? Nella vita reale non c'è spazio per l'amore? 😨 Certo... Nella quotidianità dobbiamo aver a che fare con diverse problematiche: bollette, suocere, parenti in generale, imprevisti spiacevoli, la monotonia dei soliti discorsi ecc. Potrei elencarne allo sfinimento, ma decido di fermarmi qui. 😂
La quotidianità, con le sue noie, non rende possibile l'amore e la favola? 😩 No, io non credo. Basta ritagliarsi un po' di tempo per sé e per il bene della propria coppia. Io, almeno, la vedo così...

"La maggior parte delle persone non sono destinate a conoscere l’amore, si convincono che l’abitudine, la quotidianità, la tolleranza sia amore, ma non lo è.".
E su questo non ci sono dubbi: l'amore non deve essere abitudine, ma è naturale che, con il trascorrere del tempo, si instauri la routine, questo sì... Sta a noi un minimo di pianificazione per creare un piccolo posticino in cui continuare ad alimentare la nostra favola, no?
Sono romantica, un'inguaribile romantica! 😀😍

"I sogni sono come candele accese nella notte e noi abbiamo il dovere di proteggere quella fiammella e lasciare che bruci, che ci bruci l’anima, il cuore e difenderla da chi vuole spegnerla, che siano i genitori, gli amici, i figli, gli estranei. ". 
Queste sono le parole di Rossano e, malgrado la sua pessima condotta nei riguardi di Giulia, le condivido appieno. I sogni vanno nutriti, sempre, altrimenti non avrebbe senso vivere.

"La malattia, la vicinanza della morte rendeva ogni parola priva di filtro, ogni discussione priva di convenzione sociale, non aveva senso mentire, o pensare se fosse appropriato o meno parlare di qualcosa, qualsiasi cosa voleva essere detta veniva detta, tutti consci del fatto che forse domani lui non l’avrebbe potuta più ascoltare e loro dirgliela.".
Uno degli ultimi passaggi... 😟 Ve lo confesso: ho versato diverse lacrime al termine di questo libro. Il dolore mi ha lasciato tanta amarezza e un nodo alla gola.

"Vide che tutte le persone più importanti della sua vita erano riunite lì per lui. Vide tanto amore. Sentì tanto amore.".
 La consolazione di Davide. L'amore che vince ogni battaglia. L'amore che può sconfiggere la morte. ❤

"Il ciabattare di sua madre verso la cucina; i cartoni animati la mattina mentre beveva il suo latte con i biscotti; il salice piangente che fiancheggiava la strada di casa sua; il miagolio dei suoi gatti, il loro sguardo parlante, il loro accoccolarsi con lui nelle fredde notti d’inverno; il suo gol più bello: un tiro a giro all’incrocio da trentacinque metri, dopo aver dribblato tre avversari; il bacio di suo padre quando andava a riprenderlo a scuola; e poi lei: Linda, Linda che gli stringeva l’indice con la mano...".
Le immagini che sfrecciano nella mente del protagonista, poco prima di esalare il suo ultimo respiro.

"Sole e luna, primavera e autunno, vita e morte, sbocciare e appassire, giorno e notte. Insieme." FINE

Questo romanzo mi ha regalato diverse emozioni: dalla rabbia per il tradimento di Davide fino ad un'angoscia immensa durante gli ultimi passaggi. Quindi sì, mi è piaciuto. Però... Ho notato qualche erroruccio grammaticale; non mi sono tornati alcuni elementi legati alla cronologia della storia e poi, a mio parere, alcune volte l'autore è scivolato sul prevedibile e su risvolti poco realistici (come la motivazione del tradimento di Davide...).
Badate bene: non mi permetterei mai di infangare un mio collega (dal momento in cui anche Demetrio ha pubblicato con Lettere Animate). Le mie sono solo opinioni personali, niente di più. Io stessa ho commesso (e commetterò sicuramente anche in avvenire) errori dettati dalla distrazione o dall'impazienza di toccare con mano un lavoro maturato nel tempo, frutto di scervellamenti vari e di notti insonni 😂, perciò non posso che ringraziare Demetrio per la profondità dei sentimenti che ha voluto trasmetterci e, chiaramente, per le bellissime riflessioni sull'amore. 😊❤
Ora ho incominciato a leggere: La chiave del portale di Nadia Boscu. Un fantasy. Non mi ritengo un'amante di questo genere letterario, ma mi sta piacendo un sacco! 😀 Grande Nadia! 😘

venerdì 27 luglio 2018

"Alla ricerca del tempo perduto - 1. Dalla parte di Swann" di Marcel Proust

Ricordi d'infanzia: paesi, opere architettoniche, dipinti, amori, sensazioni, stati d'animo. Marcel Proust si è servito di tutti questi elementi per comporre il suo romanzo.
Un'opera ardua da comprendere... 
Il linguaggio, poetico ed elevato, non permette una lettura scorrevole.

"Constatando, registrando la forma della loro guglia, il dislocarsi dei loro contorni, l'effetto del sole sulla loro superficie, sentivo di non arrivare fino in fondo della mia impressione, che c'era qualcosa dietro quel movimento, dietro quella luminosità, c'era qualcosa che essi sembravano nello stesso tempo contenere e nascondere.".
Il primo tentativo di scrittura dell'autore. Si sente spiazzato, vuoto: non avverte l'ispirazione... Ma poi, d'improvviso, i due campanili di Martinville e quello di Vieuxvicq lo illuminano. E così afferra un pezzo di carta, comincia a scrivere di getto e poi canta a squarciagola dalla gioia. 😀
L'ispirazione... Se la cerchi, non arriva; ma ti travolge quando meno te lo aspetti. L'ispirazione è amore, tutto sommato. Devi amare per sentirti ispirato: bisogna aprire il cuore e la mente.
Proust descrive la vicenda amorosa del signor Swann, il quale perse completamente la testa per Odette.
" "Oh no, soprattutto non parlate, resterete di nuovo senza fiato, potete benissimo rispondermi a gesti, vi capirò. Veramente non vi dò fastidio? Vedete, c'è un po'... credo sia del polline che si è sparso su di voi; permettete che lo tolga con la mano? Non vado troppo forte, non sono troppo rude? Forse vi sto facendo un po' di solletico? È che non vorrei toccare il velluto del vestito, per non gualcirlo. Ma, vedete, era proprio necessario fissarli, sarebbero caduti; e così, se li spingo più giù, più in fondo... Seriamente, non sono indiscreto? E se inspiro per vedere se hanno profumo, nemmeno? Non ho provato, posso? Dite la verità.".
Lei, sorridendo, alzò appena le spalle, come per dire "siete matto, non vedete che mi fa piacere?" ". 😁
Il signor Swann era impacciato e non sapeva come iniziare a far l'amore con Odette... Per questo utilizzò un pretesto dedicandosi al mazzo di fiori del corpetto di Odette.
Che carino! 😍 Incredibilmente goffo e teneramente romantico! 😮 
Questo passaggio mi ha fatta sorridere e mi ha regalato tanta dolcezza.
Che ci posso fare? Mi commuovo con molta facilità! 😢😂
"L'amore di Swann aveva raggiunto quel grado in cui il medico e, per certe affezioni, il più audace dei chirurghi si chiedono se sia ancora ragionevole, o addirittura possibile, privare un malato del suo vizio o estirpare il suo male... E quella malattia che era l'amore di Swann aveva così proliferato, si era così strettamente intrecciata a tutte le sue abitudini e a tutti i gesti di lui, al suo pensiero, alla sua salute, al suo sonno, alla sua vita, persino a ciò che desiderava per dopo la morte, faceva a tal punto un tutt'uno con lui, che non si sarebbe riusciti a strappargliela di dosso senza distruggere per intero, o quasi, la sua stessa persona: come si dice in chirurgia, il suo amore non era più operabile.". 😮❤
Odette non sarà poi così devota al povero e innamorato Swann. Una donna dai facili costumi, che approfitterà molto dell'amore di Swann nei suoi confronti... 😈😂
Il romanzo è molto corposo: si sviluppa in 440 pagine, senza l'ombra di un colpo di scena (forse fa eccezione l'amplesso di Madamoiselle Vinteuil con la sua amica, scorto alla finestra, in modo clandestino, da N.). Esso è costituito da un'elencazione e descrizione accurata di ricordi dell'autore.
E termina con questa riflessione:
"I luoghi che abbiamo conosciuti non appartengono solo al mondo dello spazio dove per semplicità li collochiamo. Essi non erano che una parte esigua del complesso di sensazioni confinanti che formavano la nostra vita d'allora; il ricordo d'una certa immagine non è che il rimpianto d'un certo istante; e le case, le strade, i viali sono, ahimè, fugaci come gli anni.".
Il ricordo e il rimpianto. Luoghi che non sono semplici luoghi, ma si vanno ad identificare con i nostri stati d'animo. Concordate? Io sì. Nei nostri ricordi, i luoghi, i profumi, i sapori, i suoni legati al passato acquistano una maggior importanza, una diversa sfumatura rispetto a quella che gli affideremo nel presente. Essi diventano dei mezzi cruciali per farci rivivere in modo autentico quell'istante che ci ha segnati.
La mia considerazione generale a proposito dell'opera di Marcel Proust: profonda nella sua semplicità (semplicità a livello di tematiche, non di scrittura, sia chiaro... 😕😂), ma poco coinvolgente.
Nel frattempo, la pioggia ci ha abbandonati (ed era ora! 😨😂) e il sole pare pronto a scioglierci non appena mettiamo un piede fuori dalla porta di casa (avete presente la reazione dei vampiri alla luce del sole? 😕😂). 
Ieri ho compiuto una piacevolissima escursione subacquea con i miei due uomini. L'acqua era tiepida e il fondale marino brulicava di vita e colori. Meraviglioso! 😮 
I pesciolini incuriositi si avvicinavano a noi: ci muovevamo lentamente per non spaventarli e, in sottofondo, ci accompagnavano i suoni ovattati del mare. Le pietroline che si spostano al passaggio di una donzella variopinta e la sabbia che si solleva al vibrare di una tracina. Incantevole!
Domani farò un'altra gita subacquea. Oggi, invece, ho cominciato una nuova lettura: Ora, per sempre e oltre di Demetrio Verbaro, in formato ebook (non amo gli ebooks, ma in un momento di follia ne ho acquistati parecchi e ora il mio tablet si sta rifiutando di accettare i necessari aggiornamenti delle mie applicazioni, perciò... Sono costretta a smaltire tutte queste letture, prima di acquistarne di nuove... "Il barone rampante" arriverà, prima o poi... 😨😂).
Un bacione a tutti e a tutte!

lunedì 23 luglio 2018

"L'anatema dei sette peccati" di Davide Fresi

Buon giorno e buon lunedì!
Com'è il tempo dalle vostre parti? Qui resta un tantino incerto... 😨 La pioggia pare sempre in agguato e l'afa è insopportabile! 
Voglio parlarvi di una lettura molto interessante. Il libro di Davide Fresi, intitolato: L'anatema dei sette peccati.
Un fantasy storico davvero originale. Ha catalizzato la mia attenzione pur non ritenendomi un'amante del genere storico, né tantomeno del fantasy! 😕😁
I protagonisti, Polibio e Fedro, sono due mercanti del 335 a.C. e scopriranno una macchina del tempo che li catapulterà nel 27 d. C. 😮
L'idea del viaggio nel tempo mi ha sempre affascinata molto ed eccovi, quindi, uno degli stuzzicanti motivi che mi hanno invitata a leggere tutto d'un fiato questo avventuroso e curioso romanzo.
Avete mai sognato di intraprendere un viaggio nel tempo? In quale epoca vi piacerebbe approdare?
Polibio e Fedro, contemporanei di Alessandro Magno, si ritroveranno a contemplare lo sfarzo dell'impero di Tiberio e, infine, assisteranno alla crocifissione di Gesù.
Se mi venisse offerta la possibilità di compiere un viaggio nel passato, credo che volerei fino ad Atene per conoscere Socrate. Il mio mito! "So di non sapere", "Conosci te stesso": massime che mi hanno spinta ad iscrivermi alla facoltà di filosofia.
La sua saggezza, la sua umiltà... Virtù che ho adorato in lui. 😍
Comunque, tornando al romanzo di Fresi: l'idea dell'autore è stata, a mio parere, geniale. Si avverte la sua grande passione per la storia (credo che sia grandiosa la fusione di dati storici con elementi fantastici!) e riconosco la grande portata delle sue conoscenze in questo ambito.
L'autore, inoltre, ha lavorato molto sulla ricercatezza del linguaggio: i dialoghi, fluidi e scorrevoli, si conformano molto bene alle due epoche storiche in cui sono stati inseriti.
Polibio e Fedro sono due amici di vecchia data: il primo è un uomo saggio e riflessivo; il secondo è un uomo superficiale, rozzo e materialista; tuttavia, il corso degli eventi ci farà assistere ad una vera e propria conversione di Fedro.

"Davvero la personalità di ogni uomo è dotata di mille risvolti ed è capace di stravolgere qualsiasi piramide di certezze sia stata eretta.".
Tutto è possibile e chiunque può cambiare. Avevo esposto questa teoria dal sapore molto ottimista anche nella mia tesi di laurea su Carl Ramson Rogers.
Credo che tutti abbiano le potenzialità per evolversi al meglio: a tal fine è fondamentale il terreno in cui affondano le nostre radici...

"Qual è il senso del male che ci circonda? E non nascondo che io stesso nel corso della mia vita ho disseminato molti errori… - La risposta che anelate si cela nel mistero del libero arbitrio. Ciascuno sceglie da sé a quale destino andare incontro.".
È proprio così? Siamo davvero artefici del nostro destino, oppure intervengono nelle nostre esistenze altre forze a noi poco note?
Io credo entrambe le cose: in parte decidiamo noi il nostro destino, attraverso il libero arbitrio, e in parte siamo seguiti e indirizzati da forze esterne. Ma ora non mi dilungherò in questi discorsi senza fine! 😨😁
E con questo passo tratto dal romanzo vorrei concludere il mio articolo, assaporando ancora il ricordo della mia recente e piacevole lettura (a certi tratti emozionante).

"- Devi sapere che io sono pronto ad assumere qualsiasi iniziativa pur di guadagnare un’anima. Ed è proprio ciò che ho fatto con te. Ora puoi davvero capire quale fosse la finalità occulta del viaggio temporale. La macchina del tempo è stato uno strumento per riportarti alla vita, - spiegò Gesù, allietando con le sue parole il cuore di Fedro.".