mercoledì 8 agosto 2018

"La metamorfosi e altri racconti" di Franz Kafka, a cura di Patrizio Sanasi

Non potevo perdermi un'occasione del genere: ho trovato sul web "La metamorfosi e altri racconti" di Franz Kafka in superpromozione (a dire il vero non ho sborsato il becco di un quattrino... 😉 E cose come queste riempiono noi Liguri di orgoglio!! 😂) e l'ho fatto mio senza la minima esitazione (allungando così la lista di ebooks da smaltire sul mio tablet... 😕😂).
"Kafkiano", ovvero: assurdo, incomprensibile.
Quanto è vero! 😕😁 Ed è proprio in questo che risiede la maestria dello scrittore boemo (ne parlo apposta al presente perché uno scrittore, secondo me, vivrà in eterno e specialmente uno del calibro di Kafka!): i protagonisti, i loro atteggiamenti e i luoghi in cui egli ambienta le sue storie sono inusuali e rivelano l'incomprensibilità delle situazioni in cui viene a trovarsi l'esistenza umana.
La consuetudine e la "normalità" di alcuni gesti e comportamenti che vengono a cozzare con nuove realtà; realtà "anormali" fino a qualche tempo fa che si tingono di normalità... 😨 Niente di più attuale, a mio parere (ma non entrerò nell'argomento: non mi ritengo un'opinionista esperta e nemmeno una sociologa o quant'altro...).
I racconti della raccolta (curata da Patrizio Sanasi) sono quindici. Ve li elencherò in ordine, ma mi soffermerò su quelli che mi hanno colpita maggiormente.

LA SENTENZA
" "Cari genitori, pure vi ho sempre amati" e si lasciò poi cadere giù. ".
Il protagonista si chiama Georg. È un imprenditore e mantiene uno scambio epistolare con un suo vecchio amico trasferitosi in Russia.
Georg ha perso la madre e vive con il padre anziano. Di lì a poco avrebbe annunciato all'amico il suo fidanzamento con una ragazza, ma qualcosa va storto...
Inizialmente non se la sente di rendere l'amico partecipe delle sue gioie, dal momento in cui questi ha dovuto far fronte a diversi fallimenti in ambito lavorativo e alla fine Georg si toglie la vita.
Il motivo? Un'accesa lite con il padre, il quale avrebbe accusato il figlio di essersi dimenticato di tutto e di tutti. 😟

LA METAMORFOSI
Gregor Samsa è il protagonista del racconto di Kafka (forse uno dei più famosi). È un commesso-viaggiatore e una mattina si sveglia scoprendo di essersi traformato in uno scarafaggio... 😨 La tipica situazione "kafkiana": l'autoriconoscimento e l'autoaccettazione da parte di Gregor della sua nuova forma in men che non si dica!
I genitori lo evitano: la madre rischia di svenire ogni volta in cui lo intravede da sotto il divano. L'unica compassionevole nella famiglia sembra Grete, la sorella, la quale gli porta i resti dei loro pasti e gli pulisce la stanza non appena le è possibile.
"Gregor venne avanti un altro poco, tenendo il capo rasente al suolo, sforzandosi d'incontrare quegli occhi. Dunque, era proprio una bestia se la musica a tal punto lo affascinava?".
Volete sapere una cosa? La parte finale di questo racconto mi ha straziato il cuore. Gregor adora sentire il suono del violino di Grete e, infatti, aveva intenzione di offrirle una somma di denaro per essere ammessa al conservatorio. Ma gli eventi insoliti ("kafkiani" per l'appunto...) non gli permettono di esaudire quel suo desiderio e, alla fine, anche Grete lo scaccerà via ripugnata da quella sua nuova presenza, alla quale nessuno potrà adattarsi.
Un finale molto, molto triste. Gregor supportava economicamente la sua famiglia, ma non appena perde l'idoneità fisica per lavorare, la famiglia gli si rigira contro e lo tratta come se fosse sempre stato uno scarafaggio...

IL NUOVO AVVOCATO
Non mi soffermerò su questo racconto. Vi dico soltanto che Bucefalo è un nuovo avvocato del foro e che sale i gradini come un animale. Bucefalo non ha più il suo Alessandro Magno, perciò non gli resta che normalizzarsi e intellettualizzarsi.

UN MEDICO DI CAMPAGNA
"Mi trovavo in grande imbarazzo: ero nell'imminenza di partire per un viaggio urgente...".
Un medico di un paesino di campagna viene chiamato da un paziente. Il cavallo del medico è morto, perciò dovrà chiedere aiuto ad uno stalliere (malintenzionato nei riguardi della sua governante, Rosa...). Il medico raggiunge il paziente e rinviene una grossa ferita sul suo corpo, dalla quale fuoriescono vermi grossi quanto il suo dito mignolo! Lasciatemelo dire: bleah!!!!
Alla fine, il paziente era lo stesso medico e la ferita era Rosa, la sua governante: il medico si sentiva in colpa per averla lasciata da sola in compagnia dello stalliere...

IN GALLERIA, UN VECCHIO FOGLIO, UNA VISITA IN MINIERA
Questi sono i racconti successivi, che, a dire il vero, non mi hanno particolarmente entusiasmata, perciò, se desiderate qualche notizia in più in proposito: andateveli a cercare sul web! 😜😂

IL VILLAGGIO VICINO
Avrei tanto voluto riportare un passo di questo racconto, ma sarei scivolata sullo spoiler: il racconto conta sì e no una decina di righe! 😂
Il protagonista è un uomo anziano e con lui la sua cognizione del tempo, legata all'età. Non riesce ad immaginarsi che un giovane possa raggiungere il paese accanto senza impiegarci tutto il tempo della sua esistenza...
Credo che questo racconto nasconda una profondità infinita: lo scorrere del tempo e la sua relatività.

UN MESSAGGIO DELL'IMPERATORE, IL TORMENTO DEL CAPOFAMIGLIA, UNDICI FIGLI, UN FRATRICIDIO
Tra tutti questi racconti, Il tormento del capofamiglia è stato quello che mi ha colpita di più. Il protagonista è un Odradek (penso si tratti di uno strumento casalingo, ma non ne sono sicura... pare sia una creatura simile ad un rocchetto di filo... 😕) e assilla il capofamiglia perché esso gli sopravvivrá! 😕😂

UN SOGNO 
Torna come protagonista Josef K. Egli sogna un artista che sta disegnando in oro le lettere del suo nome su una lapide...

RELAZIONE PER UN'ACCADEMIA
No, no, le stranezze non sono ancora finite! Il protagonista di questo racconto è nientemeno che una scimmia tramutatasi in uomo da cinque anni.
L'animale viene rapito da alcuni marinai e costretto a vivere in una gabbia durante il viaggio di ritorno della ciurma. Stipata in quella gabbia la scimmia impara ad atteggiarsi alla stregua degli uomini non per raggiungere la libertà (perché quella - constata la stessa scimmia - non ce l'avevano nemmeno gli uomini), ma per avere un semplice "scampo". Una sorta di adattamento mirato alla sopravvivenza...

NELLA COLONIA PENALE
Ve lo confesso: ho trovato questo ultimo racconto stomachevole! La tortura cui l'ufficiale sottopone i suoi condannati (chiaramente, restando nel "kafkiano", senza una minima possibilità di difesa da parte dell'imputato e di processo non se ne parla nemmeno...) è a dir poco raccapricciante! Avete presente il film Hostel di Quentin Tarantino? Beh, la macchina di tortura descritta da Kafka ricorda molto una delle modalità di uccisione da parte dei pazzi squilibrati del film splatter.
Degli aghi che incidono le carni dei condannati, riportando le "presunte" accuse sulle loro pelli (a mo' di tatuatore diciamo... 😕) e infine questi aghi trapassano il loro corpo dopo dodici ore di pura agonia. Terribile, non trovate? 😨

Comunque Kafka continua a piacermi e a stuzzicare il mio interesse, non c'è dubbio. Deve essere stato davvero un tipino strano... 😕😁 Ma geniale nella sua stranezza. Unico e credo inimitabile.



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