sabato 8 luglio 2017

"Felicità in questo mondo" di Giuseppe Cloza

Buona sera! Ultimamente, durante i miei brevi ritagli di tempo (ancor più brevi del solito, dato che ora il mio bambino si trova a casa con me), sono riuscita a leggere un libricino molto molto interessante. Premetto il fatto che io sia molto attratta dalla filosofia orientale e, nello specifico, dalla filosofia del Buddismo.
Ho divorato questo libro! 😊
Avevo la necessità di ottenere qualche informazione in più su questa religione/stile di vita e questo piccolo manoscritto è stato in grado di far luce su alcuni miei dubbi.
In esso sono contenuti dei cenni storici riguardo a questa meravigliosa filosofia e consigli per praticarla nella nostra vita di tutti i giorni.
Il Buddismo "è una religione con duemilacinquecento anni di storia, che affronta il mistero della vita", così viene presentato nella prima pagina.
Il suggerimento che ho colto ed elaborato a modo mio, più o meno è questo: dovremmo raggiungere una serenità interiore, che si origina, quindi, da una nostra condizione interna e non da uno o più fattori a noi esterni. I fattori esterni sono mutevoli: un istante possiamo ricevere una buona notizia e sentirci al settimo cielo e l'istante dopo potremmo deprimerci a causa di un problema o di un particolare negativo appartenente al mondo esterno.
Il dolore esiste ed è inevitabile: dovremmo cambiare semplicemente il modo di vedere e di affrontare le problematiche. Ogni situazione, per spiacevole che sia, porta già in sé le possibili soluzioni e sta a noi modificare il nostro pensiero per riuscire a vedere al di là della nostra piccola e "ristretta" esistenza. Tutto è trasformazione, persino la morte. Non si parla, dunque, di "fine", bensì di "trasformazione".
Ho gradito molto il paragonare la vita all'immagine del mare: l'esistenza non sarebbe altro che un'onda e la morte consisterebbe nel ritorno dell'onda al mare, il suo fondersi nuovamente con le acque.
Beh, con tutta onestà, una visione di questo tipo del dolore e della morte mi rincuora molto!
Vi sono anche alcuni richiami alla filosofia della Grecia antica (essendo io un'appassionata di questo argomento, non ho potuto fare altro che sgranare gli occhi evidenziando tutti i passi per me più salienti) e si considera l'idea di molti filosofi (da Socrate a Plotino) riguardo ad una forza preesistente, che sceglie e determina le condizioni in cui veniamo in questo mondo.
Credo di aver compreso che, secondo la filosofia buddista, il nostro obiettivo in questa vita sia quello di vivere bene! Sembra banale, ma è così: vivere bene, tentando di migliorare il nostro karma via via che ci trasformiamo (è evidente la fiducia in una sorta di metempsicosi a discapito di un'idea di fine generale del corpo e della mente).
Non lo so... Sì, io sono scettica per natura, però, mi sono affacciata su questo nuovo pensiero e devo dire che mi incuriosisce molto. Qui non si parla di pregare una divinità (certo, Budda resta il simbolo supremo in questa fede), ma più che altro di comprendere e pregare se stessi: scoprire le proprie potenzialità e aiutare il nostro prossimo.
"Nam myho renge kyo" è la preghiera che ha come scopo lo sviluppo della potenzialità che esiste dentro di noi.
Sì, io ci proverò. Un'introspezione e un po' di buona meditazione non possono che portare giovamento. Sento la vicinanza di questa dottrina alla mia esistenza, la sento dentro di me! ❤
P.s. Se qualcuno avesse consigli da fornirmi, libri e/o informazioni utili sul Buddismo, io li accetterei ben volentieri!
P.s.s. Sto rivisitando il mio primo romanzo ("Riflessi di coscienza"): vorrei modificarlo un pochino ed eliminare tutte quelle imperfezioni e sviste presenti in esso, rimuovendo anche alcune formule ripetitive... La lettura e la scrittura mi stanno dando impulso al continuo cambiamento (restando in tema Buddismo! 😀) e ce la sto mettendo proprio tutta per tentare di migliorarmi e di spingermi un pochino oltre... Spero di ottenere via via un buon risultato.😊

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