Sto studiando le mie prime quattro lezioni di neuropsicologia. 😊
Difficile, ma interessante. La prima parte del corso si basa essenzialmente sull'anatomia del sistema nervoso e devo ammettere che non è per nulla semplice ricordarsi tutti i nervi o le patologie proprie del sistema... 😨😁Tutti gli esami neurologici: EEG, ENG, TC ecc...
Comunque, mi sto dando da fare e non appena trovo cinque minuti liberi, mi dedico al mio studio! 😀 Dovrò affrontare un primo test, questa settimana.
Dalla quinta lezione fino al termine del corso verranno trattati argomenti più psicologici: cognitivismo, depressione, attacchi di panico e altri disturbi legati alla psiche (senza una specifica correlazione ai meccanismi fisiologici). Argomenti, per me, ancor più interessanti e poi, avendo già sostenuto diversi esami in materia di psicologia, pedagogia e psicopedagogia (durante i miei anni universitari), mi trovo avvantaggiata nel proseguire questa mia nuova avventura di studio! 😊
Lo faccio per me stessa e poi, certo, per arricchire il mio curriculum vitae.
I miei spazi destinati alla lettura si sono drasticamente rimpiccioliti, tuttavia sto continuando a provare curiosità ed interesse per la raccolta di storie di Mirco Maggi, intitolata: "Incubi. 13 storie per non dormire".
"Le foglie bianche" è il terzo racconto del libro ed ha come protagonista una chiave dall'impugnatura a forma di mezzaluna. Una chiave sbucata direttamente dalla bocca dell'inferno... Anche in questo racconto l'elemento horror e soprannaturale, sul finale, acquista connotazioni reali e induce il lettore a riflettere circa la crudeltà umana e le svariate ingiustizie che coesistono sulla Terra...
Particolare davvero il racconto: "La finestra". Mi è piaciuto. Non si presenta come un horror e non vi sono spettacolari colpi di scena (per questo, a mio parere, si distacca molto dai racconti che ho letto fino ad ora); viene descritta la soffocante e palpabile sofferenza di un uomo che sta per perdere la moglie...
"Sarebbe rimasto ad aspettare il risveglio della moglie e, se per caso non si fosse svegliata in un lasso di tempo ragionevole per la sua integrità mentale, sarebbe andato a casa e si sarebbe sparato con la sua Walther P38 direttamente al cuore..."
È una storia triste, struggente. È amore. Quel sentimento puro senza il quale non puoi andare avanti... Mi ha commossa, moltissimo.
L'ultima storia che ho letto: "Un grande amore". L'autore approda nuovamente al genere horror: morti viventi e punizioni "inferno-divine"...
Mi piace la brama di giustizia che permea ogni racconto e poi, il Pub Story's deve essere un locale strepitoso! 😊 Non è giusto: vorrei unirmi anche io alla clientela di questo locale dalle insegne al neon rosa e prepararmi ad ascoltare le storie più misteriose e inspiegabili, alle quali si tenta di offrire una spiegazione più razionale possibile, anche se la ragione non ci azzecca nulla... 😉
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