sabato 20 gennaio 2018

Sherlock Holmes

Mercoledì ho iniziato una nuova lettura. Si tratta del famoso "Sherlock Holmes" di Sir Arthur Conan Doyle.
Faceva un gran freddo ed io mi trovavo lì, impalata, a sbirciare mio figlio durante i suoi allenamenti di calcio. Ad un certo punto mi sono decisa a trascinarmi fino alla mia auto e, dopo essermi rintanata nel mio tiepido abitacolo, al riparo dalle forti e pungenti raffiche di vento, ho "aperto" il mio nuovo ebook, acquistato qualche tempo fa.
Per ora mi trovo solo all'inizio di questo famoso e stuzzicante romanzo: il momento in cui il dottor Watson fà la conoscenza del bizzarro Sherlock Holmes. 😁
Uno studente di medicina un tantino stravagante! 
"Difficile esprimere l'inesprimibile", afferma Stamford, amico di Watson, riferendosi al carattere del protagonista del racconto.
Tutto dedito ai suoi studi, all'interno dei laboratori di medicina. Holmes mi piace moltissimo: è ironico e dotato di una potente e quasi sovrumana deduzione... 
So già che amerò questo ebook dall'inizio fino alla sua fine.
E, intanto, mi sto dedicando alla quotidiana correzione del mio ultimo manoscritto: una storia che si è impossessata del mio corpo e della mia mente, che mi ha coinvolta dalla prima all'ultima parola. L'ho buttata giù in circa due mesi! E ora non mi resta che eseguire il "lavoro sporco" 😁: le correzioni... 😨😧
Il passo successivo, come sempre, sarà la ricerca di un editore non a pagamento (ovviamente proporrò l'opera anche alla mia amata casa editrice "Lettere Animate", nella speranza che possa essere accettata...).
Oltretutto, sto attendendo l'esito del mio quarto manoscritto, che, in teoria, dovrebbe giungere alla fine di questo stesso mese... 😦
Dopo il mio primo flop, spero con tutto il cuore di ricevere una bella notizia. Ne ho un gran bisogno: per proseguire con più forza, con più grinta.
Per ogni mio passo lungo questo cammino così tortuoso e ostico, sento di acquisire via via un po' più di sicurezza. Sicurezza nello stile, ma soprattutto nella mia vita quotidiana.
Eh sì... Perché, per me, la scrittura non è altro che un riflesso della mia vita di tutti i giorni: una specie di mondo parallelo in cui mi viene offerta la possibilità di smussare alcuni difetti dei miei personaggi e accentuarne determinati pregi. È un po' come se lavorassi sulla mia stessa persona... Se posso mutare in un mio ipotetico universo parallelo, posso mutare anche nel preciso punto dello spazio e del tempo in cui mi ritrovo a vivere. Penso che sia questa una delle motivazioni che mi spingono a scrivere e a trovare nei miei ricordi e nella mia immaginazione storie nuove e, si spera, sempre più originali... Io vado avanti.

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