Ascoltando le ultime canzoni provocatorie (ad esempio quella di Gabbani o di Rovazzi) e notando il successo che stanno riscuotendo tra di noi, prendo coscienza di un fatto abbastanza spiacevole... Sicuramente, un sociologo utilizzerebbe parole migliori e più appropriate per parlarne, ma io ci voglio provare con le mie limitate capacità: ci rendiamo conto del fatto che stiamo criticando le nuove mode del momento (selfie, chat, ecc ecc...), vivendoci completamente immersi fino al collo, vero?...
Non voglio polemizzare, o forse sì... Un pochino! 😉😁 Di certo, odiando io la generalizzazione, vorrei dire che questo mio discorso sarebbe rivolto alla "maggioranza", quindi non a "tutti"...
L'arte, la musica, la scrittura hanno quasi sempre ricoperto quell'importante ruolo della trasmissione: trasmissione di pensiero e della realtà contemporanea alla nascita di quel dipinto o scultura, di quella canzone o di quel romanzo.
Spesso, anzi, spessissimo si assiste ad una critica nei confronti della propria epoca e della propria società. Così era capitato già ai tempi della Roma antica, così continua ad essere nei tempi moderni...
C'è una presa di coscienza di ciò che ci sta capitando attorno: a volte pesante come un macigno e manifesta; altre, serpeggiante e ancor più pungente!
Sappiamo perfettamente che oggi "funziona" così; sappiamo che molti di noi non potrebbero vivere serenamente senza il selfie "fresco di giornata", come sappiamo ancora che il tal dei tali non potrebbe fare a meno di scattare una foto al piatto disposto sulla sua tavola, per dimostrare in che cosa consisterà il suo pranzo o la sua cena...
Io stessa, lo ammetto, mi scatto qualche foto in compagnia della mia famiglia e poi sono pronta a mettere in bella mostra le mie immagini sui social...
Ora, la mia critica non è rivolta verso questi nuovi usi che stiamo adottando (usi spesso bizzarri, a mio parere, soprattutto per la loro esigenza-insistenza di sfoggiarci...), no... La mia non è proprio una critica, ma una semplice domanda: le ascoltiamo bene le ultime canzoni di tendenza, tanto acclamate da noi stessi?...
Io credo di no... Perché, altrimenti, ci indigneremmo... Invece, le canticchiamo divertiti, senza riflettere sul valore delle loro parole! 😕😁
Siamo scimmie che ballano, che inseguono le mode del momento, che ricercano la spiritualità solo perché quella è la strada più "cool"!! (Lo ribadisco: non vale per tutti questo mio discorso!)
È anche vero che coloro che criticano questa società (sempre più materialista, opportunista e reificante), non fanno altro che adattarsi ad essa e a "scendere" a compromessi con essa per sopravvivere, per dare voce al proprio pensiero...
A questo punto mi sorge un ulteriore interrogativo: il prodotto di questi ultimi si identificherà veramente con il loro pensiero, oppure è solo un modo per accendere la polemica nel pubblico e, quindi, accogliere consenso?...
Ai posteri l'ardua sentenza!! Comunque, resto dell'idea che tutto è opinabile; sono convinta che sia giusto canticchiare scherzandoci su, ma facciamolo con un sopracciglio rialzato, accompagnati da un lieve dubbio ronzante nella mente... Passo e chiudo. 😊
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