mercoledì 23 agosto 2017

Passeggiata con Zoe, Dostoevskij e nuova lettura nelle vicinanze... 😉

Quest'oggi, io e mio figlio abbiamo preferito restarcene a casa, evitando di farci sommergere dal caos della spiaggia di questi ultimi periodi. Ieri ci siamo stati: non ne parliamo... C'è chi ascolta la musica a tutto volume (ho dovuto leggere e rileggere la stessa frase sul mio libro almeno una decina di volte! 😠); chi si "prenota" il suo pezzetto di lido almeno dalla sera precedente, piazzandovi ombrellone e asciugamani (abitudine, oltretutto, non consentita, però... Siamo in Italia... 😠) e molto altro ancora... Il tutto, dopo aver scovato un parcheggio gratuito: avendo girato con l'auto sotto il sole cocente per una buona mezz'ora. 😨
No, oggi abbiamo optato per il relax e per i nostri sentieri di campagna, permettendo alla nostra cagnolina, Zoe, di sgranchirsi un po' le zampe.
Durante la nostra scorsa passeggiata, nel verde sotto casa, Zoe ha persino stretto amicizia con un altro cagnolotto meticcio; io e mio figlio eravamo felicissimi di vederla così serena in compagnia del suo nuovo amico (ed è un evento raro, dato che lei, quasi quanto me, si può definire come un essere asociale! 😁).
Oggi non abbiamo incontrato il suo amichetto, però abbiamo deciso di aggiungere qualche metro alla nostra camminata. Ho le braccia e le gambe ancora indolenzite.
Passeggiare con Zoe significa prendere parte ad una gara di sprint con gli ostacoli, con duri esercizi di squat e uno stretching violento... 😂
Perché la nostra cagnetta non sa proprio cosa voglia dire stare al passo e, per ogni cane o essere umano (o essere vivente in generale) che incontra, scatta in automatico l'abbaio con ululato conclusivo... 😂
Ogni volta che facciamo ritorno a casa, lei ha la lingua a penzoloni e noi... Pure! 😁
Ho iniziato il romanzo "Delitto e castigo" di Dostoevskij. Mi piace molto. Per ora traspare un senso di grande miseria. Il protagonista, Raskòlnikov, vive in un appartamento grande quanto un baule, a San Pietroburgo.
"Egli s'era definitivamente allontanato da tutti, s'era ritirato come una tartaruga nel proprio guscio", una breve descrizione del giovane.
"Sarei curioso di sapere che cosa gli uomini temono più di tutto. Fare un passo nuovo, dire una parola propria li spaventa al massimo grado... Del resto, io chiacchiero troppo. E non faccio nulla appunto perché chiacchiero. O, forse, chiacchiero perché non faccio nulla." Questo è un passo che mi ha colpita molto, perché l'ho trovato intriso di verità. Reale. Ecco l'aggettivo che utilizzerei ora per questo romanzo.
A breve sarò in possesso dell'ultimo manoscritto di Giulio Perrone, ovvero: "Consigli pratici per uccidere mia suocera". Nell'attesa del mio nuovo acquisto, proseguo con la mia lettura di "Delitto e castigo".  Vi aggiornerò. 😘

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