Okay, io ci ho provato. Ho seguito i consigli del mio editore per quanto riguarda il donare maggior visibilità al proprio manoscritto e... Boh... Sono riuscita ad aprire una mia pagina su facebook e poi ho iniziato a richiedere i famosi "mi piace"! 😁
A dire il vero, avevo creato quella pagina già qualche tempo fa, ma non mi osavo a chiedere questi benedetti "mi piace"! 😂😑😧
"Eccola qui un'altra rompiballe alla stregua di una catena di S.Antonio!", il pensiero che mi pareva (e che continua a parermi... 😨) di sentir ronzare nella mente dei miei amici virtuali...
Ma, alla fine, questi "mi piace" a che cosa servirebbero?
A me fanno piacere (anche se quelli totalizzati sono stati "leggermente" forzati, dal momento in cui sia stata io stessa a richiederli... 😂), ma lo scopo?... Farvi conoscere i miei libri? Sì, si chiama: "I miei libri" questa nuova pagina che mi ha fatto sudare sette camicie! 😂
E ora che faccio? 😕
Il mio editore mi ha fornito alcune spiegazioni e termini che non ho ancora compreso pienamente ("shortare", per fare un esempio...😨), ma lui non è a conoscenza del fatto che io scrivo ancora con la penna stilografica... Shhh! Acqua in bocca! 😁
Capisco, tuttavia, che la nostra sia l'era della tecnologia, perciò non mi resta che adattarmi... Lo diceva anche Charles Darwin, no? L'evoluzione, l'adattamento ai fini della sopravvivenza.
Ma sì... Qualcosa mi verrà in mente e poi posterò a raffica! 😁
Comunque, bando alle ciance, mi trovo impegnata, ultimamente, nella lettura de "L'ipnotista" di Lars Kepler.
Un tomo bello voluminoso (585 pagine, per l'esattezza) e anche se i libri così corposi tendono a sconfiggermi già in partenza (per il semplice motivo che vorrei leggerlo tutto d'un fiato, ma il tempo tende a scarseggiare: vai a lavoricchiare qui, vai là, prendi il bambino, fagli fare i compiti ecc...), devo dire che questo romanzo mi sta assorbendo molto. Si tratta di un thriller. Un omicidio efferato: un'intera famiglia sterminata in una maniera a dir poco atroce...
Ho scovato due passi, a mio parere, molto suggestivi.
"Il pesante sonno chimico si richiude intorno alla sua coscienza come una nuovola di farina." Un bel pezzo! Mi sono subito immaginata questa nuvola bianca che copre tutto, persino la coscienza del protagonista, Erik Maria Bark.
E, infine, ho trovato di grande effetto questa affermazione: "Joona fa scivolare lo sguardo sul cadavere, su cui già inizia a intravedersi il ricamo marmoreo delle vene intorno alla gola." Il "ricamo marmoreo intorno alla gola" secondo me è splendido! Rende perfettamente l'idea della rigidità del corpo morto e del suo pallore.
Quante parole! Quante combinazioni possibili...
Forrest Carter, nel suo "Piccolo albero", sosteneva che il numero delle parole sia stato accresciuto da parte dei "potenti" per poter trarre in inganno le persone umili e poco istruite... Penso che in parte egli avesse ragione (ovviamente, questo parere non viene espresso direttamente dal narratore, ma dal nonno del piccolo protagonista: un personaggio che non potrò mai scordare...); ma quanto è eccitante, per tutti coloro che amano leggere e scrivere, riuscire a scovare le combinazioni e la fusioni giuste (nel senso soggettivo del termine, si intende) tra più parole?! È splendido! È magico! Vorrei riuscirci, un giorno... ❤
Ora devo andare: l'unico superstite della strage (ridotto in fin di vita) verrà ipnotizzato da Erik? Non mi resta che scoprirlo! 😉😊🙌
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