giovedì 3 maggio 2018

"Il piacere" di Gabriele D'Annunzio

Ce l'ho fattaaa! 😁 Nei miei brevi ritagli di tempo sono riuscita a terminare la lettura de: "Il piacere" di D'Annunzio e... Sì, mi è piaciuto! 😉😊
Il romanzo si compone di quattro libri e venne pubblicato nel 1889, suscitando grande scandalo e posso ben intuirne il motivo!! 😮😈😁
Lungi da me dal rivelarvi l'intera trama dell'opera; tuttavia, mi piacerebbe trattare alcuni punti che più mi hanno colpita, per fare in modo che questa lettura rimanga maggiormente scolpita nella mia memoria (come tento di fare sempre ogni volta in cui mi accingo a scrivere qui sul mio blog 😉❤) e, perché no, affinché voi (o anche solo qualcuno di voi... 😉) vi possiate appassionare alle letture che hanno catturato le mie emozioni più intense; quelle letture che hanno intrappolato la mia anima fino all'ultima pagina e che, sibito dopo, l'hanno liberata lasciandole qualcosa... Un sapore diverso, un nuovo ingrediente. 
Beh, di sicuro, "Il piacere" ha avuto un forte effetto su di me: è come se la mia mente fosse stata stretta in una morsa, addolcita poi dalle incantevoli espressioni poetiche del vate. 
"Pareva che, dopo la pioggia, si fosse diffusa su Roma tutta la luminosa biondezza dell'ottobre romano. Roma appariva d'un color d'ardesia molto chiaro. Lunghe e sottili zone di vapori attraversavano i cipressi di Monte Mario, come capigliature fluenti in un pettine di bronzo. Un soffio dell'antica vita gli passò su lo spirito e lo turbò e gli diede un'agitazione di desiderii indeterminati".
E potrei proseguire ancora e ancora nel riportare passi suggestivi come questi. La descrizione che D'Annunzio regala della città eterna è a dir poco meravigliosa: è viva, con i suoi colori, le sue sfumature, i suoi rumori in sottofondo o l'assenza di essi durante una "notte nivale".
Strepitoso e coinvolgente. Una lunga poesia romanzata. Credo che in questo il vate si sia distinto dai suoi colleghi scrittori: D'Annunzio era un grande poeta ed è riuscito ad adattare la composizione poetica al romanzo. Non ci sono parole per tanta bravura! 😮
La storia? Andrea Sperelli è un esteta: sempre alla ricerca del piacere. Ma, ahimé (come avevo già potuto intuire dagli esordi del romanzo), la sua ricerca si farà via via sfibrante e no, non gli farà raggiungere il piacere supremo...
Sperelli vive inseguendo il "nunc", l' "ora", senza curarsi dell'avvenire.
Mhh... 😕
Prima Elena, poi un'infinità di altre donne (beffeggiate dal protagonista e dai suoi amici e trattate senza alcun rispetto, come "oche da possedere"... 😠) e, sul finire, Maria. La povera Maria! 😟 Una donna ben differente da Elena.
"Egli guardò quel povero capo reclinato sotto il peso del presentimento; sentì il premer leggero di quella fronte nobile e triste sul suo petto indurito dalla menzogna, fasciato dalla falsità".
Andrea Sperelli vive ormai di menzogne e si sta prendendo gioco dei sentimenti di Maria: lui ne è consapevole, ma quella, ormai, è la sua esistenza. Il piacere, il lusso, la menzogna e, di conseguenza, la solitudine. Una solitudine che lo opprime e che gli rende desiderabile la morte stessa!
Elena è una donna senza scrupoli, vendicativa, capricciosa, viziata e opportunista: tutte "qualità" che attireranno Andrea, il quale non potrà far a meno di lei, al punto da sperare di trasformare Maria in Elena. 
Il protagonista tentava di fondere le due donne nel suo immaginario per poterne scoprire una terza: quella ideale, quella che avrebbe incarnato con molte probabilità il suo supremo piacere.
Un finale triste, avvilente. Le stanze che aveva occupato Maria a Roma, con il marito e la figlia: vuote, solitarie. Un tramonto rosseggia attraverso quelle finestre e Sperelli acquista all'asta alcuni oggetti appartenuti alla sua ex amante, caduta in rovina economica a causa di un furto del marito.
E a Maria non resta che partire: tornare a Siena con la famiglia e dimenticare Andrea e il nome con il quale l'ha chiamata durante il loro ultimo amplesso... Elena. 
Mi è piaciuto! Che cosa leggerò ora? Beh, continuerò a sfogliare le avventure di Sherlock Holmes (le ho acquistate tutte, perciò...), poi mi dedicherò alla lettura de: "L'interpretazione dei sogni" del mio amato Sigmund Freud (lo adoravo all'università) e, prima o poi, aprirò un libro che ho acquistato circa un mese fa: "La Dora dei miei sogni" di Massimo Torre. Ciaoooo! 💋💋

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