lunedì 28 maggio 2018

"L'interpretatore dei sogni" di Stefano Massini

Ho concluso questa lettura ieri, sulla spiaggia, mentre mio figlio e mio marito facevano le loro escursioni subacquee (ne ho fatta una anch'io: di certo non potevo tirarmi indietro, data la mia immensa passione per l'apnea! 😉😆).
Che dire se non: wow!! Sigmund Freud è in tutto e per tutto lo Sherlock Holmes della psicoanalisi: a differenza dell'investigatore, che indaga sui crimini, Freud indaga sui sogni altrui e si serve delle immagini del suo stesso mondo onirico.
Il noto psicoanalista viene accomunato al protagonista di Sir Arthur Conan Doyle per la sua capacità di deduzione e intuizione. 
"Io definisco sano un cervello che crea. Senz'altro". Così risponde Freud ad un suo paziente. La creatività come sinonimo di sanità mentale. Mica male, eh? 😉
Stando al parere di Freud, in teoria, io dovrei ritenermi un soggetto sano dal punto di vista psichico! 😂 Scherzi a parte: è vero, insomma, concordo con questa teoria. Una mente sempre in attività è una cosa buona. Creiamo, ci interroghiamo, dubitiamo, mettiamo tutto in discussione. Credo che siano i presupposti per raggiungere la maturità.
"C'è qualcosa di clandestino in ogni sogno che facciamo. I sogni sono in continua lotta con qualcosa che li sovrasta, e li vorrebbe annullare. I sogni non sono ammessi da una parte tirannica di noi. Per il despota i sogni sono fuori regola. E dentro di noi il despota comanda". 
È il "despota" che ci fa vedere i nostri sogni come sciocchezze. Il "despota", in teoria, si identificherebbe con la nostra parte razionale, quella che domina la vita diurna secondo schemi e regole ben precise.
E nel sogno?... Nel sogno tutto è possibile. Il sogno è istinto ed equivale ad una realizzazione di un nostro desiderio. Un discorso valido persino per gli incubi...
Eh sì... I sogni ci proteggono e soddisfano le nostre necessità e l'incubo non sarebbe altro che un sogno "cammuffato", di uguale importanza rispetto ad un sogno piacevole: l'incubo vuole comunicarci qualcosa... Per conoscerci meglio, faremmo bene ad ascoltarci e i sogni rappresentano il momento propizio per attuare questo ascolto così profondo e intimo.
"Ossevarli è tutto.
Osservare i corpi, gli sguardi, osservare questa umanità sorpresa di se stessa che viene a svelarmi le voci che ha dentro, senza riconoscerle". Freud osserva i suoi pazienti, li studia e, di tanto in tanto, li provoca per verificarne le reazioni.
Chiaramente, come ho amato (e sto amando ancora...) Sherlock Holmes, così ho amato questo protagonista così geniale e perspicace. Oltretutto, all'università rientrava tra i miei argomenti di studio preferiti, perciò era inevitabile questa mia ammirazione nei riguardi del romanzo di Massini.
"In un volto ci sono più volti. In un viso ci sono più visi. Solo la realtà è univoca: il sogno è multiplo". E qui mi fermo con le citazioni, altrimenti rischio di inciampare nello spoiler... 😕😊
Sapete una cosa? Questo romanzo è unico! Massini è riuscito a romanzare sui casi di Sigmund Freud dopo anni e anni di ricerche e studio. Un lavoro veramente lodevole e strepitoso! Vorrei conoscere il signor Stefano Massini e stringergli la mano con tanto di voce tremante per l'onore di conoscere un genio! Sì sì, non sto esagerando e non lo sto adulando: l'idea che lo ha illuminato è a dir poco fantastica!
Inoltre, leggendo questo libro, ci resta "qualcosa" dentro... Che cosa? Beh, tanto per cominciare, scopriamo un Freud problematico (un sogno lo insegue da quando aveva dieci anni) e questo è degno di nota: anche Freud tentava di guarire la sua mente. Come? Aiutando gli altri. Nella relazione con i suoi pazienti, egli donava loro una sua chiave di lettura e loro facevano altrettanto con lui.
Questo romanzo mi ha aiutata ad aprirmi: ad accettare anche le "sciocchezze notturne", ovvero i sogni, perché, pensandoci bene, i sogni fanno parte di me, fanno parte di noi. Quindi, chiudiamo gli occhi e studiamoci! 😉😊😘

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