lunedì 16 luglio 2018

Lettura decisamente impegnativa e pioggia!

N. è il protagonista del romanzo di Marcel Proust: Alla ricerca del tempo perduto.
N., negli attimi del risveglio, ha spesso l'impressione di trovarsi, anziché nella casa in cui vive ora, nella vecchia dimora di campagna dei nonni a Combray (dove trascorreva l'estate durante la sua infanzia).
La sua memoria si è messa in moto e lui passerà la notte a ricordare la vita di un tempo.
La separazione serale dalla madre: un momento molto sofferto dal protagonista, specialmente in occasione delle visite alla sua famiglia del signor Swann (in quelle occasioni la madre non gli regalerà il tanto bramato bacio della buonanotte).
E poi: il momento della petite madeleine, che lo mette di fronte al reale scenario del suo passato. Perché reale? Per il semplice fatto che la memoria involontaria è l'unica in grado di fornire indicazioni reali sul proprio passato...
"Ma quando di un lontano passato non rimane più nulla, dopo la morte delle creature, dopo la distruzione delle cose, soli e più fragili ma più vivaci, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore permangono ancora a lungo, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sulla rovina di tutto, a sorreggere senza tremare - loro, goccioline quasi impapabili - l'immenso edificio del ricordo.".
Sapori e profumi potrebbero portarci indietro nel tempo?
Sì, io credo proprio di sì. Mi capita spesso di ricordare attraverso il senso del gusto e dell'olfatto. Sarà per questo motivo che continuo ad aggiungere candele profumate e saponette dalla fragranza floreale nella mia stanza da letto?... 😉😊
Adoro i profumi buoni e li ricerco continuamente. Per il piacere che mi offrono e, perché no, per ricordare... La lavanda, ad esempio, mi ricorda il mio babbo e la lavanda non può mancare nelle stanze della mia casetta.
La cannella mi ricorda mio marito (è stato lui a farmela conoscere quando ci siamo fidanzati) e, di conseguenza, non può mancare nemmeno questa dolce e piccante fragranza!
E voi? Riuscite a ricordare attraverso profumi e/o sapori?
N. riesce a rivivere la sua infanzia presso la zia Léonie, a Combray, nel momento in cui la madre gli offre una tazza di té al tiglio e vi intinge la famosa madeleine.
N. è molto legato al paese dei nonni, al punto da ricercare in ogni ambiente in cui si recherà la grande chiesa che sembrava rappresentare tutta Combray.
Ho amato particolarmente questo passaggio:
"In quella specie di iridescente schermo di stati diversi che la mia coscienza, mentre leggevo, dispiegava simultaneamente, e che spaziava dalle aspirazioni più profondamente nascoste dentro di me sino alla visione affatto esteriore del giardino, quel che c'era innanzitutto e più intimamente dentro di me, la leva in continuo movimento che governava tutto il resto, era la mia fede nella ricchezza filosofica, nella bellezza del libro che leggevo e il mio desiderio di appropriarmele, indipendentemente dall'identità del libro stesso.".
N. si rifugiava in una baracca di stuoia posta sotto l'ippocastano del giardino dei nonni. E le emozioni suscitate dalla lettura si fondevano con quelle che nascevano grazie all'ambiente e all'ora, diventando esse stesse Natura.
Un passo molto suggestivo. ❤
La mia lettura, tuttavia, è appena iniziata (mi trovo a pagina 91 e il libro ne conta circa 400!), ma proseguirà con molta lentezza... 
Voglio essere sincera: questo romanzo non mi sta coinvolgendo molto... Amo determinati passaggi, ma, alcune volte, la mia attenzione sguscia via dalle pagine e tendo a distrarmi! 😨😂
Il linguaggio di Proust è molto poetico e ricercato. Credo che, di tanto in tanto, il grande autore si sia abbandonato a qualche virtuosismo... 😉😁
È tutto così elegante e pregiato, ma resta una vicenda autobiografica... Non ci sono colpi di scena e il ricordo è la tematica principale.
È un romanzo frutto di impegnate riflessioni e di un grandissimo lavoro sulla parola. 😮
Bravissimo, non c'è dubbio, ma non sono sicura se riuscirò a terminarlo...
Comunque, cambiando per un attimo discorso: ho impiegato circa un paio d'ore per riuscire a pubblicare un articolo riguardo al mio nuovo romanzo sul mio sito (😩😂):...
Ve l'ho detto: non ci so fare con questa tecnologia! 😕😂 
Ora, ad esempio, mi trovo nel mio piccolo "rifugio" (un corridoietto comunicante con il mio salotto e con la stanza di mio figlio), seduta al mio tavolino, davanti alla porta a vetro, con la mia lanternina preferita che illumina le mie dita mentre digitano tasti per raccontarvi qualcosa e, intanto, osservo la pioggia che sta cadendo ininterrottamente. Mi piace da impazzire! La pioggia estiva. 😍 Certo, noi, per quest'estate ne abbiamo avuta abbastanza... Ma io la amo, che ci posso fare? 😉😀 
In Liguria è così e da voi? 😘
Ah! Io aggiungo il link del mio sito, in caso voleste darci una sbirciatina... 😉😘😘"Piacere, il mio nome è Agatha Lynch"

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